Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • robybaggio10
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    • Franciacorta
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    Originariamente Scritto da laplace Visualizza Messaggio
    Per chi ha una certa età
    Stavo riflettendo su quali e quanti palloni d'oro avrebbe vinto maradona
    Direi sicuramente :
    1986 senza nemmeno dubitare
    1987 senza il minimo dubbio
    1989 probabile
    1990 probabile

    Prima ci sarebbe poi la fase del giovane maradona, a cavallo fra il 1978 e il 1982 dove sicuramente uno ne avrebbe preso, se non due
    Non so se poi forse uno al Barcellona ma poco probabile

    Quindi direi fra un minimo di tre e un massimo di sei /sette
    Non so se qualcuno vuole aggiungere qualcosa
    Ma perche' '89 probabile? Mica l'ha vinto Gabbiadini quell'anno! Lo ha vinto Van Basten con una doppietta in finale di Champions!
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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    • marcu9
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      • May 2009
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      Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
      Ma perche' '89 probabile? Mica l'ha vinto Gabbiadini quell'anno! Lo ha vinto Van Basten con una doppietta in finale di Champions!
      Effettivamente.

      Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • In piedi tra le rovine
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        La Juventus batte nettamente la Dinamo Kiev e si avvia alla partita di Barcellona con la possibilità di centrare addirittura il primo posto nel girone di qualificazione. Ronaldo fa il gol n. 750, ma stavolta a essere molto aggressivo, determinante e a dare una sferzata alla Juventus è Chiesa, che rischiava di essere travolto dalle critiche e invece sta forse decollando. Insomma in Champions una Juve molto diversa da quella del campionato e certamente più soddisfacente. Per Pirlo è una tregua che rompe l’ampio scetticismo nei suoi confronti. “Mi criticano perché dò fastidio” è un classico dell’allenatore in trincea. Aspettiamo insomma, forse è ancora presto per maltrattarlo.

        JUVENTUS – DINAMO KIEV 3-0

        La Champions League funziona da rilassante per la Juventus. E’ tutto più facile, gestibile, la Juve è molto più sciolta. Persino gli avversari la rispettano un po’ di più di quanto non possa fare persino il Benevento in Italia e si ritraggono abbastanza quietamente, tranne qualche sprazzo di partita vera. L’unica eccezione è ovviamente il Barcellona con cui la Juve chiuderà il girone all’ultima giornata. La Dinamo Kiev è stata respinta con i gol di Chiesa, Ronaldo e Morata, che costituivano il trio d’attacco scelto da Pirlo. Bocciato più volte e in condizioni non certo entusiasmanti Dybala ha osservato dalla panchina la Juve prendere il largo e conquistare una delle vittorie più larghe e tranquille della stagione. Mettendo da parte un attimo Ronaldo (arrivato al gol n. 750), di cui del resto non dobbiamo scoprire nulla, a fare la differenza soprattutto le accelerazioni, gli strappi e gli inserimenti di Chiesa, che sembra dare il meglio quando parte da destra e poi allunga sulla fascia o accentra per scambiarsi con gli altri o addirittura puntare al gol. E’ un progresso importante perché Chiesa era uno dei tanti finito nel tritacarne insieme allo stesso Pirlo, non appena la Juve ha cominciato a stentare e rallentare troppo soprattutto in campionato. Anche l’aver ritrovato Alex Sandro sulla fascia sinistra può essere importante e dare stabilità a una Juve che non può essere in eterna costruzione.


        Alla vigilia il giovane allenatore se ne era uscito con una frase particolarmente indicativa della tensione e dello stress del momento. “Mi criticano perché dò fastidio a qualcuno”, è un classico del repertorio allenatoriale, quasi da manuale di Coverciano. Prima o poi doveva dirlo, inevitabile, ogni allenatore passa attraverso esternazioni simili. Per Pirlo è una tregua che gli permette di rompere l’assedio. Scetticismo nei suoi confronti c’è sempre stato, ma ultimamente dallo scetticismo si era passati alla critica aperta, all’attacco diretto, a chiedere conto della sua evidente inesperienza da allenatore. Barcellona a parte, con cui non era comunque obbligatorio competere per il primo posto, c’è da considerare che la Champions League è il core business della stagione bianconera. Detto che quando c’è Ronaldo sono tutti più tranquilli e distesi e che la trasferta di Barcellona (valida per il primo posto del girone, la Juve deve vincere con più di due gol di scarto) sarà l’esame fondamentale di questa prima parte della stagione, si può dire che comunque in Europa Pirlo la sua parte l’abbia fatta. E che è ancora troppo presto per maltrattarlo.

