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sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Calcio in Cina, stop ai mega-ingaggi d’ora in poi uno «straniero» non guadagnerà più di 3 milioni di euro
Mentre lo stipendio massimo per un giocatore locale sarà di cinque milioni di yuan (623.000 euro) all’anno e sempre «lordi»
Il cambiamento è epocale: «la pacchia» (forse) è finita. La Cina calcistica si è fermata per un attimo, ha guardato i propri conti e ha detto: «stop». Basta coi super-ingaggi agli stranieri in cerca di gloria (effimera?) nella Chinese Super League (Csl), la massima categoria del calcio nazionale. E soprattutto: via libera al tetto d’ingaggi; lo stesso che stroncherà – quasi certamente - la migrazione di ex-fuoriclasse o giocatori di media-levatura verso la suggestiva (ma non troppo «performante» ) massima Lega «made in China». Dove ancora «sopravvivono» contratti da 16 milioni di euro (netti e per tre anni) ad attaccanti di medio valore; come il pur bravo Graziano Pellé (solo per citare un esempio). Ma tutto, da questa notte, sembra essere finito. Comunicandolo con una nota diffusa alla stampa, la Federcalcio cinese (Csl; Chinese Football Association) ha stabilito per la prima volta un tetto massimo di spesa e stipendio per tutti i livelli dei propri campionati professionistici. Così ecco che nella massima serie cinese il reddito annuo, ante imposte, di un giocatore straniero non potrà più superare i 3 milioni di euro (oggi, circa 3,7 milioni di dollari Usa), mentre lo stipendio massimo per un giocatore locale sarà di cinque milioni di yuan (circa 765.000 dollari Usa; 623.000 euro) all’anno e sempre «lordi».
Tetti alle spese globali
Ma la rivoluzione non finisce qui: dal documento ufficiale emesso dalla Cfa emerge anche che un club di Csl, potrà spendere «solo» un massimo di 600 milioni di yuan (circa 91,74 milioni di dollari Usa; 75,2 milioni di euro) ogni anno, incluso un tetto di spesa di 10 milioni di euro (circa 12,1 milioni di dollari Usa) per tutti i giocatori stranieri del sodalizio. E poi ancora: lo stipendio medio annuo dei giocatori nazionali dovrà essere inferiore a tre milioni di yuan (circa 458.700 dollari; 372.000 euro). «La politica mira a frenare le bolle di investimento nei nostri campionati e a promuovere uno sviluppo sano e sostenibile del calcio professionistico», si legge nel documento. Il discorso è chiaro, quindi: «sgonfiamo la bolla del calcio». Dalla Cfa - tramite l’agenzia di stampa «Xinhua» - è stato anche comunicato il risultato di uno studio sui conti del calcio locale, che ammonterebbero – come spesa media annua per i club della massima Lega - a circa 1,1 miliardi di yuan (168 milioni di dollari Usa; 137 milioni di euro) nella stagione 2018; con la maggior parte dei club a registrare perdite anche gravose. Numeri impressionanti, se paragonati ad altre realtà di confine: «La spesa del club di Csl è circa dieci volte superiore alla K-League della Corea del Sud e tre volte superiore alla J-league giapponese - ha detto il presidente della Cfa, Chen Xuyuan -. Eppure la nostra nazionale è molto indietro. Le bolle non solo influenzano il presente del calcio cinese, ma danneggiano anche il suo futuro».
Nuovi contratti
Da qui le drastiche decisioni dell’organo di governo del calcio cinese, che avrebbe anche chiesto – pare con «effetto immediato» - di firmare nuovi contratti con tutti i giocatori, per l’applicazione «immediata» del tetto salariale. Per gli atleti - i cui contratti precedenti risultano superiori al cap - le rispettive società possono firmare accordi integrativi (per compensare le differenze) entro tre anni, che non saranno inclusi nella spesa delle società. «Feroci» le conseguenze per i club che non si allineeranno: secondo il nuovo regolamento Cfa a un club - la cui spesa totale superasse il limite stabilito - verrebbero sottratti da 6 a 24 punti nella classifica del campionato. E un giocatore non potrà partecipare a nessuna partita organizzata dalla Cfa, se il suo stipendio resterà superiore al tetto. Retrocessione per il club e squalifica di due anni per i giocatori che dovessero dichiarare il falso (o contraffare i contratti). «Non importa quanto grande sia il club o quanto sia famoso il giocatore, seguiremo rigorosamente i regolamenti senza altre considerazioni». Ha avvertito Chen, concludendo la sua nota con un inquietante: «Non mettete alla prova la nostra determinazione». E poi ci sono le «minors»: la China League One (la serie B locale) avrà un tetto salariale annuale di tre milioni di yuan (circa 458.700 dollari; 376.000 euro) e 1,5 milioni di euro (1,8 milioni di dollari), rispettivamente per i tesserati nazionali ed esteri. Nel campionato di terza divisione, infine, un giocatore non potrà guadagnare più di 1,2 milioni di yuan (circa 183.500 dollari; 150.000 euro).
