Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Ormai ogni volta che leggo "inclusivo" me verrebbe di tagliarmi le vene.
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Una nuova competizione europea chiamata 'Unify League', "la cui qualificazione sia inclusiva, meritocratica e compatibile con il calendario complessivo". È questa - apprende l'ANSA - la proposta a Uefa e Fifa di A22 Sports Management, l'agenzia che ha portato le istanze della Superlega alla Corte di giustizia europea, vincendo il ricorso contro la posizione dominante dell'Uefa.
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Dybala al Galatasaray, incontro agente-club. Dopo l'infortunio di Icardi, il Galatasaray ha subito approfondito i contatti con la Roma per Paulo Dybala, che potrebbe fare coppia con Osimhen. Per l'argentino pronto un ricco contratto
Il Galatasaray segue con interesse Paulo Dybala. Dopo il grave infortunio subito da Mauro Icardi, che ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore e del menisco del ginocchio destro, il club turco è alla ricerca di rinforzi per l'attacco e ha puntato con decisione il calciatore della Roma.
In realtà da Istanbul lo seguono da almeno due anni, ma la situazione si è intensificata negli ultimi giorni: l'agente del giocatore, Carlos Novel, è stato in città per assistere alla sfida Galatasaray-Trabzonspor e per incontrarsi con la dirigenza. Sebbene i colloqui abbiano avuto come tema anche altri giovani talenti argentini, il focus è stato sulla Joya. L'offerta del Galatasaray per il giocatore si aggira intorno ai 10 milioni di euro, seguendo una formula simile a quella applicata per l’ingaggio dell'ex Napoli Victor Osimhen.
Dybala non avrebbe però intenzione di lasciare la Roma nel mercato di gennaio, a meno che il club non decida apertamente di cederlo. La strategia dei turchi invece è chiara: portare a termine un'operazione con un indennizzo minimo o addirittura a costo zero con la Roma, considerando che il contratto di Dybala scadrà il 30 giugno 2025. Il rinnovo dell'ex Juventus scatterebbe automaticamente al raggiungimento di determinate presenze (ne mancano 7). Inoltre, la dirigenza giallorossa e il giocatore non hanno mai affrontato il discorso di un possibile rinnovo a condizioni diverse. Dybala potrebbe essere la prima cessione illustre della Roma, che a gennaio attuerà una piccola rivoluzione. Dopo una prima parte di stagione da incubo (solo 4 vittorie in 16 giornate di serie A, +2 sulla zona retrocessione), i giallorossi vogliono cambiare marcia.
CorSera
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioQuesta è una minkiata. Chissene frega se il padrone lo hai o non hai mai visto...conta chi il padrone sceglie per dirigere la società. Se cardinale avesse scelto Marotta...non l'aversti cmq mai visto...ma la società sarebbe stat gestita bene. Il presidente del Liverpool si sa chi è? Si vede spesso?
Intendevo questo
Poi pensala come ti pare, ma stai sereno
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Nel post partita contro il Genoa ho letto dichiarazioni allucinanti di Leao. Milan, Leao, "La contestazione ci fa male. Il pari non è la fine del mondo"
Il pari non è la fine del mondo! Cioè...Conte lo avrebbe preso a schiaffi! Questa è la mentalità di certi giocatori...sei a -50 dal primo posto..pareggi in casa contro una squadra che lotta per non retrocedere...allenata da uno che non sa allenare...e pareggiare NON è la fine del mondo!
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioLa pancia dei tifosi rossoneri con due frasi ha centrato i punti focali.
Cardinale chi diamine l'ha mai visto?
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl non farsi vedere alla celebrazione per i 125 anni del Milan è proprio da americani, cioè da coloro che hanno in nullo conto il rispetto per la storia, per il tempo che passa, per i sentimenti ed i legami affettivi che nel corso degli anni e dei decenni si intrecciano tra una squadra ed i suoi tifosi.
