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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Fa specie leggere dalla critica che la Juventus è Ronaldo-dipendente quando l'Inter senza Lukaku non so cosa sarebbe, visto che la difesa continua a traballare e il centrocampo (parliamo sempre dell'Inter) con Vidal non ha ottenuto quella marcia che si preventivava.
C'è l'incapacità di gettare, in quelle analisi, lo sguardo un attimo oltre. La Juventus oltre a Ronaldo ha Morata, Chiesa, Dybala, giocatori dalle caratteristiche diversissime tra loro: questo vuol dire che, una volta riattivati (in specie Dybala), si avrà un ventaglio di differenti soluzioni di gioco ed offensive.
L'Inter oltre a Lukaku ha Lautaro e Sanchez, ai quali però manca la prolificità e la possanza del primo. Siamo cioè sullo stesso solco, che ti obbliga alla stessa manovra, con risultati diversi però se non dovessi avere lo stesso finalizzatore (Lukaku). E' una squadra monotematica, con l'aggravio di una difesa che non è stata adeguatamente rinforzata.
Conte poi propone la stessa zuppa da due anni e dunque pure lì novità poche. In sintesi l'Inter è una squadra che è quella e non può essere niente di diverso da quello che è. Basterà per vincere?...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio«Mondiali 1982. La rivincita»
Il romanzo dei campioni
(e delle polemiche sui giornali)
Il libro di Francesco De Core ricostruisce l’avventura di Bearzot e dei suoi ragazzi: la diffidenza iniziale e l’esplosione di gioia collettiva dopo il trionfo
Eravamo bambini. O comunque più giovani, appassionati, e il calcio era ancora soltanto un gioco. Quel Mondiale 1982 è diventato il racconto di una generazione, la nostra epica condivisa. L’allenatore saggio con la pipa, la partita a scopa sull’aereo, Pablito che la butta dentro, le più grandi messe in fila e fatte a pezzi, e poi l’urlo di Tardelli, e il presidente Pertini che scatta in piedi, agile come un grillo, vecchio come un partigiano. Un racconto che non annoia mai, la nostra Odissea. Il libro del giornalista casertano Francesco De Core, Mondiali 1982, La rivincita, di recente uscito per i tipi della Diarkos, si colloca proprio qui, in un comune orizzonte, dove i ricordi si mescolano, formando un solido immaginario che tutti sono in grado di interpretare. Ed è un romanzo, con i suoi protagonisti, le avventure, le iniziali sconfitte dopo i promettenti esordi, e poi la rinascita, la cavalcata verso il successo.
Scirea e gli altri, tutto comincia in Argentina
«Non ci sarà ‘82 senza ‘78», scrive De Core nel capitolo iniziale del libro. Perché l’impresa spagnola comincia 4 anni prima, in Argentina. Un gruppo ancora acerbo, ma in cui Bearzot aveva individuato semi di grandezza da far germogliare. In Argentina compaiono sulla scena Paolo Rossi e Antonio Cabrini, che si andranno a sommare agli altri titolari che rivedremo 4 anni dopo, e quindi Zoff, Tardelli, Gentile, e il magistrale Gaetano Scirea, cui è dedicato l’emozionante prologo del libro, scritto in prima persona: «Dicono che ho un portamento nobile perché gioco sempre con la testa alta. Guardo oltre»
Il vecio
Enzo Bearzot è l’artefice, il demiurgo di questa Italia. De Core lo descrive come un previdente e ossessivo stratega, ma anche un uomo capace di rischiare, che osa sfidare i totem della tradizione calcistica italiana, e che per questo motivo sarà a lungo criticato e messo in croce da una stampa specializzata, anche dalle firme più celebri, che dovranno però ricredersi e fare marcia indietro. «Il Vecio» è una cortina di silenzio eretta col fumo denso della sua pipa, una statua smagrita e sempre concentrata, lo scudo che protegge i giocatori. Seguendo i suoi insegnamenti raggiungeranno vette impensabili.
