If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
Il Milan vorrebbe Scamacca del Sassuolo.
20 milioni.
Ci vale?
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
io prenderei un usato sicuro...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ronaldo scossa a Pirlo e alla Juventus: serve una svolta. L’obiettivo più «sentito» è la Champions?
Lo spirito mostrato dai bianconeri contro la Fiorentina non ha nulla a che vedere con la fame del gruppo contiano. Le parole di CR7
Tra gli allenatori che hanno ispirato Andrea Pirlo verso la sua nuova carriera in panchina, c’è Antonio Conte, che nel triennio alla Juventus ha riportato il regista ai livelli degli anni d’oro. Ma lo spirito della squadra di oggi— colpita dal clamoroso ribaltone della sentenza sul 3-0 a tavolino contro il Napoli — non ha nulla a che vedere con la fame dei pionieri che la Juve contiana aveva trasmesso ai suoi protagonisti, Pirlo compreso. Anche le parole dell’allenatore dopo la partita con la Fiorentina iniziata male e finita peggio («Può capitare di pensare alle vacanze nella partita prima di Natale...») hanno destato forte perplessità. Perché gli approcci sbagliati sono stati già parecchi. E una squadra che ha dimostrato di poter vincere al Camp Nou non può tradire se stessa in questa maniera plateale.
Che poi gli arbitraggi di Doveri e di La Penna abbiano influenzato le partite contro Atalanta e Fiorentina è un dato di fatto «che tutti vedono» come ha sintetizzato lo stesso Pirlo, che ha allargato il problema anche alle giornate precedenti: a maggior ragione, se l’aria che tira è questa, come fa una squadra come la Juve a essere con «la testa già alle vacanze?». La sindrome da accerchiamento, vero o presunto, è sempre stata un combustibile. Non un alibi.
Ma la questione non è solo mentale, sebbene anche Maurizio Sarri puntasse tantissimo su questo aspetto, fiutando evidentemente un problema più radicato, di motivazioni anche all’interno della stessa società, di pancia piena, forse di una certa pesantezza dovuta alle tantissime medaglie al petto. Ma al pessimo approccio, la Juve ha aggiunto errori tattici banali, come le coperture sui due attaccanti della Fiorentina, Ribery e Vlahovic, che hanno innescato il contropiede dell’1-0, con le squadre ancora 11 contro 11. Lo stesso Ribery ha fatto quello che ha voluto, come ispiratore della manovra, senza che si vedessero contromosse per contrastarlo. Contro le squadre che difendono a tre e infoltiscono la trequarti, la Juve ha perso la sua unica partita e raccolto cinque pareggi su sei: possibile che sia solo una coincidenza?
Dopo quattro mesi in cui la Juve ha offerto un’immagine di sé così ondivaga, a tratti affascinante come progetto tattico, ma a volte presuntuosa e quasi imborghesita, c’è da pensare che la Champions per questa squadra possa essere un obiettivo più «sentito» rispetto al campionato, soprattutto dopo la vittoria di Barcellona che ha consentito un ottavo di finale più abbordabile contro il Porto: ma il decimo scudetto di fila resta un obiettivo dichiarato.
Quindi? Quindi, dopo le scuse a caldo di Leonardo Bonucci, peggiore in campo assieme a Cuadrado, colpiscono le parole di Ronaldo, per una volta davvero incisive, in vista del gennaio terribile che può far svoltare la stagione bianconera attraverso gli scontri diretti con Milan, Sassuolo e Inter.