Nuovi nomi per i club
Ma non si cambia solo per i soldi: durante l’ultima riunione del Cfa (quando in Italia era la notte appena trascorsa), l’organismo ha anche stabilito e reso noti nuovi regolamenti riguardanti i nomi dei club, chiedendo a tutti i sodalizi professionistici di eliminare da questi qualsiasi riferimento relativo ai proprietari. «In passato, i padroni delle società nei nostri campionati cambiavano rapidamente e quindi anche i nomi dei club dovevano cambiare. Non è stato utile coltivare questa cultura calcistica in Cina - ha spiegato Chen -. I club dovrebbero considerare la passione dei propri tifosi e le caratteristiche delle città quando scelgono nuovi nomi». Così la Cfa ha anche istituito una task force (di tifosi, media ed esperti) per controllare i nuovi nomi delle società calcistiche. Il risultato? Quasi tutte le principali franchigie di massima serie (tra cui Guangzhou Evergrande, Beijing Guoan e Shanghai Sipg), dovranno cambiare dicitura entro la fine dell’anno. Certi che nessuno vorrà «mettere alla prova la determinazione».
CorSera
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
La sfida di giovedì sera contro il Torino rappresenta un'occasione ghiottissima per la Roma, perchè guardando il calendario, i giallorossi potrebbe approfittare di due scontri diretti per accorciare sulle prime, Inter-Napoli e Juventus-Atalanta. Vincere consentirebbe a Fonseca di consolidarsi in zona Champions. DI fronte una squadra in crisi come quella di Giampaolo, ultima a 6 punti come Crotone e Genoa. Per domani l'unico dubbio di Fonseca è in difesa, Mancini ieri si è allenato in gruppo e Kumbulla non ha lesione. Il grande ritorno sarà quello di Smalling, dopo un inizio di stagione complicato tra infortuni e intossicazione alimentare, l'inglese sarà titolare. In mezzo al campo, con Veretout, c'è Pellegrini, nonostante una grande prova sulla trequarti a Bologna. Davanti torna Pedro, fin qui 4 gol e 4 assist in campionato. Nel frattempo ieri è arrivata l'ufficialità del rinnovo di Riccardo Calafiori fino al 2025. Le cifre non sono state comunicate, ma l'ingaggio dovrebbe aggirarsi intorno ai 700mila euro più bonus (100mila).
(Il Messaggero)
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Calcio in Cina, stop ai mega-ingaggi d’ora in poi uno «straniero» non guadagnerà più di 3 milioni di euro
Mentre lo stipendio massimo per un giocatore locale sarà di cinque milioni di yuan (623.000 euro) all’anno e sempre «lordi»
Il cambiamento è epocale: «la pacchia» (forse) è finita. La Cina calcistica si è fermata per un attimo, ha guardato i propri conti e ha detto: «stop». Basta coi super-ingaggi agli stranieri in cerca di gloria (effimera?) nella Chinese Super League (Csl), la massima categoria del calcio nazionale. E soprattutto: via libera al tetto d’ingaggi; lo stesso che stroncherà – quasi certamente - la migrazione di ex-fuoriclasse o giocatori di media-levatura verso la suggestiva (ma non troppo «performante» ) massima Lega «made in China». Dove ancora «sopravvivono» contratti da 16 milioni di euro (netti e per tre anni) ad attaccanti di medio valore; come il pur bravo Graziano Pellé (solo per citare un esempio). Ma tutto, da questa notte, sembra essere finito. Comunicandolo con una nota diffusa alla stampa, la Federcalcio cinese (Csl; Chinese Football Association) ha stabilito per la prima volta un tetto massimo di spesa e stipendio per tutti i livelli dei propri campionati professionistici. Così ecco che nella massima serie cinese il reddito annuo, ante imposte, di un giocatore straniero non potrà più superare i 3 milioni di euro (oggi, circa 3,7 milioni di dollari Usa), mentre lo stipendio massimo per un giocatore locale sarà di cinque milioni di yuan (circa 765.000 dollari Usa; 623.000 euro) all’anno e sempre «lordi».