Quel gol di Conti che ci salvò
Mondiali 1982. La rivincita segue passo dopo passo, giorno dopo giorno, la spedizione azzurra in Spagna. Per chi ha vissuto quei giorni con trepidante partecipazione, sembrerà di tornare ragazzi, ritrovando un’esperienza che ai tempi prendeva corpo sulle pagine dei giornali di carta . Tre pareggi nelle prime tre partite del girone. I critici martellano, al coro si aggiunge anche il presidente federale, Federico Sordillo: «Se continua così, torniamo subito a casa». E invece gli azzurri afferrano la qualificazione con il punteggio minimo, salvati dal gol in più infilato da Conti nella porta del Perù. Poi avverrà il miracolo.
La sfida ai mostri sacri
Nella fase successiva incontrano Brasile e Argentina, la summa del miglior calcio mondiale: «Si chiamano Maradona, Passarella, Zico, Falcao, Kempes, Socrates, Ardiles, Eder. I numeri uno. I più quotati». Sintetizza De Core, mischiando volutamente albiceleste e verdeoro, in un unico barattolo di talento. Ma il gioco sfrontato, eppure calcolato al millesimo, di Bearzot e dei suoi ragazzi verrà esaltato nel confronto con i mostri sacri sudamericani. I giornalisti si dividono in quei giorni tra scettici e berzottiani. Ed è divertente ritrovare nel libro le battaglie dialettiche a colpi di editoriali e pepatissimi corsivi. Dinamiche che l'autore, vicedirettore del Corriere dello Sport, conosce molto bene.
Pablito goleador
Il Mundial rappresentò la consacrazione di Paolo Rossi. Quella Coppa che stringe amorevole sull’aereo che riporta in Italia i campioni, è forse un pizzico più sua che degli altri pur meritevoli componenti della squadra. Al Brasile rifilò una tripletta, all’attonita Polonia di Boniek, una doppietta. Per poi riaffiorare in finale, per il sigillo finale. Sei gol, miglior marcatore. «Pablito è il re del Mundial», titola il Corriere della Sera.
La finale imparata a memoria
La notte di Madrid è come una filastrocca che si impara da bambini e non si dimentica più. «Quella partita palpiterà per sempre», scrive De Core, che nel 1982 aveva 17 anni. Perché «Rossi-Tardelli-Altobelli» è una successione di clamorosi tonfi al cuore. Tre gol, belli o brutti conta poco, sono ormai scolpiti nella memoria collettiva, assieme agli episodi minori, ma altrettanto utili al dipanarsi della trama: il rigore sbagliato di Cabrini, le forsennate corse sulla fascia di Paolo Conti, le rudi marcature di Gentile e di un giovanissimo Beppe Bergomi sull’attacco tedesco guidato dal diavolo biondo Rummenigge, e in panchina Bearzot, il vecio, «condottiero in questo romanzo di cappa e spada». Gli azzurri torneranno in Italia «ubriachi di gioia». E la stampa nel frattempo convertita all’unisono eleva inni di ammirazione agli azzurri. «Al diavolo i malevoli i cacaminuzzoli gli invidiosi gli incompetenti i pirla i fessi ai quali non è piaciuta la vittoria italiana. Io trumphe avvventurata italia», scrive Gianni Brera. Sull’aereo che porterà i trionfatori in un’Italia che sobolle di gioia, mentre Pertini s’infuria con Zoff per lo scarto sbagliato nello scopone con Bearzot e Causio, Paolo Rossi rapisce la Coppa e la mette a sedere accanto a sé, coccolandola come se fosse la sua fidanzata.
CorSera
Un calcio pieno di romanticismo, dove gli atleti erano avvicinabili e umani, al di là dei conti in banca.
Dicevate del 2006 e dei campioni che ancora non avevano raccolto il giusto...ma quell'Italia, per l'epoca e per il gioco dell'epoca pre Sacchi ma Liedholm odierna (per parlare di uno che non faceva "catenaccio")...era zeppa di talento e testosterone.
Per non parlare di chi hai affrontato, perché gli avversari dell'82, col cazz0 che ce li avevi contro nel 2006.
Qualcuno per demerito, qualcuno non c'era proprio e qualche altro lo hai scansato nel post girone...bene eh, però quel Brasile, Maradona, la stessa Polonia del tempo e quella Germania...erano davvero tanta roba.
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Indovinate chi ha marcato il primo goal per il Milan......ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioBrividi.
Un calcio pieno di romanticismo, dove gli atleti erano avvicinabili e umani, al di là dei conti in banca.
Dicevate del 2006 e dei campioni che ancora non avevano raccolto il giusto...ma quell'Italia, per l'epoca e per il gioco dell'epoca pre Sacchi ma Liedholm odierna (per parlare di uno che non faceva "catenaccio")...era zeppa di talento e testosterone.
Per non parlare di chi hai affrontato, perché gli avversari dell'82, col cazz0 che ce li avevi contro nel 2006.
Qualcuno per demerito, qualcuno non c'era proprio e qualche altro lo hai scansato nel post girone...bene eh, però quel Brasile, Maradona, la stessa Polonia del tempo e quella Germania...erano davvero tanta roba.
Questo perchè ci fu una formula particolare (ora vado a memoria) dove non c'erano per gli ottavi e quarti le eliminazioni dirette, quelle classiche a tabellone, ma dei gironi all'italiana, dove le prime poi sarebbero andate in semifinale, e quindi avevi tante grosse squadre da affrontare.
Difatti al Brasile con l'Italia sarebbe bastato anche il pareggio per passare, ma, si sa, il loro era un calcio votato all'attacco e questo ci favorì, perchè il contropiede italiano, e la finalizzazione di un Paolo Rossi in stato di grazia (vincerà il pallone d'oro), produssero il miracolo, con grossa disperazione dei brasiliani che si sentivano la coppa già in tasca....ma di noi
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In quel Brasile giocavano Falcao, Zico, Socrates, Cerezo, Junior (tutti approdati in A)...mica pippino e plutinho....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPer arrivare al mondiale dell'82 si dovettero affrontare e battere tutte le più forti nazionali del mondo, con campioni ancora oggi notissimi: l'Argentina di Maradona, il Brasile (tra l'altro la favorita del torneo) dei tanti e tanti noti campioni, la Polonia di Boniek. In finale la Germania anche lì di giocatori notissimi, una valanga dei quali verrà a giocare in A.
Questo perchè ci fu una formula particolare (ora vado a memoria) dove non c'erano per gli ottavi e quarti le eliminazioni dirette, quelle classiche a tabellone, ma dei gironi all'italiana, dove le prime poi sarebbero andate in semifinale, e quindi avevi tante grosse squadre da affrontare.
Difatti al Brasile con l'Italia sarebbe bastato anche il pareggio per passare, ma, si sa, il loro era un calcio votato all'attacco e questo ci favorì, perchè il contropiede italiano, e la finalizzazione di un Paolo Rossi in stato di grazia (vincerà il pallone d'oro), produssero il miracolo, con grossa disperazione dei brasiliani che si sentivano la coppa già in tasca.
Credo che il Divino avrebbe volentieri piantato una lama da 40cm nel costato di Brunetto.
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioL'immagine di Falcao e Conti che si scambiano le maglie a fine partita non la scorderò mai.
Credo che il Divino avrebbe volentieri piantato una lama da 40cm nel costato di Brunetto.
Era una nazionale (la nostra) completa, dal tasso tecnico mostruoso, dalle qualità caratteriali e umane altissime, dalla difesa all'attacco passando per il centrocampo una serie di giocatori impressionante. Non ce n'era per nessuno. Ci fosse stato un torneo della galassia, contro gli abitanti di altri mondi, avremmo vinto pure quello....ma di noi
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Madonna che sfiga
Inviato dal mio SM-G986B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza MessaggioGrandissima Inter, I cambi del divino Antonio hanno cambiato il match, che rimonta!
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Inviato dal mio SM-G986B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
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Donnarumma maiale. Contro di noi non sbaglia maj
Inviato dal mio SM-G986B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Dai *****oo
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Non si puo' prendere un goal cosi'. Non siamo ancora una "grande" squadra. Dovremo lottare con i denti per arrivare 4°.
Inviato dal mio SM-A202F utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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