Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • marcu9
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    Vediamo se qualcuno la capisce.......!

    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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    • ottantino
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      Greatest Of All Time
      Winners are simply willing to do what losers won't.




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      • Sidius
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        Inconfondibile voglia di "bianco"
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        modroc - yy

        piquet - gabbiani

        acquilani - manchini

        maybe - Vendola

        mandjukic - Sjneider

        lialicic - Kongobia

        il Mangio - Cointreau

        izco - Mihajlovich

        Bonacci - Falcata

        Cancrena - Val di fiori

        mouse - Sczesjky

        Jo Amo Mario - Ronado - Juliano

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        • marcu9
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          Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggio
          Greatest Of All Time
          Acqua

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          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          • Nasser95
            Bodyweb Advanced
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            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
            Acqua

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            the goat che segna solo su rigore.
            (ride)

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            • marcu9
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              • May 2009
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              Originariamente Scritto da thai95 Visualizza Messaggio
              the goat che segna solo su rigore.
              Bravo!

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              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              • ottantino
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                Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                Acqua

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                Acqua mi sembra esagerato, messi che segnato di nuovo su rigore.
                Winners are simply willing to do what losers won't.




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                • Nasser95
                  Bodyweb Advanced
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                  Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggio
                  Acqua mi sembra esagerato, messi che segnato di nuovo su rigore.
                  arrivato tardi ottantì
                  (ride)

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                  • robybaggio10
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                    Ops...
                    I SUOI goals:
                    -Serie A: 189
                    -Serie B: 6
                    -Super League: 5
                    -Coppa Italia: 13
                    -Chinese FA Cup: 1
                    -Coppa UEFA: 5
                    -Champions League: 13
                    -Nazionale Under 21: 19
                    -Nazionale: 19
                    TOTALE: 270

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                    • Mario12
                      Bodyweb Advanced
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                      Penaldo

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                      • Sean
                        Csar
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                        CHAMPIONS, LA JUVE SORPRESA DA MORATA


                        La Juventus vince in casa del Ferencvaros con un Morata scatenato. Arrivato, anzi tornato alla Juve, come semplice spalla di Ronaldo è invece il protagonista della Champions bianconera: due gol alla Dinamo Kiev e due gol agli ungheresi. Ronaldo resta all’asciutto e Dybala resta fuori (ma entra e sfrutta i clamorosi errori degli avversari), ormai le gerarchie sembrano definite. Insomma ora Pirlo e la Juve sembrano vederci più chiaro: meno voli pindarici, più sostanza.

                        FERENCVAROS – JUVENTUS 1-4
                        Quattro gol per riprendersi dopo gli schiaffi del Barcellona e distendere un po’ la Juve. Col Ferencvaros la Juve non ci ha messo particolare rabbia dentro, anzi direi quasi nulla, mezza vittoria se l’è conquistata per suo indubbio merito l’altra metà perché gli ungheresi hanno fatto pratica di harakiri offrendo a Dybala le più spettacolari papere per poter esagerare col risultato.

                        Credo insomma che la Juve abbia solo recuperato il tono e la giusta misura, scaricando la tensione, giocando in scioltezza. E soprattutto, da parte di Pirlo, cercando di ripulire la formazione da stranezze ed eccessi con cui ha voluto un po’ strafare in questo inizio di stagione. Molto è stato facilitato, Pirlo, dall’inaspettata vena realizzativa di Alvaro Morata: dopo i due gol alla Dinamo Kiev eccone altri due (fanno sei in totale, campionato compreso). Qualcosa di assai di più, anzi molto di più, della semplice spalla di Ronaldo. Ingaggiato col compito di disporre al meglio le condizioni di gioco per sua maestà, Morata si è mostrato un giocatore assai più maturo e tosto di quanto tutti credevano. Un attaccante, come si dice, di livello internazionale.

                        Ovviamente, come sempre, bisogna fare la tara e valutare i risultati col corretto contrappeso. Una cosa è giocare contro il Barcellona di Messi – sia pure un Barcellona minimale rispetto a quello che storicamente conosciamo, forse nemmeno paragonabile a quello di qualche anno, pulce compresa, e la sofferenza con la Dinamo Kiev lo conferma – una cosa affrontare il Ferencvaros, che è squadra di tutt’altra consistenza. Però da notare è che contro il Barcellona Pirlo – che non aveva Ronaldo – ha schierato l’intero arsenale offensivo (Kulusevski, Dybala e Chiesa dietro a Morata), contro il Ferencvaros che vale un quinto del Barcellona, si è limitato a Morata con Ronaldo e Chiesa ai lati. Fuori Dybala dunque, come avevamo già detto tutti, facendo notare che ormai il nodo era venuto al pettine: contro lo Spezia Ronaldo era entrato al posto di Dybala ed aveva risolto la partita. Stavolta Dybala è entrato a sostituire Morata e ha allargato parecchio il risultato, sfruttando degli errori clamorosi degli avversari.

