Nainggolan: «Conte mi ha ferito, Zaniolo è come me. Così rifiutai la Juve. Basta creste, ma ho 4 parrucchieri»
Il belga in una lunga confessione fra passato e presente: «L’Inter non mi ha dato una chance. Mi rivedo in Nicolò, anche lui attaccato e trollato lui social. I tifosi bianconeri mi provocano? Sono io che non ho scelto la Juve: non mi piace vincere facile»
Sta per iniziare la terza avventura al Cagliari di Radja Nainggolan (dopo quelle dal gennaio 2010 al gennaio 2014 e della passata stagione), fresco di un altro addio all’Inter dopo soltanto cinque presenze. Il belga — che potrebbe debuttare già mercoledì 6 gennaio contro il Benevento — non ha però dimenticato il suo passato recente e in un‘intervista al Corriere dello sport ne ha parlato senza filtri: «Antonio Conte è un grandissimo tecnico, ma sono rimasto ferito quando dopo avermi concesso solo otto minuti di partita mi ha indicato come responsabile di tutto (in riferimento a Inter-Parma 2-2 del 31 ottobre 2020, ndc). Che potevo fare in otto minuti? Ma non ho aperto polemiche allora, non lo faccio nemmeno adesso. È andata così. Sono integro, sano. Non ho mancato un allenamento, non ho fatto un minuto di ritardo».
Attaccato, come Zaniolo
Nella sua carriera Nainggolan non avrebbe mai lasciato la Roma. Con il club giallorosso ha giocato dal gennaio 2014 al 2018, prima di dire addio alla Capitale (203 presenze e 33 gol totali) e trasferirsi all’Inter. In un’operazione nel quale Santon e un giovanissimo Zaniolo (all’epoca quasi 19enne) andarono alla Roma. «Se la rimpiango? Sì — ammette Nainggolan —. È una città in cui ho passato quattro anni e mezzo importanti. A Roma avevano una squadra forte. Dicono che io creavo problemi. Invece, come sa chiunque abbia giocato con me, io ero e rimango un uomo-spogliatoio». E a questo proposito, sull’uomo del momento in materia di gossip, Nainggolan ha aggiunto: «Mi rivedo in Zaniolo perché anche io sono attaccato, trollato sui social. È facile essere messi in mezzo. L’unico modo è ignorare, fregarsene. Io non faccio il maestro di vita che dà consigli. Ma l’unico modo che ha per rispondere è il campo. Per il resto deve farsi forza e andare avanti. A chi lo attacca risponderà con le prime partite che gioca».
La verità sulla Juve
Nell’intervista Nainggolan si è rivolto anche ai tifosi della Juventus, che lo attaccano spesso ricordandogli più volte di non aver vinto nulla: «Una sciocchezza assoluta. Io ho scelto di non andare con chi vinceva, la Juventus è stata la squadra più forte per un decennio e io a vincere con i più forti non mi diverto. Mi diverte sfidare i più forti. Sono così convinto di questa scelta che persino quando gioco a Football Manager non prendo mai le grandi. So che potrebbero dire che alla Juventus non mi hanno voluto, ma basta che chiedano ai loro dirigenti, ai loro direttori sportivi».
Cagliari, nuova sfida
Ora Nainggolan è tornato al Cagliari, un altro luogo del cuore. E su Eusebio Di Francesco, il tecnico rossoblù, osserva: «È un allenatore di rango, uno che punta sul gioco. Non è da tutti. A Cagliari ha messo in campo dei giocatori di prospettiva. Vuole fare cose importanti. Preoccupato dalla classifica? No. Quando c’è da combattere mi diverto. L’anno scorso siamo partiti benissimo e abbiamo chiuso male. Quest’anno dobbiamo fare il contrario».
I 4 coiffeur
Infine, una curiosità sui suoi famosi tagli di capelli: «Ho detto che ho chiuso con le creste ma i capelli chi può dirlo? Magari mi viene in mente qualcosa. Quanti parrucchieri ho? Quattro con quello che viene apposta da Londra ogni tanto».
