Originariamente Scritto da Sean
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioNon è possibile che Lautaro sia una sorta di Pjatek? Infin dei conti per quanto tempo ha fatto bene Lautaro? 7-8 mesi?
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioNon è possibile che Lautaro sia una sorta di Pjatek? Infin dei conti per quanto tempo ha fatto bene Lautaro? 7-8 mesi?
E' anche vero che gli attaccanti passano di questi momenti. Poi al primo nuovo goal si sbloccano e tornano ad essere quelli di sempre....ma di noi
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Originariamente Scritto da thai95 Visualizza Messaggiofabi non l ho capita
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioNon è possibile che Lautaro sia una sorta di Pjatek? Infin dei conti per quanto tempo ha fatto bene Lautaro? 7-8 mesi?
Magari la preparazione sballatta non gli ha permesso di essere in condizione, tipo anche Dybala, non posso credere che sia repentinamente diventato una pippa.
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Dybala non è una pippa ma è un sopravvalutato cosmico.
è da vendere al più presto se non vogliamo avercelo sul groppone come l'altro panzone argentino , nella Juve attuale non c'azzecca nulla , ci manca solo che gli diamo 15 milioni a stagione quando diventerà una specie di Gotze decisivo quanto Cassano e Di Natale
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza MessaggioDybala non è una pippa ma è un sopravvalutato cosmico.
è da vendere al più presto se non vogliamo avercelo sul groppone come l'altro panzone argentino , nella Juve attuale non c'azzecca nulla , ci manca solo che gli diamo 15 milioni a stagione quando diventerà una specie di Gotze decisivo quanto Cassano e Di Natale(ride)
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Originariamente Scritto da thai95 Visualizza Messaggioscambio con icardi, e tutti contenti.
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15 milioni a Dybala ahahhahahahahahhahaOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza MessaggioIl giocatore perfetto da mettere in campo al suo posto ce l'avevamo ed era Costa ... peccato che siano successi tutti sti screzi , era veramente un esterno pazzesco(ride)
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Champions League: Real Madrid-Inter, nerazzurri senza Lukaku, ecco le formazioni e dove vederla
Zidane: «Per noi è una finale ed è così che la prenderemo. Ogni giorno qui c’è una finale, sono tre punti e vogliamo andare a prenderceli»
Quasi un mese fa, poco dopo i sorteggi di Champions, nessuno avrebbe mai pensato che Real Madrid-Inter si giocasse con gli spagnoli a un punto e i nerazzurri a due. Entrambe non hanno avuto vita facile con Shakhtar e Borussia Moenchengladbach. Così quella di martedì 3 novembre, sarà una sfida delicata per entrambe. Da considerare poi che i nerazzurri non avranno tra le loro fila Lukaku, che non ha ancora smaltito l’infortunio di una settimana fa in occasione dell’ultima gara di Champions contro lo Shakhtar Donetsk.
Zidane
«L’Inter la conosciamo bene, è una squadra molto fisica che gioca bene a calcio. Sarà un’altra partita difficile. Per noi è una finale ed è così che la prenderemo. Ogni giorno qui c’è una finale, sono tre punti e vogliamo andare a prenderceli», ha spiegato Zinedine Zidane in conferenza stampa. Il tecnico francese, amico e compagno di squadra alla Juventus di Antonio Conte, non avrà a disposizione Militao, risultato positivo al coronavirus. Però, può sorridere per il recupero di Lucas Vazquez, che dovrebbe prendere il suo posto come terzino destro con Varane accanto a Sergio Ramos e Marcelo a sinistra. Sarà titolare Modric: «Con lui non è cambiato nulla, ma le partite durante una stagione sono tante. Luka, ogni volta che gioca, lo fa bene. La cosa più difficile per un allenatore è scegliere. Ma Luka è molto importante per noi».
