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Fammi i nomi di qualcuno che ha fatto bene prima dell'arrivo di Ibra.
Che c'entra prima dell'arrivo di Ibra?
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Che con Ibra sembrava forte pure Nocerino. E poi manca il pubblico. Vediamo come giocheranno con il pubblico. Finché c'e' stato il pubblico hanno fatto abbastanza cagare.
Tonali e' un bell'acquisto...ma e' costato parecchio. Con quei soldi lo avrebbe preso pure un di di basso livello.
In sostanza, Maldini deve ancora dimostrare molto...ma piglia soldi di uno che ha vinto tutto (da dirigente).
Last edited by robybaggio10; 23-10-2020, 01:55:29.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Dal campionato all’Europa League, dal derby a Glasgow il Milan di Pioli e di Ibrahimovic è ormai un rullo compressore. Nove vittorie in questa stagione. L’allenatore non si sottrae nemmeno a una pazza idea sullo scudetto: tre o quattro squadre sono più forti, ma i pronostici non vanno in campo.
– La Roma invece vince in Svizzera contro lo Young Boys, Fonseca rivoluziona la squadra, parte male e poi ribalta la partita con Bruno Peres e Kumbulla.
Se al Milan si parla di scudetto…
Dal derby a Glasgow è sempre la stessa storia, sempre lo stesso Milan. Nove partite nove vittorie in questa stagione, il Milan continua a impressionare. Dal ritorno dopo il lockdown il cammino del Milan di Pioli è ininterrotto, un rullo di vittorie e di gol, una solidità estrema. Tanto Ibrahimovic ma anche molto altro. A Glasgow ha vinto con i gol di Krunic, Brahim Diaz e Hauge. Stefano Pioli ha creato un meccanismo perfetto e adesso ne parla con grande fiducia e molta consapevolezza. Squadra giovane, ma anche grande voglia di stare insieme, di giocare, di lavorare. Senza sottrarsi addirittura a una considerazione sullo scudetto. “Vogliamo essere ambiziosi, ci sono tre o quattro squadre più forti, ma i pronostici non giocano le partite”.
Come nel più classico dei copioni, Napoli battuto in casa dall’ Az Alkmaar, squadra olandese già falcidiata dalle assenze per positività al Covid. In piccolo, con meno clamore e meno gol al passivo, lo stesso copione di Real Madrid – Shakhtar Donetsk. Non è una sorpresa, è tipico delle latitudini del calcio di questo tempi, è tipico del calo di tensione che provoca l’ Europa League. Il Napoli dopo aver fatto spettacolo e prodotto gol contro l’ Atalanta non è riuscito a farne nemmeno uno al piccolo Az Alkmaar. Pur con un certo turn over, Gattuso aveva pur sempre calato i suoi jolly: Mertens, Osimhen, Lozano, Koulibaly. Ma Koulibaly ha marcato troppo lento l’avversario, Mertens e Osimhen hanno sparacchiato malamente fuori le loro occasioni: l’ Europa League è viscida e ingannevole.
Diverso per la Roma, con Fonseca che ha profondamente rimaneggiato la squadra (nove cambi rispetto all’ultima partita) e dopo aver subito il gol di Nsame su rigore, e sofferto tanto nel primo tempo, ha ribaltato la partita con i gol di Bruno Peres e Kumbulla. Non è stata una vittoria importante, ma significativa. La Roma non gode di molta fiducia, ma ha indubbiamente qualità nascoste e forse un po’ sottovalutate.
