Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
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    Milan e l'addio a Fonseca, tutti gli errori: i tempi dettati dal nuovo allenatore e la debolezza del club

    L'allenatore mandato in conferenza stampa dopo Milan-Roma perché mancava la firma del successore. La società ha bisogno di un tecnico di alto standing: Conceiçao rischia di avere le stesse difficoltà

    L’ allenatore già esonerato nei fatti che viene mandato in conferenza stampa per assenza delle firme del nuovo che lo deve sostituire è forse un inedito, di sicuro la manifestazione più vistosa della confusione che regna al Milan.

    Non era l’uscita di scena che Paulo Fonseca si meritava, se non altro per la serietà e la correttezza della persona, perché invece i risultati e le prestazioni avevano reso la sua posizione difficilmente difendibile. Ma la catena di errori era iniziata prima: andando a ritroso, non è ammissibile che una società come il Milan si faccia dettare i tempi della comunicazione del nuovo allenatore dal procuratore del medesimo, che poco prima della partita con la Roma pensa bene di far uscire la notizia, forzando la mano al club per evitare che una vittoria facesse propendere per posticipare ancora l’esonero di Fonseca (di cui si discuteva da tempo, da prima della sfida con il Verona, e che era dato per certo in caso di sconfitta). Dettagli? Forse, ma danno l’idea della debolezza del club.

    Anche Conceiçao vivrà le stesse difficoltà

    Continuando ad avvolgere il nastro, l’errore più clamoroso è stato scegliere Fonseca in estate contro il parere della piazza senza avere la forza necessaria per difenderlo fino in fondo, perché il Milan ha bisogno di un allenatore di alto standing, dall’esperienza così indiscutibile che possa fare da schermo da solo alla società. Ed ecco che si arriva al punto centrale, perché se non si parte da qui appare probabile che anche l’avventura di Sergio Conceiçao (preferito ad altri profili, come quello di Massimiliano Allegri, con la motivazione che si vuole tentare di aprire un ciclo, ma qui c’è intanto da provare a raggiungere un posto in Champions) sia destinata a vivere le stesse difficoltà.

    Serve una rivoluzione profonda

    Manca al Milan qualcuno, sotto l’ad che si occupa di finanze, che conosca i meccanismi del calcio, che sappia di campo, che sia in grado di presentarsi in conferenza stampa quando la situazione si fa critica, di parlare ai giocatori (e forse anche sullo sceglierli si può migliorare: gli acquisti della scorsa estate, da Emerson Royal in poi, non sembrano azzeccati, la rosa appare mal costruita), che consenta a Ibrahimovic (a proposito, dov’era domenica sera?) di occupare il ruolo che doveva ricoprire all’inizio, quello di consulente/uomo immagine/trait d’union tra club e proprietà, prima che i posti vuoti in società lo obbligassero ad allargarsi, a ricoprire cariche che (ancora) non sa o non vuole gestire. Questa stagione è ormai in parte compromessa, ma per la prossima questo Milan deve passare attraverso una rivoluzione profonda. Altrimenti non farà che passare da un allenatore a un altro (agenti permettendo).


    CorSera

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  • Sean
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    Il Milan e l’inadeguatezza di Ibrahimovic nell’esonero di Fonseca

    di Massimo Mauro

    La storia del Milan è incomprensibile. L’unica cosa che si può capire è il comportamento degli americani, che dello sport hanno un’altra idea: non a caso sono arrivati al vertice di tutte le discipline tranne che nel calcio, cosa che fa pensare. La premessa è che il lavoro fatto dai giocatori e da Fonseca è bruttissimo. Succede sempre che in questi casi paghi il tecnico. Ma il problema è un altro, e sta nel fatto che professionisti di grande valore come Ibrahimovic e Fonseca si siano adeguati a regole che annunciano fallimenti. La clausola ‘’se ti esonero entro sei mesi di pago solo un anno’’ è un capestro inaccettabile, per chi la propone e chi la accetta. Ibrahimovic in campo è stato un grandissimo, ma dietro la scrivania cambia tutto. Quando si accetta un lavoro bisogna che ci siano le condizione necessarie per far bene, che tutto sia chiaro. La storia di Maldini al Milan è emblematica: chi più di lui poteva sacrificarsi per la società della sua vita? Ma se uno così non trova l’accordo per lavorare allora è tutto molto strano.