        BARCELLONA 15 5 5 0 0 16 2 14
        JUVENTUS 12 5 4 0 1 11 4 7
        DINAMO KIEV 1 5 0 1 4 3 13 -10
        FERENCVAROS 1 5 0 1 4 5 16 -11
        Ultimo turno (martedì 8 dicembre 2020)
        Dinamo Kiev – Ferencvaros
        Barcellona-Juventus


        UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021 Fase a gironi, 5a GIORNATA Mercoledì 2 dicembre 2020 Krasnodar - Rennes (E) 1-0 (71' Berg K) Istanbul Basaksehir - Lipsia (H) 3-4 (26' Poulsen L, 43' Muklele L, 45'+3 Irfan Can Kahveci IB, 66' Olmo L, 72' Irfan Can Kahveci IB, 85' Irfan Can Kahveci IB, 90'+2' Sorloth L) Siviglia - Chelsea (E) 0-4 (8' Giroud C, 54' Giroud C, 74' Giroud C, 83' rig. Giroud C) Borussia Dortmund - Lazio (F) 1-1 (44' Guerreiro BD, 67' Immobile rig. L) Bruges - Zenit San Pietroburgo (F) 3-0 (33' De Ketelaere B, 58' Vanaken B, 73' Lang B) Juventus - Dinamo Kiev (G) 3-0 (21' Chiesa J, 57' Ronaldo J, 66' Morata J) Ferencvaros - Barcellona (G) 0-3 (14' Griezmann B, 20' Braithwaite B, 28' Dembélé B) Manchester United - Paris SG (H) 1-3 (6' Neymar PSG, 32' Rashford MU, 69' Marquinhos PSG, 90'+1' Neymar) Martedì 1 dicembre 2020 Lokomotiv Mosca - Salisburgo (A) 1-3 (28' Berisha S, 41' Berisha S, 79' Miranchuk rig. LM, 81' Adeyemi S) Shakhtar Donetsk - Real Madrid (B) 2-0 (57' Dentinho
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          • In piedi tra le rovine
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          La Lazio pareggia a Dortmund contro il Borussia, è ancora imbattuta in questa Champions League ma non è ancora sicura della qualificazione, non dovrà fare passi falsi contro il Bruges all’ultima giornata del girone. La difficoltà finora è stata conciliare campionato e Champions, Inzaghi però è davvero vicino a fare qualcosa di molto importante

          BORUSSIA DORTMUND – LAZIO 1-1
          La Lazio ha tenuto testa perfettamente al Borussia Dortmund: lo ha battuto all’andata all’ Olimpico, gli ha strappato un pareggio a Dortmund. Un rigore di Ciro Immobile, ex del Borussia con cui non ebbe fortuna ma comunque senza il dente avvelenato, per tenersi perfettamente in media e mantenere a zero la casella delle sconfitte. Non era tutto così scontato, anzi. La Lazio viene da un periodo abbastanza complicato, in campionato soffre di alti e bassi, contro l’Udinese c’era stato un tracollo dal punto di vista della concentrazione. E non era la prima sconfitta, ma la terza. Infortuni, positività al Covid, e il doversi suddividere tra campionato e Champions ha creato non pochi problemi. All’improvviso dopo molte certezze la Lazio ha scoperto di avere i nervi fragili e che dal portiere (stavolta ha giocato Reina) a Immobile tutto è legato a un filo sottile che all’improvviso si può spezzare. La buona Champions League fatta fin qui non è comunque una garanzia assoluta di qualificazione e servirà non fare passi falsi contro il Bruges all’ultima giornata del girone. Un po’ di tensione e un po’ di incertezza la si percepisce sempre, ma la qualificazione agli ottavi sarebbe un altro piccolo storico traguardo per Inzaghi.