EUROPA LEAGUE 2020-2021 FASE A GIRONI Giovedì 22 ottobre 2020 Young Boys - Roma (A) 1-2 (14' Nsame rig YB, 69' Bruno Peres R, 73' Kumbulla R) Napoli- Az Alkmaar (F) 0-1 (57' De Wit AZ) Celtic Glasgow - Milan (H) 1-3 (14' Krunic M, 42' Brahim Diaz M, 76' Elyounoussi C, 90'+2' Hauge M) *** Se al Milan si parla di scudetto... Dal derby a Glasgow è sempre la stessa storia, sempre lo stesso Milan. Nove partite nove vittorie in questa stagione, il Milan continua a impressionare. Dal ritorno dopo il lockdown il cammino del Milan di Pioli è ininterrotto, un rullo di vittorie e di gol, una solidità estrema. Tanto Ibrahimovic ma anche molto altro. A Glasgow ha vinto con i gol di Krunic, Brahim Diaz e Hauge. Stefano Pioli ha creato un meccanismo perfetto e adesso ne parla con grande fiducia e molta consapevolezza. Squadra giovane, ma anche grande voglia di stare insieme, di giocare, di lavorare. Senza sottrarsi addirittura a una considerazione sullo scudetto. "Vogliamo essere ambiziosi, ci sono
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L’Europa League è un torneo secondario rispetto alla Champions League, non offre gli stessi guadagni, è molto più difficile e complicata da gestire, gli allenatori fanno tanto turn over sperando di arrivare fino alla fine, quando la Coppa diventa importante e finisce con avere il suo peso. Ma vincerla senza grandi sacrifici è un’utopia e comunque la finale perduta ha fatto passare brutte giornate all’Inter e a Conte. La EL è una Coppa infida e troppo facile da perdere, sarebbe ora che un’italiana la vincesse, ma lo diciamo ormai da una dozzina d’anni. Inutilmente…
Con che faccia snobbiamo l’Europa League?
Il passaggio dalla Champions League all’ Europa League comporta un evidente crollo dell’interesse. Potremmo dire “crollo della libido” e saremmo sicuramente più efficaci. Testimoniato su più fronti: polverizzazione e livello più basso degli avversari, 48 squadre di livello inferiore alle 32 della Champions League, collocazione al giovedì che rende difficile la compatibilità col campionato, amplissimo turn over praticato dagli allenatori, sfinente fase preliminare estiva per chi gli capita (vedi il Milan), un turno in più in calendario, che rende l’arrivo al traguardo massacrante come una corsa di cross, compensazione economica molto più bassa rispetto alla Champions League. La Champions League ha un montepremi di due miliardi di euro, l’Europa League di circa un quarto. Chi vince la Champions League mediamente porta a casa una cinquantina di milioni di euro, chi vince l’ Europa League meno di un terzo.
Detto questo, molto semplicemente oggi il solo campionato a una squadra non basta. Non giustifica tutti gli investimenti che si fanno. Paradossalmente le squadre lottano punto a punto per qualificarsi almeno all’ Europa League, come traguardo minimale e di consolazione – così è stato anche e soprattutto quest’anno per Napoli, Milan e Roma – poi si impegnano al massimo, eventualmente, solo nella fase finale del torneo. Quando diventa interessante, e quando sostanzialmente rimangono in campo solo le big, fra cui spesso le retrocesse dalla Champions League (stavolta ha protestato Mourinho, parecchi anni fa lo diceva già Capello).
L’atteggiamento è quello classico e opportunista del proverbio “la botte piena e la moglie ubriaca”. I club sperano di fare la prima fase col minimo sforzo e poi fare sul serio solo quando il traguardo s’avvicina. Napoli, Roma e Milan pensano all’ Europa League come ruota di scorta, se il campionato volgesse al peggio, deve fare da consolazione.