«Con una prestazione scadente e un risultato tutt’altro che accettabile, abbiamo chiuso il nostro 2020 — ha scritto il portoghese su Instagram— . Sappiamo di dover dare di più per giocare meglio e vincere. Siamo la Juventus! E non possiamo accettare niente di meno che l’eccellenza in campo. Spero che questa breve pausa ci aiuti a tornare più forti e uniti che mai, perché la stagione è lontana dall’essere finita e alla fine, ancora una volta, festeggeremo insieme ai tifosi. Credete in noi, abbiate fiducia nella squadra come noi ci fidiamo di voi. Ce la faremo». Il concetto chiave è: «Siamo la Juventus». Una squadra che è stata d’acciaio e che ora non si sa bene di che pasta sia fatta davvero.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Milan, un 2020 da 9 in pagella: ecco perché ora deve provarci fino in fondo (per prendere 10)
Non perde da 9 mesi e mezzo, ha il record di punti nell’anno solare: punta sempre alla Champions, ma perché non credere nello scudetto? I meriti di Pioli, ma anche del club
E ora non perde in campionato da marzo, 9 mesi e mezzo fa. Ma che questa squadra potesse arrivare dove è arrivata, nemmeno il più ottimista dei tifosi l’avrebbe mai potuto immaginare. I numeri sono impressionanti. Primo posto in splendida solitudine con 34 punti, il doppio rispetto a un anno fa. Dietro, solo l’Inter tiene il passo, a -1. La Roma e -7, la Juve a -10.
E poi i 26 risultati utili consecutivi, i 79 punti collezionati nell’anno solare, più di chiunque altro. Le pagelle di fine anno? Voti altissimi, per tutti.
Da 9 la squadra, senza dubbio. Che è cresciuta a tal punto da riuscire a essere più forte anche delle assenze, numerosissime. Senza Ibrahimovic, vince lo stesso. «La qualità più forte di Zlatan è rendere forte chi gli sta accanto» spiega Stefano Pioli. Che su questo 2020 ha meriti evidenti, indiscutibili. Si sta togliendo a suon di vittorie e quella fastidiosa etichetta di Normal One. Accolto con freddezza (eufemismo) oggi è idolatrato da gran parte della tifoseria e acclamato dalla critica. Oggi è un allenatore completo, maturo, preparatissimo. Voto 9 pure a lui.
E voto 9 pure a chi ha avuto il coraggio e l’intelligenza di confermarlo a luglio cambiando idea, vale a dire dirigenza e proprietà. L’ad Gazidis e il fondo Elliott avevano individuato Ralf Rangnick per costruire un progetto vincente, salvo poi rendersi conto con lucidità e umiltà che il profilo giusto ce l’avevano in casa.
Bravi Maldini e Massara (e Boban, c’era anche lui a gennaio) a insistere per avere Ibra, bravo Gazidis a capire che avevano ragione loro, che questa squadra di ragazzi di talento aveva bisogno di un leader maturo, di un campione adulto che indicasse loro la strada. È esattamente ciò che sta accadendo.
E ora il Milan si gode il suo scudetto di Natale, che vale quel che vale, chiaro, ma è comunque un traguardo straordinario, per quanto intermedio. Ora si deve provare ad andare fino in fondo. A gennaio un rinforzo o due potrebbe essere la mossa decisiva, come lo fu un anno fa. Un difensore centrale (Kabak e Simakan in pole) e un vice Ibra sarebbero importantissimi, basta che arrivi gente che si possa integrare bene e subito con un gruppo che è solido, vivo, compatto. Ha ragione Maldini, l’equilibrio non va spezzato. Lo scudetto non è un obbligo, l’obiettivo di questa squadra era e resta la Champions. Ma perché non provarci? Perché non provare a passare da 9 a 10?
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Calciomercato, grandi manovre: Milan operazione difesa, l’Inter chiama il Papu Gomez
Kabak o Simakan per aiutare i rossoneri dietro, davanti Scamacca costa troppo. Conte vede la dirigenza per il Papu; Juventus, Llorente verso Firenze (al posto di Cutrone)
Archiviato il campionato nel 2020, largo alle manovre di mercato per colmare le lacune, sistemare gli esuberi, risolvere i problemi ambientali interni allo spogliatoio.