                        Per una di quelle stranezze tipiche del calcio i quattro gol sono marchiati da Morata e Dybala appunto. Ma non da Ronaldo, non proprio al massimo. E’ solo un caso, in realtà la gerarchia degli attaccanti mi sembra sempre più definita. Probabilmente Pirlo e la Juventus avranno ora le idee un po’ più chiare. Una Juve meno farfallona, meno voli pindarici, più sostanza

                        CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021 FASE A GIRONI Giornata n. 3 Mercoledì 4 novembre 2020 Zenit San Pietroburgo - Lazio (F) 1-1 (32' Erokhin Z, 82' Caicedo L) Istanbul Basksehir - Manchester United (H) 2-1 (13' Ba IB, 43' Visca IB, 43' Martial MU) Chelsea - Rennes (E) 3-0 (10' Werner rig. C, 41' Werner rig. C, 50' Abraham C) Siviglia - Krasnodar (E) 3-2 (17' Souleymanov K, 21' Berg rig. K, 42' Rakitic S, 69' En-Nesyri S, 72' En-Nesyri S) Bruges - Borussia Dortmund (F) 0-3 (14' T. Hazard BD, 18' Haaland BD, 32' Haaland BD) Barcellona - Dinamo Kiev (G) 2-1 (5' Messi rig. B, 65' Piqué B, 75' Tsygankov DK ) Ferencvaros - Juventus (G) 1-4 (7' Morata J, 60' Morata J, 73' Dybala J, 81' Dvali aut. J, 90' Boli F) Lipsia - Paris Saint Germain (H) 2-1 (6' Di Maria PSG, 42' Nkunku L, 57' Forsberg rig. L) *** Martedì 3 novembre 2020 Lokomotiv Mosca - Atletico Madrid (A) 1-1 (18' Gimenez AM, 25' Miranchuk rig. LM) Shakhtar Donetsk - Borussia Moenchengladbach (B) 0-6 (8' Plea BM, 17' Bondar aut. BM, 26' Plea
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          LAZIO, CAICEDO L’UOMO IN PIU’

                          La Lazio pareggia a San Pietroburgo contro lo Zenit. Ancora una volta, come a Torino, decisivo l’ingresso di Caicedo, il buon panchinaro che segna gol pesanti. Nonostante una squadra decimata dalle assenze di Immobile & C, la squadra di Simone Inzaghi continua a fare ottime cose in Champions League: dopo la vittoria col Borussia, ecco i pareggi con Bruges e Zenit. Si direbbe che le difficoltà abbiano galvanizzato il gruppo

                          ZENIT SAN PIETROBURGO – LAZIO 1-1
                          Alla Lazio sono i giorni di Felipe Caicedo, oggi l’uomo più decisivo dei biancocelesti. Anche più di Ciro Immobile forzatamente bloccato da una controversa quarantena per positività al Coronavirus su cui Lazio, Federcalcio e Uefa dovranno far vedere chiaro. Caicedo, attaccante equadoregno di 32 anni, è ormai alla sua quarta stagione con la Lazio: acquistato per pochissimi milioni dall’ Espanyol è una riserva che di solito spunta verso metà/fine partita. Persino in gare in cui la Lazio ha avuto seri problemi di formazione come a Torino in campionato e a San Pietroburgo in Champions League (assenti Immobile, Luis Alberto, Radu, Lulic, Lucas Leiva), Caicedo è andato in panchina. E dalla panchina è stato l’uomo decisivo, a Torino ha segnato il gol del 3-4 al 98’ e a San Pietroburgo, il gol dell’1-1 che ha permesso alla squadra di Inzaghi di mantenersi imbattuta. Buonissimo il ruolino di marcia in Champions, grande vittoria all’esordio all’ Olimpico col Borussia Dortmund, due pareggi per 1-1 nelle due trasferte a Bruges e a San Pietroburgo: la qualificazione non è cosa fatta, ma insomma la Lazio è sicuramente in marcia.

