Milan, Ibrahimovic fuori anche col Genoa: più che il pari col Parma preoccupano gli infortuni
La squadra di Pioli vuole riprendere subito la sua corsa dopo l’inciampo di San Siro con gli emiliani. Il problema è l’infermeria: lo svedese sente ancora male alla coscia, out anche Kiaer e (tempi lunghi) Bennacer e Gabbia. Consola Theo Hernandez, ormai un punto fermo (che piace al Psg)
Dopo il pari dolceamaro di domenica col Parma, sofferto nella dinamica ma oggettivamente stretto nella lettura complessiva del match, il Milan vuole subito riprendere la sua entusiasmante corsa che in campionato non conosce stop da qualcosa come 23 partite consecutive. Prima o poi deve succedere, continuano a ribadire quelli che ancora non credono fino in fondo alle reali potenzialità della squadra di Pioli, però continua a non succedere.
Infermeria piena
Mercoledì 16 dicembre si torna a Marassi, in casa del Genoa nel più classico dei trappoloni infrasettimanali, dove mancherà ancora una volta Zlatan Ibrahimovic. Lunedì lo svedese si è allenato col gruppo, ma sente ancora dolore alla coscia lesionata tre settimane fa a Napoli. Lo staff medico è stato chiaro: meglio non rischiare, anche perché da qui alla fine dell’anno ci sono altre due partite crocevia, Sassuolo e Lazio. Ibra scalpita, punta a rientrare per domenica a Reggio Emilia, ma non è affatto certo. E lo stesso vale per Kjaer, l’altro grande assente. Si prospettano tempi lunghi anche per Bennacer (lesione al bicipite femorale, tre settimane) e Gabbia (stiramento del legamento collaterale del ginocchio, un mese). È un periodo così: il Diavolo è perseguitato dagli infortuni.
Rebic centravanti
In attacco si andrà quindi avanti ancora con Rebic centravanti adattato, anche perché Maldini è stato chiaro: a gennaio arriverà forse un difensore centrale — Kabak dello Schalke è in pole — ma non un vice Ibra. Le difficoltà mostrate col Parma dal croato alimentano tuttavia il partito di chi è convinto che invece un rinforzo in attacco servirebbe eccome, considerato soprattutto il fatto che i rossoneri saranno impegnati su tre tavoli: campionato, Coppa Italia, Europa League.
Stella Rossa
Lunedì a Nyon sono stati sorteggiati gli abbinamenti dei sedicesimi e ai piccoli diavoli è capitata la Stella Rossa. Evitate Salisburgo, Benfica e Real Sociedad, gli avversari più insidiosi: è andata quindi piuttosto bene. I serbi allenati dall’ex interista Dejan Stankovic e con l’ex perugino Falcinelli al centro dell’attacco evocano i grandi duelli del passato, in campionato volano ma non sono più lo squadrone che nel 1991 vinse la Coppa Campioni brillando poi per tutto quel decennio. Bene è andata anche alle altre due italiane: la Roma troverà i portoghesi del Braga che Fonseca allenò per una stagione prima dell’esperienza allo Shakhtar, mentre il Napoli se la vedrà col Granada. «Sarà dura» ha puntualizzato Gattuso, che conoscendo i cali di concentrazione dei suoi vuole tenere tutti sulla corda. Andata il 18 febbraio, ritorno il 25.
Super Theo
Tornando al Milan, in attesa del rientro di Ibrahimovic ci si gode Hernandez: con la strepitosa doppietta dell’altra sera è arrivato a quota 10 gol da quando è in rossonero. Un anno e mezzo durante il quale il terzino sinistro francese ha più che raddoppiato la sua quotazione, passata da 20 a 45 milioni di euro. Adesso lo cercano in tanti, in testa il Psg di Leonardo che è pronto a triplicargli lo stipendio dagli attuali 1,5 milioni a 4,5. Ma Theo, che ha un contratto fino al 2024, non ha dubbi: vuole restare. Sono gli effetti del ritrovato fascino del Diavolo: vince e convince.
