Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • DR. CACARELLA
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    • May 2011
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    Che vergogna Giampaolo mamma mia l avevo detto che era una stagione cruciale per lui ha fallito proprio

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    Cura il tuo corpo come un tempio
    Originariamente Scritto da M K K
    Desade grazie di esistere
    Originariamente Scritto da AK_47
    si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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    • Virulogo.88
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      • Nov 2008
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      milan già a -9 dopo 5 giornate
      Originariamente Scritto da Pesca
      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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      • sylvester
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        • Dec 2004
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        Non dico che Giampaolo sia da esonerare,
        ma se hai capito di aver compiuto una scelta sbagliata, devi avere il coraggio di mandarlo via.
        Non vuol dire niente aspettare altre 2..3..4 giornate.









        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

        (L. Pirandello)

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        • robybaggio10
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          • Dec 2011
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          • Franciacorta
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          Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
          Non dico che Giampaolo sia da esonerare,
          ma se hai capito di aver compiuto una scelta sbagliata, devi avere il coraggio di mandarlo via.
          Non vuol dire niente aspettare altre 2..3..4 giornate.
          Mandarlo via 3 giorni prima di una partita non si puo'...significa buttare una partita, perche' proprio non riesci a prepararla, come tempistiche dico.
          I SUOI goals:
          -Serie A: 189
          -Serie B: 6
          -Super League: 5
          -Coppa Italia: 13
          -Chinese FA Cup: 1
          -Coppa UEFA: 5
          -Champions League: 13
          -Nazionale Under 21: 19
          -Nazionale: 19
          TOTALE: 270

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          • DR. CACARELLA
            Bodyweb Advanced
            • May 2011
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            Ha tolto leao migliore in campo e poi perde tipo monella che toglie chiesa e ribery

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            Cura il tuo corpo come un tempio
            Originariamente Scritto da M K K
            Desade grazie di esistere
            Originariamente Scritto da AK_47
            si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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            • GoodBoy!
              'a carogna.
              • Feb 2008
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              forte piatek
              [

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              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
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                Il Torino rimonta e manda ko il Milan con due gol bellissimi, in 4 minuti, di uno straordinario Belotti. Che sembra Paolino Pulici. Grande prova di orgoglio del Toro di Mazzarri ora quarto, mentre il Milan, strapazzato nella ripresa dai granata non fa in tempo a riprendere la partita (Piatek sbaglia troppo), incappa nella terza sconfitta su 5 partite e scende in classifica. Insomma è un Milan insostenibile, per Giampaolo sono tempi amarissimi ed è cominciato il conto alla rovescia

                TORINO-MILAN 2-1
                Ci vogliono molti Piatek oggi per fare un Belotti. Piatek la mette dentro su rigore, ma poi sbaglia anche tanto, probabilmente in questo periodo è pure sfortunato. Andrea Belotti, detto il Gallo, ha invece il veleno dentro e in quattro minuti ribalta una partita importantissima, che valeva molto sia per il Torino che per il Milan, squadre in difficoltà, allenatori nel mirino. L’esecuzione dei gol è assolutamente spettacolare: gran botta da lontano che piega le mani a Donnarumma nel primo, triangolazione con Zaza e poi addirittura rovesciata davanti alla linea per il secondo gol. Tifosi granata in visibilio, gol alla Paolino Pulici.

                Dopo esser andato in vantaggio, aver dato la sensazione di poter controllare la partita, giocato perfino discretamente – meglio di tante altre volte – il Milan è finito groggy come un pugile che accusa l’uno due al volto e abbassa la guardia. Ripresosi, avrebbe potuto perfino riafferrarla la partita, ma qui torna appunto il discorso del poco cinismo del Piatek pistolero scarico di oggi, che spara fuori o addosso a Sirigu.

