Puo' essere che inconsciamente abbia caricato di piu' sulla gamba sana, che magari di suo aveva gia' una predisposizione.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Per Donnarumma Raiola chiede 9 milioni più le ovvie commissioni. Senza accordo il Milan pare intenzionato a cederlo adesso....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioPuo' essere che inconsciamente abbia caricato di piu' sulla gamba sana, che magari di suo aveva gia' una predisposizione....ma di noi
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Infortunio Zaniolo in Olanda-Italia, si è rotto il crociato. Sei mesi di stop
Il giocatore della Roma si è fatto male al ginocchio sinistro, sarà operato mercoledì. «Tornerò presto» lo sfogo sui social. A gennaio l'altro intervento al ginocchio destro
La grande paura, purtroppo, era fondata. Nicolò Zaniolo sarà operato mercoledì a Roma a Villa Stuart, dal professor Mariani, per la rottura completa del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, infortunato durante la partita della Nazionale contro l’Olanda. Gli esami sostenuti in mattinata dal calciatore della Roma non hanno lasciato spazio all’ottimismo.
Zaniolo è arrivato alla clinica romana accompagnato da una persona del suo entourage e dalla fidanzata Sara, camminando da solo anche se zoppicando. Sembrava un segnale di speranza ma la parola definitiva è arrivata dagli esami strumentali.
Una mazzata per la Roma ma, soprattutto, per un ragazzo di 21 anni che si trova a dover affrontare un nuovo calvario a otto mesi di distanza dall’operazione, sempre al legamento crociato, dello scorso gennaio. «Per le tantissime persone che mi stanno chiedendo come sto, stamattina ho svolto le visite di rito che hanno evidenziato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro! Ringrazio tutti quanti, sia tifosi della Roma che no, per il supporto… Tornerò presto!».
Zaniolo sarà operato e inizierà al più presto la rieducazione. I tempi tecnici per il recupero sono sei mesi, ma è chiaro che anche la parte psicologica avrà molta importanza. Era stato operato il 13 gennaio scorso, dopo essersi infortunato il giorno prima durante Roma-Juventus. Era rientrato in campo il 5 luglio, giocando 25 minuti in Napoli-Roma e poi aveva collezionato 7 presenze in campionato (2 gol contro Brescia e Spal), una in Europa League (56’ contro il Siviglia) e 2 in Nazionale (18’ contro la Bosnia e gli sciagurati 42’ di ieri sera contro l’Olanda).
Flashback alla Johann Cruijff Arena di Amsterdam. Sembrava un contrasto come tanti altri, ginocchio contro ginocchio, tra Zaniolo e Van de Beek. Doloroso, certo, ma traumatico. Ce la si può cavare con un livido. La reazione di Nicolò però spezza il fiato ai tifosi della Roma. È spaventato. Sull’orlo delle lacrime. Si capisce subito che dovrà uscire dal campo: lo fa sulle sue gambe. Niente barella, ma Zaniolo zoppica vistosamente ed è soprattutto il suo sguardo a preoccupare. Non ha la forza neppure di dare la mano a Kean che entra al suo posto.
Parte allora la ricerca spasmodica del filmato dello scontro. La botta c’è, sul ginocchio destro, quello operato il 13 gennaio scorso dopo la rottura del legamento crociato nella partita contro la Juventus. Ma la preoccupazione è per l’altro, il sinistro. Guarda e riguarda. Sembra proprio di vedere un movimento poco congruo dell’articolazione dell’altro ginocchio. Il professor Ferretti, nel dopo gara, centellina le parole ma il messaggio è purtroppo chiaro: «C’è una distorsione importante al ginocchio».
A Roma è rabbia pura. Parte una serie di improperi dei tifosi giallorossi su tutti i social che maledicono la Nazionale. Giocare a calcio fa correre dei rischi, non si può vivere dentro una bolla. Ma i romanisti hanno conosciuto il dolore per i due infortuni di Strootman, di Karsdorp, di Florenzi... Sanno che anche quando la guarigione è data per completata resta sempre una quota di destino che nessuno può calcolare. Il campionato della Roma del nuovo presidente Friedkin parte già in salita, ma il dramma vero è quello di un ragazzo nato per giocare a calcio che adesso deve affrontare un’altra salita che non sembra finire mai.
CorSera...ma di noi
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Olanda-Italia 0-1: Mancini è il più olandese di tutti e Barella è il giocatore dei prossimi deci anni
La Nazionale di Mancini appare guidata come nessuna squadra di campionato: non è un gioco italiano né europeo, noi giochiamo spesso di prima e non è da tutti
di Mario Sconcerti
L’Olanda era l’avversario migliore che incontravamo da tanto tempo, certamente prima del virus, cioè un’altra epoca anche nel calcio. L’abbiamo battuta nettamente, lasciandogli un tiro in porta e 10 minuti finali, permettendoci di sbagliarne almeno un paio di gol (Immobile, soprattutto Kean), tenendo quasi sempre il pallone e giocando di seconda, come piace a Mancini, olandese tra gli olandesi. Quasi Rodomonte, perché l’Olanda è lontana da se stessa ed anche in crisi di identità per l’addio del suo c.t. Koeman che le ha preferito il Barcellona.
