Originariamente Scritto da marcu9
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioLe discussioni sul come stabilire chi sia il più grande di sempre mi piacciono parecchio ma penso che andremo troppo OT.
Dico solo che Maradona è stato in grado di dare valenza politica alle sue gesta sportive, cosa che è riuscita solamente a Mohamed Ali. Il suo gol di mano contro l'Inghilterra, quando ancora il ricordo della guerra per le Faklands-Malvinas era fresco, è un gesto che trascende il calcio secondo me
E' uno di quei casi (apparecchiati dal destino, se si pensa che il tabellone metterà di fronte proprio Argentina ed Inghilterra e proprio a pochi anni di distanza da quella guerra) in cui la Storia irrompe negli eventi sportivi trascendendoli dalla semplice storia dello sport per farne altro.
Maradona, come tutti i grandi, non si fece sorprendere, anzi si fece trovare prontissimo all'appuntamento incantando tutti (tranne forse gli inglesi). Davanti al televisore si rimase impressionati da quanto stava facendo Maradona in campo, trascinando con lui un popolo intero. Fu facile indovinare che il fato aveva già deciso per lui e per l'Argentina e che ormai niente e nessuno avrebbe potuto evitare loro di conquistare la coppa del mondo.
Resta la più alta pagina di Maradona e una delle più grandi della storia - non solo dello sport per l'appunto....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza MessaggioNo fue el mejor, pero fue el mas grande.
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Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza MessaggioNo fue el mejor, pero fue El 4 mas grande.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPovero Maradona, il più classico degli eroi premiati e puniti dagli dei. Premiato per i suoi inarrivabili talenti calcistici, capaci di incantare il mondo, e punito da una vita travagliata fuori da quel campo di gioco dove egli stesso era un dio.
Ce l'ho qui davanti, un ricordo straordinariamente ancora nitido, senza il minimo appannamento. Siamo a Firenze, è il mondiale del '90 in Italia: si giocano i quarti: Argentina-Jugoslavia.
0-0 fino alla fine dei supplementari. Si va ai rigori e mi ricordo la selva, il rombo montante di fischi che investì Maradona al momento del tiro. Me lo vedo ancora andare verso il dischetto tutto impettito, con tutto lo stadio contro - tranne i pochi argentini presenti.
Si fischia per paura, l'ho scoperto lì. Perchè tutti in cuor nostro sapevamo che se fosse passata l'Argentina poi in semifinale la strada non sarebbe stata così spianata per l'Italia, come difatti accadde. Si fischiava dunque perchè si aveva paura di incrociare il più forte di tutti, colui che avrebbe potuto cambiare quella storia dalla quale noi volevamo una sola conclusione: l'Italia campione in casa.
Io, siccome non sapevo (e non so) fischiare, mi arrangiai con tutti gli scongiuri possibili ed immaginabili. Il rigore lo sbagliò e i fischi divennero urla, grida, gioia scaraventata fuori dai petti e dalle gole...ma per poco, perchè poi il portiere argentino parò dei rigori e il prosieguo della storia lo conosciamo, in quel di Napoli.
Napoli. Maradona ha fatto grandi due popoli: l'argentino (sua è ancora la firma sull'ultimo mondiale vinto, nonostante la straordinaria raccolta di talenti e campioni che ancora quella terra ha continuato e continua a sfornare) e quello napoletano, regalando a quella città, a quella gente, a quel club tutto quanto non avevano mai avuto nella storia del calcio: due campionati, una coppa Uefa, la consapevolezza, l'orgoglio di avere tra le proprie fila il più grande, un uomo, un calciatore che li ha saputi interpretare tutti, uno ad uno, tutta quella gente, perchè Maradona - come anche per gli argentini - era la gente.
Amatissimo dal popolo, meno dai grandi capi del calcio. Pelè è sempre stato coccolato, la sua storia di bravo ragazzo si prestava ad essere veicolata come spot. Maradona, che zitto non ci stava, apparteneva invece alla schiera di quelli che non parlavano solo coi piedi ma anche con la bocca, e in maniera sua, cioè dissonante rispetto al copione che si vuole recitato fuori dal campo: questo fu causa di problemi.
La gente però ne avvertiva l'autenticità, così come i suoi compagni, coi quali instaurava un rapporto unico, legami fortissimi annodati dal suo carisma- e chissà quanti e quanti lo staranno piangendo adesso, lacrime di popolo, lacrime degli amici.
E' stato grandissimo e molto molto amato. Direi che su tutto il resto alla fine vince questo.Originariamente Scritto da huntermastertu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.Originariamente Scritto da luna80Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?
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Un mio paziente mi raccontava tempo fa di quando in occasione di un Juventus-Napoli, nel pre partita, uno sventurato gli lancio’ addosso dagli spalti una lattina di coca cola.
La prese, praticamente al volo..e ci palleggio’.
Applausi dagli spalti.
