In quel filmato - e poi chiudo - del mondiale di Francia si vede e si cita Meazza: a volte mi chiedo se gli interisti ne conoscano la storia di quello fu uno dei massimi calciatori della sua epoca (chi lo vide giocare lo paragona a Pelè) sappiano chi sia o non se sappiano niente del calciatore al quale è dedicato lo stadio di Milano.
Se la memoria non la coltivano i tifosi, non sperate che a farlo siano i proprietari dei club: agli americani, ai cinesi, a tutta questa gente che viene da fuori, non gliene può fregare di meno. Stanno qua per quello che Friedkin ha definito "business" nel comunicato di acquisizione della Roma...e il business non prevede memoria o salvaguardia storica e delle tradizioni ma unicamente scodinzolio dietro alle mode e imposizione delle stesse...e la moda è, per definizione, transeunte.
L'unica memoria storica di una squadra risiede nei suoi tifosi, che dunque sono qualcosa di più di semplici clienti di un business...ma parte attiva, direi anima sensibile di un club di calcio, perchè mossi da un sentimento gratuito e dunque vero: la passione.
Quindi quello che posso consigliare io è di partire dalla propria squadra, dalle curiosità sulla propria squadra (chi era quel giocatore sempre citato, perchè quei colori, perchè quella tale data, perchè questo o quello ecc...) per poi allargarsi a tutto il resto se interessa o restare alla propria squadra, non fa niente. L'importante è non dissolvere il patrimonio che la propria squadra trasmette, perchè la tradizione è identità, e questa non si cambia anche se qualcuno magari pensa di cambiarla perchè fa più "moderno".
Ecco perchè è importante che i tifosi approfondiscano, conoscano, si appassionino non solo al presente ma anche a ciò che ha originato questo presente...perchè sennò un domani potranno cambiarti i colori sociali sotto agli occhi e tutti zitti, tutti muti: tanto è "business" no?
Se la memoria non la coltivano i tifosi, non sperate che a farlo siano i proprietari dei club: agli americani, ai cinesi, a tutta questa gente che viene da fuori, non gliene può fregare di meno. Stanno qua per quello che Friedkin ha definito "business" nel comunicato di acquisizione della Roma...e il business non prevede memoria o salvaguardia storica e delle tradizioni ma unicamente scodinzolio dietro alle mode e imposizione delle stesse...e la moda è, per definizione, transeunte.
L'unica memoria storica di una squadra risiede nei suoi tifosi, che dunque sono qualcosa di più di semplici clienti di un business...ma parte attiva, direi anima sensibile di un club di calcio, perchè mossi da un sentimento gratuito e dunque vero: la passione.
Quindi quello che posso consigliare io è di partire dalla propria squadra, dalle curiosità sulla propria squadra (chi era quel giocatore sempre citato, perchè quei colori, perchè quella tale data, perchè questo o quello ecc...) per poi allargarsi a tutto il resto se interessa o restare alla propria squadra, non fa niente. L'importante è non dissolvere il patrimonio che la propria squadra trasmette, perchè la tradizione è identità, e questa non si cambia anche se qualcuno magari pensa di cambiarla perchè fa più "moderno".
Ecco perchè è importante che i tifosi approfondiscano, conoscano, si appassionino non solo al presente ma anche a ciò che ha originato questo presente...perchè sennò un domani potranno cambiarti i colori sociali sotto agli occhi e tutti zitti, tutti muti: tanto è "business" no?
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