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Qualcosa va fatto. C'è un allenatore, dovrà vedere come intervenire. Col Napoli o 2 o tutti e 3 i goal, qua 2 su 2...Poi il resto mostra che il lavoro c'è, c'è una ricerca che si sta perseguendo e che a tratti emerge in maniera chiara e direi anche incoraggiante...ma in una squadra la questione della difesa è importantissima. Se riapri le partite che si stanno chiudendo c'è un problema.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
L anno scorso a Madrid c'era chiellini, marcavamo a uomo e abbiamo preso 2 gol su palle inattive
Inviato dal mio ANE-LX1 utilizzando Tapatalk
Ma infatti non e' che la marcatura a uomo sia meglio di quella a zona o meglio di quella "mista". Se una fosse migliore delle altre...la userebbero tutti.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
sui singoli
scszny quasi inoperoso
danilo un po confuso
bonucci impeccabile
de ligt va di spada e non di fioretto, senza mezze misure, ancora appannato
sandro molto molto bene... finalmente aggiungerei
pjanic kedira sufficienti
cuadrado molto bene, buoni strappi e gran bel gol
cristiano imbolsito
higuain lucido
Danilo non mi pare abbia 90 minuti nelle gambe per adesso.
Higuain fa molto bene col pallone tra i piedi anche quando è lontano dalla porta, questa cosa è molto buona e non è scontata.
Stanotte non dormirò sull'ultimo tiro di Ronaldo purtroppo.
in realtà sarri è forse il miglior tecnico italiano a preparare le situazioni su palla inattiva.
il napoli dei nani segnava tanto e incassava pochissimo su palle inattiva
in realtà sarri è forse il miglior tecnico italiano a preparare le situazioni su palla inattiva.
il napoli dei nani segnava tanto e incassava pochissimo su palla inattiva
ne sei certo? io il subire gol su piazzati lo ricordo come il grande difetto del napoli di sarri
sui singoli
scszny quasi inoperoso
danilo un po confuso
bonucci impeccabile
de ligt va di spada e non di fioretto, senza mezze misure, ancora appannato
sandro molto molto bene... finalmente aggiungerei
pjanic kedira sufficienti
cuadrado molto bene, buoni strappi e gran bel gol
cristiano imbolsito
higuain lucido
De Ligt peggiore in campo dei nostri, una zappa al posto dei piedi, il rinvio a ***** sul braccio di Bonucci poteva costarci caro.
Ronaldo era libero in un paio di occasioni, una su tutte quando Higuain ha sparato su Oblak, con cr7 solo sul palo lungo. E giustamente si è incazzato, perché sapeva che era quello il momento di chiudere la partita.
Alex Sandro e Cuadrado come 2-3 anni fa, molto bene.
Abbiamo giocato con 2 punte e due ali a un certo punto, sovrapposizioni e inserimenti sarriani finalmente si iniziabo a vedere
La Juve fa 2-2 con l’Atletico in Champions. Una vittoria buttata via, un Ronaldo non irresistibile manca per un pelo il gol decisivo sul finale. Come col Napoli i bianconeri si fanno incredibilmente rimontare due gol. Meglio della Juve inguardabile di Firenze, ma insomma c’è qualcosa che non va nel gioco di Sarri. L’Atalanta invece crolla pesantemente a Zagabria, quattro gol dalla Dinamo: la squadra di Gasperini non è proprio scesa in campo, annichilita dall’ansia del debutto
ATLETICO MADRID – JUVENTUS 2-2
C’è qualcosa che proprio non va nella Juventus. Un lato oscuro da sondare e indagare. Il pareggio di Madrid, contro l’ Atletico, tutto sommato non è un brutto risultato, ma è pur sempre una vittoria buttata via, una partita impazzita non controllata e non tenuta per mano. Tutto nel secondo tempo: due gol belli e corali di Cuadrado e Matuidi, la rimonta degli uomini di Simeone con Savic ed Herrera, e infine l’ultimo decisivo gol sfiorato proprio sulla chiusa da Ronaldo, che riassume un po’ tutto lo strano periodo della Juventus.