          BORUSSIA D. 10 5 3 1 1 10 4 6
          LAZIO 9 5 2 3 0 9 5 4
          BRUGES 7 5 2 1 2 6 8 -2
          ZENIT SP 1 5 0 1 4 3 11 -8
          Ultimo turno (martedì 8 dicembre 2020)
          Lazio – Bruges
          Zenit SP – Borussia Dortmund

          UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021 Fase a gironi, 5a GIORNATA Mercoledì 2 dicembre 2020 Krasnodar - Rennes (E) 1-0 (71' Berg K) Istanbul Basaksehir - Lipsia (H) 3-4 (26' Poulsen L, 43' Muklele L, 45'+3 Irfan Can Kahveci IB, 66' Olmo L, 72' Irfan Can Kahveci IB, 85' Irfan Can Kahveci IB, 90'+2' Sorloth L) Siviglia - Chelsea (E) 0-4 (8' Giroud C, 54' Giroud C, 74' Giroud C, 83' rig. Giroud C) Borussia Dortmund - Lazio (F) 1-1 (44' Guerreiro BD, 67' Immobile rig. L) Bruges - Zenit San Pietroburgo (F) 3-0 (33' De Ketelaere B, 58' Vanaken B, 73' Lang B) Juventus - Dinamo Kiev (G) 3-0 (21' Chiesa J, 57' Ronaldo J, 66' Morata J) Ferencvaros - Barcellona (G) 0-3 (14' Griezmann B, 20' Braithwaite B, 28' Dembélé B) Manchester United - Paris SG (H) 1-3 (6' Neymar PSG, 32' Rashford MU, 69' Marquinhos PSG, 90'+1' Neymar) Martedì 1 dicembre 2020 Lokomotiv Mosca - Salisburgo (A) 1-3 (28' Berisha S, 41' Berisha S, 79' Miranchuk rig. LM, 81' Adeyemi S) Shakhtar Donetsk - Real Madrid (B) 2-0 (57' Dentinho
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            UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021
            Fase a gironi, 5a GIORNATA
            Mercoledì 2 dicembre 2020

            Krasnodar – Rennes (E) 1-0
            (71′ Berg K)

            Istanbul Basaksehir – Lipsia (H) 3-4
            (26′ Poulsen L, 43′ Muklele L, 45’+3 Irfan Can Kahveci IB, 66′ Olmo L, 72′ Irfan Can Kahveci IB, 85′ Irfan Can Kahveci IB, 90’+2′ Sorloth L)

            Siviglia – Chelsea (E) 0-4
            (8′ Giroud C, 54′ Giroud C, 74′ Giroud C, 83′ rig. Giroud C)

            Borussia Dortmund – Lazio (F) 1-1
            (44′ Guerreiro BD, 67′ Immobile rig. L)

            Bruges – Zenit San Pietroburgo (F) 3-0
            (33′ De Ketelaere B, 58′ Vanaken B, 73′ Lang B)

            Juventus – Dinamo Kiev (G) 3-0
            (21′ Chiesa J, 57′ Ronaldo J, 66′ Morata J)

            Ferencvaros – Barcellona (G) 0-3
            (14′ Griezmann B, 20′ Braithwaite B, 28′ Dembélé B)

            Manchester United – Paris SG (H) 1-3
            (6′ Neymar PSG, 32′ Rashford MU, 69′ Marquinhos PSG, 90’+1′ Neymar)
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              Juventus, un allenamento utilissimo per Pirlo

              La Juve ha fatto un bell'allenamento con la Dinamo Kiev. Una partita utilissima per l'allenatore, che ha potuto fare le proprie valutazioni cambiando tutto il centrocampo. Soprattutto i singoli come Demiral, Chiesa, McKennie, hanno avuto la possibilità di mostrare a Pirlo che può contare su di loro. La Juve ha un grande organico e deve giocare sempre da grande, ma ora deve trovare continuità.

              Bellissima prestazione della Lazio a Dortmund. Ha imposto il proprio gioco e meritava di vincere, e sorprende la differenza di qualità rispetto alla gara pessima di domenica scorsa contro l'Udinese.

              L'Inter
              ha fatto una partita importante, aveva solo una chance e non ha sbagliato contro una squadra non facile come il Borussia M'Gladbach. Ha vinto grazie ad un Lukaku pazzesco, e queste sono serate importanti per tutta la squadra. Una serata che aiuta Conte a cementare il gruppo, a renderlo più consapevole. Insomma, una prova che va oltre la vittoria.

              L'Atalanta invece mi ha deluso. Vero, ad Amsterdam potrà giocare per due risultati su tre, però nel pari contro i danesi ha mostrato di avere dei limiti. La squadra di Gasperini non riesce a ragionare da grande, e stranamente tutto l'attacco è in crisi. Contro l'Ajax non sarà semplice.