Tetti alle spese globali
Ma la rivoluzione non finisce qui: dal documento ufficiale emesso dalla Cfa emerge anche che un club di Csl, potrà spendere «solo» un massimo di 600 milioni di yuan (circa 91,74 milioni di dollari Usa; 75,2 milioni di euro) ogni anno, incluso un tetto di spesa di 10 milioni di euro (circa 12,1 milioni di dollari Usa) per tutti i giocatori stranieri del sodalizio. E poi ancora: lo stipendio medio annuo dei giocatori nazionali dovrà essere inferiore a tre milioni di yuan (circa 458.700 dollari; 372.000 euro). «La politica mira a frenare le bolle di investimento nei nostri campionati e a promuovere uno sviluppo sano e sostenibile del calcio professionistico», si legge nel documento. Il discorso è chiaro, quindi: «sgonfiamo la bolla del calcio». Dalla Cfa - tramite l’agenzia di stampa «Xinhua» - è stato anche comunicato il risultato di uno studio sui conti del calcio locale, che ammonterebbero – come spesa media annua per i club della massima Lega - a circa 1,1 miliardi di yuan (168 milioni di dollari Usa; 137 milioni di euro) nella stagione 2018; con la maggior parte dei club a registrare perdite anche gravose. Numeri impressionanti, se paragonati ad altre realtà di confine: «La spesa del club di Csl è circa dieci volte superiore alla K-League della Corea del Sud e tre volte superiore alla J-league giapponese - ha detto il presidente della Cfa, Chen Xuyuan -. Eppure la nostra nazionale è molto indietro. Le bolle non solo influenzano il presente del calcio cinese, ma danneggiano anche il suo futuro».
Nuovi contratti
Da qui le drastiche decisioni dell’organo di governo del calcio cinese, che avrebbe anche chiesto – pare con «effetto immediato» - di firmare nuovi contratti con tutti i giocatori, per l’applicazione «immediata» del tetto salariale. Per gli atleti - i cui contratti precedenti risultano superiori al cap - le rispettive società possono firmare accordi integrativi (per compensare le differenze) entro tre anni, che non saranno inclusi nella spesa delle società. «Feroci» le conseguenze per i club che non si allineeranno: secondo il nuovo regolamento Cfa a un club - la cui spesa totale superasse il limite stabilito - verrebbero sottratti da 6 a 24 punti nella classifica del campionato. E un giocatore non potrà partecipare a nessuna partita organizzata dalla Cfa, se il suo stipendio resterà superiore al tetto. Retrocessione per il club e squalifica di due anni per i giocatori che dovessero dichiarare il falso (o contraffare i contratti). «Non importa quanto grande sia il club o quanto sia famoso il giocatore, seguiremo rigorosamente i regolamenti senza altre considerazioni». Ha avvertito Chen, concludendo la sua nota con un inquietante: «Non mettete alla prova la nostra determinazione». E poi ci sono le «minors»: la China League One (la serie B locale) avrà un tetto salariale annuale di tre milioni di yuan (circa 458.700 dollari; 376.000 euro) e 1,5 milioni di euro (1,8 milioni di dollari), rispettivamente per i tesserati nazionali ed esteri. Nel campionato di terza divisione, infine, un giocatore non potrà guadagnare più di 1,2 milioni di yuan (circa 183.500 dollari; 150.000 euro).
Nuovi nomi per i club
Ma non si cambia solo per i soldi: durante l’ultima riunione del Cfa (quando in Italia era la notte appena trascorsa), l’organismo ha anche stabilito e reso noti nuovi regolamenti riguardanti i nomi dei club, chiedendo a tutti i sodalizi professionistici di eliminare da questi qualsiasi riferimento relativo ai proprietari. «In passato, i padroni delle società nei nostri campionati cambiavano rapidamente e quindi anche i nomi dei club dovevano cambiare. Non è stato utile coltivare questa cultura calcistica in Cina - ha spiegato Chen -. I club dovrebbero considerare la passione dei propri tifosi e le caratteristiche delle città quando scelgono nuovi nomi». Così la Cfa ha anche istituito una task force (di tifosi, media ed esperti) per controllare i nuovi nomi delle società calcistiche. Il risultato? Quasi tutte le principali franchigie di massima serie (tra cui Guangzhou Evergrande, Beijing Guoan e Shanghai Sipg), dovranno cambiare dicitura entro la fine dell’anno. Certi che nessuno vorrà «mettere alla prova la determinazione».