    E allora prendi Ibra, uno che non aveva mai fatto questo lavoro. Forse non ha capito bene con chi ha a che fare, ma neanche ciò che serve a una società. Scegliere i giocatori o parlare in tv sono le ultime cose. L’importante è la gestione della quotidianità, lì si creano le condizioni per fare il salto di qualità. Ibra non lo ha capito come invece aveva fatto Maldini. In Milan-Roma ho visto due squadre disperate: hanno tentato in tutti i modi di vincere, però entrambe potevano prendere 4 gol. Un arrembaggio continuo fatto di cose belle e brutte e che alla fine ha deluso tutti".


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  • Sean
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    Fonseca, l’autoesonero e il giallo della clausola. Conceicao arriva ma trova un Milan nel caos

    Il nuovo allenatore subito all'esame Supercoppa con la Juventus del figlio Francisco. I tifosi contestano la dirigenza, sotto accusa Cardinale e la triade Furlani-Ibra-Moncada

    Secondo sconcertante prassi della sede del Portello, si è capito che il comunicato sull’esonero di Paulo Fonseca sarebbe arrivato, con molto comodo, parecchie ore dopo l’autoannuncio del diretto interessato.

    L’ormai ex allenatore del Milan aveva già svelato da sé, lasciando San Siro (“mi dispiace, ma ho la coscienza a posto”), il segreto di Pulcinella: la sua destituzione per fare posto all’altro portoghese Sergio Conceiçao, fin dalla scorsa estate obiettivo concreto della dirigenza e in particolare di Zlatan Ibrahimovic, che pure, essendo “senior advisor” dell’azionista di controllo americano Gerry Cardinale, nemmeno figura nell’organigramma, mentre risulta socio e investitore di RedBird Capital, il fondo di Cardinale. Non manca il giallo della clausola, che permetterebbe alla società di risparmiare, grazie all’esonero entro il 31 dicembre, 5 milioni netti delle due stagioni residue di contratto dell’allenatore licenziato.

    Fonseca abbandonato, Cardinale contestato

    La mancanza di rispetto verso Fonseca, mandato in pasto alle televisioni e alla conferenza stampa postpartita per domande inevitabilmente monotematiche e solo dopo avvisato da Ibrahimovic, dall’ad Giorgio Furlani e dal dt Geoffrey Moncada dell’avvenuto licenziamento, è anche una mancanza di rispetto nei confronti di media e tifosi, che peraltro, attraverso l’incessante nenia della Curva Sud durante la partita con la Roma (“Cardinale vattene, devi vendere”), il loro pollice verso al vertice del club l’hanno chiaramente ostentato. Fonseca, in tutti i numerosi momenti delicati della stagione, è stato sempre lasciato solo nel dopopartita, senza mai un intervento della debole dirigenza, che si è rifugiata dietro la molto teorica collegialità per nascondere l’assenza di leadership, anzi di liderança, per dirla con l’allenatore appena cacciato.

    Per Conceiçao subito il nodo Juve

    Al di là dell’inchiesta della magistratura milanese sulla proprietà del club, tuttora in corso, chi comandi davvero al Milan nella quotidianità non è per niente chiaro. Il rischio da scongiurare è che lo scopra presto a sue spese Conceiçao, atteso subito dal nodo della semifinale di Supercoppa in Arabia, contro la Juventus del figlio Francisco. L’azionista di controllo Cardinale, descritto come irritato per la contestazione a San Siro, luogo da lui frequentato pochissimo, vorrebbe che i tifosi fossero entusiasti, dopo l’annuncio del parziale rifinanziamento fino al 2028 del debito col fondo Elliott della famiglia Singer (170 milioni di euro su quasi 700, a un tasso di interesse del 13%) e si affida a frequenti forum economici, rigorosamente dagli Usa o da Londra, per spiegare ai cocciuti milanisti la sua filosofia: bilancio a posto, business come priorità e risultato sportivo secondario, con la qualificazione alla Champions come obiettivo imprescindibile, ma solo per i guadagni che genera. Gordon Singer, presenza per nulla nascosta alla recente festa per i 125 anni del club in assenza di Cardinale, resta molto più di un normale consigliere d’amministrazione.

