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Mi fanno ridere quelli che 3-4 anni fa dicevano che Ibra era vecchio e non avrebbe piu' fatto la differenza in serie A. Ragazzi...questo, dopo cr7 e messi, e' il miglior giocatore degli ultimi 15 anni.
Allora mi sa che ti sei perso gli ultimi 15 anni di Champions League.
Probabilmente uno degli attaccanti più sopravvalutati che io abbia mai visto , mai decisivo nei momenti cruciali e quasi un peso per la squadra nelle partite decisive.
Non ha proprio nulla a che vedere con CR7 e Messi , anzi , citarlo insieme a loro è quasi una bestemmia
Vabbe la juve mollato milik, suarez era la prima scelta, poi dzeko che ormai era preso dato che non aveva giocato domenica. E poi Morata che è chiaramente un ripiego che nessuno poteva prevedere. Stavolta li giustifico I giornalisti.
mai visto nessuno caricarsi una squadra intera sulle.spalle come riesce a fare lui pure a 40 anni....
Per dire, se avessimo Ronaldo al posto di Ibra non so se mi darebbe la stessa sensazione.
E non sto dicendo che Ronaldo sia meno forte di Ibra.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ibra imho se parliamo di campionati lo metto tra i top assoluti degli ultimi 15 anni... è stato per anni determinante e iper costante come forse solo Messi e Ronaldo per davvero
Se parliamo invece di Europa... giocatore normalissimo
Quasi si parlasse di 2 giocatori diversi
Informa José Ramón de la Morena en El Transistor que "El Barcelona no acepta que Luis Suárez se vaya al At. Madrid sin pagar traspaso y que el Atlético iría a por Cavani. Bartomeu no quiere sufragar los goles del uruguayo". Ya os avisé esta tarde de que el pase estaba parado.
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Io non metterei mai e poi mai tra i top assoluti un giocatore che in campionato fa il fenomeno e in CL è sempre sparito
Un attaccante che ha giocato in squadre fortissime tra l'altro , nessuna scusa
Ibra imho se parliamo di campionati lo metto tra i top assoluti degli ultimi 15 anni... è stato per anni determinante e iper costante come forse solo Messi e Ronaldo per davvero
Se parliamo invece di Europa... giocatore normalissimo
Quasi si parlasse di 2 giocatori diversi
Io non metterei mai e poi mai tra i top assoluti un giocatore che in campionato fa il fenomeno e in CL è sempre sparito
Un attaccante che ha giocato in squadre fortissime tra l'altro , nessuna scusa
Sembra stiate parlando della Juve...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ibrahimovic continua a stupire e soprattutto a fare gol. Con due reti al Bologna inaugura il nuovo campionato del Milan di cui è il leader e il trascinatore. Ma la sua non è solo una guida spirituale, Ibra è ancora un attaccante che incide pesantemente sul risultato, che determina le vittorie. Insieme a Pioli in panchina e Maldini in società rappresenta l’anima e lo scheletro del nuovo Milan che punta a essere una delle sorprese del campionato. “Se avessi avuto 20 anni di gol ne avrei fatti altri due, ma non voglio essere giudicato per l’età io voglio essere alla pari dei giovani”.
Giocatori come lui e Totti hanno portato ben al di là il limite dell’età: quando è che oggi un calciatore diventa vecchio?
MILAN – BOLOGNA 2-0
“Se avessi avuto 20 anni, avrei fatto altri due gol. Mi piace avere la responsabilità di essere la guida del Milan. Non bisogna parlare della mia età, voglio stare allo stesso livello di uno che ha 20 anni”. Così parlò Ibrahimovic dopo aver fatto due gol al Bologna, nella prima giornata del nuovo campionato.
Il 3 ottobre Zlatan Ibrahimovic compirà 39 anni. L’attaccante svedese sconvolge tutti i parametri di valutazione del rendimento dei giocatori, già ampiamente modificati e adattati negli anni. L’allungamento della carriera è ormai un dato di fatto, ma Ibrahimovic porta questo confine ancora un po’ più in là. E soprattutto riesce, a 39 anni, a essere ancora decisivo e soprattutto il migliore della sua squadra. In questo caso il Milan, che a lui si è affidato come leader e trascinatore, guida spirituale quasi, ma si ritrova in cassa soprattutto gol sonanti che fanno risultato e classifica. Come Ronaldo, o altri giocatori che hanno smesso molto tardi, Ibrahimovic ha una cura ossessiva e attenta del proprio corpo. Lo stesso faceva Totti che si è arreso – non per sua scelta – solo a 40 anni passati. Giocatori come loro hanno stravolto il concetto di età. Negli anni 80 a 30 anni si era anziani e agli sgoccioli della carriera, adesso si è maturi, al top e negli anni migliori del rendimento. Vierchowod, Costacurta, Maldini, Zanetti, Totti, Buffon tutti ampiamente oltre i quarant’anni al momento del ritiro o tuttora addirittura brillantemente in carriera dimostrano il progresso della fisiologia della calciatore. Ibrahimovic e Buffon protagonisti di questo campionato possono fare record straordinari. Con certi giocatori, particolarmente longevi, bisogna rifare la domanda: quando è che un calciatore oggi diventa vecchio? E a quarant’anni un calciatore è davvero vecchio?