Pericolo Hazard
Nel tridente accanto a Benzema dovrebbero esserci Hazard e Asensio. Il belga è tornato al gol con la maglia dei Blancos nell’ultima partita della Liga – 4-1 all’Huesca – dopo più di un anno: «Quei tre sicuramente possono segnare un’epoca a Madrid – ha proseguito Zidane –. Tutto quello che vogliono fare è competere e, quindi, per un allenatore questa è una cosa molto buona. Eden ha grande qualità. Il nostro obiettivo? Chi qui sa che noi abbiamo come obiettivo quello di vincere la Champions. Anche se non abbiamo vinto nella passata edizione, questa cosa non cambia mai».
Conte ex compagno
Zizou ritroverà Conte, in passato accostato alla panchina proprio del Real Madrid: «Non ci siamo sentiti, da capitano della Juventus era importante per la squadra. Normale che sia diventato un allenatore, non mi sorprende. Siamo in buoni rapporti, ricordo quando mi stavo preparando come tecnico, lo vidi alla Juve e mi fece davvero una grande impressione».
Ecco le probabili formazioni del match di martedì 3 novembre alle 21:
REAL MADRID (4-3-3): 1 Courtois; 17 Lucas Vazquez, 5 Varane, 4 Sergio Ramos, 12 Marcelo; 8 Kroos, 14 Casemiro, 10 Modric; 11 Asensio, 9 Benzema, 7 Hazard. All.: Zidane
INTER (3-4-1-2): 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 2 Hakimi, 77 Brozovic, 22 Vidal, 15 Young; 23 Barella; 7 Sanchez, 10 Lautaro Martinez. All.: Conte
Arbitro: Clement Turpin (Francia)
Così in tv: ore 21 su Sky Sport 1, Sky Sport e Canale 5
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Champions, Atalanta-Liverpool formazioni e dove vederla. Klopp: «Abbiamo da imparare»
Stasera a Bergamo il match della terza giornata tra due squadre con attacchi micidiali ma con qualche problema in difesa. Gasperini: «Test di prestigio per capire il nostro livello»
Dopo il «dentista» di Guardiola, il «maestro» di Klopp. Gian Piero Gasperini, il tecnico dell’Atalanta che stasera per la terza giornata di Champions League sfida il Liverpool guidato dal tedesco, fa paura Oltremanica. Gli elogi, da parte dell’ex allenatore del Dortmund si sprecano: «I bergamaschi sono molto bene organizzati e giocano con il 100% della convinzione. Tutti, poi, sanno esattamente cosa devono fare. Usano le qualità dei singoli in un modo incredibilmente intelligente. Papu Gomez a centrocampo è un genio completamente libero, che corre ovunque rendendo davvero difficile fermarlo. Insomma, dovremo pensare a come difenderci. Dall’Atalanta possiamo imparare molto». Detto da chi è campione del mondo in carica fa un certo effetto.
Un attestato di stima che Gasperini si tiene stretto: «I complimenti fanno piacere, anche perché Klopp è un modello per tutti gli allenatori. E per noi il Liverpool è innanzitutto un test di prestigio per capire qual è il nostro livello». Alto, se badiamo ai numeri. I nerazzurri sono al secondo posto nel gironcino (a quota 4 punti, 2 in meno dei Reds) di Champions e anche in campionato, dopo un momento di appannamento, sono terzi in classifica.
Altri numeri dicono che Atalanta e Liverpool sono le due squadre in Europa più micidiali in attacco. In questa stagione, in campionato, sono andate a bersaglio 34 volte in 15 partite. Nella scorsa stagione, in Premier, la squadra di Klopp ha segnato 85 gol; l’Atalanta, in serie A, 98. E, per entrambe, i problemi sono in difesa. Gli inglesi hanno fuori van Dijk e Oxlade-Chamberlain; i bergamaschi hanno recuperato in extremis Toloi, mentre per Romero, Palomino e Hateboer, comunque convocati, sarà decisivo il test di stamattina, anche se il Gasp è fiducioso. Il tecnico nerazzurro, infine, si rammarica nuovamente per l’assenza del pubblico: «È un peccato non averlo con noi in questa partita storica, come sarà un peccato non sentire l’urlo della Kop tra tre settimane a Liverpool».
Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, Pasalic, Freuler Mojica; Gomez, Muriel, Zapata All. Gasperini
Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Gomez, Williams, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner; Salah, Firmino, Mané. All.: Klopp
Tv: ore 21 Sky
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Juventus, Dybala delude ancora
La «Joya» triste per il contratto?
Polemico con Paratici a Crotone e per la sostituzione di domenica. Pirlo potrebbe dargli fiducia anche nella sfida di Champions di mercoledì col Ferencvárosi
Paulo Dybala ha bisogno di giocare, di ritrovare quello scatto breve che manda a spasso i difensori, di rivedere uno dei suoi tiri a giro andare in buca. Di sorridere. Per questo non è detto che Andrea Pirlo domani a Budapest contro il Ferencvaros non dia ancora spazio alla Joya, titolare da tre gare di fila. Però le gerarchie maturate in questo mese e mezzo di campionato nel nuovo assetto della Juventus dicono altro: Dybala deve fare la punta, con licenza di arretrare e di muoversi ad ampio raggio, ma l’esplosione di Morata sembra rendere indispensabile lo spagnolo accanto a Ronaldo. Mentre Chiesa ha un suo ruolo specifico sulla fascia e Kulusevski è duttile e impara in fretta.
Il rilancio
Pirlo ha approfittato dell’assenza di CR7 per rilanciare Dybala, fuori da tre mesi, ma la risposta dell’argentino è stata deludente. E i malumori di Crotone per il mancato ingresso, due settimane dopo fanno quasi sorridere: perché Dybala è l’unico giocatore capace di far discutere sia quando gioca che quando non gioca. E non certo da oggi. Se però il problema fosse solo quello della condizione da ritrovare e di un posto da titolare meno precario, forse basterebbe aspettare, soprattutto in una stagione anomala come questa. Il dubbio però è che certi atteggiamenti di Dybala (le lamentele a Crotone con Paratici e l’espressione perplessa domenica per il cambio con Ronaldo) siano legati anche alla situazione del suo contratto. Che scade nel 2022, ma che va rinnovato per evitare partenze poco intelligenti, soprattutto per la Juve, dato che Dybala deve ancora compiere 27 anni. In piena pandemia però trattare un rinnovo che dai 7,5 attuali arrivi ad almeno 10 milioni annui netti, non è così semplice. Non bisogna sbagliare nulla. E forse la soluzione è non pensarci. Per ritrovare un po’ di Joya, quella pura.
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Juventus, Ronaldo-Dybala per ora è una staffetta. E CR7 fa la 'punta parallela'
Per il momento Pirlo esclude di giocare con le tre punte. Morata si è guadagnato l'intoccabilità a suon di gol e assist scavalcando nelle gerarchie l'argentino. Contro lo Spezia il portoghese ha fatto l'attaccante puro in un 4-4-2 più prudente rispetto a quello immaginato all'inizio
Ronaldo-Dybala è una staffetta, al momento nient'altro che una staffetta. Prima è stato male uno, poi s'è infettato l'altro fino a che, nella prima domenica assieme, si sono spartiti il tempo: un'ora (maldestra) Dybala, mezzora (dirimente) Ronaldo.
Pirlo: "Niente tridente, per ora"
Prima o poi i due più Morata giocheranno contemporaneamente, senz'altro. Ma per il momento ancora no. "Non posso schierare adesso tre punte tutte assieme", spiega Pirlo. "Ronaldo è appena stato fuori 20 giorni e Dybala non è ancora fisicamente al top. Vedremo più avanti". Ragionando sulla contingenza, la situazione attuale è questa: Ronaldo è intoccabile per statuto e non vorrà prolungare la quarantena in panchina scontata domenica, Morata s'è guadagnato l'intoccabilità sul campo con i gol, gli assist e l'atteggiamento mentre Dybala sta faticosamente risalendo verso una condizione dignitosa che ancora non ha, ammesso che si tratti solo di quello. "E' solo quello", ribadisce Pirlo. "Nessuno quando entra in campo pensa al contratto, ma solo a giocare".
