Genoa-Juventus, formazioni e dove vederla. Pirlo conosce le piccole trappole da evitare
Il tecnico vuole lo spirito di Barcellona anche in campionato: «Senza la voglia giusta rischiamo grosso»
Bisogna voltare pagina, dice subito Andrea Pirlo, perché i fuochi d’artificio del Camp Nou sono stati troppo spesso timidi petardi dentro meno gloriose arene, da Crotone a Benevento: «Se abbiamo ancora in testa Barcellona, allora cancelliamola, perché serve dare continuità». Del resto, la Juve di questo strano campionato è ancora balbettante e vedremo alle sei della sera, contro il Genoa, cos’ha portato sul piano del gioco e, soprattutto, dell’entusiasmo, la vittoria a casa Messi. Mai dimenticare che le partenze e i ritorni dalla Champions nascondono spesso imboscate. Di più in quelle partite dal piglio inglese che tante volte ha regalato Marassi, nonostante l’assenza del pubblico levi il fascino british. Cui, anche Pirlo, è affezionato: «È uno stadio inglese — racconta l’allenatore bianconero — dove mi è sempre piaciuto giocare da calciatore e dove ho anche fatto un gol con la maglia della Juve, bello e importante».
Pure senza gente sulle tribune, Rolando Maran vorrebbe i suoi on fire: «Dobbiamo fare sì che tutto il fuoco, questo calore che abbiamo e che sentiamo da parte dei nostri tifosi, ce lo portiamo in campo. In maniera personale e individuale, per riuscire a fare una prestazione sopra le righe». Da Barcellona a Genova, a Pirlo basterebbe invece avere la stessa dinamite: «Dobbiamo continuare con questa voglia e questo ritmo, perché adesso c’è il campionato e quindi dobbiamo fare meglio, in queste quattro sfide». La vittoria, e il primo posto nel girone di Champions, potranno dare «grande consapevolezza dei miglioramenti e un’iniezione di fiducia», ma quel che conta è pure altro: «Senza la giusta voglia andiamo incontro a brutte sorprese — aggiunge ancora Pirlo — quindi, concentriamoci per fare grandi partite».
Come Crotone e Benevento, pure il Genoa ha l’armamentario che fin qui ha messo in difficoltà i bianconeri, trincea e contropiede: «Loro sono una squadra molta brava a difendersi e a ripartire, perché hanno giocatori rapidi e di spessore fisico davanti. Dovremo esser molto attenti». Sulla lavagna, la Juve dovrebbe essere la stessa, con il 4-4-2 visto al Camp Nou, ma con due esterni più offensivamente classici: Kulusevski e Chiesa, pur se i ballottaggi non sono chiusi. Piuttosto, si dovrebbe rivedere Dybala, che gli exit poll della Continassa danno favorito su Morata.
Al fianco di CR7, che ha il seggio da senatore a vita. E che, a Benevento, non c’era. Dietro, potrebbe invece riposare Danilo, quello che finora ha giocato più partite (15) e minuti (1.257). Aria di conferma per McKennie, l’acrobata di Barcellona: «È un giocatore con grande corsa e grande voglia e con ampi margini di miglioramento — se lo coccola Pirlo — e l’inserimento è una delle sue doti principali». Quella di correre, più in avanti che indietro, dovrà diventare sempre di più l’istinto della difesa, soprattutto nelle sfide che nascono con il pronostico sbilanciato: «Sta crescendo la voglia di andare in avanti — conferma il tecnico — e quando lo facciamo, anche le squadre avversarie hanno meno occasioni per venire a giocare in attacco». Morale: «Prendere la metà campo avversaria cercando di avere un pressing offensivo, deve essere una cosa nella nostra testa». Significa avere una difesa aggressiva e non passiva, «sempre».
Genoa (4-4-2): Paleari; Ghiglione, Goldaniga, Bani, Masiello; Lerager, Badelj, Sturaro Lu. Pellegrini; Shomurodov, Scamacca. All. Maran.
Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Alex Sandro, Cuadrado; Bentancur, McKennie, Chiesa, Kulusevski; Dybala, Ronaldo. All. Pirlo.
Arbitro: Di Bello.
