Originariamente Scritto da marco83
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da wanaz Visualizza MessaggioAl momento non vi è l'alternativa a Sarri e salvo figuracce col Lione resterà l'allenatore della Juventus. Dovesse arrivare Pogba (è il principale obiettivo) il centrocampo della Juventus l'anno prossimo girerà diversamente. Si spera.
In Inghilterra non ne parla nessuno...e lo United non è così pazzo da privarsene. Inoltre credo che non tornerebbe in Italia ma andrebbe in Spagna....ma di noi
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Io quando sento di Pogba alla Juve penso sempre: abbiamo fatto una plusvalenza pazzesca, che senso avrebbe riprenderlo spendendo probabilmente di più del prezzo a cui lo abbiamo venduto? Manco avesse dimostrato di essere nei 5 migliori centrocampisti al mondo da quando è andato allo United.
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Originariamente Scritto da wanaz Visualizza MessaggioAl momento non vi è l'alternativa a Sarri e salvo figuracce col Lione resterà l'allenatore della Juventus. Dovesse arrivare Pogba (è il principale obiettivo) il centrocampo della Juventus l'anno prossimo girerà diversamente. Si spera.
Che poi sia un valore aggiunto rispetto agli attuali, senza dubbio
Inviato dal mio iPhone utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da GoodBoy!modroc - yy
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Per Momblano lo United rinnoverà Pogba per un anno ancora, ma se c'è chi porta un prezzo inferiore ai 100 milioni (80?) lo può anche cedere.
Aggiunge che, secondo informazioni in suo possesso, Sarri ha pochissime chance di restare come allenatore della Juve.
Inoltre afferma che a Torino si dice che la Juve cerchi un AD.Last edited by Sean; 05-08-2020, 00:14:50....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioInoltre afferma che a Torino si dice che la Juve cerchi un AD.
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Europa League, Inter-Getafe: probabili formazioni e dove vederla. Squadra e Conte uniti per la Coppa
A Gelsenkirchen, col Getafe, una vittoria allenterebbe la tensione. Il tecnico: «Ciò che dovevo dire l'ho detto. Sarà una gara dura». Handanovic: «Abbiamo la cazzimma»
Un raggio di sole dopo una tempesta di fulmini. Ha smesso di piovere in casa Inter e regge la tregua tra Conte e la dirigenza. Il futuro rimane incerto, i nodi si tenterà di scioglierli più avanti. Il breve colloquio tra il presidente Steven Zhang e il tecnico un minimo effetto l’ha sortito, l’allenatore ha abbassato la temperatura, senza però rivedere le sue posizioni. Le divergenze non sono svanite e restano le incognite legate al futuro, si è iniziato però a ripristinare rapporti cordiali. L’a.d. Marotta e la dirigenza hanno pranzato con lo staff tecnico alla vigilia dell’ottavo di finale di Europa League, contro gli spagnoli del Getafe.
Conte ha preferito non tornare su quanto spiegato dopo l’Atalanta, ha tagliato corto con un «quel che dovevo dire l’ho detto», ribadendo: «Farò tutto quello che è nelle mie possibilità per far vincere l’Inter». La sostanza resta quel che era, la distanza pure, gli angoli però iniziano un po’ a smussarsi, in fondo non conviene a nessuno vivere in un clima da guerra fredda.
Il viaggio in Germania e l’Europa League possono essere un tonico per l’ambiente. A Gelsenkirchen, nello stadio dello Shalke04 che sembra un’astronave caduta in una foresta, l’Inter non ha mai vinto una partita. Stavolta però si gioca contro il Getafe che ha fatto fuori l’Ajax ai sedicesimi, ma dalla ripresa del campionato ha vinto una sola partita delle ultime dieci. Non una squadra tecnica, piuttosto una formazione vecchio stile: poco calcio, molti calci. «L’importante è non avere rimpianti. In un torneo con questa formula potrebbe non esserci un domani», avverte Conte, convinto che stasera sarà una «partita sporca e noi saremo pronti a sporcarci».
L’Europa League non è una competizione amica dell’Italia, nessuna squadra l’ha mai vinto e l’ultimo successo dei nostri club risale al 1999, lo firmò il Parma. Per l’Inter è pure peggio, perché si è sempre fermata agli ottavi di finale. La formula con partite secche da qui alla finale, rende tutto ancora più incerto.
I nerazzurri però stavolta sono tra i favoriti e la strada per la finale non è così impervia. L’obiettivo è doppio, portare a casa la coppa e fare un salto avanti nella caccia alla Juventus. «La squadra ha raggiunto la giusta maturità. Vincere aiuta a vincere. I successi portano autostima, convinzione e consapevolezza. È un’occasione importante: la vittoria aiuta il processo di crescita». Non è facile, ma si può fare stavolta. Il gruppo si è cementato attorno all’allenatore, bastava vedere la foga, condita dalle risate, nell’allenamento della vigilia. Vincere la coppa per Conte vorrebbe dire porsi ancor più in una condizione di forza. «Non conta se l’Europa League è importante per me. È una competizione importante per noi tutti, soprattutto per l’Inter». Il clima è da legionari romani, tutti attorno all’allenatore. Mentre il cileno Sanchez è ormai un calciatore nerazzurro a tutti gli effetti, lo sloveno Handanovic usa il napoletano («la squadra ha la giusta cazzimma») per spiegare l’approccio alla coppa. I giocatori nella testa non hanno scorie, si sentono liberi e convinti. L’obiettivo non sono i quarti, ma vincere l’Europa League. Il resto verrà.
