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E il processo del martedi di Mosca, con il mago Herrera e Mughini (esordio televisivo)
Perché Gol di Notte su teleroma 56, che t'ha fatto?
Plastino, nonostante laziale più di Conny, era ed è un grandissimo giornalista...mai fazioso. Tant'è vero che si occupò dell'addio al calcio di Bruno Conti. Ho ancora la vhs... bellissima.
A cavallo tra il passato e il presente
A me piaceva un sacco il posticipo della domenica tutta al bar a vederlo e sfottersi in sale avvolte dalla nebbia delle sigarette
Gianfranco De Laurentiis è morto, il giornalista sportivo aveva 81 anni
La sua carriera, iniziata al Corriere della Sera, decolla con l’arrivo in Rai dove divenne dal 1993 al 1994 direttore della testata giornalistica sportiva Tgs
Lo ricorderanno con piacere in tanti. Sempre preciso, puntuale, garbato nei modi. Si è spento a 81 anni Gianfranco de Laurentiis, storico volto del giornalismo sportivo Rai. La sua carriera, iniziata al Corriere della Sera, decolla con l’arrivo in Rai nel 1972, in cui rimane per trent’anni. E’ stato il direttore della testata giornalistica sportiva Tgs dal 1993 al 1994, ma si è occupato anche di calcio, con «Diretta Sport», «Dribbling, «Domenica sprint», e Formula Uno. Lascia la moglie Mirella e i figli Roberto e Paolo.
CorSera
Non so perché, ma pensavo fosse molto più giovane...
Rip
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Zaniolo che vuole l'aumento dei 2,2 milioni che prende adesso e praticamente non ha giocato (e non giocherà) per 2 anni mah....
Magari glielo danno.pure...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Il Giudice D'Urso: "Juve-Napoli? Mi aspettavo il 3-0 a tavolino, ma credo si stia arrivando ad un'altra soluzione"
Intervistato dal "Corriere del Mezzogiorno", il Magistrato Bruno D'Urso, ex Guidice Sportivo, dice la sua su Juve-Napoli a poche ore dalla sentenza: "Mi aspettavo l’immediata sanzione del 3-0 a tavolino per la Juventus. È irrituale, invece, che ci sia bisogno di così tanto tempo, probabilmente stiamo arrivando ad un altro tipo di soluzione che bilanci la forza del provvedimento. È una sentenza molto importante anche sotto il profilo politico, non penso che il giudice sportivo stia solo in una stanza a leggere tutti gli atti che ha raccolto in questi dieci giorni circa, penso che stia dialogando con vari soggetti. È difficile immaginare la sentenza ma m’aspetto la riprogrammazione della gara con il punto di penalizzazione al Napoli per un’eventuale violazione del protocollo in modo da bilanciare la decisione. L’avvocato Grassani avrebbe poi negli altri gradi di giudizio la possibilità di ribaltare il provvedimento. È un’occasione fantastica per il giudice sportivo, può adeguare la giurisdizione sportiva a quella ordinaria, alle norme costituzionali per la tutela del diritto alla salute, ai poteri regionali e locali che governano la sanità”.
...ma di noi
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
La Juve agli azionisti: ecco come è andata con Suarez
«La società è del tutto estranea alla vicenda dell’esame di Luis Suarez, esame che il giocatore ha deciso autonomamente di affrontare nonostante la Juventus avesse già comunicato a lui e pubblicamente, la volontà di non tesserarlo».
E’ questa la posizione ufficiale della Juventus esposta nelle risposte scritte agli azionisti del club in vista dell’assemblea di bilancio in programma domani.
Nelle risposte all’azionista Marco Bava, il club presieduto da Andrea Agnelli afferma inoltre che «la Juventus non ha organizzato alcun esame per il calciatore Luis Suarez», né direttamente né attraverso i legali dello studio Chiusano e in particolare attraverso l’avvocato Maria Turco.
«Non è stata affidata alcuna organizzazione dell’esame all’avvocato Turco», ha spiegato la Juventus nelle risposte agli azionisti del club.
Alla domanda se a contattare l’Università per Stranieri per primo sia stato il dirigente bianconero Federico Cherubini la Juventus ha risposto: «L’ indagine è in corso e vi è il segreto istruttorio. Non vi è coinvolgimento di funzionari».
«Quando verrà meno il segreto istruttorio sulla vicenda sarà possibile fornire ulteriori elementi a piena conferma del corretto operato degli avvocati e della società», ha concluso il club.
Ecco dove vedere Gran Premio Aragon MotoGp, nuovo appuntamento della stagione delle due ruote. In vetta alla classifica c'è ancora Fabio Quartararo
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Quindi il "giudice sportivo dialoga con vari soggetti" per "arrivare ad una soluzione che bilanci la forza del provvedimento" che altrimenti sarebbe stato uno scontato 0-3...però siccome appunto qua è in atto una insalatona all'italiana, occorre "saggezza" e dunque dallo 0-3 (la sentenza "giusta") si arriverà al punto di penalizzazione o multa (la sentenza "saggia").
Ecco la giustizia sportiva. Mi auguro che almeno quella penale e civile abbia come sacra e inviolabile la camera di consiglio, anche se non c'è da giurarci...ma già duemila anni fa in Palestina qualcuno aveva affermato che la giustizia non va ricercata in questo mondo e dunque, nel trascorrere dei secoli, puzzetta più o puzzetta meno che volete che sia...l'importante è che ne esca una puzzetta "saggia".