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                Inter aggrappata a Lukaku, così la Champions resta ancora aperta

                L'attaccante belga, 21 gol nelle ultime 21 partite, ha firmato una doppietta decisiva per il successo sul Borussia Moenchengladbach confermandosi il trascinatore della squadra di Conte. Se il sogno ottavi resta vivo è grazie soprattutto a lui

                Di se stesso dice: "Sono solo uno dei 25 giocatori dell'Inter". È tecnicamente vero, allo stesso modo in cui Parigi è una città della Francia, ed Elisabetta II è un'anziana nobile britannica. Ma proprio nel dirsi uguale agli altri - sfidando l'evidenza e il buon senso - Romelu Lukaku si certifica oltre ogni ragionevole dubbio come leader sportivo, tecnico e carismatico di questa Inter. Spetta a lui il compito di spronare i compagni, con poche indicazioni precise, quando nemmeno le urla a ciclo continuo di Antonio Conte bastano più.

                Champions, le classifiche

                È sua mansione stoppare e mettere a terra qualsiasi lancio lungo, quando nel finale di gara manca il fiato per portare palla a terra. Ed è il suo mestiere segnare. Nelle ultime 21 gare ha fatto 21 gol. Undici dall'inizio della stagione, fra campionato e coppa. Quattro su quattro in Champions League, alla faccia di chi sostiene che segni solo quando non serve. Perché per battere il Sassuolo (senza Ciccio Caputo, che da quelle parti qualcosa conta) bastano gli altri 24, variamente assortiti, e Romelu può permettersi di entrare nel finale. Ma per cercare di restare aggrappati alla Champions servono le sue spalle larghe e una sua doppietta, l'ennesima.

                Su Twitter, per celebrare la vittoria per 2-3 a Moenchengladbach, Lukaku ha pubblicato un'immagine dei giocatori dell'Inter abbracciati e festanti. Si vede bene Hakimi, entrato nel secondo tempo per l'ottimo Darmian, scelta azzeccata di Conte e primo marcatore. Si leggono distintamente numero e nome sulla maglia di Brozovic, che in Germania davanti alla difesa ha fatto una partita quasi perfetta. Si distingue chiaramente la sagoma di Gagliardini, pugno guantato levato al cielo. Proprio lui, che molti tifosi interisti hanno variamente insultato per mesi, ma in cui l'allenatore ha sempre creduto. Poi Barella, infaticabile motorino di centrocampo. Skriniar e De Vrij, gemelli in una difesa che era fortissima e che si sta ritrovando.

                Chi non si vede quasi nella foto è lui, Romelu. A guardar bene, qualcosa si intuisce: lo stinco sinistro, mezzo numero 9 stampato sui calzoncini, il cucuzzolo della testa rasata, che affiora dal groviglio delle maglie bianche dei compagni. Nessuna immagine meglio di questa rappresenta Lukaku, la cui identità si costruisce e si rinnova nell'abbraccio dei compagni, nel farsi simbolo vivente del gruppo. Come una capitale, che non ha senso senza Stato. Come un re, che si legittima nel rapporto col suo popolo.

                All'Inter potrebbe non bastare nemmeno Lukaku per centrare gli ottavi di Champions, obiettivo che manca da otto anni. Oltre a vincere contro lo Shakhtar Donetsk, mercoledì prossimo dovrà sperare che Real Madrid e Borussia non pareggino a Valdebebas. In ogni caso, imponendosi sugli ucraini, i nerazzurri avranno quantomeno la certezza dell'Europa League, in caso di parità a Madrid. Quindi è sì vero che l'Inter non è più padrona del proprio destino in Champions, ma lo è in relazione al percorso europeo: solo perdendo o pareggiando sarà del tutto fuori dai giochi.

                L'attaccante belga, 21 gol nelle ultime 21 partite, ha firmato una doppietta decisiva per il successo sul Borussia Moenchengladbach confermandosi il trasci…
                ...ma di noi
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                popoli studiosi scriveranno
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                • Virulogo.88
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                  8 anni che non si va agli ottavi.....
                  Originariamente Scritto da Pesca
                  lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                  • Virulogo.88
                    Bodyweb Advanced
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                    ha senso andare in champions o fare all in sul campionato dato che la juve non sembra irresistibile... inutile perdere tempo con l'europa league quest'anno
                    Originariamente Scritto da Pesca
                    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                    • germanomosconi
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                      • 15407
                      • 594
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                      • pordenone
                      • Send PM

                      Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                      8 anni che non si va agli ottavi.....
                      Secondo me la partita più difficile era quella di martedì non dovrete aver problemi
                      Originariamente Scritto da Marco pl
                      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      IO? Mai masturbato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      Io sono drogato..