CorSera
Sebix lo danno in Sri Lanka...vaga confuso e preoccupato.
Tiene sottobraccio un condizionatore Suning che di tanto in tanto carezza dolcemente...
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In Cina basta una circolare del partito, senza prima dibattiti/discussioni/leggi, per cambiare tutto dalla sera alla mattina. Ad un tratto il partito ha deciso che il calcio cinese non è più un comparto così importante e non c'è più bisogno di attrarre calciatori esteri per farlo crescere.
Si può programmare con una variabile così gigantesca, dove sei sotto condizione delle lune a forma di falce e martello?
Che cosa c'è di struttuale, di tuo proprio, nel bilancio dell'Inter? La gran parte degli investimenti sono di sponsor cinesi: un tratto di penna, un ciclostilato che esce alla mattina potrebbe stabilire il disinvestimento di capitali nei comparti ludici e svuotare in un nanosecondo le casse.
Questa tanto sbandierata "volontà di potenza" si regge sull'argilla, un terreno duro da rassodare e dove ad oggi vi è spuntata solo tanta propaganda.
...ma di noi
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popoli studiosi scriveranno
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In Cina basta una circolare del partito, senza prima dibattiti/discussioni/leggi, per cambiare tutto dalla sera alla mattina. Ad un tratto il partito ha deciso che il calcio cinese non è più un comparto così importante e non c'è più bisogno di attrarre calciatori esteri per farlo crescere.
Si può programmare con una variabile così gigantesca, dove sei sotto condizione delle lune a forma di falce e martello?
Che cosa c'è di struttuale, di tuo proprio, nel bilancio dell'Inter? La gran parte degli investimenti sono di sponsor cinesi: un tratto di penna, un ciclostilato che esce alla mattina potrebbe stabilire il disinvestimento di capitali nei comparti ludici e svuotare in un nanosecondo le casse.
Questa tanto sbandierata "volontà di potenza" si regge sull'argilla, un terreno duro da rassodare e dove ad oggi vi è spuntata solo tanta propaganda.
pazzesco........soprattutto se si tiene conto che il campionato cinese è diventato quello che è sempre per mezzo di una mezza circolare di partito di qualche anno fa.
Altrimenti sarebbero ancora a livello di torneo parrocchiale
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Napoli, Gattuso a viso aperto: contro l'Inter con il modulo coraggio
Tutti a disposizione tranne Osimhen, che cercherà di rientrare per la gara con il Torino. Il tecnico con il 4-2-3-1, con Zielinski avanzato nella posizione di trequartista
Il morale del Napoli è alto, dopo le tre vittorie consecutive in campionato e la qualificazione per i sedicesimi di finale dell'Europa League, impreziosita dal primo posto in un girone abbastanza complicato. Allo scontro diretto contro l'Inter, a San Siro, gli azzurri arrivano dunque con il vento in poppa e la buona notizia della vigilia: sono tutti negativi i tamponi eseguiti al centro sportivo di Castel Volturno. Al gruppo in partenza per Milano sono stati dunque aggregati anche i difensori Hysaj e Rrahmani, che era indisponibili da quasi un mese per il Covid. In infermeria resta adesso solo Osimhen, autorizzato dalla società a concludere il suo percorso di riabilitazione dopo la lussazione alla spalla in una struttura specializzata, in Belgio. L'attaccante nigeriano morde il freno e vorrebbe farcela almeno per la sfida del 23 dicembre contro il Torino, ma il suo ritorno è previsto per il 2021.
Gattuso non potrà dunque contare nemmeno contro l'Inter sull'acquisto più costoso della storia del Napoli, ko per l'infortunio subito in Nazionale lo scorso 13 novembre. Gli azzurri sono stati bravi a non risentire della sua assenza e si presentano lo stesso a San Siro con il secondo reparto offensivo più prolifico della Serie A (26 gol segnati), proprio alle spalle di quello dell'Inter. Toccherà a Lozano, Mertens e Insigne reggere il confronto a distanza con Lukaku e Lautaro Martinez. Per il capitano c'è una motivazione in più: a Milano nella sua carriera non ha mai segnato contro i nerazzurri.