Questo per dire che il nostro riferimento è cresciuto, che una risposta buona c’è stata, forse ottima, ma altro resta da spiegare per valutarci seriamente. Stavolta l’avversario era una di quelle squadre che amano giocare ma sono incomplete, hanno attaccanti non decisivi davanti a un grande centrocampo (Wijnaldum, De Jong, Van De Beek ) ma hanno meno di noi il concetto di spazio, di vuoto, sono molto meno olandesi di noi che giochiamo svelti e non usiamo nessun attaccante di ruolo. Immobile è una zattera che gira intorno all’area e fa da sponda a tutti gli inserimenti pensabili. I primi sono quelli di Barella, insostituibile, giocatore dei prossimi dieci anni, senza riferimenti. Non dite che è Tardelli perché non è vero. Tardelli era migliore, ma a chi importa? Barella fa bene qualunque cosa faccia, è calcio puro e duro.
Il secondo è quello di Locatelli, antico mestierante di vent’anni, quasi shakespeariano nell’imitazione del vecchio giocatore di metà campo, senza errori e senza enfasi, solo sicuro. Il terzo è Jorginho, che vuol dire uno che sa darti sempre il piccolo pallone giusto per dimenticare gli errori e ricominciare da capo. È stata così una buona Italia, sarebbe ottima se ci fosse stato il pubblico. L’età del virus ha ridotto a niente il fattore campo, per cui vincere al Johan Cruyff Stadium è come vincere a Frascati. È tornata l’Italia di Mancini, soprattutto nel primo tempo. Non un dominio di gioco cercato, ma un continuo piccolo, rapido contropiede ad ogni palla recuperata. Giocare di prima non è per tutti, noi lo facciamo spesso. Non è un gioco italiano e non è nemmeno europeo. È la sintesi autonoma di un bravo tecnico che sottomette la qualità normale dei suoi giocatori ad idee di gioco autonome, senza registro. L’Italia di Mancini appare guidata come nessuna squadra di campionato. Tutti i giocatori non sono mai loro stessi fino in fondo, sono prima di tutto quello che serve a Mancini. Ricorda un po’ l’epoca di Bearzot che fu il primo c.t. ad aprire al collettivo per correre tutti insieme verso lo stesso traguardo. L’unico problema è Zaniolo. Ha avuto uno di quegli infortuni oscuri che tengono sospesi. Sarebbe troppo per lui, per la Roma e per tutti noi.
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Ma se si è rotto quello sano poteva anche capitare nell'allenamento con i compagni a Roma. Se poi è colpa di Mancini anche perché spendendo belle parole su di lui gli ha messo pressione addosso alzo le mani.
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Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza MessaggioMa se si è rotto quello sano poteva anche capitare nell'allenamento con i compagni a Roma. Se poi è colpa di Mancini anche perché spendendo belle parole su di lui gli ha messo pressione addosso alzo le mani.
Adesso il club, per dire, chi prende? Come lo sostituisce?
Per carità, niente è più alto che sacrificarsi per la patria...ma quando e dove conta, non per le scampagnate....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIn una situazione agonistica converrai che è diverso rispetto al semplice allenamento Diciamo che avrebbe potuto romperselo alla prima di campionato...ma almeno avresti evitato i retropensieri sulla necessità di convocarlo per questa specie di amichevole (non siamo alla coppa del mondo e nemmeno a quella d'europa) e comunque la Roma avrebbe pianto sul suo di latte versato...non su quello versato dagli altri.
Adesso il club, per dire, chi prende? Come lo sostituisce?
Per carità, niente è più alto che sacrificarsi per la patria...ma quando e dove conta, non per le scampagnate.
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Intanto adesso, in pieno marasma collettivo e con meno di un mese alla scadenza, devi ridisegnare tutto il mercato: Under parte più o resta? Zaniolo come lo sostituisci?
In teoria dovresti cercare lo stesso livello tecnico, ovvero siamo nell'impossibile tra i liberi e i prendibili...per cui dovrai prendere una mezza scartina...oppure nessuno costringendo Fonseca a dare fondo alle idee, agli schemi, alle risorse di casa.
Non sono cose semplici. Tutto sarebbe stato accettabile in una situazione dove ci si giocano la gloria e il destino...ma così, in agosto, a chi serve? Per far sbrodolare i giornali su questo "favoloso" calcio italiano?Last edited by Sean; 08-09-2020, 12:49:39....ma di noi
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Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza MessaggioRipeto, se non ho letto male è successo al ginocchio sano. Quindi o Zaniolo veniva dichiarato non convocabile per ragioni mediche, o era perfettamente in grado ed ha avuto sfiga. Capisco che il fatto che sia successo in nazionale e non in una partita con 3 punti in palio serie A o Champions lasci un retrogusto amaro, ma mi sembra solo un modo per cercare un capro espiatorio....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIo dico un'altra cosa: siccome veniva dal crociato, e siccome stava facendo la preparazione, se anche tecnicamente era convocabile, nei fatti ti mettevi d'accordo con la Roma e non lo convocavi. Preservavi non tanto un patrimonio della Roma quanto un tuo patrimonio, perchè è un azzurro...e nell'anno degli europei.
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