                Tra i vari episodi ci sono state anche contestazioni ed espulsioni (fallo di Rincon su Calhanoglu prima dell’1-1 Belotti), ma alla fine il risultato è impietoso. Il Torino con i due gol di Belotti, giovane centravanti all’antica, è appena sotto all’ Atalanta, allo stesso livello del Napoli. Dalla depressione alla gioia. Il Toro di Mazzari è un elastico continuo tra esaltazioni e delusioni, quando lo dai per finito rinasce, e quando potrebbe fare il grande salto si perde. Anche in Europa League più o meno era finita così.

                Il Milan ha puntato finalmente un po’ più sui nuovi giocatori (Hernandez, Leao, Bennacer) che Boban e Maldini, abbastanza seccati, gli chiedevano di utilizzare, ma è sempre lacunoso, imperfetto, slabbrato, spesso troppo compassato. In cinque partite il Milan ha fatto tre gol, e altrettante partite le ha perse. E’ un ritmo insostenibile e inaccettabile, siamo all’inizio e Giampaolo va già avanti di partita in partita. La prossima con la Fiorentina potrebbe essere perfino decisiva.

                Qualcuno in maniera molto acida imputa alla proprietà americana, Elliott, una mancata presenza e un mancato impegno, profuso invece a più non posso sulla costruzione del nuovo stadio. I grandi stadi, solitamente, servono per le grandi squadre. E il Milan oggi non lo è.

                SERIE A, GIORNATA N. 5 Verona - Udinese 0-0, Brescia - Juventus 1-2 (4' A. Donnarumma B, 40' aut. Chancellor B, 63' Pjanic J), Roma - Atalanta 0-2 (70' Zapata A, 90' De Roon A), Fiorentina - Sampdoria 2-1 (31' Pezzella F, 57' Chiesa F, 79' Bonazzoli S), Genoa - Bologna 0-0, Inter - Lazio 1-0 (23' D'Ambrosio I), Napoli - Cagliari 0-1 (87' Castro), Parma - Sassuolo 1-0 (95' Bourabia), Spal - Lecce 1-3 (11' Mancosu L, 17' Di Francesco S, 47' Calderoni L, 73' Mancosu L), Torino - Milan 2-1 (18' Piatek rig., 72' e 76 Belotti). *** TORINO-MILAN 2-1 Ci vogliono molti Piatek oggi per fare un Belotti. Piatek la mette dentro su rigore, ma poi sbaglia anche tanto, probabilmente in questo periodo è pure sfortunato. Andrea Belotti, detto il Gallo, ha invece il veleno dentro e in quattro minuti ribalta una partita importantissima, che valeva molto sia per il Torino che per il Milan, squadre in difficoltà, allenatori nel mirino. L'esecuzione dei gol è assolutamente spettacolare: gran botta da
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Sean
                  Csar
                  • Sep 2007
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                  3 sconfitte su 5 partite inizia ad essere un dato inquietante, anche perchè solo una di quelle è avvenuta contro una squadra data per superiore (l'Inter) mentre le altre due con squadre con le quali dovresti battertela (il Torino) o vincerla (Udinese).

                  Non ho visto la partita per impegni pregressi, ma leggo che la questione del goal non si sblocca (3 reti segnate in 5 partite) e che non si ha una idea chiara di squadra, non si sa insomma cosa sia il Milan di Giampaolo.

                  La società a parole si stringe attorno al tecnico, anche perchè Giampaolo non si è chiamato da solo al Milan, ce lo hanno invitato. Boban e Maldini si sono assunti l'onere della scelta, quando avrebbero dovuto essere ben consapevoli dei rischi: in caso di fallimento non si potrà non tenerne conto.

                  La proprietà americana, dal canto suo, è un fantasma: questi Singer nessuno li ha mai visti, nessuno sa che faccia abbiano. Pallotta almeno ogni tanto si fa vivo con un tweet, Elliott non lo si conosce per niente.