Vincerla salverebbe la stagione anche a chi arrivasse eventualmente sesto o settimo in campionato. Però è anche vero che quando viene il momento devi esserci e se perdi non devi far finta che tutto sommato non te ne importava niente. La finale perduta di Europa League all ’Inter e a Conte è costata molto in termini di prestigio, la panchina dell’allenatore è stata in forse. Se l’ Europa League l’hanno vinta in questi anni Chelsea, Atletico Madrid, Siviglia, Manchester United, non si vede con quale superiorità e alterigia debbano considerarla i club italiani. Sarebbe pure ora che qualcuno la vincesse, ma ormai lo diciamo da una dozzina di anni…
EUROPA LEAGUE 2020-2021 FASE A GIRONI Giovedì 22 ottobre 2020 Young Boys - Roma (A) 1-2 (14' Nsame rig YB, 69' Bruno Peres R, 73' Kumbulla R) Napoli- Az Alkmaar (F) 0-1 (57' De Wit AZ) Celtic Glasgow - Milan (H) 1-3 (14' Krunic M, 42' Brahim Diaz M, 76' Elyounoussi C, 90'+2' Hauge M) *** Se al Milan si parla di scudetto... Dal derby a Glasgow è sempre la stessa storia, sempre lo stesso Milan. Nove partite nove vittorie in questa stagione, il Milan continua a impressionare. Dal ritorno dopo il lockdown il cammino del Milan di Pioli è ininterrotto, un rullo di vittorie e di gol, una solidità estrema. Tanto Ibrahimovic ma anche molto altro. A Glasgow ha vinto con i gol di Krunic, Brahim Diaz e Hauge. Stefano Pioli ha creato un meccanismo perfetto e adesso ne parla con grande fiducia e molta consapevolezza. Squadra giovane, ma anche grande voglia di stare insieme, di giocare, di lavorare. Senza sottrarsi addirittura a una considerazione sullo scudetto. "Vogliamo essere ambiziosi, ci sono
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(14′ Nsame rig YB, 69′ Bruno Peres R, 73′ Kumbulla R)
Napoli- Az Alkmaar (F) 0-1
(57′ De Wit AZ)
Celtic Glasgow – Milan (H) 1-3
(14′ Krunic M, 42′ Brahim Diaz M, 76′ Elyounoussi C, 90’+2′ Hauge M)
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I dubbi di Conte: ora l'Inter è più prudente ma prende troppi gol
A inizio stagione, il tecnico parlava di “approccio offensivo", ma nella partita pareggiata col Borussia la sua è stata una formazione cauta. In Champions la strada si fa più accidentata
La stagione dell'Inter, cominciata sull'onda lunga della finale raggiunta in Europa League, sembrava nata sotto una buona stella. "Ho tutto il gruppo a disposizione", ripeteva Antonio Conte quasi stupito nelle prime conferenze stampa. Non un infortunio, non un acciacco. Un momento d'idillio con la sorte, confermato nella gara in casa contro la Fiorentina, riagguantata con carattere e vinta nel finale (complici scelte incomprensibili di Iachini), e dalla goleada di Benevento: 5-2, pieni punti in classifica e grandi sorrisi alla Pinetina. Ma la luna di miele con questa stagione per i nerazzurri è durata poco.
La difesa da registrare
Già a Roma, contro una Lazio decimata dagli infortuni, l'Inter ha dato l'impressione di non sapere cogliere opportunità abbordabili. Qualcosa si era inceppato nel meccanismo che lo scorsa stagione portava i nerazzurri a coprire con sicurezza (ha chiuso il campionato con la miglior difesa) e mandare facilmente in gol le punte (secondo migliore attacco). Poi a cavallo della pausa per le nazionali sono arrivate le tante, troppe, assenze per Covid. E così l'Inter si è presentata al derby con il Milan con la difesa d'emergenza D'Ambrosio, De Vrij (unico dei tre titolare nella formazione tipo) e Kolarov. Ma fin qui ha subito in media due gol a partita: 3 contro la Fiorentina, 2 a Benevento, 1 contro la Lazio, 2 nel derby, 2 anche ieri sera all'esordio in Champions con un Borussia Monchengladbach non irresistibile.