Squadra in costruzione, va bene (anche se tutto sommato la maggioranza dei giocatori, 9 su 11, sono sempre quelli) ancora alla ricerca di se stessa, non solo di un gioco, ma anche di una ragione di essere e di uno scopo: questa squadra punta direttamente alla conquista della Champions League o ne ha un’inconscia paura? Insomma una grande squadra certe distrazioni non può permettersele. E il caso del Wanda Metropolitano non è unico e isolato, quindi un problema di fondo c’è, non bisogna negarlo.
Peccato perché era sembrato che la Juventus fosse davvero riuscita a mettersi alle spalle certi dubbi, a mollare finalmente del tutto il freno a mano. Che fosse uscita cioè dal tunnel infilato sotto lo Stadio Comunale di Firenze e da cui non è mai del tutto uscita. A Firenze una partita decisamente brutta, inconsistente, senza prendere mai la porta.
Se è vero che il primo tempo di Atletico-Juve è stato solo qualche ripresa di assaggio tra i due pugili che si sono toccati con qualche colpettino, nel secondo tempo al ritorno in campo si è visto invece una bella Juve. Capace di fare gioco e andare via in velocità, in contropiede, con Higuain a cogliere quell’ incredibile corridoio per il gol di Cuadrado. Poi però ci sono stati 15-20 minuti di cedimento, di deconcentrazione, quasi di black out di fronte all’assalto dell’ Atletico. Due gol su sviluppo da palla inattiva, un difetto ricorrente e i punti da tre diventano uno solo. Né più né meno che la partita col Napoli, solo che quella – dopo la rimonta della squadra di Ancelotti – era stata risolta col clamoroso autogol di Koulibaly. E in questa Ronaldo, non irresistibile, e non certo il Ronaldo che all’Atletico nell’ultima Champions ne fece tre, ha fallito il colpo della vittoria.
Al di là del rammarico il 2-2 di Madrid è comunque tutto sommato buono. Ma è una Juve imperfetta, in costruzione, che fa pensare.
_________________
DINAMO ZAGABRIA – ATALANTA 4-0
Non è stata l’ Atalanta quella che ha esordito per la prima volta nella sua storia in Champions League a Zagabria, squadra irriconoscibile rispetto al gruppo di ferro che abbiamo visto lo scorso anno in campionato, che ha saputo mettere alle corde molte grandi squadre – anche la Juventus – e strappare un terzo posto (a pari punti con l’ Inter) e facendosi preferire a Milan, Roma, Lazio squadre che hanno più titoli e più mezzi. Squadra impaurita, mentalmente vuots, che subisce l’effetto dello stadio avversario, difesa in bambola e soprattutto l’attacco che tanto ci ha divertito e che ha fatto tanti gol – Gomez, Ilicic, Zapata – che non riesce proprio a entrare in gioco. Il giovane spagnolo Dani Olmo, Orsic e Leovac la fanno da padrone, facendo diventare matti i bergamaschi. Un primo tempo da vero incubo. Null’altro da dire, per Gasperini c’è solo da azzerare e ricominciare da capo.