                          CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021 FASE A GIRONI Giornata n. 3 Mercoledì 4 novembre 2020 Zenit San Pietroburgo - Lazio (F) 1-1 (32' Erokhin Z, 82' Caicedo L) Istanbul Basksehir - Manchester United (H) 2-1 (13' Ba IB, 43' Visca IB, 43' Martial MU) Chelsea - Rennes (E) 3-0 (10' Werner rig. C, 41' Werner rig. C, 50' Abraham C) Siviglia - Krasnodar (E) 3-2 (17' Souleymanov K, 21' Berg rig. K, 42' Rakitic S, 69' En-Nesyri S, 72' En-Nesyri S) Bruges - Borussia Dortmund (F) 0-3 (14' T. Hazard BD, 18' Haaland BD, 32' Haaland BD) Barcellona - Dinamo Kiev (G) 2-1 (5' Messi rig. B, 65' Piqué B, 75' Tsygankov DK ) Ferencvaros - Juventus (G) 1-4 (7' Morata J, 60' Morata J, 73' Dybala J, 81' Dvali aut. J, 90' Boli F) Lipsia - Paris Saint Germain (H) 2-1 (6' Di Maria PSG, 42' Nkunku L, 57' Forsberg rig. L) *** Martedì 3 novembre 2020 Lokomotiv Mosca - Atletico Madrid (A) 1-1 (18' Gimenez AM, 25' Miranchuk rig. LM) Shakhtar Donetsk - Borussia Moenchengladbach (B) 0-6 (8' Plea BM, 17' Bondar aut. BM, 26' Plea
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Sean
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                            CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021
                            FASE A GIRONI

                            Giornata n. 3

                            Mercoledì 4 novembre 2020

                            Zenit San Pietroburgo – Lazio (F) 1-1
                            (32′ Erokhin Z, 82′ Caicedo L)

                            Istanbul Basksehir – Manchester United (H) 2-1
                            (13′ Ba IB, 43′ Visca IB, 43′ Martial MU)

                            Chelsea – Rennes (E) 3-0
                            (10′ Werner rig. C, 41′ Werner rig. C, 50′ Abraham C)

                            Siviglia – Krasnodar (E) 3-2
                            (17′ Souleymanov K, 21′ Berg rig. K, 42′ Rakitic S, 69′ En-Nesyri S, 72′ En-Nesyri S)

                            Bruges – Borussia Dortmund (F) 0-3
                            (14′ T. Hazard BD, 18′ Haaland BD, 32′ Haaland BD)

                            Barcellona – Dinamo Kiev (G) 2-1
                            (5′ Messi rig. B, 65′ Piqué B, 75′ Tsygankov DK )

                            Ferencvaros – Juventus (G) 1-4
                            (7′ Morata J, 60′ Morata J, 73′ Dybala J, 81′ Dvali aut. J, 90′ Boli F)

                            Lipsia – Paris Saint Germain (H) 2-1
                            (6′ Di Maria PSG, 42′ Nkunku L, 57′ Forsberg rig. L)
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Inter, i numeri inchiodano Conte. Ora non può più sbagliare


                              La sconfitta con il Real Madrid lascia i nerazzurri all'ultimo posto del girone di Champions e conferma un momento non facile (una vittoria nelle ultime sette partite). Per la qualificazione agli ottavi potrebbe diventare determinante battere gli spagnoli il 25 novembre al Meazza

                              Le parole sono importanti. Lo urlava a bordo vasca Nanni Moretti, con in testa la cuffia da pallanuoto, alla povera Mariella Valentini. Lo conferma la beffarda serata dell'Inter a Madrid, coronamento di un periodo di mezze frasi e pochissime vittorie: una sola nelle ultime sette partite, contro un Genoa che aveva appena riaccolto 15 giocatori dall'isolamento Covid. "Dobbiamo goderci il percorso", "la direzione è quella giusta", "stiamo costruendo", sono le parole di Antonio Conte nell'inedita versione di se stesso sfoderata in questo 2020/2021. Proprio lui, che la scorsa stagione, primo in campionato a pieni punti, a quest'ora diceva: "Siamo scintilla, dobbiamo diventare dinamite".