Tv: ore 18, Sky.
CorSera
Il tecnico vuole lo spirito di Barcellona anche in campionato: «Senza la voglia giusta rischiamo grosso»
Bisogna voltare pagina, dice subito Andrea Pirlo, perché i fuochi d’artificio del Camp Nou sono stati troppo spesso timidi petardi dentro meno gloriose arene, da Crotone a Benevento: «Se abbiamo ancora in testa Barcellona, allora cancelliamola, perché serve dare continuità». Del resto, la Juve di questo strano campionato è ancora balbettante e vedremo alle sei della sera, contro il Genoa, cos’ha portato sul piano del gioco e, soprattutto, dell’entusiasmo, la vittoria a casa Messi. Mai dimenticare che le partenze e i ritorni dalla Champions nascondono spesso imboscate. Di più in quelle partite dal piglio inglese che tante volte ha regalato Marassi, nonostante l’assenza del pubblico levi il fascino british. Cui, anche Pirlo, è affezionato: «È uno stadio inglese — racconta l’allenatore bianconero — dove mi è sempre piaciuto giocare da calciatore e dove ho anche fatto un gol con la maglia della Juve, bello e importante».
Pure senza gente sulle tribune, Rolando Maran vorrebbe i suoi on fire: «Dobbiamo fare sì che tutto il fuoco, questo calore che abbiamo e che sentiamo da parte dei nostri tifosi, ce lo portiamo in campo. In maniera personale e individuale, per riuscire a fare una prestazione sopra le righe». Da Barcellona a Genova, a Pirlo basterebbe invece avere la stessa dinamite: «Dobbiamo continuare con questa voglia e questo ritmo, perché adesso c’è il campionato e quindi dobbiamo fare meglio, in queste quattro sfide». La vittoria, e il primo posto nel girone di Champions, potranno dare «grande consapevolezza dei miglioramenti e un’iniezione di fiducia», ma quel che conta è pure altro: «Senza la giusta voglia andiamo incontro a brutte sorprese — aggiunge ancora Pirlo — quindi, concentriamoci per fare grandi partite».
Come Crotone e Benevento, pure il Genoa ha l’armamentario che fin qui ha messo in difficoltà i bianconeri, trincea e contropiede: «Loro sono una squadra molta brava a difendersi e a ripartire, perché hanno giocatori rapidi e di spessore fisico davanti. Dovremo esser molto attenti». Sulla lavagna, la Juve dovrebbe essere la stessa, con il 4-4-2 visto al Camp Nou, ma con due esterni più offensivamente classici: Kulusevski e Chiesa, pur se i ballottaggi non sono chiusi. Piuttosto, si dovrebbe rivedere Dybala, che gli exit poll della Continassa danno favorito su Morata.
Al fianco di CR7, che ha il seggio da senatore a vita. E che, a Benevento, non c’era. Dietro, potrebbe invece riposare Danilo, quello che finora ha giocato più partite (15) e minuti (1.257). Aria di conferma per McKennie, l’acrobata di Barcellona: «È un giocatore con grande corsa e grande voglia e con ampi margini di miglioramento — se lo coccola Pirlo — e l’inserimento è una delle sue doti principali». Quella di correre, più in avanti che indietro, dovrà diventare sempre di più l’istinto della difesa, soprattutto nelle sfide che nascono con il pronostico sbilanciato: «Sta crescendo la voglia di andare in avanti — conferma il tecnico — e quando lo facciamo, anche le squadre avversarie hanno meno occasioni per venire a giocare in attacco». Morale: «Prendere la metà campo avversaria cercando di avere un pressing offensivo, deve essere una cosa nella nostra testa». Significa avere una difesa aggressiva e non passiva, «sempre».
Genoa (4-4-2): Paleari; Ghiglione, Goldaniga, Bani, Masiello; Lerager, Badelj, Sturaro Lu. Pellegrini; Shomurodov, Scamacca. All. Maran.
Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Alex Sandro, Cuadrado; Bentancur, McKennie, Chiesa, Kulusevski; Dybala, Ronaldo. All. Pirlo.
Arbitro: Di Bello.
Tv: ore 18, Sky.
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