Champions League, gruppo D ATLETICO MADRID - JUVENTUS 2-2 C'è qualcosa che proprio non va nella Juventus. Un lato oscuro da sondare e indagare. Il pareggio di Madrid, contro l' Atletico, tutto sommato non è un brutto risultato, ma è pur sempre una vittoria buttata via, una partita impazzita non controllata e non tenuta per mano. Tutto nel secondo tempo: due gol belli e corali di Cuadrado e Matuidi, la rimonta degli uomini di Simeone con Savic ed Herrera, e infine l'ultimo decisivo gol sfiorato proprio sulla chiusa da Ronaldo, che riassume un po' tutto lo strano periodo della Juventus. Squadra in costruzione, va bene (anche se tutto sommato la maggioranza dei giocatori, 9 su 11, sono sempre quelli) ancora alla ricerca di se stessa, non solo di un gioco, ma anche di una ragione di essere e di uno scopo: questa squadra punta direttamente alla conquista della Champions League o ne ha un'inconscia paura? Insomma una grande squadra certe distrazioni non può permettersele. E il caso del Wanda
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Inter, tensione tra Lukaku e Brozovic Conte infuriato striglia i nerazzurri
Il centravanti belga ha richiamato la squadra per la prestazione in Champions con lo Slavia Praga, il croato non ha gradito e ha risposto. Toni decisi di Conte con il gruppo
Il pareggio con lo Slavia Praga ha agitato non poco l’Inter e, soprattutto, lo spogliatoio. La brutta prestazione di Champions ha fatto surriscaldare la situazione. Tra Romelu Lukaku e Marcelo Brozovic c’è stato un acceso scambio di vedute. L’attaccante ha chiesto conto ai compagni del perché fossero state disattese le disposizioni di Conte e il suo piano partita.
Una disamina tecnico-tattica, un cercare di capire i motivi per cui il centravanti belga è stato costretto di fatto a giocare da centroboa, in un modo poco gradito e ancor meno funzionale al gioco di Conte. Lukaku ha cercato di spronare la squadra, in sostanza uno spunto per migliorare le prestazioni e i risultati dell’Inter. Il confronto però è diventato un po’ troppo acceso, soprattutto quando Brozovic ha risposto usando i suoi toni. Il croato non ha gradito, ha sentito il discorso di Lukaku come rivolto a sé e non più in generale alla squadra, come invece intendeva il belga. I due si sono minacciosamente avvicinati, sono arrivati a contatto, poi tutto si è chiuso lì. Lukaku è da tutti dipinto come un gigante buono, ma pur sempre gigante, Brozovic ha invece un carattere piuttosto fumantino e non è nuovo a rapporti turbolenti con i compagni, particolarmente i numeri 9.
Era già successo con Icardi e, anche sotto la disastrosa gestione di Frank De Boer aveva avuto problemi, quando fu messo fuori rosa. I due hanno lasciato lo stadio uscendo quasi contemporaneamente, senza rivolgersi parola. Si sono visti ad Appiano ieri, dove non ci sono stati strascichi né chiarimenti. Non il massimo nei giorni prima del derby.
Lo striminzito pareggio di Champions ha lasciato all’Inter più di un dubbio e Antonio Conte con molte decisioni da prendere. L’allenatore si è addossato tutte le colpe della prestazione contro lo Slavia («sono stato il più asino»), ma ha pure sottolineato tre criticità: «Ci è mancata personalità. Dovevamo correre più di loro. Voi pensate che arrivo io, li tocco e diventano cigni».
I tre successi consecutivi e il primato in campionato avevano forse alzato troppo il livello d’entusiasmo, il pari di Champions ha un po’ sgonfiato l’ambiente. Marotta predica fiducia, Conte dopo il match era imbufalito. Non ci ha quasi dormito su, si è ritirato ad Appiano Gentile, ha passato la notte lì, a studiare gli errori commessi e a cercare soluzioni. Nel dopo partita ha usato parole forti, zero alibi. Lo stesso discorso deciso lo ha ripetuto alla squadra prima dell’allenamento, ha tentato di trasferire fiducia e carica, ma è stato fermo nel sottolineare gli errori commessi e da non ripetere. Una strigliata, perché si aspetta di più.
Non c’è un reparto più di altri sotto accusa, gli uomini chiave però sono in difficoltà. Lukaku, Brozovic e lo stesso Skriniar. In attacco la convivenza tra il belga e Lautaro non funziona, possibile che nel derby l’argentino venga rimpiazzato da Politano, in attesa che Sanchez torni a livelli accettabili. L’Inter deve risolvere i suoi problemi in fretta, in campo e nello spogliatoio.
CorSera
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