Ne parlavamo ancora oggi con un collega, ogni volta che esce l’argomento calcistico e’ impossibile non tirar dentro Diego.
Di qualsiasi aspetto si tratti.
Mi riallacio al profondo post del nostro Sean...di Maradona ho diverse immagini impresse.
Nei miei ricordi di bambino, quello di lui in campo e’ lontanissimo, ma non quello di un un Maradona barbuto, nella tuta dentro un’auto portato via concludendo la sua storia a Napoli.
Quello delle partite al Mondiale americano, la sua esultanza...e dell’emozione a trovare la sua fugurina da appiccicare all’album Panini di quella manifestazione agrodolce.
Ma sempre lì, la trista scena del suo epilogo.
Poi il declino e le rinascite, dall’obesita’ alla disintossicazione, da Fidel.
Spessissimo mi capita di andare rivedere quello che faceva in campo, non mi sono mai posto il problema di chi fosse il piu’ forte...come fai..quando vedi in azione il piu’ Grande..
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioLo vidi dal vivo anch'io, anche se solo una volta, Modena - Napoli. Entro' in campo palleggiando, con a palla che sembrava non voler cadere piu'.
Indimenticabile.
Quella partita e' entrata nella storia del calcio anche per i risvolti politici che dici (per cui incidentalmente credo gli argentini avessero torto, in realta').
Quel gol lo giustifico' proprio con il detto spagnolo Quien roba a un ladrón, tiene cien años de perdón.
Successivamente racconto' che dopo aver segnato i suoi compagni inizialmente non avevano esultato, perche' si erano accorti di quello che era successo, fu proprio maradona a chiamarli a celebrare con lui, per evitare che l'arbitro sospettasse di qualcosa.
E passo' alla storia anche perche' Maradona segno' nella stessa partita due dei gol piu' famosi della storia del calcio: prima quello di mano, e poi quello che poi e' passato alla storia come il gol del secolo scorso.
Per la TV argentina commentava l'incontro Victor Hugo Morales, la cui telecronaca fu anch'essa leggendaria, soprattutto per il commento al secondo gol, con questa galoppata trionfale di oltre meta' campo. Commento in cui si riferisce a maradona come barrilete cosmico - aquilone cosmico - probabilmente come riferimento a Menotti, ex CT argentino, che prima del mondiali aveva criticato Maradona invitandolo a smetterla di vivere come un barrilete, un aquilone appunto, per a volte vola e a volte no, a seconda del vento.
Pochi invece ricordano il commento di Morales al primo gol, quello di mano. Dal replay non si era capito bene - la tecnologia non era quella di oggi - ma Morales in diretta disse che gli era parso l'avesse segnato di mano. Scusandosi pero' tantissimo con gli ascoltatori per aver solo azzardato questa ipotesi, perche' sapeva che in partia rischiava grosso.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioGiustissimo.
E' uno di quei casi (apparecchiati dal destino, se si pensa che il tabellone metterà di fronte proprio Argentina ed Inghilterra e proprio a pochi anni di distanza da quella guerra) in cui la Storia irrompe negli eventi sportivi trascendendoli dalla semplice storia dello sport per farne altro.
Maradona, come tutti i grandi, non si fece sorprendere, anzi si fece trovare prontissimo all'appuntamento incantando tutti (tranne forse gli inglesi). Davanti al televisore si rimase impressionati da quanto stava facendo Maradona in campo, trascinando con lui un popolo intero. Fu facile indovinare che il fato aveva già deciso per lui e per l'Argentina e che ormai niente e nessuno avrebbe potuto evitare loro di conquistare la coppa del mondo.
Resta la più alta pagina di Maradona e una delle più grandi della storia - non solo dello sport per l'appunto.
Viceversa questo fenomeno è ancora fortissimo nel basket americano, che infatti ritengo molto più interessante del calcio moderno.
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Domani non leggerò di certo i panegirici delle istituzioni e dei parrucconi del calcio, perchè l'ipocrisia è un mare che Maradona non ha mai navigato, tra i tanti affrontati.
Leggerò i ricordi dei suoi amici, i suoi compagni di squadra nel Napoli, ai quali Maradona era contemporaneamente fratello e anche un pò padre, come certi generali che hanno il dono di farsi amare visceralmente dalle proprie truppe, moltiplicandone dunque le forze, e il risultato di questo rapporto simbiotico lo si apprezza quando poi ai tuoi uomini devi chiedere uno sforzo in più, un coraggio oltre il coraggio.
Questo fu quel Napoli: un grande gruppo stretto attorno ad un grandissimo, immenso giocatore. Li aveva conquistati tutti. Credo che per quel gruppo (i Ferrara, i Bagni, i Careca, gli Alemao, i Di Gennaro e tanti altri) sia stato quello con Maradona l'incontro della vita, non solo per i successi ottenuti ma per quel di più, quel trasporto, quella esperienza umana e sentimentale che solo incontrando certi uomini, e vivendoci assieme esperienze campali, è possibile concretizzare, apprezzarne la viva realtà e quanto siano in grado, questi incontri e queste esperienze, di trasformarci, completarci come persone - per cui si resta per sempre legati e quel gruppo legato a Maradona lo sarà per sempre.
