Il Milan è sempre più solo e da dietro avanza la Juventus. La squadra di Pirlo batte il Sassuolo con grande sofferenza, anche fisica per gli infortuni di McKennie, Dybala e Chiesa, e il brivido di aver preso un gol da un avversario in dieci. Ma in due partite i bianconeri hanno rimontato 5 punti all’Inter e adesso arriva la grande sfida.
– Tra Roma e Inter un pareggio (2-2) che fa comodo soprattutto al Milan che si porta a +3 e fortifica il suo primato in classifica. Quattro gol di Pellegrini, Skriniar, Hakimi e Mancini, mentre si vedono poco i protagonisti più attesi, Dzeko e Lukaku. La Roma sembra comunque una squadra in crescita. mentre l’Inter forse ha superato il suo momento migliore e si sta condannando a fare sempre partite all’inseguimento. Ma stavolta fatto il sorpasso si è fatta riacciuffare. La Lukaku dipendenza per ora non è un problema se la squadra di Conte continua a fare tanti gol, il problema sono le partenze sempre ad handicap. Il periodo è delicatissimo, per la Roma ora c’è il derby con la Lazio, e per l’Inter c’è la Juventus…
La sofferenza, anche fisica, della Juve e l’obiettivo Inter
Sopra ha guadagnato il Milan e sotto ha guadagnato la Juventus. Ha sofferto molto la squadra di Pirlo per battere il Sassuolo, anche fisicamente: gli infortuni di McKennie e Dybala nella prima parte della partita col Sassuolo hanno complicato tutto, Chiesa ci ha quasi rimesso una caviglia ma anche fatto espellere Obiang al Var per il fallaccio. Senza contare gli altri infortuni e le assenze pesanti in partenza per la positività al Covid, tutto il campionato della Juve quest’anno è una corsa in salita. Dopo il vantaggio di Danilo il subirne uno da un Sassuolo in dieci ha reso la partita un’avventura ad alto rischio, esaltando molto il gruppo De Zerbi e scombussolando invece i bianconeri con un Ronaldo smarrito là davanti.
Alla fine le cose hanno ripreso il loro naturale corso, la Juve ha riaggiustato la partita, segnato i gol che le servivano e centrato la terza vittoria consecutiva dopo il clamoroso scivolone con la Fiorentina. Lo aveva detto alla vigilia Pirlo: “Non serve a nulla battere il Milan se poi non batti anche il Sassuolo”.
Alla partita con l’ Inter la Juve arriva con una squadra abbastanza malandata, ma anche con la sicurezza e la garanzia di una rosa molto ampia e valida (su tutti oggi Morata e Kulusevski) dopo aver rimontato cinque punti in due giornate ai nerazzurri. Chi viene da dietro è notoriamente in vantaggio psicologico.
Roma-Inter senza i gol di Dzeko e Lukaku
In un pareggio così – il 2-2 tra Roma e Inter – il risultato non accontenta quasi mai nessuno, a parte ovviamente chi si è goduto la partita in tv e ha visto due squadre che se le sono date discretamente, senza risparmio. Un po’ più soddisfatta può essere la Roma che ha acciuffato il 2-2 in rimonta con la grande volontà e la bella inzuccata di Mancini, ma le rimarrà appiccicata addosso ancor di più l’etichetta di squadra che non batte le grandi. Anche se tutto sommato ci pareggia visti i risultati non proprio da buttare via con Juventus (2-2), Milan (3-3), Inter (2-2). Soddisfa meno, questo pareggio, l’ Inter che si è vista costretta alla solita partita all’inseguimento e una volta passata in vantaggio con quel gran gol di Hakimi non è riuscita a completare l’opera. Curiosamente il pareggio è il risultato più frequente tra Roma e Inter, è sei volte consecutive che questa sfida finisce così. La Roma è forte nei primi tempi, l’ Inter nei secondi, forse non poteva finire diversamente.
Il gran movimento in classifica, l’equilibrio tra le squadre principali rende ogni punto perso particolarmente pesante, anche perché le rivali sono tante. Alla prossima la Roma avrà la Lazio, e l’ Inter avrà la Juventus: il periodo è delicatissimo per tutti. Quello che ci guadagna di più dal pareggio intanto è il Milan che sale a +3.
I due protagonisti più attesi, Dzeko e Lukaku, si sono visti poco – soprattutto Lukaku abituati come siamo a valutarlo in gol, tiri, occasioni e influenza sui risultati portati a casa – i gol sono arrivati tutti per vie traverse e spesso da giocatori non propriamente deputati al gol, ma a fare altro se non addirittura a difendere: Pellegrini, Skriniar, Hakimi, Mancini. Anche i portieri hanno particolarmente inciso sul risultato, soprattutto Handanovic.
