Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
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    Ha anche aggiunto che la società gli ha dato "poca protezione", che il presidente è in Cina (non ho capito se lo accusa di essere distante) e che farà le sue valutazioni.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Penso che il gap con la Juventus ci sia ed esista. Ho visto attacchi gratuiti contro l'Inter e contro di me. E ho visto poca protezione da parte della società. Questi 82 punti ce li gustiamo io e i calciatori. Con tutto il rispetto per gli altri. Io, lo staff e i calciatori”.

      Non mi sono piaciute assolutamente le critiche fatte ai ragazzi e alle volte anche a me. So solo io che cosa ho fatto per avere Lukaku all’Inter. Solo io so quello che ho fatto. Non è stata una passeggiata, anzi: ora dovró fare le mie valutazioni in generale”

      News di calciomercato, aggiornamenti sulle trattative e approfondimenti sulle squadre di Serie A, Serie B, Serie C e di calcio internazionale
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        Sarà contento Marotta. In buona sostanza i punti sono di Conte e dei calciatori, niente è dovuto alla società. Lukaku lo ha convinto lui altrimenti, da come dice, la società non lo avrebbe preso o non sarebbe riuscita a prenderlo. Insomma, Conte uno e trino.
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          Il carattere di Conte è la sua forza ma anche la sua debolezza. A lungo andare si logora e logora anche chi gli sta attorno. E' il potenziale tallone di Achille nella prossima stagione interista.
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            "Per noi è stata un'annata molto dura e difficile sotto tutti i punti di vista, anche personali. Appena si è potuto, si sono fatte tante critiche. Non mi è piaciuto quello che stato fatto nei confronti di questi ragazzi e a volte anche nei miei confronti. Non è stato riconosciuto il lavoro dei ragazzi, non è stato riconosciuto il mio lavoro, ho trovato scarsissima protezione da parte del club. Zero assoluto. Ci sarà da parlare anche con il presidente, ma il presidente è in Cina... Non mi piace quando la gente sale sul carro, ci deve stare sia nei momenti positivi sia in quelli negativi, qui all'Inter non è stato così, mi spiace dirlo. Oggi ho visto salire sul carro tanta gente che non doveva salire, quando invece le palate di cacca le abbiamo prese io e i calciatori. Ognuno ha cercato di coltivare il proprio orticello. Io ci metto sempre la faccia davanti a tutti, ma fino a un certo punto, perché uno non è mica scemo. Il parafulmine uno lo fa il primo anno, il secondo no...".

            Il tecnico durissimo a fine partita: "Non è stato riconosciuto il mio lavoro e quello dei ragazzi. Ora nessuno salga sul carro. Juve più forte non solo in campo, anche in società"
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              Non ho capito...la società che doveva fare, telefonare ai giornalisti per dettare gli articoli? Conte che vuole esattamente? Chi lo capisce è bravo.
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              • wanaz
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Non ho capito...la società che doveva fare, telefonare ai giornalisti per dettare gli articoli? Conte che vuole esattamente? Chi lo capisce è bravo.
                Conte è arrivato, con la sua squadra, ad un solo punto dalla prima in classifica.

                Ora vuole avere più potere ed investimenti per poter vincere il prossimo anno. Se non ha vinto lo scudetto la colpa non è sua.

                Questo credo sia il suo pensiero.
                *** indirizzo email non valido, controllare prima che il forum metta in sospensione ***

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                • Sean
                  Csar
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                  Chiuso, almeno nella parte alta, il campionato post Covid 2019. Tra la Juventus e l’Inter alla fine c’è un solo punto di differenza. E di rimpianto. A conferma che in questa stagione la Juve era superabile e il campionato del nono scudetto consecutivo poteva avere un finale diverso. Conte infatti è molto nervoso e attacca duramente la società: “Basta fare da parafulmine”. La Lazio che si era avvicinata tantissimo ai bianconeri prima della sospensione del campionato finisce addirittura quarta. Il campionato portato a termine è stato un’impresa titanivs, ma era legittimo avere molti dubbi, la pandemia è un pericolo tuttora in agguato. Il calcio ipocritamente è riuscito a rimanere perfettamente uguale a se stesso, senza cambiare una virgola. Nonostante tutto

                  Un punto di differenza in classifica: Juventus 83, Inter 82. Quando tra parecchi anni qualcuno andrà a vedere la classifica del campionato post Covid 2019, penserà a un duello all’ultimo sangue. Non è stato così. Ma la classifica ci dice che per poco l’anomalia straordinaria di questa stagione non è riuscita a far saltare il banco. La Juve chiude con addirittura sette sconfitte, la squadra è stremata e una volta arrivata sul filo del traguardo ha fermato i motori per concentrarsi tutta sulla Champions League. Il rischio magari è di averli raffreddati troppo quei motori.