Leggerò i loro ricordi e le loro parole così come quelle degli avversari di un tempo, perchè i calciatori avversari sono stati coloro che si sono battuti sul campo a viso aperto, senza infingimenti...per cui anche con gli ex avversari di tante partite si creano un legame ed una sincerità, figli delle comuni esperienze, dello stesso prato calpestato.
Non leggerò invece i parrucconi, i vari presidenti od ex della Fifa, della Uefa, della Figc, della Lega...perchè questi invece sono stati i nemici occulti o gli amici per finta. Se non si vuol fare torto alla storia, questi signori dovrebbero tutti restare silenti per almeno, una volta tanto, essere coerenti con le loro azioni e coi rapporti che ebbero con Maradona. E' questione di dignità, qualità che però in certe stanze, in certe istituzioni è un insetto raro - anche perchè vedo che tanti di loro hanno già fatto la corsa per arrivare primi coi "personali" ricordi e celebrazioni di chi non ha mai frequentato i campi della ambiguità e della doppiezza, di chi non ha - a differenza loro - mai indossato una maschera.
Di chi ha avuto una smisurata dignità e integrità, comunque la si pensasse su quanto Maradona credeva, esternava o faceva. La parabola se l'è fatta tutta senza nasconderla dietro ad un paravento di comodo. A modo suo, un puro.Last edited by Sean; 25-11-2020, 22:10:07....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioRicollegandomi al tuo post precedente su Maradona come 'romanzo vivente', non posso non notare come il calcio certe storie non riesca, non possa raccontarle più. Non so da che cosa derivi, se dal fatto che oramai è uno sport per ricchi o se la divisione ideologica che c'era dalla fine della II GM alla caduta del muro ora sia scomparsa...ma nel calcio non c'è più spazio per la politica e per l'epica e non ci sono, quindi, nemmeno più sportivi che possono, coi loro gesti, fare azioni politiche.
Viceversa questo fenomeno è ancora fortissimo nel basket americano, che infatti ritengo molto più interessante del calcio moderno.
Hai detto bene, il calcio non è più capace di epica. Vi si avverte una inautenticità di fondo, per cui i giovani, così attratti, direi anche bisognosi di miti formativi, o semplicemente di chi incarni una storia, iniziano a voltare gli occhi altrove.
Anche uno sport ha bisogno di un'anima. Io nel calcio ce la vedo sempre meno. Quando poi ci si inizia a riferire alle squadre o ai club come "aziende", ecco che la desertificazione ed eradicazione di ogni sentimento, e dunque epica, si va compiendo.
Io non posso tifare o appassionarmi per una azienda che vende un prodotto e per giocatori plastificati, protagonisti di una valle delle bambole (o dei bambolotti in questo caso)....ma di noi
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Originariamente Scritto da ottantino Visualizza MessaggioQuesta è veramente carina
Y la pierna izquerda tambien.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioDomani non leggerò di certo i panegirici delle istituzioni e dei parrucconi del calcio, perchè l'ipocrisia è un mare che Maradona non ha mai navigato, tra i tanti affrontati.
Leggerò i ricordi dei suoi amici, i suoi compagni di squadra nel Napoli, ai quali Maradona era contemporaneamente fratello e anche un pò padre, come certi generali che hanno il dono di farsi amare visceralmente dalle proprie truppe, moltiplicandone dunque le forze, e il risultato di questo rapporto simbiotico lo si apprezza quando poi ai tuoi uomini devi chiedere uno sforzo in più, un coraggio oltre il coraggio.
Questo fu quel Napoli: un grande gruppo stretto attorno ad un grandissimo, immenso giocatore. Li aveva conquistati tutti. Credo che per quel gruppo (i Ferrara, i Bagni, i Careca, gli Alemao, i Di Gennaro e tanti altri) sia stato quello con Maradona l'incontro della vita, non solo per i successi ottenuti ma per quel di più, quel trasporto, quella esperienza umana e sentimentale che solo incontrando certi uomini, e vivendoci assieme esperienze campali, è possibile concretizzare, apprezzarne la viva realtà e quanto siano in grado, questi incontri e queste esperienze, di trasformarci, completarci come persone - per cui si resta per sempre legati e quel gruppo legato a Maradona lo sarà per sempre.
Anche perche' non ha mai detto una mezza parola contro di loro, ne' dentro ne' fuori dal campo.
Ma anche i suoi avversari di allora, inglesi a parte che ad oggi ancora lo odiano, ne parlano tutti benissimo.Last edited by Liam & Me; 25-11-2020, 22:12:38.B & B with a little weed
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