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Beh.. sono arrivati 3 centrali.. speriamo almeno uno sia decente
Sostituire manolas con uno di uguale livello era difficilissimo, dovresti beccare il giovane giusto
Beh.. sono arrivati 3 centrali.. speriamo almeno uno sia decente
Sostituire manolas con uno di uguale livello era difficilissimo, dovresti beccare il giovane giusto
mancini.....magari
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
6 giocatori fermi nell'area piccola e solo 2 dell'atletico, nessuno sul secondo palo (l'avrebbe tranquillamente presa), matuidi e dybala soli nella terra di nessuno contro 4 giocatori dell'atletico, nessuno fuori area per prendere un'eventuale respinta col giocatore dell'atletico completamente solo
tanto vale metterli* tutti sulla linea della porta, magari riescono a bloccare i tiri formando un muro umano
Inviato dal mio POCOPHONE F1 utilizzando Tapatalk
Cura il tuo corpo come un tempio
Originariamente Scritto da M K K
Desade grazie di esistere
Originariamente Scritto da AK_47
si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.
dovresti ricordare almeno un'occasione. comunque (copio e incollo da wikipedia): Sia la divisa blu sia la gialloblù finirono per contrassegnare alcune delle più importanti vittorie internazionali della Juventus nel Novecento — rispettivamente, la Coppa UEFA 1976-1977 e la Coppa delle Coppe 1983-1984 —, rimanendo da allora nella memoria dei tifosi bianconeri.
Mi permetto di quotare perchè giusto oggi è accaduto qualcosa di veramente significativo, almeno per noi juventini ma credo anche per tutti gli appassionati. Al museo della Juve è in corso una mostra per i 30 anni della morte di Scirea. La notizia è giunta anche alle orecchie di Carlos Ruiz Herrero, un giocatore dell'Atletico Bilbao che disputò la finale di coppa Uefa del 1977 e segnò anche in quella gara. A fine partita scambiò la maglia con Scirea. Da quella volta l'ha tenuta come un cimelio e oggi l'ha donata al museo consegnandola al figlio Riccardo che in cambio gli ha ridato la sua, quella che aveva scambiato con Gaetano Scirea.
La maglia è appunto quella blu, come da te riportato. Una maglia degli anni '70, quando non c'erano ancora gli sponsor. Il numero 6 è cucito sopra ricavato da una unica striscia di tessuto dritto. Colletto e maniche sono bianconere.
Veramente un gesto bellissimo da parte di quel giocatore basco, che è venuto appositamente dalla Spagna per riportare la maglia di Scirea "a casa":
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Che poi il figlio assomiglia molto al povero Scirea, come si vede.
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Milan, Giampaolo: «Vogliamo vincere sempre, il derby non è un crocevia»
Il tecnico rossonero: «Non so se l’Inter ci arriva meglio, ma è una squadra più definita e chiara. Non voglio essere sfavorito. Voglio la partita giusta, attenzione ai dettagli»
Derby a nervi tesi? Milan già spalle al muro? Non secondo Marco Giampaolo. Che alla vigilia del duello con l’Inter di sabato sera alle 20.45 (diretta su DAZN) ostenta serenità: «La nostra ambizione è vincere e convincere. Sempre. E sarà così anche domani. Ma non è un crocevia. Siamo solo alla quarta giornata. Ma ripeto: noi vogliamo vincere. Sempre».
Testa alta e giocare a calcio, come recitava lo slogan col quale si presentò al mondo rossonero. In contrapposizione netta con la frase da titolo che il collega Conte aveva scelto per la sua, di presentazione. «Testa bassa e pedalare». Fu letto come l’inizio del derby. Anche se era solo luglio. Due mesi e mezzo dopo nulla sembra essere cambiato. Almeno nelle ideologie. Quindi niente paura. Anche se questa Inter ha qualcosa in più. E non solo in classifica. E anche se il gioco del suo Milan non decolla. «In ogni partita hai qualcosa da vincere o da perdere a prescindere dall’avversario. È una sfida importante. Non so se l’Inter ci arriva meglio o peggio. È una partita che sfugge ad ogni tipo di pronostico. La partita della svolta? A volte succede che d’incanto la squadra mostri di aver assimilato le idee, come succedeva nelle amichevoli estive».
Sul concetto di Milan sfavorito, e sulla possibilità che questa condizione possa in un certo senso essere d’aiuto, Giampaolo ha però le idee chiare: niente etichette. «Non voglio essere sfavorito. Voglio che la squadra faccia la partita giusta, attenzione ai dettagli. Non c’è una favorita e una sfavorita. Non mi prendo nessun vantaggio in questo». Massimo rispetto ovviamente per l’Inter, uscita con le ossa rotte dal debutto in Champions. «L’Inter è chiara, definita che fa le cose con ripetitività. Dobbiamo fare un lavoro collettivo, di grande responsabilità e maturità tattica. È la partita più difficile sul piano della contrapposizione. Dobbiamo giocarla non col singolo ma con un atteggiamento collettivo. Conte? All’Inter ripropone il calcio del primo Conte. Non l’ho mai incontrato ma il ceppo lo conosco e so quale tipo di idea di calcio ha».