L'approccio prudente
A inizio stagione, Antonio Conte parlava di "approccio offensivo", esaltava il "bel gioco" e sposava apertamente la filosofia gasperiniana del fare un gol in più dell'avversario, senza curarsi troppo delle reti prese. Nelle ultime uscite s'è fatto più prudente, a parole e in campo. Contro i tedeschi ieri l'Inter si è presentata con una formazione più cauta rispetto alle gare precedenti: Vidal davanti alla difesa, Barella sempre pronto a raddoppiare, Eriksen trequartista ma in costante pressing sul regista avversario, i due esterni (molto bene all'esordio Darmian) impegnati a difendere quanto ad attaccare. Ma non è bastato. I due gol subiti, sempre quelli, sono arrivati comunque. L'ex ct non si abbatte, parla di "buona partita", si dice "orgoglioso" della squadra e non ha torto. Certo è che per l'Inter in Champions ora la strada si fa più accidentata. E la vittoria dello Shakhtar contro il Real, come lo stesso Conte ha ben messo a fuoco, non è una buona notizia: "Un posto è del Real, ci giochiamo l'altro", è il senso della sua dichiarazione post partita.
Il Covid e il calendario
In campionato, la situazione preoccupa meno. Le giornate ancora da giocare sono 34 e non ha senso disperarsi per una sconfitta e un pareggio, arrivati dopo una preparazione estiva molto breve e con in mezzo l'impegno di quasi tutta la squadra con le nazionali. Resta il fatto che, in un momento delicato della stagione, l'Inter si trova con diversi giocatori in infermeria (dopo Sensi, probabile stop anche per Sanchez) e tanti casi Covid. Dopo i tamponi tornati negativi per Nainggolan e Bastoni, restano positivi Radu, Gagliardini, Young e Skriniar, a cui si è aggiunto Hakimi. Il marocchino si è allenato con i compagni, ora tutti in isolamento fiduciario, e all'Inter si temono nuovi contagi: non il miglior stato d'animo per affrontare in sedici giorni quattro partite. quella a Marassi col Genoa (a sua volta svuotato dal Covid), la trasferta a Kiev contro lo Shakhtar, la gara in casa con il Parma, la trasferta di Madrid con il Real e chiudere il filotto la partita di Bergamo contro l'Atalanta.
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Metamorfosi Atalanta, un anno dopo è tutta un'altra musica
I nerazzurri nella scorsa Champions esordirono con un pesante ko (4-0) a Zagabria, stavolta invece il poker è stato servito da Gomez e compagni al Midtjylland. Gasperini ha ritrovato Ilicic e una rosa che offre tante soluzioni
Il certificato di avvenuto ritorno da protagonista, per Josip Ilicic, non poteva non essere vistato da chi ha più titolo per rilasciarlo. E Gasperini lo rilascia volentieri: "Ilicic è recuperato, ha solo bisogno di giocare, dopo una pausa così lunga. Può tranquillamente giocare a partita in corso o dall'inizio, ha anche sfiorato il gol. E' quello di prima". Per il resto il significato della vittoria dell'Atalanta in casa del Midtjylland è facile da racchiudere in uno slogan. Come ribaltare uno 0-4, quello dell'esordio in Champions l'anno scorso a Zagabria, trasformandolo in un 4-0 al debutto nella seconda esperienza in Champions: "Il primo pensiero, dopo la sconfitta con la Dinamo, fu questo: forse non siamo adeguati, forse dobbiamo essere più prudenti e adeguare il nostro assetto tattico. Invece abbiamo scelto di migliorare quello che sapevamo fare. Ci siamo riusciti".