Il Milan, capolista al termine di un’annata strepitosa nella quale anche le seconde o addirittura le terze linee hanno dimostrato di aver metabolizzato i principi di gioco di Pioli, ha bisogno di ritocchi per consolidare il primo posto. Il reparto arretrato, complice la scarsa affidabilità di Duarte e l’eterna convalescenza di Musacchio, necessita di un innesto. Due i nomi sul taccuino dei vigili Maldini e Massara: Kabak dello Schalke 04 e Simakan dello Strasburgo con quest’ultimo preferito al turco per la tipologia di gioco maggiormente adattabile ai già presenti Romagnoli e Kjaer. Le continue pause di Ibra inducono a pensare il bisogno di un numero 9 che si alterni al fuoriclasse svedese. I dirigenti dell’area tecnica non intendono inserire una primadonna che faccia ombra a Zlatan: l’ideale sarebbe un giovane di talento, come Scamacca, perfetto per corrispondere anche all’identikit richiesto da Elliott. Peccato che il Sassuolo, proprietario del cartellino, non intenda per ora scendere dalla valutazione di 25 milioni. Parallelamente si portano avanti i colloqui con Calhanoglu e Donnarumma per il rinnovo del contratto. Ma con questa euforia chi ha voglia di spingere per il braccio di ferro cercando altrove gloria e soldi? Pioli nella notte ha confermato l’intenzione del turco di restare: vedremo se abbasserà le richieste.
L’Inter insegue in classifica spinta dal desiderio di rendere più razionale la rosa a disposizione di Conte. L’allenatore chiede nuovi innesti al posto dei partenti Eriksen, Nainngolan e Vecino. Ieri a Verona il tecnico ha anticipato un imminente incontro con la dirigenza per pianificare le future trattative: quanto budget ci sarà a disposizione? I nerazzurri sono in pole position ad esempio per accaparrarsi il Papu in rotta di collisione con Gasperini. L’agente Giuseppe Riso incontrerà la famiglia Percassi dopo Natale, ma quale sarà il prezzo stilato dai bergamaschi? Difficilmente sarà zero come l’argentino, che sogna di giocare a Milano lasciando la famiglia a Bergamo, si auspica. Di certo gli Zhang, in ottimi rapporti con l’Atalanta, non effettueranno sgarbi. Restano alla finestra. Ma prima qualcuno dovrà uscire, in primis il Ninja, sempre nell’orbita del Cagliari. Ma come ha dichiarato ieri il ds dei sardi, Carta, per fare un affare occorre l’ok di tutte e tre le parti. E l’Inter non intende regalare il centrocampista. Sempre più sul piede di partenza, il danese Eriksen, giudicato da Marotta «non funzionale». Ritornerà in Premier?
La Juventus ha il problema legato alrinnovo del contratto di Dybala, in panchina annoiato nella gara con la Fiorentina, e alla ricerca della miglior destinazione per Bernardeschi. È a caccia di gol e sta sondando profili di esperienza in un ventaglio di opzioni che contemplano tra gli altri Giroud e Milik, in eccesso nella rosa di Gattuso. Più contenuto è l’interesse per Llorente, nel mirino anche della Sampdoria e della Fiorentina. La squadra di Prandelli a gennaio si priverà dello scontento Cutrone e dovrà inserire un bomber affidabile. Da mesi proseguono sotto traccia i contatti con Piatek, desideroso di tornare in Italia dopo un’esperienza in chiaroscuro al Milan.
La Lazio per ora è concentrata non sui rinforzi per l’organico ma sulla stabilità della panchina. Sono iniziati gli incontri fra Lotito e Simone Inzaghi per il prolungamento dell’accordo. C’è ancora strada da percorrere prima di arrivare alla fumata bianca.
L’Atalanta intanto mette a segno il primo colpo della sessione. Già acquistato il terzino destro del Genk Joakim Maehle. Il Tourmalet sarà un la trattativa con il Papu.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta