Inter-Torino: le formazioni e dove vederla in tv. Conte si aggrappa a Lukaku, Giampaolo perde Lukic
Il tecnico nerazzurro in vista della sfida con i granata chiude ancora la porta a Eriksen: «Ha avuto occasioni, ha giocato anche di più di altri: quando lo riterrò opportuno lo sceglierò»
Il campionato non aspetta più nessuno. L’Inter deve accelerare, il Torino confermare di aver imboccato la strada per risalire. Antonio Conte approccia senza ansie una settimana impegnativa e decisiva. La sosta per le Nazionali gli ha tolto altri due petali dalla rosa, Brozovic e Kolarov colpiti dal Covid, oltre a Padelli già fuori, però gli ha restituito attaccanti in forma e carichi di gol. L’Inter è obbligata a fare il pieno di vittorie, con Torino, Real Madrid e Sassuolo (quasi sempre fonte di amarezze in questi anni), per riposizionarsi in alto in campionato e non far appassire le speranze qualificazione in Champions. «Concediamo pochissimi tiri in porta, ma c’è un’alta percentuale realizzativa quando ci tirano contro. Noi dobbiamo essere più bravi in zona gol», sottolinea Conte.
Non basta avere in attacco Lautaro e Lukaku. La criticità evidenziata dal tecnico è reale, la squadra non finalizza per quanto produce, questo costa punti e «alla fine oltre alla prestazione servono i risultati». Conte si aggrappa al totem Lukaku, rientrato dalla trasferta con il Belgio dopo una doppietta. Una sfida tra bomber quella con Belotti. Anche il Gallo ha lasciato il segno con l’Italia, realizzando la prima rete contro la Bosnia. Centravanti dai numeri importanti, capaci nelle loro carriere di club di segnare tanto: 235 reti Lukaku, 143 Belotti.
I granata però sono stati falcidiati dal coronavirus. Il tecnico Giampaolo non ci sarà e in panchina andrà il vice Conti: «L’Inter è una delle squadre più forti d’Italia, i numeri non rispecchiano la classifica. Sfida Lukaku-Belotti? Andrea è l’anima e lo spirito del Toro, ma un duello non determina l’esito di una partita». Pesano però tra i granata le assenze di quattro giocatori positivi al Covid, i cui nomi non sono stati ufficializzati. Fuori dalla lista dei convocati: Ujkani, Gojak, Lukic e Vojvoda. La perdita di Lukic è la più pesante e costringe Giampaolo a pensare due alternative. Una più spregiudicata con Verdi dietro Belotti e Zaza o Bonazzoli, l’altra più gettonata con uno schema a specchio dell’Inter, con Verdi e Belotti di punta. La difesa a tre è sì inusuale per Giampaolo, ma non stravolge i movimenti dei tre centrocampisti centrali.
Conte invece non può non pensare alla sfida di mercoledì con il Real Madrid, ma neppure non considerare che non vince a San Siro dall’esordio in campionato contro la Fiorentina. Il punto di svolta e di accelerata è oggi. Contro il Torino s’apre un mese terribile, con ben dieci partite nei prossimi 33 giorni: un inferno da cui l’Inter deve uscire scalando posizioni. Possibile turnover in difesa con D’Ambrosio e Ranocchia, mentre in attacco resiste un ballottaggio Lautaro-Sanchez. «Essere considerati competitivi significa che in poco tempo abbiamo fatto qualcosa di miracoloso. C’è molto equilibrio, tante squadre si sono rinforzate e questo rende il campionato più attraente. Mi auguro ci sia sempre onestà intellettuale da parte di chi dà giudizi», la stoccata del tecnico. «Si vede sempre il bicchiere mezzo vuoto».
Di sicuro a vederlo asciutto è Christian Eriksen. Il danese in Nazionale splende, nell’Inter è opaco come una pietra di bigiotteria. Lukaku si è offerto di aiutarlo con l’italiano, ma non è solo un problema di lingua. «Ha avuto occasioni, ha giocato e anche di più di altri: quando lo riterrò opportuno lo sceglierò» taglia Conte. Costretto però a sfatare il mito di un possibile cambio di posizione. «No, non può giocare più basso, alla Pirlo. Lo penalizzerebbe troppo. Ha una dote importante: il tiro. Se gli levi la miglior dote lo snaturi, quindi il mio giudizio tecnico è no». Eriksen rimane un elefante nella stanza, a gennaio si farà il possibile per cederlo. L’Inter non può aspettarlo, ora c’è bisogno di correre forte e tornare a vincere.
Inter 3-5-2: Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Bastoni; Hakimi, Gagliardini, Vidal, Barella, Young; Sanchez, Lukaku
Torino 3-5-2: Sirigu; Bremer, Nkoulou, Lyanco; Singo, Meité, Rincon, Linetty, Ansaldi; Verdi, Belotti.
Arbitro: Federico La Penna
Tv: ore 15 Dazn
CorSera
Il tecnico nerazzurro in vista della sfida con i granata chiude ancora la porta a Eriksen: «Ha avuto occasioni, ha giocato anche di più di altri: quando lo riterrò opportuno lo sceglierò»
Il campionato non aspetta più nessuno. L’Inter deve accelerare, il Torino confermare di aver imboccato la strada per risalire. Antonio Conte approccia senza ansie una settimana impegnativa e decisiva. La sosta per le Nazionali gli ha tolto altri due petali dalla rosa, Brozovic e Kolarov colpiti dal Covid, oltre a Padelli già fuori, però gli ha restituito attaccanti in forma e carichi di gol. L’Inter è obbligata a fare il pieno di vittorie, con Torino, Real Madrid e Sassuolo (quasi sempre fonte di amarezze in questi anni), per riposizionarsi in alto in campionato e non far appassire le speranze qualificazione in Champions. «Concediamo pochissimi tiri in porta, ma c’è un’alta percentuale realizzativa quando ci tirano contro. Noi dobbiamo essere più bravi in zona gol», sottolinea Conte.
Non basta avere in attacco Lautaro e Lukaku. La criticità evidenziata dal tecnico è reale, la squadra non finalizza per quanto produce, questo costa punti e «alla fine oltre alla prestazione servono i risultati». Conte si aggrappa al totem Lukaku, rientrato dalla trasferta con il Belgio dopo una doppietta. Una sfida tra bomber quella con Belotti. Anche il Gallo ha lasciato il segno con l’Italia, realizzando la prima rete contro la Bosnia. Centravanti dai numeri importanti, capaci nelle loro carriere di club di segnare tanto: 235 reti Lukaku, 143 Belotti.
I granata però sono stati falcidiati dal coronavirus. Il tecnico Giampaolo non ci sarà e in panchina andrà il vice Conti: «L’Inter è una delle squadre più forti d’Italia, i numeri non rispecchiano la classifica. Sfida Lukaku-Belotti? Andrea è l’anima e lo spirito del Toro, ma un duello non determina l’esito di una partita». Pesano però tra i granata le assenze di quattro giocatori positivi al Covid, i cui nomi non sono stati ufficializzati. Fuori dalla lista dei convocati: Ujkani, Gojak, Lukic e Vojvoda. La perdita di Lukic è la più pesante e costringe Giampaolo a pensare due alternative. Una più spregiudicata con Verdi dietro Belotti e Zaza o Bonazzoli, l’altra più gettonata con uno schema a specchio dell’Inter, con Verdi e Belotti di punta. La difesa a tre è sì inusuale per Giampaolo, ma non stravolge i movimenti dei tre centrocampisti centrali.
Conte invece non può non pensare alla sfida di mercoledì con il Real Madrid, ma neppure non considerare che non vince a San Siro dall’esordio in campionato contro la Fiorentina. Il punto di svolta e di accelerata è oggi. Contro il Torino s’apre un mese terribile, con ben dieci partite nei prossimi 33 giorni: un inferno da cui l’Inter deve uscire scalando posizioni. Possibile turnover in difesa con D’Ambrosio e Ranocchia, mentre in attacco resiste un ballottaggio Lautaro-Sanchez. «Essere considerati competitivi significa che in poco tempo abbiamo fatto qualcosa di miracoloso. C’è molto equilibrio, tante squadre si sono rinforzate e questo rende il campionato più attraente. Mi auguro ci sia sempre onestà intellettuale da parte di chi dà giudizi», la stoccata del tecnico. «Si vede sempre il bicchiere mezzo vuoto».
Di sicuro a vederlo asciutto è Christian Eriksen. Il danese in Nazionale splende, nell’Inter è opaco come una pietra di bigiotteria. Lukaku si è offerto di aiutarlo con l’italiano, ma non è solo un problema di lingua. «Ha avuto occasioni, ha giocato e anche di più di altri: quando lo riterrò opportuno lo sceglierò» taglia Conte. Costretto però a sfatare il mito di un possibile cambio di posizione. «No, non può giocare più basso, alla Pirlo. Lo penalizzerebbe troppo. Ha una dote importante: il tiro. Se gli levi la miglior dote lo snaturi, quindi il mio giudizio tecnico è no». Eriksen rimane un elefante nella stanza, a gennaio si farà il possibile per cederlo. L’Inter non può aspettarlo, ora c’è bisogno di correre forte e tornare a vincere.
Inter 3-5-2: Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Bastoni; Hakimi, Gagliardini, Vidal, Barella, Young; Sanchez, Lukaku
Torino 3-5-2: Sirigu; Bremer, Nkoulou, Lyanco; Singo, Meité, Rincon, Linetty, Ansaldi; Verdi, Belotti.
Arbitro: Federico La Penna
Tv: ore 15 Dazn
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