E’ vero che oggi Ibrahimovic non è più forse l’ariete di un tempo, ma intanto la bellissima conclusione di stagione dello scorso anno è stata merito suo, e altrettanto a lui si deve questa bella partenza del Milan in campionato (dopo l’anticipazione in Europa League). Due gol al Bologna a sua firma.
A questo Milan nessuno ha creduto in fondo, Pioli, Maldini e Ibrahimovic – allenatore, dirigente e uomo guida in campo – sono una scommessa loro stessi. Quasi tutti pensano che da un momento all’altro la scommessa rientri nella normalità e l’effetto sorpresa finisca. Ma non sta accadendo, il Milan continua ad avanzare in territorio sconosciuto tra la meraviglia generale. E col vecchio Zlatan (“non chiamatemi vecchio!”) davanti a tutti.
SERIE A 2020-2021 GIORNATA N.1 (recuperi) Fiorentina - Torino 1-0 (78' Castrovilli) Verona - Roma 0-0 Parma - Napoli 0-2 (63' Mertens N, 77' Insigne N) Genoa - Crotone 4-1 (6' Destro G, 9' Pandev G, 28' Riviere C, 34' Zappacosta G, 75' Pjaca G) Sassuolo - Cagliari 1-1 (77' Simeone C, 87' Bourabia S) Juventus - Sampdoria (13' Kulusevski J, 78' Bonucci J, 88' Ronaldo J) Milan - Bologna 2-0 (35' Ibrahimovic M, 50' Ibrahimovic M rig.) Mercoledì 30/9 Benevento - Inter (18.00) Udinese - Spezia (18) Lazio - Atalanta (20.45) *** MILAN - BOLOGNA 2-0 "Se avessi avuto 20 anni, avrei fatto altri due gol. Mi piace avere la responsabilità di essere la guida del Milan. Non bisogna parlare della mia età, voglio stare allo stesso livello di uno che ha 20 anni". Così parlò Ibrahimovic dopo aver fatto due gol al Bologna, nella prima giornata del nuovo campionato. Il 3 ottobre Zlatan Ibrahimovic compirà 39 anni. L'attaccante svedese
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Mercato: il Psg piomba su Koulibaly, Milik verso la Premier
I francesi tentano di sorpassare il Manchester City. Pronta un'offerta che accontenti De Laurentiis che chiede 70 milioni. Il polacco è sempre più lontano da Roma: potrebbe finire in Inghilterra. Genoa vicino a Balotelli
Doveva essere la giornata delle firme, è stata la giornata del ribaltone. Visto lo stallo del fne settimana è stata la Juve a fare la prima mossa per far cadere il domino degli attaccanti. Non ha aspettato Dzeko, che pure era la prima scelta di Pirlo, ed è andata a Madrid a chiudere per Morata: lo spagnolo torna in prestito dall’Atletico per 9 milioni (con l’opzione di rinnovo del prestito anche per un’altra stazione) più il diritto di riscatto fissato a 45 milioni. A questo punto il posto di Morata all’Atletico dovrebbe essere preso da Luis suarez, mollato dalla Juve per le lungaggini burocratiche relative all’ottenimento del passaporto comunitario.
Milik, futuro in Premier?
Morata alla Juve rischia di diventare un grosso problema per il Napoli che ancora non riesce a risolvere le ultime grane con Milik per il passaggio alla Roma. Un trasferimento che, a questo punto rischia seriamente di saltare visto che la società giallorossa, che voleva una riformulazione dell’offerta base su cui era stato abbozzato l’accordo considerate le operazioni alle due ginocchia del polacco, si terrà volentieri Dzeko. A questo punto è probabile che Milik trovi una squadra in Premier League.
Il Psg piomba su Koulibaly
Nel frattempo De Laurentiis deve fare i conti con un altro scontento in casa, Koulibaly che ha espressamente chiesto di andar via. Il problema è che il presidente azzurro non è disposto ad ascoltare offerte inferiori a 70 milioni. Il Manchester City, che a lungo ha corteggiato il giocatore, non è andato oltre i 60, bonus inclusi. Nella trattativa potrebbe, a questo punto, inserirsi il Psg che vorrebbe prendere il giocatore in prestito oneroso con obbligo di riscatto accontentando, nella cifra, De Laurentiis che gradirebbe, però, venderlo subito definitivamente. Se ne parlerà sicuramente nei prossimi giorni.