La formazione del Napoli è quasi fatta, con i ritorni tra i titolari di Ospina, Mario Rui, Bakayoko e Lozano, che erano stati inizialmente esclusi contro la Sampdoria per il turn over. Resta in piedi solo un ballottaggio a centrocampo, tra Demme e Fabian. Il modulo sarà invece sicuramente quello più coraggioso: il 4-2-3-1, con Zielinski avanzato nella posizione di trequartista. Gattuso però conta molto anche sulla tenuta della sua difesa, che sul campo ha subito solo 8 gol in dieci giornate (più i tre della sconfitta a tavolino contro la Juventus). Gli azzurri hanno trovato nelle ultime partite l'equilibrio giusto e sono pronti per lo scontro diretto con l'Inter, in cui ci sarà in palio il secondo posto. Per Ringhio, che non ha dimenticato i suoi trascorsi rossoneri, sarà pure un derby personale.
l'Inter mi fa paura.....soprattutto atleticamente
però....però.....
loro proveranno a vincere e giocheranno a viso aperto, e noi siamo più forti quando possiamo ripartire che quando dobbiamo costruire contro una difesa schierata
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Si parla del rinnovo di Dybala ma c'è anche la questione di quello di Donnarumma...che altrimenti a giugno va a zero eh.
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Si parla del rinnovo di Dybala ma c'è anche la questione di quello di Donnarumma...che altrimenti a giugno va a zero eh.
Solito giochino della minchia che si ripete ogni volta, ennesima contrattazione ridicola ed imbarazzante per farsi aumentare nuovamente l'ingaggio e magari regalare ulteriormente il milioncino al fratello che non gioca mai.
Tutto ciò perché è Milanista dalla nascita ed ama il Milan, eh !!
Bah, Io onestamente spererei una volta per tutte che arrivi una bella offerta e se ne vada, mi comincia a stare sulle palle.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Calcio in Cina, stop ai mega-ingaggi d’ora in poi uno «straniero» non guadagnerà più di 3 milioni di euro
Mentre lo stipendio massimo per un giocatore locale sarà di cinque milioni di yuan (623.000 euro) all’anno e sempre «lordi»
Il cambiamento è epocale: «la pacchia» (forse) è finita. La Cina calcistica si è fermata per un attimo, ha guardato i propri conti e ha detto: «stop». Basta coi super-ingaggi agli stranieri in cerca di gloria (effimera?) nella Chinese Super League (Csl), la massima categoria del calcio nazionale. E soprattutto: via libera al tetto d’ingaggi; lo stesso che stroncherà – quasi certamente - la migrazione di ex-fuoriclasse o giocatori di media-levatura verso la suggestiva (ma non troppo «performante» ) massima Lega «made in China». Dove ancora «sopravvivono» contratti da 16 milioni di euro (netti e per tre anni) ad attaccanti di medio valore; come il pur bravo Graziano Pellé (solo per citare un esempio). Ma tutto, da questa notte, sembra essere finito. Comunicandolo con una nota diffusa alla stampa, la Federcalcio cinese (Csl; Chinese Football Association) ha stabilito per la prima volta un tetto massimo di spesa e stipendio per tutti i livelli dei propri campionati professionistici. Così ecco che nella massima serie cinese il reddito annuo, ante imposte, di un giocatore straniero non potrà più superare i 3 milioni di euro (oggi, circa 3,7 milioni di dollari Usa), mentre lo stipendio massimo per un giocatore locale sarà di cinque milioni di yuan (circa 765.000 dollari Usa; 623.000 euro) all’anno e sempre «lordi».
Tetti alle spese globali
Ma la rivoluzione non finisce qui: dal documento ufficiale emesso dalla Cfa emerge anche che un club di Csl, potrà spendere «solo» un massimo di 600 milioni di yuan (circa 91,74 milioni di dollari Usa; 75,2 milioni di euro) ogni anno, incluso un tetto di spesa di 10 milioni di euro (circa 12,1 milioni di dollari Usa) per tutti i giocatori stranieri del sodalizio. E poi ancora: lo stipendio medio annuo dei giocatori nazionali dovrà essere inferiore a tre milioni di yuan (circa 458.700 dollari; 372.000 euro). «La politica mira a frenare le bolle di investimento nei nostri campionati e a promuovere uno sviluppo sano e sostenibile del calcio professionistico», si legge nel documento. Il discorso è chiaro, quindi: «sgonfiamo la bolla del calcio». Dalla Cfa - tramite l’agenzia di stampa «Xinhua» - è stato anche comunicato il risultato di uno studio sui conti del calcio locale, che ammonterebbero – come spesa media annua per i club della massima Lega - a circa 1,1 miliardi di yuan (168 milioni di dollari Usa; 137 milioni di euro) nella stagione 2018; con la maggior parte dei club a registrare perdite anche gravose. Numeri impressionanti, se paragonati ad altre realtà di confine: «La spesa del club di Csl è circa dieci volte superiore alla K-League della Corea del Sud e tre volte superiore alla J-league giapponese - ha detto il presidente della Cfa, Chen Xuyuan -. Eppure la nostra nazionale è molto indietro. Le bolle non solo influenzano il presente del calcio cinese, ma danneggiano anche il suo futuro».
