La seria A riparte il 19 settembre, tra un tiro di schioppo: ufficiale.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Neanche 50 giorni e ancora si devono disputare le coppe europee...poi fare vacanze, una mezza preparazione, mercato...non c'è tempo per cambiare niente e nessuno....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggioscaccolandosi aggiungerei
Credo che sia un orso incapace di fare gruppo, anche perchè non conosce nemmeno le maniere del socializzare. Poi che sia bravo e capisca di calcio questo è certo, ma serve pure altro eh, magari saper stare dentro uno spogliatoio.
A me quegli sguardi (Costa, Ronaldo, Cuadrado e altri) dicono più di mille articoli. Inoltre Giglio è uno che ama la Juve, non abbiamo qua una foto di un qualche giornaletto scandalistico ma da un occhio che segue la squadra da più di 40 anni.
Se ha scritto quella didascalia alla foto è perchè annusa certa aria (oltre a ritrarla col suo mezzo fotografico)....ma di noi
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Sanchez si sta svincolando dallo United per firmare un triennale con l'Inter: 7 milioni l'anno per lui.
Quindi sarà in EL....ma di noi
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7 milioni? Il giorno che decidono di cederlo saranno problemi, noi alla Juve ne sappiamo qualcosa di giocatori impossibili da sbolognare over 30 per gli alti ingaggi.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLa foto che chiude il campionato…
I ragazzi si preparano per festeggiare il proprio allenatore, lanciandolo in aria e lui cosa fa...
Se ne va.
(facebook Salvatore Giglio)
"Daje Maurì, se beccamo ar solito posto pe na bagna cauda estiva"
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Starà antipatico a mezza squadra..Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Pallotta vuol cedere entro ferragosto....ma di noi
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Conte: "Ho sposato un progetto triennale con Inter"
Colloquio telefonico tra il presidente Steven Zhang e il tecnico, tregua in vista dell'Europa League
Tregua interista in vista della partita di Europa League di mercoledì contro il Getafe. E' servito un intervento diretto del presidente Steven Zhang per far scendere la tensione alla Pinetina. Secondo quanto riferiscono fonti del club c'è stato un colloquio telefonico tra il presidente cinese dell'Inter ed il tecnico Antonio Conte questo pomeriggio. "Un confronto cordiale" viene definito in cui è emersa la volontà di concentrarsi esclusivamente sull'Europa League. È il primo confronto tra l'allenatore e la società dopo il duro sfogo di Conte al termine della partita con l'Atalanta di sabato sera e che sembrava aver definitivamente lacerato i rapporti tra Conte e l'ambiente nerazzurro.
Non è di questo avviso Conte che ha ribadito all'Ansa "Ho sposato un progetto triennale con l'Inter e come ho sempre fatto nella mia vita lavorerò duramente e mi batterò con tutte le mie forze e con tutto quello che è nelle mie possibilità affinchè sia un progetto vincente". Smentendo la frase riportata da Repubblica "ma Sarri lo cacciano?". "Smentisco categoricamente il fatto di aver sentito dirigenti e giocatori della Juventus chiedendolo".
Alla dirigenza nerazzurra, però, non è andato giù il suo attacco frontale nel post Atalanta, così come non erano piaciuti gli sfoghi post Bologna e Verona. E prima ancora il riferimento allo scarso peso del club sulla questione del calendari e le continue richieste pressanti di rinforzi di alto livello dal mercato. Difficile prevedere cosa accadrà, molto dipenderà chiaramente dalla partita di mercoledì contro il Getafe. Una vittoria rimanderebbe il confronto di qualche settimana, visto che a quel punto la priorità sarebbe data al campo con un tabellone di Europa League non impossibile da scalare per Lukaku e compagni. Solo dopo Conte e i dirigenti si siederanno intorno a un tavolo per ragionare sul da farsi.
Alla dirigenza nerazzurra, però, non è andato giù il suo attacco frontale nel post Atalanta, così come non erano piaciuti gli sfoghi post Bologna e Verona. E prima ancora il riferimento allo scarso peso del club sulla questione del calendari e le continue richieste pressanti di rinforzi di alto livello dal mercato. Difficile prevedere cosa accadrà, molto dipenderà chiaramente dalla partita di mercoledì contro il Getafe. Una vittoria rimanderebbe il confronto di qualche settimana, visto che a quel punto la priorità sarebbe data al campo con un tabellone di Europa League non impossibile da scalare per Lukaku e compagni. Solo dopo Conte e i dirigenti si siederanno intorno a un tavolo per ragionare sul da farsi.
https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/inter/2020/08/03/news/conte_inter_juventus-263634178/Colloquio telefonico tra il presidente Steven Zhang e il tecnico, tregua in vista dell'Europa League...ma di noi
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Inter, Conte-Zhang: telefonata, ma è tregua armata. Con chi ce l’ha Antonio e cosa chiede
Telefonata tra il presidente e l’allenatore in cui: «è emersa la volontà di concentrarsi esclusivamente sull’Europa League»
Né retromarcia, né riavvicinamento, piuttosto una sorta di tregua. Armata. Le posizioni tra l’Inter e Antonio Conte rimangono lontane. Vanno interpretate nel modo giusto le parole del tecnico che, dopo il durissimo sfogo di Bergamo contro la società, ha puntualizzato: «Ho sposato un progetto triennale con l’Inter e come ho sempre fatto nella mia vita lavorerò duramente e mi batterò con tutte le mie forze e con tutto quello che è nelle mie possibilità affinché sia un progetto vincente». A una lettura superficiale può apparire un messaggio distensivo nei confronti della dirigenza, in realtà la frattura è scomposta e difficilmente sanabile. C’è stato però un primo colloquio tra Conte e il presidente Steven Zhang, attualmente in Cina. Nella telefonata, fa sapere la società, «è emersa la volontà di concentrarsi esclusivamente sull’Europa League». Come dire ora abbassiamo i toni, se ne riparlerà in modo compiuto più avanti.
Il tecnico deciderà il suo futuro dopo l’Europa League. I nerazzurri partiranno in mattinata per la Germania e mercoledì affronteranno a Gelsenkirchen gli spagnoli del Getafe, negli ottavi di finale da disputare in gara unica. Conte alla coppa tiene moltissimo, ha fatto quadrato con la squadra, caricato lo spogliatoio, è deciso a portare a casa un trofeo, per confermare la tradizione che lo vuole sempre vincente al primo anno e per avere una pesante carta in più da giocare con il presidente Steven Zhang, dopo aver già ottenuto il secondo posto.
Sul tavolo restano le questioni aperte dopo la vittoria di Bergamo, uno strappo non ricucito. Conte non si muove dalle sue posizioni, è convinto occorra un cambiamento interno alla società, nel mirino ha soprattutto il direttore sportivo Piero Ausilio, ma si sono irrigiditi pure i rapporti con l’ad Beppe Marotta. Il tecnico nel dialogo con Zhang farà valere le sue ragioni, spiegherà cosa è necessario per tornare a vincere, sul mercato e a livello di dirigenza. Una «contizzazione» del club nel metodo di lavoro e negli uomini. Le parole di Conte «mi batterò con tutte le mie forze», non sono quelle di chi ha intenzione di gettare la spugna. Annunciano piuttosto una battaglia per la gestione del club: i margini per una convivenza tra Conte e l’attuale dirigenza sono risicati. Di solito in certe situazioni l’anello debole è sempre l’allenatore, lui però tira dritto e vuole convincere Zhang a sposare la sua visione. Di certo la telefonata tra allenatore e presidente è un implicito segnale del filo diretto che Conte vuole avere con il numero uno del club, senza filtri né intermediari. Conferma ne è il fatto che non c’è stato nessun chiarimento tra tecnico e società per il momento. La dirigenza ieri è salita al completo ad Appiano per sottoporsi alle procedure anti-Covid previste dalla Uefa. L’ad Marotta, dopo il tampone, è tornato in sede, il ds Ausilio non è rimasto per pranzo. Nessun confronto con l’allenatore. Le frizioni vanno avanti da tempo, Conte più volte era uscito allo scoperto sferzando il club.
La separazione consensuale resta l’ipotesi più probabile, quale strada prenderà poi l’allenatore è ancora da decifrare. Lui stesso ha escluso contatti con la Juventus, rimane sullo sfondo la possibilità di un ritorno in Premier League, dove è da stabilire. Il Manchester United ha sotto contratto Solskjaer fino al 2022, Arteta all’Arsenal ha appena vinto la Coppa d’Inghilterra, il Tottenham si è da poco legato a Mourinho, al Chelsea è già stato, il Liverpool ha Klopp, il Manchester City è feudo di Guardiola. Difficile che Conte possa fermarsi per un anno. Va trovato prima un accordo con l’Inter, il licenziamento per giusta causa è un’ipotesi strampalata, nessuno vuole finire in tribunale: inutile invischiarsi in un contenzioso legale. Se l’allenatore, legato da un contratto da 12 milioni netti a stagione fino al 2022, deciderà di andare via lo farà comunque, accordo o no. In questo clima si vola in Germania. Conte punta a battere il Getafe e andare fino in fondo alla competizione. Il secondo posto ha caricato la squadra. Inoltre tornerà a disposizione Stefano Sensi, un’arma in più a centrocampo, mentre non ci sarà Vecino. In dirittura d’arrivo anche l’acquisto di Sanchez: firmerà un triennale, l’annuncio a ore. Marotta aspetta. Ha gestito l’addio di Conte quando era alla Juve e se divorzio sarà, lo sostituirà come allora con Massimiliano Allegri. Per l’Inter sarebbe il 13° tecnico negli ultimi dieci anni, la Juventus ne ha avuti solo quattro. Una differenza da nove scudetti.
CorSera...ma di noi
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Inter, nei pensieri di Conte c'è la Juve: ma a Torino resta il veto. Allegri prima scelta di Zhang e Marotta
Il tecnico pugliese sogna il grande ritorno, la proprietà bianconera però non lo ha mai perdonato per l'addio nel 2014. Se sarà divorzio con i nerazzurri la prima opzione è l'allenatore toscano
Antonio Conte ci riprova. La scorsa estate, nelle settimane dell'esonero di Allegri, fece di tutto per tornare alla Juventus. Fabio Paratici e Pavel Nedved sarebbero stati pronti a riprendersi il figliol prodigo, che pure aveva lasciato i bianconeri in malo modo nell'estate del 2014, a ritiro in corso. Ma la proprietà non l'ha mai perdonato. Ora, a un anno abbondante di distanza, ci risiamo.
La Juve non lo vuole più
Conte, ai ferri corti con l'Inter, sta tentando di riallacciare il filo che lo lega al proprio passato juventino. Oltre a citare da tempo la Juve come modello in modo ossessivo e fastidioso per alcuni tifosi interisti - l'ex ct da settimane è in contatto con dirigenti, giocatori ed ex giocatori juventini. La domanda che fa è sempre quella: "Ma Sarri lo cacciano?" anche se il tecnico smentisce di essersi interessato alle sorti del club bianconero. La speranza di Antonio è prendere il suo posto. Una speranza vana: qualsiasi sarà il futuro di Sarri, la policy a Torino non cambia. Su Conte non si torna indietro, sul suo nome resta un veto.
La soddisfazione dei vertici juventini
Se da un lato non vogliono riprenderselo, dall'altro i vertici della Juventus vedono con sollievo il fatto che Conte possa divorziare con l'Inter. Dopotutto, per i bianconeri resta una bandiera. Era il capitano ai tempi di Moggi. E un simbolo di anti-interismo. Fu lui a rispondere in tv che "gli sconfitti recriminano" dopo il fallo non fischiato di Iuliano su Ronaldo nel 1998. Fu sempre lui a dovere essere zittito dai compagni di fronte alle telecamere il 5 maggio 2002, quando dopo un "godo troppo" (per lo scudetto strappato all'Inter) stava per aggiungere improperie nei confronti degli interisri battuti.
Per l'Inter c'è Allegri
Se divorzio sarà, come ormai sembra inevitabile, per l'Inter la prima opzione per rimpiazzare Conte è Massimiliano Allegri, fermo da un anno dopo l'esonero alla Juve. Marotta, che lo volle a Torino proprio come successore di Conte, ne ha una stima infinita. Il profilo è graditissimo anche alla famiglia Zhang, che dalla Cina sta seguendo la crisi fra l'Inter e l'ex ct. Max volentieri si trasferirebbe a Milano. Sempre che la girandola delle eliminazioni Champions non liberi panchine ancor più prestigiose. Quel che certo è che il livornese non tornerà alla Juve. Se i bianconeri non vogliono Conte, oggi è Max a non volere i bianconeri.
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Cessione As Roma, Friedkin ad un passo dall'acquisto del club: riunione nella notte tra il texano e Pallotta
Svolta vicinissima per quanto riguarda il futuro societario della Roma. Come scrive il quotidiano economico, infatti, nella notte italiana è andata in scena una riunione tra James Pallotta e Dan Friedkin per definire la cessione del club giallorosso. L’offerta del tycoon texano ricalca la precedente: 490 milioni di euro subito, più altri 90 milioni nella società con l’obiettivo di trattenere i giocatori migliori. Le parti sembrano vicinissime.
(Milano Finanza)...ma di noi
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