Le difficoltà di Paulo
Rimane il fatto che spesso Dybala, che è un ragazzo molto sensibile, si è fatto condizionare da fattori esterni: non tanto dalla trattativa per il rinnovo contrattuale, in fase di perenne stallo, quanto dalla mancanza di certezze che evidentemente avverte di avere in seno alla squadra, con Ronaldo che lo oscura e Morata che lo ha scavalcato nelle gerarchie. Lo scorso anno da una situazione simile ne uscì con rabbioso orgoglio: resistette a tutti i tentativi del club di mandarlo via, guadagnò posizioni, convinse Sarri (l'allenatore con cui è andato più d'accordo) e risultò decisivo per lo scudetto della Juventus, fino a venire giudicato il miglior giocatore dell'ultima serie A. Ma la stagione precedente non andò così, con Ronaldo non si miscelò mai (si parla di campo, mentre fuori il rapporto è amichevole) e finì per diventare, per il club, un problema da rimuovere.
C'è spazio solo per due
Ora è tutto più indefinito. Dybala e Ronaldo avrebbero dovuto formare la coppia d'attacco in Juve-Napoli, la partita mai giocata e risolta a tavolino: quella sera, malgrado fosse a disposizione anche Morata, Pirlo avrebbe scelto il duo più atteso. Ma adesso la situazione è diversa, perché la crescita di Alvaro e gli stenti di Paulo hanno modificato la teoria di base. Inoltre, Pirlo sta lavorando a un sistema di gioco, il 4-4-2, un po' più prudente rispetto a quello immaginato all'inizio, in cui gli attaccanti avrebbero anche potuto trovare posto tutti a tre assieme. Oggi c'è spazio per due soli, insieme con due esterni più o meno offensivi (da scegliere tra Chiesa, Kulusevski, Ramsey, Bernardeschi e, come abbiamo visto, anche McKennie) a sostenerli.
Le punte parallele
È interessante vedere come sia stato integrato Ronaldo in questo sistema, domenica: quando ha sostituito Dybala, si è messo in parallelo con Morata, con cui si è spartito il fronte dell'attacco senza per forza partire da sinistra, come d'abitudine. Ha fatto, insomma, la punta pura, l'attaccante di dialogo come s'è visto nel gol del 2-1, segnato con un impeccabile movimento di coppia tra lui (che stava a destra) e Morata. Dybala aveva invece tenuto una posizione molto più arretrata, come suggerisce la sua inclinazione: ha fatto da collegamento tra il centrocampo e l'attacco, ha cercato di dialogare con Morata ma è rimasto lontano dalle zone calde.
Ora si tratta di capire se Ronaldo accetterà di fare ancora la "punta parallela", una mansione che provarono ad affidargli prima Allegri (con Dybala al fianco e Cuadrado e Douglas Costa ai lati) e poi Sarri, inserendo alle loro spalle un trequartista. Entrambi i progetti sono falliti e così si è naturalmente ripristinato l'essenziale 4-3-3 preferito da Cristiano, con lui che parte dalla sinistra, un centravanti a far da perno (prima Mandzukic, poi Higuain e infine l'adattato Dybala) e un esterno destro più tattico come contrappeso. Riuscirà Pirlo a liberarsi da questo giogo, dando alla Juventus una manovra più ariosa e meno condizionata dall'accentratore Ronaldo? Difficile da dire.
A Budapest con Ronaldo-Morata
Mercoledì a Budapest, in casa del modesto Ferencvaros, avremo un primo riscontro. Con ogni probabilità Pirlo punterà fin dall'inizio sulla coppia Morata-Ronaldo, con Kulusevski e Chiesa ai loro fianchi. Cristiano è abituato ad aver vicino non un'ala pura come l'ex viola ma un terzino che parta da più lontano e non gli pesti i piedi, oppure una mezzala che gli copra le spalle (era Matuidi, nell'ultimo biennio), che invece nel 4-4-2 non è prevista. Il test ungherese sarà interessante.
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