                              Le parole per dirlo

                              A sentir parlare l'ex ct sembra di ascoltare la versione da aeroporto, tutta archi e percussioni gentili, di una canzone heavy metal. L'heavy metal, nelle dichiarazioni e nello spirito, l'hanno messo invece quelli del Real. "È una finale", ha dato la carica alla vigilia Zidane che, a parte nella fase juventina in cui ne ha perse due, le finali di Champions è abituato a vincerle. "Era questione di vita o di morte", gli ha fatto eco Sergio Ramos dopo la gara. E hai voglia a scendere in campo contro chi si gioca le partite come finali, come questioni di vita o di morte, al grido di battaglia di "godiamoci il percorso". Sarebbe come se Mel Gibson in Braveheart avesse spronato i suoi guerrieri scozzesi al motto di "autonomia amministrativa". Non è così che funziona. E Antonio Conte, agonista compulsivo e molto spesso vincente, lo sa meglio di tutti.

                              Un girone pazzo

                              In Champions l'Inter si trova invischiata in un girone anomalo, miniatura dell'imprevedibile calcio di oggi. Lo Shakhtar Donetsk ha vinto contro il Real a Madrid, ma ieri è crollato in casa per 0-6 contro il Borussia Monchengladbach. I tedeschi, imbattuti, prima di dilagare a Kiev hanno portato a casa pareggi preziosi con i blancos, in Germania, e con l'Inter a San Siro. Le Merengues di Zidane, dopo la partenza da incubo contro gli ucraini e il pari col M'gladbach, la prima vittoria l'hanno raggiunta con il 3-2 all'Inter ieri sera. Non sono tre punti, è molto di più. Significa allontanare almeno di un po' lo spettro della mancata qualificazione agli ottavi, che il Real in 28 edizioni di Champions League ha centrato sempre. A Madrid non sono abituati a godersi il percorso. Chi non vince va via, anche se di Champions in panchina ne ha già vinte tre. Zidane lo sa bene, per questo parla di finale a ogni partita. Poi c'è l'Inter, unica del gruppo a non avere ancora vinto. Deve farlo, e in fretta, se vuole sopravvivere.

                              Cosa fare ora

                              Al giro di boa, la classifica del Gruppo B è questa: Monchengladbach 5 punti, Shakhtar 4, Real Madrid 4 (terzo, per lo scontro diretto con gli ucraini), Inter 2. In tre gare, la squadra di Antonio Conte ha perso 7 dei 9 punti in palio. Nelle prossime tre, farne 7 potrebbe non bastare. I nerazzurri riceveranno il Real Madrid a Milano il 25 novembre. Lo stesso giorno, il Borussia ospiterà la squadra di Donetsk. All'Inter potrebbe bastare un pareggio contro i blancos, solo a patto che anche la partita di Monchengladbach finisca in pari e che nelle ultime due gare i nerazzurri vincano. Ma dovrebbe comunque sempre giocare tendendo l'orecchio ai risultati degli altri campi. Se l'Inter dovesse perdere contro il Real sarebbe invece una vera sciagura, qualunque sarà il risultato della partita fra tedeschi e ucraini. E non sarebbe molto migliore l'ipotesi in cui l'Inter pareggiasse con la squadra di Zindane, e una fra Borussia e Donetsk vincesse. Tutto questo per dire che, se vuole avere ragionevoli possibilità di uscire viva dal girone, l'Inter deve battere il Real Madrid a San Siro.

                              Fra Champions e Serie A

                              L'impresa di battere i blancos al Meazza riuscì nel novembre del 1998 a Gigi Simoni, ma quella vittoria (gol di Zamorano, doppietta di Baggio) non bastò a evitargli l'esonero. L'impressione è che Conte, dopo il chiarimento agostano di villa Bellini, non sia in discussione. Forse non lo sarebbe nemmeno in caso di sconfitta al ritorno contro il Real. Però fra vincere e perdere c'è tutta la differenza del mondo. L'accesso agli ottavi di Champions, mancato lo scorso anno, per i nerazzurri sarebbe epocale. Nel senso letterale: segnerebbe un'epoca. È da troppo che l'obiettivo manca, ed è il palcoscenico internazionale quello a cui la proprietà cinese tiene di più. Intanto domenica l'Inter dovrà affrontare a Bergamo l'Atalanta, tramortita dallo 0-5 subito dal Liverpool, ma pur sempre Atalanta. Quindi: aggressiva, imprevedibile, inarrestabile se in forma. Vincere al Gewiss Stadium significherebbe restare attaccati alla testa della classifica in campionato. Che non sarà la Champions, ma è pur sempre il campionato.