                  Tutto dipende sempre dalla società e da chi dà gli indirizzi programmatici. L'Inter ha imboccato una sua strada perchè i cinesi hanno deciso di prendere Conte e Marotta, persone di provato successo e di grandi capacità. Non hanno nemmeno fatto il discorso delle bandiere o della appartenenza, visto il passato dei due. Si è fatto un discorso di utilità e convenienza, perchè a questo occorre badare nel calcio.

                  Per carità, è lodevole che il Milan continui a pensare ai suoi ex vuoi per le panchine e vuoi per le scrivanie...ma forse è anche ora di iniziare a fare le cose sul serio, prendere grandi e riconosciuti dirigenti e anche allenatori che siano capaci di dare qualcosa in più, a partire dalla feroce ricerca del risultato, dalle basi cioè. Il Milan infatti sembra come essersi dimenticato i fondamentali, cioè la coscienza, la spinta a lottare per il risultato e per le posizioni di classifica. Senza quel pungolo non si rinasce.
                  Last edited by Sean; 27-09-2019, 08:36:50.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Sean
                    Csar
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                    Napoli al rallentatore, Ancelotti non può fare a meno di Fabian Ruiz

                    Il secondo k.o. in cinque partite è un fardello per le ambizioni (anche dichiarate) di scudetto. Se manca lo spagnolo in regia il Napoli va sempre in difficoltà

                    Il principino azzurro nel Napoli è imprescindibile e Ancelotti sa che senza Fabian Ruiz in regia non può stare: ci è rimasto a Firenze, in avvio, e ha dovuto farlo scalare dalla posizione di trequartista; ci ha riprovato a Torino, per un tempo, e ha dovuto ricredersi ancora, passando dal 3-0 bianconero a un 3-3 rovinato solo dall’autorete al 92’ di Koulibaly; poi se lo è goduto, efficace là in mezzo, con Sampdoria, Liverpool. Ed è stata una festa, anche tattica. La gioiosa interpretazione di Fabian Ruiz è la sintesi fotografica dei pregi e dei difetti del Napoli, racchiusi nella varietà e nella fisicità in mezzo al campo. La sconfitta contro il Cagliari ha un peso in proiezione futura, va messo un argine, in fretta. Ed ecco la lucida geometria di un ventitreenne che domenica, in un mezzogiorno e mezzo che si preannuncia di fuoco, si riprenderà contro il Brescia il Napoli: Fabian Ruiz lo farà a modo suo, il ciak gli spetterà di diritto. La sua assenza e quella dell’altro gioiellino tattico del centrocampo, Elmas, hanno pesato mercoledì sera al San Paolo.


                    Il secondo k.o. in cinque partite è un fardello per le ambizioni (anche dichiarate) di scudetto. I numeri saranno anche poco appassionanti, ma raccontano che negli ultimi dieci anni le squadre che hanno vinto il titolo, di sconfitte ne hanno incassate di media quattro. Il Napoli ha già «giocato» due bonus, ma in proiezione (soprattutto mentale) ha l’esempio «eccezionale» della Juventus nella stagione 2015-2016: contava quattro sconfitte a fine ottobre, poi vinse il titolo con tre giornate di anticipo. La qualità c’è, e Ancelotti dovrà tenerne conto in mezzo al campo: va bene il turnover, ma non a cuor leggero con Fabian Ruiz ed Elmas.


                    CorSera
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                      Mi auguro arrivi donadoni onestamente il suo l Ha sempre fatto, però la garanzia sarebbe spalletti da tenere fino a fine anno ovviamente

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                      Cura il tuo corpo come un tempio
                      Originariamente Scritto da M K K
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                      • Sean
                        Csar
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                        Fonseca resta sereno e studia le soluzioni