Nuovi contratti
Da qui le drastiche decisioni dell’organo di governo del calcio cinese, che avrebbe anche chiesto – pare con «effetto immediato» - di firmare nuovi contratti con tutti i giocatori, per l’applicazione «immediata» del tetto salariale. Per gli atleti - i cui contratti precedenti risultano superiori al cap - le rispettive società possono firmare accordi integrativi (per compensare le differenze) entro tre anni, che non saranno inclusi nella spesa delle società. «Feroci» le conseguenze per i club che non si allineeranno: secondo il nuovo regolamento Cfa a un club - la cui spesa totale superasse il limite stabilito - verrebbero sottratti da 6 a 24 punti nella classifica del campionato. E un giocatore non potrà partecipare a nessuna partita organizzata dalla Cfa, se il suo stipendio resterà superiore al tetto. Retrocessione per il club e squalifica di due anni per i giocatori che dovessero dichiarare il falso (o contraffare i contratti). «Non importa quanto grande sia il club o quanto sia famoso il giocatore, seguiremo rigorosamente i regolamenti senza altre considerazioni». Ha avvertito Chen, concludendo la sua nota con un inquietante: «Non mettete alla prova la nostra determinazione». E poi ci sono le «minors»: la China League One (la serie B locale) avrà un tetto salariale annuale di tre milioni di yuan (circa 458.700 dollari; 376.000 euro) e 1,5 milioni di euro (1,8 milioni di dollari), rispettivamente per i tesserati nazionali ed esteri. Nel campionato di terza divisione, infine, un giocatore non potrà guadagnare più di 1,2 milioni di yuan (circa 183.500 dollari; 150.000 euro).
Nuovi nomi per i club
Ma non si cambia solo per i soldi: durante l’ultima riunione del Cfa (quando in Italia era la notte appena trascorsa), l’organismo ha anche stabilito e reso noti nuovi regolamenti riguardanti i nomi dei club, chiedendo a tutti i sodalizi professionistici di eliminare da questi qualsiasi riferimento relativo ai proprietari. «In passato, i padroni delle società nei nostri campionati cambiavano rapidamente e quindi anche i nomi dei club dovevano cambiare. Non è stato utile coltivare questa cultura calcistica in Cina - ha spiegato Chen -. I club dovrebbero considerare la passione dei propri tifosi e le caratteristiche delle città quando scelgono nuovi nomi». Così la Cfa ha anche istituito una task force (di tifosi, media ed esperti) per controllare i nuovi nomi delle società calcistiche. Il risultato? Quasi tutte le principali franchigie di massima serie (tra cui Guangzhou Evergrande, Beijing Guoan e Shanghai Sipg), dovranno cambiare dicitura entro la fine dell’anno. Certi che nessuno vorrà «mettere alla prova la determinazione».
CorSera
magari anche da noi una cosa del genere, torneremmo a vedere un gran bel calcio.
Winners are simply willing to do what losers won't.
Non potrò vedere la partita, ho un appuntamento proprio alle 18. Speriamo bene perchè i turni infrasettimanali già sono strani e contro l'Atalanta è una salita.
Non giocano Ramsey e Sandro, c'è Bentancur con Chiesa a sinistra.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Solito giochino della minchia che si ripete ogni volta, ennesima contrattazione ridicola ed imbarazzante per farsi aumentare nuovamente l'ingaggio e magari regalare ulteriormente il milioncino al fratello che non gioca mai.
Tutto ciò perché è Milanista dalla nascita ed ama il Milan, eh !!
Bah, Io onestamente spererei una volta per tutte che arrivi una bella offerta e se ne vada, mi comincia a stare sulle palle.
Ecco...
Ha ancora il tempo per scegliere:
Raiola o il Milan.
Ma facesse in fretta...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Non potrò vedere la partita, ho un appuntamento proprio alle 18. Speriamo bene perchè i turni infrasettimanali già sono strani e contro l'Atalanta è una salita.
Non giocano Ramsey e Sandro, c'è Bentancur con Chiesa a sinistra.
L'appuntamento è galante?
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
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