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«nessun vincolo univa questi morti
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ovviamente il bonus asl lo potrà utilizzare solo il napoli, le altre squadre nisba, l'inter deve fare il derby con diverse assenze ma muta e giocare
Se l'Inter telefona adesso alla Asl, comunicando di avere 6 positivi in squadra e chiedendo che fare, quelli rispondono che devono tutti andare in isolamento fiduciario, emettendo debita conferma scritta. Il protocollo si bypassa così, facendo finta che non c'è.
E' solo che Marotta, essendo un uomo delle istituzioni calcistiche e con sale in zucca, non ha la minima voglia di creare caos e arbitrio per mandare tutto a mignotte: gioca. Gioca come ha giocato il Genoa, come ha giocato il Milan, come hanno giocato Sassuolo e Atalanta e come giocherà la Roma con Diawara positivo.
Tutti si sono messi d'accordo fin dal principio per rispettare un protocollo, quel pezzo di carta che (se si rispetta la buona fede) dovrebbe permettere di attraversare questo anno pandemico...sennò il calcio chiude qui.
Per questo è giusto lo 0-3: perchè tu non hai rispettato i patti e gli altri sì, senza tanto cavillare. Se tra noi ci mettiamo tutti d'accordo e poi uno rompe il patto, che facciamo festa? Panini e salame o applichiamo invece delle sanzioni? Se c'è arrivato pure Preziosi, non deve essere un concetto poi così difficile.
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A pochi giorni dalla scomparsa di papà Enzo, Francesco Totti si racconta a Vanity Fair in un’intervista a tutto tondo. L’ex capitano della Roma ha parlato della sua gioventù, del suo ritiro, del rapporto con Spalletti e del mercato giallorosso. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
Totti si racconta
“Non sono egocentrico. Non sono uno a cui piace parlare, che sogna di apparire o che smania per stare davanti alla telecamera come tanti altri. Preferisco fare tre passi indietro, nascondermi, sparire, se è possibile. Perché con me c’era sempre un rischio. A me piace scherzare, essere ironico e sdrammatizzare, ma dietro una battuta c’è spesso la verità. E la verità certe volte era meglio non esprimerla. Dire quello che sapevo, o che pensavo, avrebbe creato problemi. Avrei fatto solo danni: a me stesso e alla società. Preferivo evitare”.
A proposito della sua gioventù
“Soprattutto quando sei giovane, i soldi ti cambiano totalmente la vita. Cominci a pensare in grande e trovare una misura è complesso. Il primo assegno cospicuo lo ricevetti di venerdì: troppo tardi per poterlo cambiare in banca. Lo covammo in famiglia, come un uovo, fino al lunedì mattina”.
Sul primo gol
“Mi sentii come i bambini a cui regalano la pista elettrica delle macchinine. Avevo preparato un’esultanza sotto la sud dove ero stato tante volte a tifare, ma segnai sotto la nord e la dimenticai. Fu un momento di pazzia felice. Andavo a destra e a sinistra, avrei voluto le ali in quel momento”.
Si diceva che nella Roma decidesse campagne acquisti, formazioni, allenatori..
“Tutte cazzate. Non c’è un solo compagno o allenatore tra i tantissimi che ho conosciuto che possa dirmi in faccia: “Hai deciso, hai chiesto, hai preteso”. Camminerò sempre a testa alta perché mi sono allenato sul campo e non ho mai detto “fai giocare questo o fai giocare quello”. Non ho mai chiesto niente, a parte di poter vincere. È vero, volevo. Volevo giocatori forti come Buffon, Thuram e Cannavaro perché non avevo nessuna voglia di fare il bamboccio mentre gli altri festeggiavano. Qual è la colpa? Dov’è?”.
Sul rapporto con Spalletti
“Voglio fare una premessa: l’allenatore sceglie chi mettere in campo in assoluta autonomia. È giustamente padrone delle decisioni e io non mi sono mai permesso di metterle in discussione né di contestarle. Poi c’è un discorso di umanità e lì le cose cambiano. Più mi impegnavo, più lui cercava la rottura, la provocazione, il litigio o il pretesto. Capii in fretta che in quelle condizioni proseguire sarebbe stato impossibile. Così, per la prima volta in 25 anni di Roma, tra gennaio e febbraio, mollai. Nel calcio si sbaglia, sbagliamo tutti. Diciamo che dovrei capire in che luna sto quel giorno, come mi sveglio, se sono di buon umore”.
Sul suo ritiro
“Sapevo che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, ma ho iniziato a considerare l’ipotesi solo nell’ultimo anno. Nella stagione precedente avevo capito che non avrebbero voluto rinnovarmi il contratto: però, poi, ogni volta che subentravo cambiavo le partite e facevo goal. Dopo quella con il Torino, dove entrando a 4 minuti dalla fine ne feci due, me lo rinnovarono a furor di popolo. Mi sarei dovuto ritirare in quella sera perfetta, dopo l’apoteosi, come mi suggerì Ilary e ci pensai anche. Poi dopo una notte insonne decisi di continuare, ma il rapporto con lui purtroppo era già compromesso”.
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E' ovviamente una intervista rilasciata prima della morte del padre.
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Ronaldo è rientrato in Italia con volo privato e passerà la quarantena a Torino.
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