Inter (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni; D'Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lukaku, Lautaro. All. Conte.
Getafe (4-5-1): David Soria; Damian Suarez, Djené, Etxeita, Olivera; Nyom, Maksimovic, Arambarri, Timor, Cuccurella; Mata. All. Bordalás
Arbitro: Taylor (Inghilterra)
Tv: ore 21, Sky 201 e Tv8.
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Napoli, per Insigne decisione in extremis. Se non ce la fa è pronto Elmas
Il capitano continua le terapie per provare a recuperare dalla piccola lesione tendinea agli adduttori subita durante la sfida con la Lazio. Venerdì il provino decisivo, l'alternativa è il macedone. A Barcellona anche Llorente
Tiene banco l'infortunio subito da Lorenzo Insigne, costretto a saltare anche l'allenamento mattutino al centro sportivo di Castel Volturno. Solamente terapie per il capitano, le cui condizioni continueranno a essere monitorate giorno dopo giorno fino a sabato, nella speranza che in extremis si possa rimettere a disposizione di Gattuso. L'attaccante della Nazionale sente meno dolore, ma la piccola lesione tendinea agli adduttori subita nella partita di campionato con la Lazio nello scorso weekend non si è ancora cicatrizzata e il tempo stringe, con la super sfida contro il Barcellona ormai alle porte. Prima della partenza del Napoli per la Spagna, prevista per venerdì all'ora di pranzo, il leader azzurro sosterrà il provino decisivo: durante la rifinitura al San Paolo. Subito dopo sarà ufficializzata la lista dei convocati per la trasferta catalana, a cui prenderà parte a sorpresa pure il bomber Fernando Llorente: sparito dai radar dopo il lockdown negli ultimi 11 turni di Serie A.
Se Insigne non ce la fa è pronto Elmas
C'è bisogno di tutti e Gattuso - che oggi a Castel Volturno ha ricevuto la visita di Totti - vuole tenersi un'arma di riserva in più in attacco, soprattutto se alla fine Insigne sarà costretto a gettare la spugna. Il Napoli si sta preparando a ogni evenienza e il favorito per prendere eventualmente il posto del capitano contro il Barcellona è il macedone Eljif Elmas, che ha già dimostrato in campionato di trovarsi a suo agio nella posizione di esterno sinistro, nel tridente. L'altro pretendente per una maglia tra i titolari è Hirving Lozano, che però ha caratteristiche spiccatamente offensive e non garantirebbe sufficiente equilibrio. Per questo il messicano ha più chance di subentrare a gara in corso, al Camp Nou.
A Barcellona serve l'impresa
Si ripartirà dal pareggio (1-1) dell'andata al San Paolo e il Napoli avrà quindi l'obbligo di segnare almeno un gol, per rimettere in discussione la qualificazione per i quarti di finale della Champions League. Per questo il recupero di Insigne sarebbe molto prezioso, a patto però che il capitano dia entro sabato sera sufficienti garanzie di tenuta, perché Gattuso non potrà permettersi il lusso di mandare in campo un giocatore in condizioni fisiche precarie. Per passare il turno a Barcellona gli azzurri dovranno essere perfetti.
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Roma, Pastore finisce nelle cessioni gratuite: una perdita di 24,5 milioni
Monchi, attuale ds del Siviglia avversario in Europa League, lo pagò quella cifra, un affare rovinoso per i giallorossi. Quest'anno 11 spezzoni di gara, nessun gol
L’incrocio delle storie di Javier Pastore e di Monchi alla Roma spiega perfettamente perché la gestione di James Pallotta, sempre più vicino alla cessione della società, è stata una grande occasione sprecata. L’esperimento che ha mescolato gestione a distanza e lotta rusticana dentro gli uffici di Trigoria ha provocato il tracollo del bilancio a fronte di una bacheca vuota.
El Flaco e Ramon potevano incontrarsi di nuovo giovedì sera, quando Roma e Siviglia si giocheranno in partita secca l’accesso ai quarti di finale di Europa League. A Duisburg, invece, ci sarà solo il d.s., tornato a casa dopo l’esperienza capitolina conclusa con le sue dimissioni dopo l’esonero di Eusebio Di Francesco, difeso fino all’ultimo. Pastore, invece, è stato tagliato dalla lista Uefa per fare spazio a Zaniolo, ha già svuotato il suo armadietto ed è andato in vacanza.
El Flaco ha giocato 70 minuti dopo la ripartenza del campionato: 60 contro la Samp il 24 giugno e 10 contro il Milan il 28. Pre-Covid aveva disputato 9 partite per 443’, senza gol, trascinandosi da un problema fisico all’altro. A 31 anni, in due stagioni, ha giocato 25 partite in serie A (3 gol), 4 in Europa League, 2 in Coppa Italia (1 gol) e una in Champions. Ben poco a fronte di un corrispettivo di 24,5 milioni pagati al Psg e di un contratto fino al 2023 da 4,5 milioni netti a stagione. La tifoseria giallorossa lo accolla a Monchi come uno dei peggiori affari mai conclusi. Il d.s., ma solo in maniera informale, ha fatto filtrare che lui aveva scelto e bloccato Ziyech, ma poi ha ceduto alla ragion di Stato. Verità? Alibi? La certezza non l’ha nessuno, ma Ziyech ha confermato che era vicinissimo alla Roma, che poi non si è più fatta sentire. Ora che è al Chelsea, però, non soffrirà certo di nostalgia. Per risparmiare su ingaggio e ammortamento (parliamo di un lordo di oltre 40 milioni di euro) la Roma è disposta a dare a Pastore il cartellino gratuito e accettare una minusvalenza. Lo stesso ragionamento che hanno fatto l’Arsenal con Mkhitaryan — finito proprio in giallorosso — e il Manchester United con Sanchez, che ha firmato per l’Inter. Alla fin fine è stato comunque un risparmio.
La Roma, che chiuderà il bilancio con un rosso a tre cifre, deve assolutamente ridurre rosa e monte stipendi, liberandosi di Pastore, Juan Jesus, Perotti, forse Fazio. In circostanze simili costa troppo anche Vertonghen svincolato ma con richieste troppo alte di ingaggio, mentre Smalling è già tornato a Manchester.
Le scadenze di Pallotta — iscrizione al campionato e aumento di capitale deliberato ma da completare — si fanno sempre più pressanti. Per questo, da qualche giorno, si sono insistenti le voci della cessione a Dan Friedkin, ma con il corollario di un’offerta anche dal Kuwait. Le manovre di disturbo, a Trigoria, non mancano mai. Così come i commenti caustici di Pallotta sui possibili compratori, anche se il tempo è sempre meno. Fonseca riuscirà a tenere la testa dei giocatori solo sul Siviglia?
CorSeraLast edited by Sean; 05-08-2020, 08:35:39....ma di noi
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Pallotta al bivio, la Roma rischia
I documenti sono pronti da giorni. Tocca a James Pallotta firmare il passaggio di consegne a Friedkin. L'offerta è sempre quella: 490 milioni, ai quali sommarne altri 85 da destinare all'aumento di capitale. Intanto il 19 agosto c'è la scadenza per presentare alla Covisoc le garanzie per l'iscrizione della Roma al prossimo campionato. L'organo di vigilanza della Figc è stato chiaro con Trigoria: alla luce del passaggio nella semestrale, nel quale emerge nella relazione di Deloitte «un richiamo relativo a dubbi significativi sulla continuità aziendale», le assicurazioni verbali non bastano. Bisogna spiegare come avverrà lo sviluppo dei versamenti. E soprattutto chi se ne farà carico.
Pallotta si trova davanti ad un bivio. Accettare la proposta di Friedkin che gli garantirebbe però un guadagno di circa 180 milioni netti (con una minusvalenza di circa 120) oppure rischiare. La seconda ipotesi ha il volto di Fahad Al Baker. L'uomo d'affari mediorientale (affiancato da due soci, rimasti per ora al coperto), proprietario della Winners Kuwait, che soltanto poche ore fa ha detto di attendersi una risposta positiva alla proposta presentata, è - al momento - l'unica alternativa a Friedkin. Il problema è che non avendo avuto il tempo di effettuare la due-diligence, l'offerta preliminare che ha presentato (superiore a quella del magnate texano, pur non arrivando ai 600 milioni) non è vincolante. Non lo è ancora nemmeno quella di Friedkin, ma i rispettivi studi di avvocati ormai delineato modalità, pagamenti, garanzie e fideiussioni nei minimi dettagli.
(Il Messaggero)
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Quell'Al Baker non lo conosce nessuno, è spuntato dal nulla ed è da giorni che straparla su twitter e risponde a chiunque lo contatti, comprese le radio romane. Mi ricorda un certo cinese fake finito al Milan.
Adesso dipende che cosa vuol fare Pallotta: o il bene della Roma, e dunque la cessione in mani sicure e internazionalmente riconosciute (Friedkin) o il bene del suo portafoglio e cedere il club al primo che passa, senza nemmeno aver completato tutti i controlli necessari....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPer approdare alla final eight devi prima battere il Lione, cioè vincere con 2 goal di scarto.
Poi non so se questa squadra ha anche solo la forma fisica per disputare, a quel punto, 3 partite in 10 giorni.
cristo sean giocate contro gente che non vede il campo da 4 mesi...
saranno diventati dei ciccioni ripugnanti traboccanti di patè e fois grasOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggiocristo sean giocate contro gente che non vede il campo da 4 mesi...
saranno diventati dei ciccioni ripugnanti traboccanti di patè e fois gras
Correre corrono.
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