Una rosa che garantisce più soluzioni
Gasperini non nasconde la soddisfazione, non solo perché la batosta di Napoli è stata subito cancellata: "Abbiamo sempre avuto buone reazioni alle sconfitte. La goleada dimostra la nostra capacità di fare gol. Quest'anno abbiamo bisogno di partire bene nel girone, per qualificarci. Le partite fondamentali con Ajax e Liverpool arrivano subito. Il Napoli è forte, vedrete. Non abbiamo avuto tempo per preparare la gara, ho visto molti giocatori solo il giovedì e il venerdì siamo partiti per la trasferta. Non è una scusa". La rosa si è rafforzata e offre più soluzioni preziose: l'ingresso con gol di Miranchuk è emblematico: "Ha ripreso da poco dopo l'infortunio, non ha ancora fatto una partitella intera con noi. E' stato un buon impatto, il suo. E siccome Ilicic ha recuperato e aspettiamo solo Malinovskyi, in attacco, se guardo in prospettiva, siamo ben coperti".
Gasperini: "Squadra preparata"
L'alta qualità della rosa permette soluzioni diverse, in una stagione in cui il calendario con partite ogni tre giorni sarà un ostacolo aggiuntivo: "La squadra ha conoscenze superiori e affronta questo tipo di partite preparata. I nostri avversari stavano bene fisicamente, potevano esserci difficoltà. La partita è diventata semplice dopo nel risultato, ma il Midtjylland creerà problemi, il risultato può ingannare. Non siamo diversi dall'anno scorso, in una partita ci possono diversi momenti difficili e ce ne sono stati anche stavolta, ma c'era anche una concentrazione molto alta".
Il tecnico del Midtjylland: "Atalanta fantastica"
La tesi è condivisa da De Roon, che la argomenta così: "Giochiamo da tre-quattro anni insieme e abbiamo un allenatore tatticamente preparatissimo. Siamo forti in tutti i reparti e abbiamo anche cambi che possono entrare sempre bene in partita. Servono testa e intensità". Il certificato finale di alta competitività in Champions arriva da Priske, l'allenatore del Midtjylland, con tanto di pronostico dichiarato senza remore: "L'Atalanta è una squadra fantastica, con uno stile di gioco molto chiaro: domina le partite che gioca. Molti avranno difficoltà affrontandola. Può arrivare lontano in Champions. E finirà al top della serie A".
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Stampa portoghese: "Ronaldo ancora positivo". Ma può farcela per Juve-Barcellona
Il campione portoghese non è ancora guarito, per i giornali spagnoli non sarà in campo mercoledì prossimo e salterà così il duello in Champions con Messi. In realtà le possibilità di vedere in campo CR7 sono ancora intatte
Ancora positivo Cristiano Ronaldo. Trova conferme l'indiscrezione del quotidiano portoghese 'Correio de Manha' che evidenzia il perdurare dello stato di positività al tampone per il campione della Juventus, ancora alle prese con il Covid dal 13 ottobre. Una notizia che il quotidiano spagnolo 'Marca' ha ripreso immediatamente dando per scontata l'assenza di CR7 nel match di mercoledì prossimo a Torino tra Juventus e Barcellona.
Può farcela per il Barcellona
Più che una notizia, però, si tratta di una speranza tutta spagnola visto che le possibilità di Ronaldo di scendere in campo il 28 ottobre sono ancora intatte. Nella giornata di ieri lo staff medico bianconero ha infatti comunicato all'Upap, sette giorni prima della partita, l'assenza di sintomi di CR7, passaggio necessario per poter giocare in caso di tampone negativo. L'esempio più recente è quello dell'interista Bastoni, risultato negativo venerdì al tampone e arruolato nel match di ieri, martedì, di Champions League dell'Inter. Tra oggi e domani l'attaccante bianconero si sottoporrà ad un nuovo test per provare a rientrare in gruppo già in vista della partita con il Verona di domenica sera: se non ci dovesse riuscire, resterà comunque in corsa per la supersfida con il Barcellona di Messi.
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Che l'Atalanta si possa trasformare definitivamente in una big?
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Permanentemente non lo so (non ha una grossa piazza) ma in questa fase (nella gestione Gasperini) lo è. Lotta per i primi 4 posti e fa ottime champions: sono risultati da grande.
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