    Furlani-Moncada-Ibra al bivio

    Dopo lo scudetto nel 2022, la semifinale di Champions e il licenziamento del duo tecnico Maldini-Massara nel 2023 e il divorzio dall’allenatore Pioli nel 2024 alla fine di un ciclo quinquennale, l’attuale triade Furlani-Ibrahimovic-Moncada ha consumato gran parte del credito da parte della maggioranza dei tifosi. L’apparente unità di intenti non era tale nella scelta di Fonseca, preferito l’estate scorsa al costoso Conte e allo stesso Conceiçao, dopo il no della piazza a Lopetegui: l’ultima parola, nel pescare Fonseca dal Lille (club che è stato nell’orbita di Elliott) sarebbe arrivata da Singer. Ma l’evidente abbandono a Milanello di Fonseca, che ha preso decisioni forti come le panchine per Leao e Theo Hernandez, chiama in causa sia l’uomo forte Furlani, non certo un amministratore delegato addetto alla sola finanza, sia Ibrahimovic e il suo incarico ambiguo sia soprattutto Moncada, promosso da capo degli osservatori a capo del settore tecnico. Non è un mistero che il Milan sia alla ricerca di un direttore sportivo (D’Ottavio è stato da poco licenziato), anche se le voci sull’ex Juventus Paratici non hanno trovato conferma.

    Conceiçao e l’orgoglio di Theo e Leao

    Al nebuloso quadro societario, con Milan Futuro a rischio di retrocessione dalla serie C e i risultati della Primavera come unico appiglio, si aggiunge la poco brillante situazione sportiva. Conceiçao può ottenere la qualificazione diretta agli ottavi della Champions, prenotata da Fonseca, se batte Girona e Dinamo Zagabria, ma in campionato deve risalire dall’ottavo posto e il distacco dal quarto della Lazio è di 8 punti (con la partita contro il Bologna da recuperare). L’imminente sfida araba con la Juventus, a sua volta zoppicante nella corsa alla zona Champions, è molto più di una digressione esotica per la Supercoppa. Il neoallenatore del Milan la deve affrontare con l’emergenza infortuni (e alla lista si è sommato Chukwueze). Poi comincerà la scalata alla classifica della serie A, col mercato di gennaio come variabile e con l’orgoglio di Leao e Theo Hernandez come discriminante.

    Il nuovo allenatore subito all'esame Supercoppa con la Juventus del figlio Francisco. I tifosi contestano la dirigenza, sotto accusa Cardinale e la triade Furl…

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  • robybaggio10
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    Quando i TUTTI i tifosi, e chiunque segua il Milan, sanno sin dall'inizio che andrò a finire male (sia con Fonseca che con Emerson Royal per esempio)...ma i tuoi dirigenti la pensano diversamente...signfica che di calcio non ne capiscono proprio una mazza!

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  • Irrlicht
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    Il perché l'esonero sia giusto è palese
    Risultati, squadra slegata, zero carisma come profilo, spogliatoio che non lo seguiva e via dicendo

    Ma la colpa è alla radice
    Qui tutti da agosto dicevamo già che al 95 per cento avrebbe appena sentito il gusto panettone
    Non è che siamo indovini, basterebbe avere avuto un po' di licche locche
    La colpa è di chi ce l'ha messo, figura già ampiamente prevedibile non fosse all'altezza Società ridicola

    Naturalmente parlo dal punto di vista professionale per una squadra come il Milan, sotto il lato umano, anche nella giornata caotica di ieri, è stato ed è un signore

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  • Sean
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    E' fuori discussione che la società ha sbagliato tutto lo sbagliabile attorno all'esonero: non perchè non fosse da esonerare, ma tempistiche, modi, accenti, tutto sbagliato. E' da questa estate che il Milan di Cardinale e Ibrahimovic è alquanto appannato.