Cardinale è forse troppo impegnato a ridiscutere i termini del debito che ha con Elliott, per allungarlo un altro pò, piuttosto che pensare ai compleanni: d'altra parte il concetto di "identità" è sconosciuto agli americani, un popolo che l'identità non sa nemmeno dove sta di casa: in USA le squadre possono anche cambiare città, colori, tifosi e i "tifosi" (pupazzi chiamati a spendere) viceversa: l'importante è far girare la ruota del business...che poi nel calcio mi pare gli riesca poco pure quello, basta appunto guardare al Milan e soprattutto alla Roma: se non porti a casa i risultati, se non crei un "clima" stimolante, i tifosi del calcio si incazzano, contestano, non stanno lì come quelli americani che, con le facce ebeti, si sciroppano popcorn, hot dog e patatine, majorette e mascotte comunque vada.
Sono giusti anche i fischi ad Ibrahimovic, che si è prestato a fare da interfaccia presso i tifosi al fantasma di Cardinale: nascondersi dietro ad Ibrahimovic non ha funzionato, anzi chi ci rimette è solo la stella del calciatore che viene percepito come facente gli interessi di chi gli passa lo stipendio e non quelli dei tifosi e del club, avallando tutto quello che fa o non fa Cardinale - Maldini, per dire, non appena percepì che la proprietà voleva abbassare l'asticella fu critico e venne per questo cacciato.
Il gioco al ribasso nel calcio non premia. In verità non risparmi nemmeno, perchè se dovessi restare fuori dalla champions perderesti decine di milioni oltre a dover ricominciare con un altro progetto tecnico: ne varrebbe la pena?
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Italiano lo sarà senz'altro. Probabile Allegri o almeno sarebbe la scelta più logica e naturale...però sul nome vedremo più in là.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSui media romani è tutto un fiorire di titoli sui "Friedkin furiosi" che vorrebbero la "rivoluzione di gennaio" e dunque una bella lista di calciatori da spedire, in pratica mezza squadra: Dybala, Pellegrini, Cristante ma anche, si legge, i Celik, gli Shomurodov, gli Zalewsky e pure l'ultimo arrivato Le Fee...e tutto questo dovrebbe operativamente essere messo in atto in un solo mese e affidato alle pastafrolliche mani dell'inconsistente Ghisolfi, che, viene da sè, dovrebbe poi prendere anche i sostituti...cioè a dire che è più facile a scriverlo che a farlo.
I Friedkin sono "furiosi" come se tutto quello che sta accadendo alla Roma fosse opera di eventi esterni o causati da alieni o da fati contrari...quasi dimenticandosi il punto principale dal quale far risalire tutto e dal quale tutto principia: la loro presidenza, cioè le loro scelte.
Nel calcio se il frutto è bacato la colpa è dell'albero, cioè di chi quel frutto lo ha fatto spuntare. Solo per restare agli ultimissimi accadimenti per non farla troppo lunga risalendo tutta la barba di Abramo: chi ha rinnovato per 3 anni De Rossi? Chi ha scelto dopo l'inconsistente Pinto, l'ancor più ectoplasmatico Ghisolfi? Chi ha svuotato l'organigramma societario? Chi questa fissa per l'esterofilia, quando il club vive e gioca nel calcio italiano? Chi certe politiche di mercato incentrate sul (dispendioso) colpo mediatico lasciando poi vuoti a destra e a manca? Chi certi stipendi? E si potrebbe continuare...
Con chi te la vorresti prendere? Essere fuoriosi verso soggetti terzi vuol solo dire chiamarsi fuori e assolvere la propria persona, come non c'entrasse nula: diversa cosa sarebbe essere furiosi con se stessi...e quindi voler cambiare il proprio modo di approccio e gestione del calcio: questo sarebbe l'unico e vero primo passo da fare in una direzione più sensata.
Pochi giorni fa, l'impalpabile Ghisolfi, in uno stentato italiano, ha detto forse la cosa più importante dopo le parole di Ranieri, sempre nella stessa direzione: "Con Ranieri e la proprietà stiamo lavorando su due cose: il mercato di gennaio per migliorare la squadra e il prossimo allenatore. Le cose sono collegate, decideremo il prossimo allenatore al più presto. Italiano o straniero? Non lo so, ma l'identità è importante".