La Roma sembra complessivamente una squadra in crescita, che sta trovando un suo equilibrio, l’ Inter dà la sensazione di aver passato il suo momento migliore, ha il difetto delle partenze sbagliate e di una difesa, a 3 o a 4 che sia, che si scopre o viene lasciata sempre troppo scoperta. A Conte viene rinfacciata soprattutto la sostituzione di Hakimi (con Kolarov), dopo il gol e nel momento in cui era ancora tra i migliori in campo, ma non credo ci sia un nesso diretto col fatto che questo abbia aperto la strada al pareggio della Roma. In generale comunque non si conferma il luogo comune di essere dipendente da Lukaku. Se ha prodotto due gol con Skriniar e Hakimi e se ha il miglior attacco della Serie A vuol dire che comunque qualche alternativa alla via del gol c’è. Certo se poi Lukaku fa gol è meglio (per loro)…
– Tra Roma e Inter un pareggio (2-2) che fa comodo soprattutto al Milan che si porta a +3 e fortifica il suo primato in classifica. Quattro gol di Pellegrini, Skriniar, Hakimi e Mancini, mentre si vedono poco i protagonisti più attesi, Dzeko e Lukaku. La Roma sembra comunque una squadra in crescita. mentre l’Inter forse ha superato il suo momento migliore e si sta condannando a fare sempre partite all’inseguimento. Ma stavolta fatto il sorpasso si è fatta riacciuffare. La Lukaku dipendenza per ora non è un problema se la squadra di Conte continua a fare tanti gol, il problema sono le partenze sempre ad handicap. Il periodo è delicatissimo, per la Roma ora c’è il derby con la Lazio, e per l’Inter c’è la Juventus…
La sofferenza, anche fisica, della Juve e l’obiettivo Inter
Sopra ha guadagnato il Milan e sotto ha guadagnato la Juventus. Ha sofferto molto la squadra di Pirlo per battere il Sassuolo, anche fisicamente: gli infortuni di McKennie e Dybala nella prima parte della partita col Sassuolo hanno complicato tutto, Chiesa ci ha quasi rimesso una caviglia ma anche fatto espellere Obiang al Var per il fallaccio. Senza contare gli altri infortuni e le assenze pesanti in partenza per la positività al Covid, tutto il campionato della Juve quest’anno è una corsa in salita. Dopo il vantaggio di Danilo il subirne uno da un Sassuolo in dieci ha reso la partita un’avventura ad alto rischio, esaltando molto il gruppo De Zerbi e scombussolando invece i bianconeri con un Ronaldo smarrito là davanti.
Alla fine le cose hanno ripreso il loro naturale corso, la Juve ha riaggiustato la partita, segnato i gol che le servivano e centrato la terza vittoria consecutiva dopo il clamoroso scivolone con la Fiorentina. Lo aveva detto alla vigilia Pirlo: “Non serve a nulla battere il Milan se poi non batti anche il Sassuolo”.
Alla partita con l’ Inter la Juve arriva con una squadra abbastanza malandata, ma anche con la sicurezza e la garanzia di una rosa molto ampia e valida (su tutti oggi Morata e Kulusevski) dopo aver rimontato cinque punti in due giornate ai nerazzurri. Chi viene da dietro è notoriamente in vantaggio psicologico.
Roma-Inter senza i gol di Dzeko e Lukaku
In un pareggio così – il 2-2 tra Roma e Inter – il risultato non accontenta quasi mai nessuno, a parte ovviamente chi si è goduto la partita in tv e ha visto due squadre che se le sono date discretamente, senza risparmio. Un po’ più soddisfatta può essere la Roma che ha acciuffato il 2-2 in rimonta con la grande volontà e la bella inzuccata di Mancini, ma le rimarrà appiccicata addosso ancor di più l’etichetta di squadra che non batte le grandi. Anche se tutto sommato ci pareggia visti i risultati non proprio da buttare via con Juventus (2-2), Milan (3-3), Inter (2-2). Soddisfa meno, questo pareggio, l’ Inter che si è vista costretta alla solita partita all’inseguimento e una volta passata in vantaggio con quel gran gol di Hakimi non è riuscita a completare l’opera. Curiosamente il pareggio è il risultato più frequente tra Roma e Inter, è sei volte consecutive che questa sfida finisce così. La Roma è forte nei primi tempi, l’ Inter nei secondi, forse non poteva finire diversamente.
Il gran movimento in classifica, l’equilibrio tra le squadre principali rende ogni punto perso particolarmente pesante, anche perché le rivali sono tante. Alla prossima la Roma avrà la Lazio, e l’ Inter avrà la Juventus: il periodo è delicatissimo per tutti. Quello che ci guadagna di più dal pareggio intanto è il Milan che sale a +3.
I due protagonisti più attesi, Dzeko e Lukaku, si sono visti poco – soprattutto Lukaku abituati come siamo a valutarlo in gol, tiri, occasioni e influenza sui risultati portati a casa – i gol sono arrivati tutti per vie traverse e spesso da giocatori non propriamente deputati al gol, ma a fare altro se non addirittura a difendere: Pellegrini, Skriniar, Hakimi, Mancini. Anche i portieri hanno particolarmente inciso sul risultato, soprattutto Handanovic.
La Roma sembra complessivamente una squadra in crescita, che sta trovando un suo equilibrio, l’ Inter dà la sensazione di aver passato il suo momento migliore, ha il difetto delle partenze sbagliate e di una difesa, a 3 o a 4 che sia, che si scopre o viene lasciata sempre troppo scoperta. A Conte viene rinfacciata soprattutto la sostituzione di Hakimi (con Kolarov), dopo il gol e nel momento in cui era ancora tra i migliori in campo, ma non credo ci sia un nesso diretto col fatto che questo abbia aperto la strada al pareggio della Roma. In generale comunque non si conferma il luogo comune di essere dipendente da Lukaku. Se ha prodotto due gol con Skriniar e Hakimi e se ha il miglior attacco della Serie A vuol dire che comunque qualche alternativa alla via del gol c’è. Certo se poi Lukaku fa gol è meglio (per loro)…
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