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                      • Sean
                        Csar
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                        Quoto. L'EL sarebbe solo uno sforzare la rosa. Invece la champions fino a fine febbraio va in ghiaccio per cui ci si può dedicare al campionato.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Sean
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                          Maradona dormiva nella sala del biliardo. Claudia: «Vergogna». L’infermiera contro i medici: «Lo hanno lasciato morire»

                          L'avvocato Morla: «Lì perché non poteva salire le scale». Ma anche lui potrebbe finire nel mirino della Procura. I dottori rischiano: prescritto un cocktail di psicofarmaci senza tener conto del cuore malato del Pibe

                          Nemmeno Pantani. Neppure la morte solitaria del Pirata, in quella stanzetta spoglia d’un residence vuoto che tanto inorridì Maradona e tutti noi, era uno squallore simile. «Cabezòn, testina, se fossi entrato dove viveva Diego, saresti morto anche tu!», confida al telefono l’ex moglie Claudia Villafane a un amico, Oscar Ruggeri, vecchio eroe Mundial. Escono le foto e guardatela, cabezones che l’avete prima abbandonato e poi osannato, l’ultima casa del D10s nel ricco quartiere tutto bosso, dobermann e domestici di San Andres.

                          La sua prima tomba è presto descritta: un materasso matrimoniale nero, senza lenzuola, con un televisore mezzo incellofanato e rovesciato sopra; l’affaccio su un canale e le finestre prive di tapparelle; un angolo cottura e box di panini sbocconcellati; scaffali vuoti e sul pavimento sporte di carta piene di panni, vicine a sacchi di plastica con effetti personali… Niente che somigli a un’assistenza ospedaliera domiciliare. Nessun defibrillatore, né bombole a ossigeno. Nulla che servisse ad assistere un paziente grave e incapace di badare a se stesso. Maradona in vita aveva posseduto decine di case lussuose, ma nell’ora della morte non stava neanche in una vera camera: lo facevano dormire, quando i dolori e la depressione gli permettevano di riposare, nella stanza destinata al biliardo. Al piano terra. Sistemato alla bell’e meglio, di fianco a un cesso chimico e al cucinotto.

                          Il più grande giocatore del mondo buttato in una sala giochi. «È perché non poteva salire le scale…», si giustifica adesso il suo amico-avvocato Matias Morla, quello che gestisce gran parte delle proprietà immobiliari all’estero e che una settimana fa accusava i soccorritori d’inesistenti ritardi (l’ambulanza arrivò in 11 minuti). Il contratto d’affitto l’avevano firmato lui e una delle figlie di Diego, Jana, scadenza 31 gennaio 2021. Doveva essere un’abitazione provvisoria, di convalescenza, e forse per questo s’era risparmiato sui soldi. Nelle parole di Claudia, «una vergogna». A sentire la descrizione di Morla, un lusso: «Non è poi così piccola. Ha la vista lago, una poltrona massaggiante, tv 32 pollici, aria condizionata. E al piano sopra ci sono quattro camere, una col bagno privato. Il letto stava nella sala giochi al piano sotto, perché Diego non ce la faceva ad andare di sopra. Aveva le ginocchia malridotte. E dopo l’intervento si sentiva fragile».

                          Si prevede che Morla sia il prossimo indagato, assieme ai due medici Leopoldo Luque e Agustina Cosachov. «Quando siamo entrati in quel posto — rivela una fonte di polizia —, tutto era molto precario e sconcertante. Le prove, le testimonianze, i rilievi indicano che le condizioni di salute di Maradona sono state gestite in maniera disastrosa. Un caos».

                          Urgono risposte. Confrontate a quelle dello staff medico, le miserie dei familiari non sono da meno. E nella guerra per l’eredità, già dichiarata, s’incrociano le accuse tra ex compagne, figli, nipoti: una delle sorelle di Diego è finita in tv a rispondere del sospetto d’avere passato la vita a spennare il fratello ricco. Ma una domanda resta: con tanti disinteressati affetti intorno, che ci faceva Maradona da solo in quello squallore?