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vittoria davvero pesante nel numero ma non solo quella di ieri sera
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Sui media romani è tutto un fiorire di titoli sui "Friedkin furiosi" che vorrebbero la "rivoluzione di gennaio" e dunque una bella lista di calciatori da spedire, in pratica mezza squadra: Dybala, Pellegrini, Cristante ma anche, si legge, i Celik, gli Shomurodov, gli Zalewsky e pure l'ultimo arrivato Le Fee...e tutto questo dovrebbe operativamente essere messo in atto in un solo mese e affidato alle pastafrolliche mani dell'inconsistente Ghisolfi, che, viene da sè, dovrebbe poi prendere anche i sostituti...cioè a dire che è più facile a scriverlo che a farlo.
I Friedkin sono "furiosi" come se tutto quello che sta accadendo alla Roma fosse opera di eventi esterni o causati da alieni o da fati contrari...quasi dimenticandosi il punto principale dal quale far risalire tutto e dal quale tutto principia: la loro presidenza, cioè le loro scelte.
Nel calcio se il frutto è bacato la colpa è dell'albero, cioè di chi quel frutto lo ha fatto spuntare. Solo per restare agli ultimissimi accadimenti per non farla troppo lunga risalendo tutta la barba di Abramo: chi ha rinnovato per 3 anni De Rossi? Chi ha scelto dopo l'inconsistente Pinto, l'ancor più ectoplasmatico Ghisolfi? Chi ha svuotato l'organigramma societario? Chi questa fissa per l'esterofilia, quando il club vive e gioca nel calcio italiano? Chi certe politiche di mercato incentrate sul (dispendioso) colpo mediatico lasciando poi vuoti a destra e a manca? Chi certi stipendi? E si potrebbe continuare...
Con chi te la vorresti prendere? Essere fuoriosi verso soggetti terzi vuol solo dire chiamarsi fuori e assolvere la propria persona, come non c'entrasse nula: diversa cosa sarebbe essere furiosi con se stessi...e quindi voler cambiare il proprio modo di approccio e gestione del calcio: questo sarebbe l'unico e vero primo passo da fare in una direzione più sensata.
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Il non farsi vedere alla celebrazione per i 125 anni del Milan è proprio da americani, cioè da coloro che hanno in nullo conto il rispetto per la storia, per il tempo che passa, per i sentimenti ed i legami affettivi che nel corso degli anni e dei decenni si intrecciano tra una squadra ed i suoi tifosi.
Cardinale è forse troppo impegnato a ridiscutere i termini del debito che ha con Elliott, per allungarlo un altro pò, piuttosto che pensare ai compleanni: d'altra parte il concetto di "identità" è sconosciuto agli americani, un popolo che l'identità non sa nemmeno dove sta di casa: in USA le squadre possono anche cambiare città, colori, tifosi e i "tifosi" (pupazzi chiamati a spendere) viceversa: l'importante è far girare la ruota del business...che poi nel calcio mi pare gli riesca poco pure quello, basta appunto guardare al Milan e soprattutto alla Roma: se non porti a casa i risultati, se non crei un "clima" stimolante, i tifosi del calcio si incazzano, contestano, non stanno lì come quelli americani che, con le facce ebeti, si sciroppano popcorn, hot dog e patatine, majorette e mascotte comunque vada.
Sono giusti anche i fischi ad Ibrahimovic, che si è prestato a fare da interfaccia presso i tifosi al fantasma di Cardinale: nascondersi dietro ad Ibrahimovic non ha funzionato, anzi chi ci rimette è solo la stella del calciatore che viene percepito come facente gli interessi di chi gli passa lo stipendio e non quelli dei tifosi e del club, avallando tutto quello che fa o non fa Cardinale - Maldini, per dire, non appena percepì che la proprietà voleva abbassare l'asticella fu critico e venne per questo cacciato.
Il gioco al ribasso nel calcio non premia. In verità non risparmi nemmeno, perchè se dovessi restare fuori dalla champions perderesti decine di milioni oltre a dover ricominciare con un altro progetto tecnico: ne varrebbe la pena?
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