Napoli, le montagne russe di Gattuso. La chiave di tutto è Mertens
Agli azzurri al momento manca continuità. A penalizzare è stato il rendimento sotto tono del belga, che sta cercando di reinventarsi trequartista dopo aver giocato per tre stagioni da prima punta. Ora due trasferte di fila, Insigne recupera
Su e giù: peggio che sulle montagne russe. Goleada con l'Atalanta e ko contro i meno talentuosi olandesi dell'AZ Alkmaar, vittorie in trasferta contro Benevento e i fortissimi baschi della Real Sociedad, a San Sebastian, ma subito dopo un altro scivolone al San Paolo, contro il pimpante Sassuolo di De Zerbi. Al Napoli manca la continuità ed è questo adesso il problema principale con cui deve fare i conti Gattuso, atteso tra l'altro da altri due viaggi in rapida successione: giovedì a Rjieka in Europa League e domenica a Bologna in campionato. Il calendario non concede tregua e nemmeno il turn over ha aiutato finora gli azzurri ad avere un rendimento più costante, anche se l'organico è attrezzato numericamente e qualitativamente per competere su più fronti. Ringhio si sta infatti concedendo il lusso di cambiare 6-7 titolari a partita e i passi falsi della sua squadra non sono dipesi dal fattore stanchezza - mascherato bene proprio grazie alle rotazioni - bensì da qualche calo di concentrazione di alcuni singoli e dal rodaggio imposto dal cambio di modulo, non ancora del tutto digerito.
Il nuovo 4-2-3-1 del Napoli era stato scintillante contro l'Atalanta, mentre nelle altre partite ha funzionato a sprazzi. Un po' hanno pesato i due infortuni muscolari di Insigne e le lunghe assenze di Zielinski ed Elmas, rientrati part time con il Sassuolo dopo essere guariti dal Covid. Emergenza a parte, però, a penalizzare gli azzurri è stato il rendimento sotto tono di Mertens, che sta cercando di reinventarsi trequartista dopo aver giocato per tre stagioni da prima punta. Ringhio gli ha chiesto di diventare la rampa di lancio per i suoi compagni di reparto, in particolare Osimhen. Ma il belga non si è ancora calato nella parte, dà l'idea di cercare troppo la soluzione personale e partendo più lontano dalla porta è anche meno efficace come finalizzatore. Si tratta di capire se il suo è un rigetto per il ruolo o un semplice periodo di appannamento, ora. Giocare a quattro punte è un rischio e deve valerne la pena, oppure tanto vale tornare al collaudato 4-3-3, con un mediano in più.
I recuperi di Zielinski ed Elmas potrebbero spingere Gattuso a valutare qualche ritocco, già nei prossimi impegni della settimana. Il Napoli confida tuttavia soprattutto sul rientro lampo di Insigne, che è già guarito dalla contrattura muscolare che lo ha costretto a saltare il Sassuolo e si è allenato in gruppo. A Rjieka e Bologna gli azzurri dovranno dare innanzitutto un segnale di continuità e la presenza del capitano sarebbe preziosa, per fare un passo avanti verso la qualificazione in Europa League e non perdere altri colpi in campionato. La classifica resta comunque buona e lunedì prossimo De Laurentiis spera di vincere il ricorso davanti alla Corte d'appello Federale, cancellando lo 0-3 a tavolino con la Juventus e il -1 subito dal giudice sportivo di primo grado. Saranno giorni caldi pure fuori dal campo.
Agli azzurri al momento manca continuità. A penalizzare è stato il rendimento sotto tono del belga, che sta cercando di reinventarsi trequartista dopo aver giocato per tre stagioni da prima punta. Ora due trasferte di fila, Insigne recupera
Su e giù: peggio che sulle montagne russe. Goleada con l'Atalanta e ko contro i meno talentuosi olandesi dell'AZ Alkmaar, vittorie in trasferta contro Benevento e i fortissimi baschi della Real Sociedad, a San Sebastian, ma subito dopo un altro scivolone al San Paolo, contro il pimpante Sassuolo di De Zerbi. Al Napoli manca la continuità ed è questo adesso il problema principale con cui deve fare i conti Gattuso, atteso tra l'altro da altri due viaggi in rapida successione: giovedì a Rjieka in Europa League e domenica a Bologna in campionato. Il calendario non concede tregua e nemmeno il turn over ha aiutato finora gli azzurri ad avere un rendimento più costante, anche se l'organico è attrezzato numericamente e qualitativamente per competere su più fronti. Ringhio si sta infatti concedendo il lusso di cambiare 6-7 titolari a partita e i passi falsi della sua squadra non sono dipesi dal fattore stanchezza - mascherato bene proprio grazie alle rotazioni - bensì da qualche calo di concentrazione di alcuni singoli e dal rodaggio imposto dal cambio di modulo, non ancora del tutto digerito.
Il nuovo 4-2-3-1 del Napoli era stato scintillante contro l'Atalanta, mentre nelle altre partite ha funzionato a sprazzi. Un po' hanno pesato i due infortuni muscolari di Insigne e le lunghe assenze di Zielinski ed Elmas, rientrati part time con il Sassuolo dopo essere guariti dal Covid. Emergenza a parte, però, a penalizzare gli azzurri è stato il rendimento sotto tono di Mertens, che sta cercando di reinventarsi trequartista dopo aver giocato per tre stagioni da prima punta. Ringhio gli ha chiesto di diventare la rampa di lancio per i suoi compagni di reparto, in particolare Osimhen. Ma il belga non si è ancora calato nella parte, dà l'idea di cercare troppo la soluzione personale e partendo più lontano dalla porta è anche meno efficace come finalizzatore. Si tratta di capire se il suo è un rigetto per il ruolo o un semplice periodo di appannamento, ora. Giocare a quattro punte è un rischio e deve valerne la pena, oppure tanto vale tornare al collaudato 4-3-3, con un mediano in più.
I recuperi di Zielinski ed Elmas potrebbero spingere Gattuso a valutare qualche ritocco, già nei prossimi impegni della settimana. Il Napoli confida tuttavia soprattutto sul rientro lampo di Insigne, che è già guarito dalla contrattura muscolare che lo ha costretto a saltare il Sassuolo e si è allenato in gruppo. A Rjieka e Bologna gli azzurri dovranno dare innanzitutto un segnale di continuità e la presenza del capitano sarebbe preziosa, per fare un passo avanti verso la qualificazione in Europa League e non perdere altri colpi in campionato. La classifica resta comunque buona e lunedì prossimo De Laurentiis spera di vincere il ricorso davanti alla Corte d'appello Federale, cancellando lo 0-3 a tavolino con la Juventus e il -1 subito dal giudice sportivo di primo grado. Saranno giorni caldi pure fuori dal campo.
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