Dzeko-Juve avanti. I bianconeri alzano l’offerta a 17 milioni. Non c’è intesa tra Napoli e Roma, ma i giallorossi pensano al piano B: Edin via anche senza l’arrivo di Milik
L’affare sull’asse Napoli-Roma-Torino, che coinvolge Milik e Dzeko è ormai il tormentone dell’estate: pareva mancasse solo la firma di Milik coi giallorossi per sbloccare la partenza di Dzeko per la Juventus, invece tutto si è arenato. Non che si sia tornati alla casella di partenza, però delle difficoltà sul versante Roma-Napoli ci sono. La sensazione è che siano superabili ma non è così scontato, ecco perché i giallorossi adesso stanno pensando a un piano B: cedere ugualmente Dzeko alla Signora (che è disposta a offrire più soldi per il bosniaco) e mettersi alla ricerca di un nuovo centravanti. Intanto la Juventus aspetta, con un mix di irritazione e preoccupazione. Ma che cosa è successo per far allontanare così bruscamente le parti? Per capirlo bisogna fare un passo indietro e tornare alle visite, lunghe e particolareggiate, sostenute venerdì da Milik in Svizzera da Georg Ahbaumer, traumatologo di fiducia di Friedkin. Milik sta bene, però i brutti infortuni pregressi (rottura di entrambi i crociati) non fanno dormire sonni tranquilli alla Roma. Perciò, anche alla luce dello scarso entusiasmo mostrato nella fase iniziale dal giocatore (che ora però non ha più dubbi e sta già cercando casa a Roma) ha chiesto al Napoli una diversa modalità di pagamento (la formula stabilita era quella del prestito oneroso, fissato a 3 milioni, più obbligo di riscatto a 15), più una super valutazione di Meloni e Modugno, i due giovani attaccanti inseriti nell’operazione. Risultato: il Napoli non l’ha presa bene (eufemismo), si è irrigidito e l’affare è stato messo in stand by.
Intanto Dzeko spinge per andare alla Juve e i bianconeri pure. Ieri l’attaccante è rimasto in panchina a Verona, nella prima di campionato. Nel frattempo Paratici ha alzato l’offerta a 17 milioni, perché non può permettersi di tirarla per le lunghe. Di fronte a una cifra così sostanziosa per un 34enne, la Roma ha cominciato a prendere in considerazione l’idea di lasciarlo andare indipendentemente da Milik. Prima però deve trovare un 9, perché non vuole arrivare a Roma-Juve di domenica prossima con Dzeko contro e senza un attaccante. Anzi, ne servono due, perché serve anche un vice (l’argentino Bustos del Talleres è uno dei papabili). Sempre che oggi non arrivino altri colpi di scena: l’ottimismo resta e tutto può ancora risolversi nella maniera stabilita, col triangolo Napoli-Roma-Juventus.
La Gazzetta dello Sport
L’affare sull’asse Napoli-Roma-Torino, che coinvolge Milik e Dzeko è ormai il tormentone dell’estate: pareva mancasse solo la firma di Milik coi giallorossi per sbloccare la partenza di Dzeko per la Juventus, invece tutto si è arenato. Non che si sia tornati alla casella di partenza, però delle difficoltà sul versante Roma-Napoli ci sono. La sensazione è che siano superabili ma non è così scontato, ecco perché i giallorossi adesso stanno pensando a un piano B: cedere ugualmente Dzeko alla Signora (che è disposta a offrire più soldi per il bosniaco) e mettersi alla ricerca di un nuovo centravanti. Intanto la Juventus aspetta, con un mix di irritazione e preoccupazione. Ma che cosa è successo per far allontanare così bruscamente le parti? Per capirlo bisogna fare un passo indietro e tornare alle visite, lunghe e particolareggiate, sostenute venerdì da Milik in Svizzera da Georg Ahbaumer, traumatologo di fiducia di Friedkin. Milik sta bene, però i brutti infortuni pregressi (rottura di entrambi i crociati) non fanno dormire sonni tranquilli alla Roma. Perciò, anche alla luce dello scarso entusiasmo mostrato nella fase iniziale dal giocatore (che ora però non ha più dubbi e sta già cercando casa a Roma) ha chiesto al Napoli una diversa modalità di pagamento (la formula stabilita era quella del prestito oneroso, fissato a 3 milioni, più obbligo di riscatto a 15), più una super valutazione di Meloni e Modugno, i due giovani attaccanti inseriti nell’operazione. Risultato: il Napoli non l’ha presa bene (eufemismo), si è irrigidito e l’affare è stato messo in stand by.
Intanto Dzeko spinge per andare alla Juve e i bianconeri pure. Ieri l’attaccante è rimasto in panchina a Verona, nella prima di campionato. Nel frattempo Paratici ha alzato l’offerta a 17 milioni, perché non può permettersi di tirarla per le lunghe. Di fronte a una cifra così sostanziosa per un 34enne, la Roma ha cominciato a prendere in considerazione l’idea di lasciarlo andare indipendentemente da Milik. Prima però deve trovare un 9, perché non vuole arrivare a Roma-Juve di domenica prossima con Dzeko contro e senza un attaccante. Anzi, ne servono due, perché serve anche un vice (l’argentino Bustos del Talleres è uno dei papabili). Sempre che oggi non arrivino altri colpi di scena: l’ottimismo resta e tutto può ancora risolversi nella maniera stabilita, col triangolo Napoli-Roma-Juventus.
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