CorSera
La squadra di Pioli vuole riprendere subito la sua corsa dopo l’inciampo di San Siro con gli emiliani. Il problema è l’infermeria: lo svedese sente ancora male alla coscia, out anche Kiaer e (tempi lunghi) Bennacer e Gabbia. Consola Theo Hernandez, ormai un punto fermo (che piace al Psg)
Dopo il pari dolceamaro di domenica col Parma, sofferto nella dinamica ma oggettivamente stretto nella lettura complessiva del match, il Milan vuole subito riprendere la sua entusiasmante corsa che in campionato non conosce stop da qualcosa come 23 partite consecutive. Prima o poi deve succedere, continuano a ribadire quelli che ancora non credono fino in fondo alle reali potenzialità della squadra di Pioli, però continua a non succedere.
Infermeria piena
Mercoledì 16 dicembre si torna a Marassi, in casa del Genoa nel più classico dei trappoloni infrasettimanali, dove mancherà ancora una volta Zlatan Ibrahimovic. Lunedì lo svedese si è allenato col gruppo, ma sente ancora dolore alla coscia lesionata tre settimane fa a Napoli. Lo staff medico è stato chiaro: meglio non rischiare, anche perché da qui alla fine dell’anno ci sono altre due partite crocevia, Sassuolo e Lazio. Ibra scalpita, punta a rientrare per domenica a Reggio Emilia, ma non è affatto certo. E lo stesso vale per Kjaer, l’altro grande assente. Si prospettano tempi lunghi anche per Bennacer (lesione al bicipite femorale, tre settimane) e Gabbia (stiramento del legamento collaterale del ginocchio, un mese). È un periodo così: il Diavolo è perseguitato dagli infortuni.
Rebic centravanti
In attacco si andrà quindi avanti ancora con Rebic centravanti adattato, anche perché Maldini è stato chiaro: a gennaio arriverà forse un difensore centrale — Kabak dello Schalke è in pole — ma non un vice Ibra. Le difficoltà mostrate col Parma dal croato alimentano tuttavia il partito di chi è convinto che invece un rinforzo in attacco servirebbe eccome, considerato soprattutto il fatto che i rossoneri saranno impegnati su tre tavoli: campionato, Coppa Italia, Europa League.
Stella Rossa
Lunedì a Nyon sono stati sorteggiati gli abbinamenti dei sedicesimi e ai piccoli diavoli è capitata la Stella Rossa. Evitate Salisburgo, Benfica e Real Sociedad, gli avversari più insidiosi: è andata quindi piuttosto bene. I serbi allenati dall’ex interista Dejan Stankovic e con l’ex perugino Falcinelli al centro dell’attacco evocano i grandi duelli del passato, in campionato volano ma non sono più lo squadrone che nel 1991 vinse la Coppa Campioni brillando poi per tutto quel decennio. Bene è andata anche alle altre due italiane: la Roma troverà i portoghesi del Braga che Fonseca allenò per una stagione prima dell’esperienza allo Shakhtar, mentre il Napoli se la vedrà col Granada. «Sarà dura» ha puntualizzato Gattuso, che conoscendo i cali di concentrazione dei suoi vuole tenere tutti sulla corda. Andata il 18 febbraio, ritorno il 25.
Super Theo
Tornando al Milan, in attesa del rientro di Ibrahimovic ci si gode Hernandez: con la strepitosa doppietta dell’altra sera è arrivato a quota 10 gol da quando è in rossonero. Un anno e mezzo durante il quale il terzino sinistro francese ha più che raddoppiato la sua quotazione, passata da 20 a 45 milioni di euro. Adesso lo cercano in tanti, in testa il Psg di Leonardo che è pronto a triplicargli lo stipendio dagli attuali 1,5 milioni a 4,5. Ma Theo, che ha un contratto fino al 2024, non ha dubbi: vuole restare. Sono gli effetti del ritrovato fascino del Diavolo: vince e convince.
CorSera
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