                        IL TEMPO (F. BIAFORA) - Non trasformare una meritata sconfitta in un dramma. Alla quinta giornata del campionato è arrivato il primo ko della Roma di Fonseca, in quella che poteva essere la partita del definitivo rilancio della formazione giallorossa nelle zone alte della classifica. Il successo dell’Atalanta di Gasperini non deve cancellare quanto di buono si era iniziato a vedere nelle ultime settimane, soprattutto con Sassuolo e Istanbul Basaksehir dal punto di vista del gioco e con il Bologna per quanto riguarda una crescita mentale della squadra. “Non siamo diventati i peggiori per questa partita come non eravamo i migliori prima” la dichiarazione a caldo, più che azzeccata, del tecnico portoghese, che già alla vigilia del turno infrasettimanale aveva avvertito un eccessivo entusiasmo per le tre vittorie consecutive. Dopo la battuta d’arresto con l’Atalanta, la Roma ha in programma prima della sosta per le nazionali le sfide con Lecce e Cagliari, oltre alla trasferta di Europa League contro il Wolfsberg, secondo nel campionato austriaco e reduce da otto successi di fila comprese le coppe.

                        In vista di questa serie ravvicinata di impegni, Fonseca dovrà lavorare su alcune lacune mostrate dai suoi uomini, in particolare per quanto riguarda la fase difensiva. La statistica che più salta all’occhio è ovviamente quella dei gol subiti, nove in cinque partite, il dato peggiore, in coabitazione con il Napoli, prendendo in considerazione le prime tredici della classifica di Serie A. Le reti al passivo sono probabilmente troppe ed è stato inoltre eguagliato il record negativo del 1947/48, con sette gol presi (3 con il Genoa, 2 con il Sassuolo e 2 con l’Atalanta) nelle prime tre partite casalinghe della stagione. L’auspicio di Fonseca è che l’intera rosa possa migliorare nel proteggere la porta di Pau Lopez - i meccanismi del pressing offensivo sono ancora da oliare al meglio - e che il recupero di Smalling regali una maggiore stabilità alla linea difensiva.

                        Il centrale inglese, oltre a spiccare con qualche interessante passaggio verticale, non ha subito alcun dribbling contro i bergamaschi e ha vinto tutti e quattro i contrasti tentati: nella speciale classifica dei contrasti vinti la Roma è all’ultimo posto in Italia con 59 esiti positivi su 91 tentativi, mentre la stessa Atalanta, che basa tanto del suo gioco sui duelli individuali, è prima con 97 contrasti positivi. Un altro punto su cui Fonseca dovrà mettere mano è la “Dzekodipendenza”: quando il bosniaco non è in serata la Roma ha più difficoltà a trovare la via del gol, anche se riesce comunque a costruire un numero importante di occasioni.

                        Il centravanti contro l’Atalanta ha sofferto la marcatura stretta di Kjaer e non ha aiutato la squadra a conquistare metri sul campo, vincendo soltanto la metà dei duelli aerei andati in scena oltre la linea di centrocampo. Di certo segnare non è uno dei problemi principali dei giallorossi, che hanno totalizzato buoni dati per quanto riguarda dribbling riusciti, tiri tentati e numero di palloni persi, ma servirebbe una migliore gestione del possesso palla, aumentando la qualità dei passaggi. Questo difetto potrebbe essere in parte riconducibile alla mancanza di un vero e proprio regista in mediana: con lo spostamento di Pellegrini sulla linea dei trequartisti, Fonseca ha utilizzato quasi sempre la coppia formata da Cristante e Veretout, con Diawara, il calciatore con le migliori caratteristiche di palleggio e con la maggiore visione di gioco, impiegato soltanto in Europa e al momento un po’ in ombra in campionato. L’ultimo neo di questo avvio di stagione, che comunque lascia buone speranze per il futuro, riguarda gli infortuni, che hanno troppe volte limitato le scelte di Fonseca.

                        IL TEMPO (F. BIAFORA) - Non trasformare una meritata sconfitta in un dramma. Alla quinta giornata del campionato è arrivato il primo ko della Roma di Fonseca, in quella che poteva essere la partita del definitivo rilancio della formazione giallorossa nelle zone alte della classifica. Il successo...
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Sean
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                            • In piedi tra le rovine
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                            Gazzetta
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

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