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  • Venkman85
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    Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
    Dilettanti allo sbaraglio fino alla fine! ma che senso ha esonerare Fonseca proprio ora? Non lo si poteva esonerare sabato scorso (il Milan aveva giocato il venerdì)? Invece NO...lo si esonera oggi...a 3 giorni dalla supercoppa...che quindi già è andata in partenza!
    Concordo, al di là che a uno freghi della supercoppa o meno è una cavolata. Oltretutto che senso ha far andare a parlare davanti alle telecamere Fonseca dicendogli solo dopo che era esonerato? Era pure stato espulso, sarebbe stata un'ottima scusa per non mandarlo dai giornalisti

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  • Irrlicht
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    Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
    Dilettanti allo sbaraglio fino alla fine! ma che senso ha esonerare Fonseca proprio ora? Non lo si poteva esonerare sabato scorso (il Milan aveva giocato il venerdì)? Invece NO...lo si esonera oggi...a 3 giorni dalla supercoppa...che quindi già è andata in partenza!
    Cambia niente
    A parte non fare pessime figure, della Supercoppa al Milan non gli frega nulla
    Last edited by Irrlicht; 30-12-2024, 13:46:54.

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  • Sean
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    La supercoppa è l'ultimo dei problemi. L'esonero nasce dal timore di non riuscire ad agguantare un posto utile alla champions: è per questo che, se avevi deciso da tempo di farlo secco, perchè hai aspettato fine anno? Di occasioni per esonerarlo ne hai avute a valanga.

    Semmai questa "pausa" in Arabia potrà servire al nuovo tecnico per testare la squadra...in fondo, le partite di supercoppa sono come una specie di "amichevoli" solo col crisma dell'ufficialità...cioè, se perdi in supercoppa non perdi punti in campionato.

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  • robybaggio10
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    Dilettanti allo sbaraglio fino alla fine! ma che senso ha esonerare Fonseca proprio ora? Non lo si poteva esonerare sabato scorso (il Milan aveva giocato il venerdì)? Invece NO...lo si esonera oggi...a 3 giorni dalla supercoppa...che quindi già è andata in partenza!

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  • Sean
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    Un esonero scritto fin dall'annuncio della sua assunzione, per cui non c'è niente di sorprendente in quanto accaduto se non la conferma di una confusione totale in società, dove alla fine non si sa nemmeno chi comandi davvero e chi tracci le vie da seguire circa la gestione sportiva, cioè chi dovrebbe essere il responsabile della baracca.

    Conceicao era in ghiaccio forse da mesi, d'altra parte era già stato quasi scelto questa estate ma poi ha avuto il sopravvento Fonseca: ritorna centrale la questione mai spiegata e risolta del perchè Fonseca, un allenatore da subito rifiutato non solo dalla piazza ma, quel che è peggio, anche dallo spogliatoio, dove gli hanno fatto la fronda in maniera anche pubblica...e si capisce che lavorare così è impossibile.

    Se Fonseca era da giorni esonerato, ci sarebbe anche da chiedersi, come stanno facendo un pò tutti, perchè ieri e perchè poi mandarlo pure in conferenza stampa: è questo che indica una gestione interna societaria confusa, dove forse ci sono troppe teste a decidere o magari nessuna.

    Vedremo adesso Conceicao. Se riuscisse gradito allo spogliatoio, tanto per cominciare, avrebbe già fatto meglio di Fonseca.

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  • Sean
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    L'orgoglio di Fonseca: «Io ho la coscienza a posto»

    Fonseca, che non è ovviamente l’unico responsabile di questa situazione, e probabilmente nemmeno il primo, oltre ai risultati paga un gioco mai decollato e le troppe divergenze con i big dello spogliatoio, da Theo Hernandez e Leao, ma anche con la dirigenza. Troppe turbolenze, fin dal raduno. Certo, da venerdì 20 a ieri c’erano ben nove giorni per effettuare il cambio con calma: perché aspettare ancora, se la decisione era sostanzialmente stata presa? Intanto il portoghese si sfoga in conferenza: «Io ho la coscienza a posto».

    Perché è stato scelto Conceiçao

    Dell’ex centrocampista di Inter e Lazio, 50 anni, piacciono il carattere forte, il sistema di gioco – quattro difensori e tre mezzepunte – del tutto compatibile con quello utilizzato finora e l’esperienza in campo europeo. Non è un mistero che già in estate facesse parte della «short list» che includeva anche Fonseca, sul quale è poi caduta la scelta definitiva, contestata fin dal principio da gran parte della tifoseria. E anche da qualcuno dentro al Milan stesso, che invece propendeva per una soluzione che offrisse maggiori garanzie. Come Allegri, Conte.