Inter: ufficiale Vidal, Godin al Cagliari
L’acquisto di Morata da parte della Juve oscura la notizia dell’arrivo di un ex juventino all’Inter alla corte di Conte. Si tratta di Arturo Vidal che ha finalmente risolto le ultime pendenze con il Barcellona e ha firmato un biennale con i nerazzurri. L’operazione Vidal è scattatra dopo la cessione di Godin al Cagliari. Il difensore nel pomeriggio ha superato le visite mediche a Roma e domani volerà a Cagliari per firmare un triennale.
Samp su Candreva, Genoa vicino a Balotelli
Anche la Lazio, così come la Juve, pensa al ritorno di un ex: è il difensore Wesley Hoedt, di proprietà del Southampton, che potrebbe tornare in biancoceleste con la formula del prestito per rinforzare il reparto arretrato. E’ ormai fatta per Keita Balde alla Sampdoria e a confermarlo è il presidente blucerchiato Massimo Ferrero: “Lo considero un nostro giocatore. Nei prossimi giorni svolgerà le visite mediche”. Una Samp che, alla luce della pesante sconfitta all’esordio contro la Juventus, ha messo nel mirino anche Antonio Candreva. Il Genoa risponde avvicinandosi a Balotelli che, in serata, ha confermato: "Tra poco giocherò in una nuova squadra".
Spezia, preso Estevez. Spal vicina a Esposito
Lo Spezia ha ufficializzato l’acquisto di Nahuel Estevez (prestito con diritto), centrocampista argentino, dall’Estudiantes de La Plata, ma attende altri tre importanti rinforzi. Attesi in città nelle prossime ore Lucien Agoumé (prestito dall’Inter), Tommaso Pobega (sempre a titolo temporaneo dal Milan) e il difensore del Torino Koffi Djidji. La Spal è in trattativa avanzata con l’Inter per prendere in prestito Esposito e, sempre dall’Inter, il Verona dovrebbe riottenere in prestito Eddie Salcedo, che nella scorsa stagione ha giocato proprio in maglia gialloblù.
I francesi tentano di sorpassare il Manchester City. Pronta un'offerta che accontenti De Laurentiis che chiede 70 milioni. Il polacco è sempre pi&ug…
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La Juventus sceglie Morata e molla Dzeko furioso. Milik resta in stand-by
L’ex punta dell’Atletico arriva in prestito oneroso per 9 milioni e riscatto fissato a 45. Pensierino dell’Inter al bosniaco che non vuole più rimanere a Roma
Ormai anche i sommovimenti più imprevedibili e clamorosi, che in questa storia sono stati tantissimi, sono impossibili: il nuovo centravanti della Juve è Alvaro Morata. L’acquisto dello spagnolo, rimasto legatissimo al mondo bianconero da quando lo ha lasciato (nell’estate del 2016), è stato definito in ogni dettaglio: nella serata di ieri è arrivato a Torino, oggi sosterrà le visite mediche. Giunge in prestito oneroso per 9 milioni con diritto di riscatto fissato a 45, ma il club campione d’Italia avrà la possibilità di prolungare il prestito di un altro anno; così per il pagamento dell’ingaggio potrà usufruire del decreto Crescita, che scatta dopo due stagioni. E non è un particolare irrilevante, considerato che Morata guadagna quasi 10 milioni lordi (5 netti) a stagione. Per la Juve, dunque, niente Dzeko: la trattativa con la Roma è saltata perché la società giallorossa non ha potuto chiudere con il Napoli l’operazione Milik e perché gli affari che ha provato a imbastire successivamente (in particolare con il Real per Jovic) non sono decollati.
Morata alla Juve è l’incredibile finale per una storia di mercato che ha visto i bianconeri prima bloccare Milik, quindi mollarlo per andare su Dzeko, poi spingere Suarez a prendere il passaporto comunitario, dunque tornare sul bosniaco, il preferito di Pirlo, e infine buttarsi sullo spagnolo (del cui ritorno a Torino si è comunque parlato nelle ultime settimane). Alvaro, che ha la moglie italiana, firmerà un contratto di cinque anni, augurandosi di essere riscattato.