                              Dirselo da soli

                              L'incubo per i tifosi interisti è dovere ascoltare, dopo i 90 minuti più recupero di Bergamo, la solita musica: abbiamo meritato, abbiamo costruito, abbiamo raccolto meno di quanto dovevamo etc. Un ritornello in cui, a vedere le partite, c'è sempre del vero, per carità. A Madrid l'Inter ha fatto il proprio gioco. Ha raggiunto due gol frutto del lavoro di tutti, o quantomeno di molti, valorizzato dai colpi di classe degli uomini più in forma. L'incredibile assist di tacco di Barella per Lautaro, e il tocco di testa del Toro per la diagonale perfetta di Perisic (fin lì spento). Due luci rabbuiate però dai troppi errori: l'assist di Hakimi per Benzema, la non-marcatura di De Vrij su Sergio Ramos e la scelta dell'allenatore di posticipare all'infinito i cambi (Eriksen non si è alzato dalla panchina), con l'effetto di esaltare la freschezza dei nuovi entrati del Madrid. Poi, certo, ha sbagliato anche l'arbitro a non fischiare un fallo su Hakimi in occasione del primo gol. Ma poter dire alla fine "è colpa dell'arbitro" è una consolazione che non consola. Per potersi davvero godere il percorso, i tifosi interisti hanno bisogno di qualche vittoria.

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                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Le sicurezze smarrite dell'Atalanta, un mese per rimettere tutto a posto

                                L'ammissione di Gasperini dopo il tracollo con il Liverpool. I nerazzurri devono ritrovare quell'intensità che è stata il marchio di fabbrica degli ultimi anni. L'obiettivo è essere al top il 9 dicembre nella sfida in Olanda con l'Ajax che molto probabilmente deciderà la qualificazione agli ottavi di Champions

                                L'autocritica di Gasperini è stata spietata. L'Atalanta corre meno e meno veloce. Per questo perde: perché gioca con minore intensità. La differenza tecnica tra il Liverpool e l'Atalanta è stata sicuramente accentuata dalla volontà degli sconfitti di non rinnegare la tattica che li aveva portati alla formidabile Champions della scorsa edizione e che per due volte consecutive è valsa il terzo posto in campionato. Gasperini l'aveva d'altronde preannunciato, né si può dimenticare che l'anno scorso, dopo una batosta in fondo analoga, l'1-5 col Manchester City, la squadra cominciò proprio al ritorno col City stesso, fermato sull'1-1, la rimonta verso la qualificazione agli ottavi di finale. Ma stavolta, per ammissione dell'allenatore stesso, le premesse atletiche sono diverse: le frenate in campionato lo dimostrano.

                                Sembra dunque più difficile evitare di perdere ad Anfield Road il 25 novembre, cioè fra tre settimane. Il divario rispetto al Liverpool, ha sottolineato Gasperini, è stato troppo netto. Per fortuna è diversa rispetto all'anno scorso anche la classifica. L'Atalanta è ancora seconda a pari punti con l'Ajax, nonostante sia ora in svantaggio per differenza reti, e nulla è compromesso. Il commento di Zapata alla batosta riassume lo stato d'animo della squadra, che non ha ovviamente perso perché le mancavano Gosens e De Roon, mal rimpiazzati da Mojica e Pasalic, né perché Ilicic è rimasto in panchina. L'importante, ha riassunto il centravanti che è stato anche l'unico a mantenere un rendimento sufficiente, è imparare la lezione.

                                Il mantra di Gasperini - non si perde mai, tutt'al più si impara - è entrato nella testa dei giocatori e il 2-2 in rimonta con l'Ajax ha dimostrato che è ancora possibile arrivargli davanti. Ma dalla partita di domenica con l'Inter, a sua volta uscito senza punti dalla serata di Champions, l'Atalanta dovrà evidentemente ritrovare subito le sicurezze che ha un po' smarrito.

                                Segnare un gol in più dell'avversario è il comandamento e anche contro il Liverpool in fondo i tiri verso la porta di un grande portiere come Alisson ci sono stati. Ma prendere troppi gol, come sta ultimamente capitando, è il difetto più chiaro. Fermo restando che questa, come ha rilevato Zapata, non era una partita decisiva. La data chiave è il 9 dicembre, sera del duello con l'Ajax ad Amsterdam. C'è un mese abbondante per aggiustare le cose. Gasperini ci può riuscire. Intanto ha avvertito la squadra: deve tornare subito a correre.

                                L'ammissione di Gasperini dopo il tracollo con il Liverpool. I nerazzurri devono ritrovare quell'intensità che è stata il marchio di fabb…
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                                sopra una sola teca di cristallo
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                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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