    O lo stesso Conceicao, che arriverebbe quindi con sei mesi di ritardo. Nel caso, arriverebbe a Milano in tempo per la partenza per la Supercoppa in Arabia, prevista per martedì. Troppi i punti di distacco da Atalanta, Inter e Napoli. E troppo brutta la classifica, dietro anche a Lazio, Fiorentina, Juventus e Bologna. Il Milan è convinto che la rosa sia all’altezza per il piazzamento Champions. E per questo sta valutando di affidarla a un allenatore che ritiene possa dare la scossa. Subito.

    CorSera

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  • germanomosconi
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    Società Milan davvero imbarazzante....

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  • Sean
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    Il Milan e il capolinea di Fonseca (esonerato), si riparte da Conceição. Per scoprire però che il problema vero è una società fantasma. Gli americani danno lezioni di calcio ma sono ormai apertamente contestati e mal sopportati

    Siamo tutti di passaggio su questa terra. Lo è stato soprattutto, al Milan, l’ormai trapassato e malconcio Paulo Fonseca che si è trascinato da una partita all’altra senza adeguata corazza e scornandosi con chiunque gli sia capitato a tiro. Siano stati i suoi stessi giocatori, a cominciare da Leao, per finire con spettatori, arbitri (contro la Roma è stato espulso per proteste) e così via. Da ultimo perfino i suoi stessi datori di lavoro al Milan che lo hanno abbandonato a se stesso, hanno deciso di toglierselo dalle scatole e tentare la strada del ribaltone. Con grande sensibilità lo hanno mandato in panchina, contro la Roma, avendo già deciso di farlo fuori.

    E’ una delle ultime soluzioni che restano alla detestata e ormai apertamente contestata diarchia milanista: l’americano Jerry Cardinale e lo svedese Zlatan Ibrahimovic, ampiamente invisa alla curva rossonera che punta ben più in alto di Paulo Fonseca, facile e scontata vittima sacrificale.

    Gli inverecondi risultati e il progressivo sprofondamento nella palude della classifica, ottavo posto a 14 punti da Atalanta e Napoli, hanno condannato il vaso di coccio Fonseca a una sorte scritta da ormai parecchie settimane. Magari fin dall’inizio di questa avventura, quando lo Zorro portoghese venne scelto come soluzione di ripiego rispetto ad Antonio Conte e a uno scombiccherato casting che aveva scelto a un certo punto persino Julien Lopetegui. Sollevando la feroce contestazione dei tifosi. Per paradosso si sappia anche che, pur in queste condizioni, gli americani del Milan rilasciano lezioni universitarie di calcio, in senso amministrativo. Il resto gli interessa assai meno.

    Ora il giro ricomincia e si riparte da Sergio Conceição, che si presta a un cambio facile e poco costoso. Un milioncino da classico traghettatore poi si vedrà, Non sembra tutto quanto sta avvenendo consono a un grande club come il Milan, ma è la realtà di oggi. Da Fonseca a Conceição, entrambi portoghesi, non mi sembra francamente che cambi granché, forse il problema – hanno ragione i tifosi – è proprio in chi comanda. Ma essendo quelli che ci mettono i soldi credo ci sia poco da fare.

    Milan-Roma 1-1 ultima partita di Fonseca, esonerato e sostituito con Conceição. Ma San Siro contesta pesantemente Cardinale, Ibrahimovic e la società americana

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  • Sean
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    Fonseca esonerato dal Milan dopo l’1-1 con la Roma. Panchina a Conceiçao

    Il cambio deciso già prima della partita con i giallorossi. L’ormai ex tecnico espulso in campo e poi mandato lo stesso a commentare in tv. Squadra affidata all’ex allenatore del Porto, che sfiderà subito il figlio in Supercoppa. A San Siro gol di Reijnders e Dybala

    https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2024/12/29/news/milan_roma_gol-423912323/?ref=RHLF-BG-P3-S1-T1

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    Fonseca sfiduciato e lasciato solo. Le modalità inutilmente umilianti dell’esonero

    La partita con la Roma, a San Siro, si è giocata in un clima surreale: con addio annunciato al tecnico portoghese a favore del connazionale Conceiçao

    La partita con la Roma, a San Siro, si è giocata in un clima surreale: con addio annunciato al tecnico portoghese a favore del connazionale Conceiçao

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