CorSera
Il belga in una lunga confessione fra passato e presente: «L’Inter non mi ha dato una chance. Mi rivedo in Nicolò, anche lui attaccato e trollato lui social. I tifosi bianconeri mi provocano? Sono io che non ho scelto la Juve: non mi piace vincere facile»
Sta per iniziare la terza avventura al Cagliari di Radja Nainggolan (dopo quelle dal gennaio 2010 al gennaio 2014 e della passata stagione), fresco di un altro addio all’Inter dopo soltanto cinque presenze. Il belga — che potrebbe debuttare già mercoledì 6 gennaio contro il Benevento — non ha però dimenticato il suo passato recente e in un‘intervista al Corriere dello sport ne ha parlato senza filtri: «Antonio Conte è un grandissimo tecnico, ma sono rimasto ferito quando dopo avermi concesso solo otto minuti di partita mi ha indicato come responsabile di tutto (in riferimento a Inter-Parma 2-2 del 31 ottobre 2020, ndc). Che potevo fare in otto minuti? Ma non ho aperto polemiche allora, non lo faccio nemmeno adesso. È andata così. Sono integro, sano. Non ho mancato un allenamento, non ho fatto un minuto di ritardo».
Attaccato, come Zaniolo
Nella sua carriera Nainggolan non avrebbe mai lasciato la Roma. Con il club giallorosso ha giocato dal gennaio 2014 al 2018, prima di dire addio alla Capitale (203 presenze e 33 gol totali) e trasferirsi all’Inter. In un’operazione nel quale Santon e un giovanissimo Zaniolo (all’epoca quasi 19enne) andarono alla Roma. «Se la rimpiango? Sì — ammette Nainggolan —. È una città in cui ho passato quattro anni e mezzo importanti. A Roma avevano una squadra forte. Dicono che io creavo problemi. Invece, come sa chiunque abbia giocato con me, io ero e rimango un uomo-spogliatoio». E a questo proposito, sull’uomo del momento in materia di gossip, Nainggolan ha aggiunto: «Mi rivedo in Zaniolo perché anche io sono attaccato, trollato sui social. È facile essere messi in mezzo. L’unico modo è ignorare, fregarsene. Io non faccio il maestro di vita che dà consigli. Ma l’unico modo che ha per rispondere è il campo. Per il resto deve farsi forza e andare avanti. A chi lo attacca risponderà con le prime partite che gioca».
La verità sulla Juve
Nell’intervista Nainggolan si è rivolto anche ai tifosi della Juventus, che lo attaccano spesso ricordandogli più volte di non aver vinto nulla: «Una sciocchezza assoluta. Io ho scelto di non andare con chi vinceva, la Juventus è stata la squadra più forte per un decennio e io a vincere con i più forti non mi diverto. Mi diverte sfidare i più forti. Sono così convinto di questa scelta che persino quando gioco a Football Manager non prendo mai le grandi. So che potrebbero dire che alla Juventus non mi hanno voluto, ma basta che chiedano ai loro dirigenti, ai loro direttori sportivi».
Cagliari, nuova sfida
Ora Nainggolan è tornato al Cagliari, un altro luogo del cuore. E su Eusebio Di Francesco, il tecnico rossoblù, osserva: «È un allenatore di rango, uno che punta sul gioco. Non è da tutti. A Cagliari ha messo in campo dei giocatori di prospettiva. Vuole fare cose importanti. Preoccupato dalla classifica? No. Quando c’è da combattere mi diverto. L’anno scorso siamo partiti benissimo e abbiamo chiuso male. Quest’anno dobbiamo fare il contrario».
I 4 coiffeur
Infine, una curiosità sui suoi famosi tagli di capelli: «Ho detto che ho chiuso con le creste ma i capelli chi può dirlo? Magari mi viene in mente qualcosa. Quanti parrucchieri ho? Quattro con quello che viene apposta da Londra ogni tanto».
CorSera
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