Vedremo con ogni probabilità anche sabato un Milan gattusiano, almeno negli interpreti. Il tecnico deciderà la formazione solo al mattino della partita, ma l’impressione è che resteranno fuori diversi nuovi acquisti. Anche stavolta. «Per me esiste solo il Milan. Per me esiste un Milan, non Tizio o Caio. Alleno 23 giocatori dei quali sono contento. Non discuto dei singoli calciatori, il Milan è al di sopra degli interessi». Difficile che Rebic parta titolare. Biglia sì. Cambierà di sicuro il terzino destro, Calabria e squalificato. Al suo posto gioca Conti. «È cresciuto rispetto a qualche mese. In fase difensiva sapeva di dover migliorare e si è messo con grande disponibilità facendo miglioramenti. Domani avrà la possibilità di dimostrare come sta niente di più. Non va in guerra va a giocare una partita». Quindi, dopo aver derubricato il caso Paquetá («Nessun confronto e nessun nervosismo, a voi piace ingigantire») ecco il messaggio finale alla squadra: «Servirà entusiasmo, servirà divertirsi. Da bambini ci divertivamo quando ci passavamo la palla, correre dietro agli altri è una sofferenza. Lo spirito deve essere quello. Il calcio è bello se mi diverto e acquisisco autostima. Il nostro mantra è immutato: gioia, divertimento, sempre».
CorSera
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Inter, Conte per il derby: «Dobbiamo migliorare tanto in campo e anche fuori»
«Buonissima squadra il Milan di Giampaolo, uno che è arrivato con merito dopo aver fatto tanta gavetta proprio come me. Lukaku-Brozovic? Estirpiamo le cattive abitudini»
La vigilia del primo derby di Antonio Conte sulla panchina dell’Inter si è consumata non solo parlando del Milan, ma anche dagli «spifferi» che continuano a uscire dallo spogliatoio interista e di razzismo e violenza negli stadi. Si parte dalla sfida col Milan. «Buonissima squadra quella di Giampaolo, uno che è arrivato con merito dopo aver fatto tanta gavetta proprio come me, e ha meritato tutto quello che ha ottenuto - ha ammesso l’allenatore interista -. Lui è ossessionato dal calcio, proprio come il sottoscritto».
Il tecnico del Milan ha detto: «l’Inter è una squadra già definita e Conte sembra tornato quello dei primi tempi della Juve». «No, non reggono i paragoni con quando andai ad allenare i bianconeri perché il primo hanno la Juve non partecipò alle Coppe e, pertanto, ebbi la possibilità di allenare i giocatori per tutta la settimana. Più tempo li hai e più riesci a incidere. Ricordo che nel mio primo anno alla Juve parecchi giocatori non avevano grande pedigree nazionale e internazionale, ma poi sono diventati grandi calciatori».
L’Inter arriva al derby dopo la deludente prestazione contro lo Slavia Praga. «Abbiamo giocato contro una squadra che si è dimostrata forte e ha meritato il pareggio - ha ricordato il tecnico interista -. Nell’Inter giocano ragazzi che martedì hanno disputato la prima gara della loro carriera in Champions e tanti altri non arrivano a 10 presenze in Europa. In tali competizioni l’esperienza conta tantissimo e noi dovremo essere bravi a migliorarci in fretta».
E veniamo a un tasto molto dolente: le voci trapelate sullo scontro verbale a fine partita tra Lukaku e Brozovic negli spogliatoi dopo la sfida di Champions. «L’Inter è sempre molto chiacchierata sui giornali e in tv. E quando l’ho fatto presente mi hanno risposto che è normale. Se anche negli anni passati filtravano tante cose non vuol dire che ci si deve abituare a queste situazioni. Dobbiamo essere bravi a estirpare le cattive abitudini. Negli altri club sono più pronti a gestire queste situazioni. Come dobbiamo migliorare tanto in campo dobbiamo crescere tanto anche fuori. Allenare l’Inter non è semplice. Non si vince solo in campo ma anche fuori. E non accetto di sentire che era così anche negli anni passati. No, non accetto alibi di questo tipo».
E, infine, Conte si è dedicato al problema del razzismo in Italia. « Qualsiasi forma di insulto nei confronti dell’avversario per me è un gravissimo problema. E quello che sta capitando in Italia è sempre peggio: tanto, troppo, odio e rancore: siamo davvero peggiorati e la colpa è di tutti. E noi tutti dovremmo farci un esame di coscienza. Fomentando la violenza e l’odio non si va da nessuna parte. Sono tornato in Italia dopo 3 anni e ho trovato la situazione molto peggiorata. In Inghilterra chi sgarra paga visto che finisce subito in galera e buttano via pure le chiavi. Ecco perché da loro tante famiglie vanno allo stadio».
CorSera
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«nessun vincolo univa questi morti
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Lo hanno sempre detto tutti, amici ed avversari. Quando morì spuntarono striscioni a lui dedicati in tante curve storicamente avversarie della Juventus, caso più unico che raro...quindi gli stessi tifosi avversari ne riconobbero la sua specificità.
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Approvato progetto di bilancio per l'esercizio al 30 giugno 2019 della #Juventus
I ricavi ammontano a 621,5 milioni con un risultato netto negativo di 39,9 milioni.
Il cda ha inoltre approvato il piano di sviluppo fino al 2024 con possibile aumento di capitale fino a 300 milioni
300 milioni di aumento di capitale. Fanno sul serio.
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