                          «Può sembrare forte dire che l’hanno lasciato morire, ma è così», dice tramite il suo avvocato l’infermiera Gisela Madrid, sulla quale i medici han provato a scaricare tutte le colpe. La donna era l’ultima arrivata (dieci giorni) e non si tiene col clan Maradona, accusa Luque e la Cosachov, si pente d’aver dato retta a chi le ha consigliato di falsificare il primo rapporto sui soccorsi. I magistrati della procura di San Isidro stanno controllando i due cellulari, il tablet, il notebook e i dodici ricettari sequestrati nello studio della Cosachov: si parla d’un cocktail di psicofarmaci prescritto senza tener conto del cuore gonfio e malato di Diego, un mix che potrebbe averlo stroncato. I difensori hanno chiesto ai pm di risparmiare ai due medici il carcere: c’è già stato un tentativo di depistaggio, però, e il pericolo d’inquinamento delle prove rimane alto. Anche perché l’esame delle urine e dei tamponi, prelevati nell’autopsia, richiedono un tempo supplementare. Se si scopre che Maradona ancora beveva, o peggio, dovranno risponderne un po’ tutti.

                          CorSera
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                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Champions League, l'Uefa pensa a un nuovo format: un maxigirone, dieci partite e poi scontri diretti

                            Secondo i media inglesi sarebbe al vaglio, dal 2024, una nuova formula della competizione per evitare l'idea di molti grandi club della Superlega, osteggiata dal presidente Ceferin. Le novità: gruppo unico con 32 o 36 squadre, 10 partite a testa e addio all'attuale fase a gironi

                            Una Champions League tutta nuova per scongiurare l'arrivo della Superlega. La Uefa è al lavoro per cambiare il format dell'attuale competizione europea, cercando di soddisfare il più possibile le richieste dei grandi club che, da diverso tempo, stanno paventando la creazione di un nuovo campionato tra le big europee. Un'idea mai digerita dal presidente Ceferin e invece caldeggiata, tra gli altri, dal presidente della Juventus e dell'Eca, Andrea Agnelli.


                            Unico gruppo, addio fase a gironi

                            L'indiscrezione arriva dai media inglesi. Secondo il "Telegraph" e il "Times", infatti, l'idea sarebbe quella di creare un girone unico da 32 o 36 squadre, ognuna delle quali disputerebbe complessivamente 10 partite, cinque in casa e cinque in trasferta, tutte con avversari diversi con tanto di sorteggio a stabilire gli incontri. Terminata questa fase, le 16 formazioni che hanno raccolto più punti avanzerebbero agli ottavi dando il via alle sfide a eliminazione diretta. Il tabellone verrebbe inoltre disegnato secondo i piazzamenti: la prima affronterebbe la 16esima, la seconda la 15esima e così via. Le squadre classificate dal 17^ al 24^ posto sarebbero retrocesse in Europa League, mentre tutte le altre sarebbero eliminate. Un modello simile a quello adottato nel campionato svizzero e che la Uefa vorrebbe introdurre dal 2024, con buona pace delle competizioni nazionali: in Inghilterra si parla già di possibile rinuncia dei club alla Coppa di Lega e abolizione definitiva dei replay di FA Cup.

                            Ci sarebbe l'ok dell'Eca

                            Il nuovo format della Champions, che dovrebbe essere sottoposto all'attenzione dei vertici del calcio europeo nelle prossime due settimane, avrebbe già avuto l'ok dell'Eca e dei principali broadcasters. "I top club vogliono più partite contro le squadre che arrivano dai principali campionati e questo progetto va incontro alle loro esigenze - rivela una fonte al 'Times' - Anche se potrebbe essere più difficile per i tifosi da capire in primo momento, un altro vantaggio è che questa fase sarebbe più entusiasmante rispetto all'attuale format a gironi". Il futuro è adesso.

                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
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                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • fede79
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                              Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
                              https://www.youtube.com/watch?v=jhQM...el=FCBarcelona

                              Quello che fanno quelli del Barca al minuto 1:00 (tralasciando lo sbilanciamento difensivo dei nostri) è quello che avevo in mente quando parlo di anticipare l'azione al centro per creare pericolosità e obbligare la difesa ad una scelta difficile.
                              Hai reso l’idea, ma l’azione è troppo “fallace”: praticamente la Juve era tutta in salita e la transizione difensiva era praticamente impossibile.
                              A parti invertite avresti avuto una lettura simile, perché Morata il taglio ce l’ha nelle corde, ed Artur (forse anche Rabiot) ha qualità per un filtrante di quel tipo.
                              Il difficile viene a difesa schierata, li la giocata deve essere fatta di collettivo, magari con il movimento della punta a venire incontro e contro movimento a buttarsi dentro dell’altro attaccante.
                              sigpic
                              Free at last, they took your life
                              They could not take your PRIDE

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                              • Mario12
                                Bodyweb Advanced
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                                Inter e Lazio inchiappettate all’ultima giornata di CL sarebbe una goduria mica male

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