Questa soluzione, se soddisfa almeno parzialmente la Juve, lascia apertissimi altri due fronti. Uno riguarda la Roma, che aveva deciso di cedere Dzeko anche per risparmiare un ingaggio da 7,5 milioni netti a stagione fino al 2022: adesso dovrà gestire il suo reintegro, non così agevole anche a causa del rapporto non idilliaco con Fonseca. Il bosniaco non vuole lasciare a tutti i costi la capitale, alla quale anzi la sua famiglia è legatissima, ma ormai si era convinto di chiudere la carriera cercando di vincere nella Juve assieme a Ronaldo. La sua permanenza in giallorosso potrebbe tornare in discussione nel caso in cui si rifacesse sotto l’Inter, con cui ha flirtato per tutta la scorsa estate, un’operazione caldeggiata inutilmente da Conte. Ma al momento, più che cronaca, questa è una congettura.
L’altro fronte aperto, il più delicato, è quello che coinvolge il Napoli e Milik. De Laurentiis lo aveva praticamente ceduto alla Roma per 25 milioni complessivi (tra prestito, riscatto e bonus), una cifra nient’affatto irrilevante per un giocatore in scadenza di contratto nel 2021. Poi la situazione tra le parti si è inasprita: il presidente ha preteso che il centravanti pagasse la multa per l’ammutinamento e lasciasse gli ultimi due stipendi, Arek si è impuntato, il club giallorosso lo ha spinto a sottoporsi a una visita specialistica alle ginocchia in Svizzera da un ortopedico di fiducia del nuovo proprietario Friedkin. Una strana situazione di avvertimenti e minacce, ripicche e sospetti che alla fine ha portato la tensione a un livello insopportabile, conducendo allo scontro definitivo.
E ora Milik rimane al Napoli, che proverà a cederlo all’estero entro il 5 ottobre — ma il giocatore deve accettare l’eventuale destinazione — oppure lo vedrà partire a giugno senza incassare un euro (il polacco può firmare all’inizio dell’anno per un altro club). La convivenza sarà durissima. Gattuso lo ha escluso dall’elenco dei convocati, De Laurentiis corre il pericolo di rimetterci molto denaro, il calciatore rischia di perdere l’Europeo in programma tra un anno.
Paratici, uomo mercato della Juve, nella mattinata di lunedì ha provato a sbloccare la situazione chiamando l’entourage di Milik e la Roma: se non sistemate tutto, noi andiamo su un altro centravanti. L’ultimo tentativo è andato in scena nel tardo pomeriggio, poi il dirigente bianconero ha rotto gli indugi: basta, prendiamo Morata.
CorSera
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Maldini: «Il mio ruolo al Milan è cambiato. Ci serve un difensore, valutiamo Milenkovic e Ajer»
Il dirigente rossonero parla anche dell’obiettivo Champions League: «Non ci è stato chiesto di arrivarci, ma ci proveremo». Poi la chiosa: «Sento una responsabilità verso il club ed i tifosi»
Il Milan ritrova la serie A, a San Siro arriva il Bologna nella prima giornata del nuovo campionato. Paolo Maldini è ambizioso, e non nasconde l’obiettivo principale del club rossonero, la qualificazione in Champions League, senza però mettere pressione alla squadra: «Da anni ne parliamo, ma sono sette anni che non ci arriviamo. Nella scorsa stagione si è creato qualcosa di diverso e i frutti si devono vedere. Non ci è stato chiesto di arrivare in Champions, ma di provarci –ha detto a Sky Sport il dirigente–. Ci sono squadre più attrezzate, ma se avremo l’occasione ci proveremo. Abbiamo ancora due turni preliminari di Europa League, se ci dovessimo qualificare sarà una stagione intensa».
Le priorità per il mercato
Maldini si è poi soffermato sull’argomento mercato, chiarendo quale sia oggi la priorità per il Milan, un centrale di difesa: «Ora la necessità è un difensore centrale, ne abbiamo due su cinque disponibili. A centrocampo con l’arrivo di Tonali siamo più che tranquilli. Milenkovic e Ajer potrebbero far parte dei nomi valutati, ma non sono gli unici e non sono quelli su cui stiamo lavorando».
Nuovo ruolo e responsabilità
Poi il responsabile dell’area tecnica parla del suo ruolo all’interno del quadro dirigenziale del Milan: «Sento una responsabilità per il mio passato e per il legame che ha la mia famiglia con questo club, la sento anche per i tifosi che mi reputano una garanzia. Questo ruolo è cambiato già rispetto a quello del 2018, nella visione, nelle idee, nell’aggiornarsi, nelle valutazioni dei giocatori. C’è stato un cambiamento enorme rispetto a quando stavo a casa a vedere le partite. Tante cose si dicono senza conoscere la totale realtà di essere dirigente. E’ stata una crescita che ho fatto e che voglio continuare a fare», ha concluso Maldini.
CorSera
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