                  Mentre la Juve cedeva a Cagliari e Roma, mentre Ronaldo lasciava che Immobile corresse per la Scarpa d’Oro (e per eguagliare il record di Higuain, 36) e riservava i suoi gol al Lione, l’ Inter arrivava in accelerazione dopo aver però frenato prima, ed è in quel momento che ha permesso alla Juve di mettersi al sicuro. La netta vittoria di Bergamo significa secondo posto e 13 punti più dello scorso anno. Per quanto Conte abbia fatto discutere alla fine la crescita c’è stata. E ormai non si può più sottrarre al ruolo di anti Juve, anche per il prossimo anno.

                  Il campionato che si chiude è un traguardo raggiunto, una conquista. E positivo che ci si sia riusciti, è stato ancora più giusto farsi venire mille dubbi prima, andarci molto, molto prudenti. Col mostro conviviamo ancora, sappiamo che è da qualche parte, viviamo con l’incubo che possa fare ancora strage. Non si poteva tornare a un calcio normale, ma solo a uno d’emergenza, il meno peggio possibile.

                  L’ho detto mille volte, ma è giusto ripeterlo. Il calcio all’inizio ha ignorato il problema, quasi non lo riguardasse, dopo ha dato uno spettacolo indegno tra chi voleva ripartire e chi fermarsi a seconda degli interessi di classifica. Alla fine il suo sforzo immane – un mese e mezzo di partite ogni tre giorni – è servito più che altro per rimanere perfettamente uguale a se stesso, senza cambiare nulla, pensando unicamente a ciò che egoisticamente gli serviva. E attaccando una all’altra due stagioni massacranti, dove alla fine non si sarà persa una sola partita, se non una manciata di gare di Champions League. Non usciamo dunque con un calcio almeno concettualmente migliore. No, solo più ipocrita nella sua perfida e pelosa efficienza.

                  Il campionato d’estate è stato massacrante, ha in parte stravolto il calcio come lo conoscevamo. Anche se alla fine ha vinto la squadra che meritava di più sia pure al prezzo di scombussolarsi parecchio, soffrendo oltre misur ma anche resistendo fino allo scudetto.

                  L’ Inter arriva a un punto dalla Juve a conferma che ormai la distanza è poca ed era già colmabile quest’anno. Antonio Conte è molto nervoso – ma esiste un momento in cui non sia nervoso? – e attacca duramente la sua stessa società: “Siamo arrivati secondi e non c’è niente da festeggiare, ma non succedeva da moltissimi anni e qui troppa gente vuol salire sul carro. Con la società dobbiamo parlare, qui il proprietario sta in Cina, le palate di cacca le abbiamo prese io e i giocatori. Protezione nei nostri confronti zero. Ci sto a fare il parafulmine per un anno, ma così non si può andare avanti”. Insomma teoricamente anche una minaccia di divorzio se la società non affianca il tecnico molto più robustamente e non asseconda le sue richieste.

                  La Lazio ha sofferto troppo il ritmo altissimo delle partite e il non avere gli stessi ricambi degli altri, finendo col chiudere addirittura quarta. L’ Atalanta col suo calcio aggressivo, spettacolare e ricchissimo di gol è stato addirittura commovente: il dramma della bergamasca le ha dato sicuramente una grande forza interiore. Contro il Psg anche l’ Atalanta ha un sogno da fare in Champions League.

                  Ci ha stupito il Milan di Pioli e Ibrahimovic. Di alcune squadre – Milan, Roma, Napoli – ti chiedi com’è possibile che siano lì e che non lottino per lo scudetto. Aspettiamo che la Fiorentina esca una buona volta alla luce del sole e un voto grande così bisogna darlo per l’impresa di Ranieri che ha salvato la Sampdoria. Probabilmente è la sua la faccia migliore, più genuina e sincera del calcio italiano oggi. Di sicuro questo campionato non ce lo scorderemo mai.


                  SERIE A GIORNATA N. 38 Sabato 1 agosto 2020 Brescia - Sampdoria 1-1 (41' Leris S, 49 Torregrossa B) Atalanta-Inter 0-2 (1' D'Ambrosio I, 20' Young I) Juventus - Roma 1-3 (5' Higuain J, 23' Kalinic R, 44' Perotti rig R, 52' Perotti R) Milan - Cagliari 3-0 (11' Klavan aut. M, 55' Ibrahimovic M., 57' Castillejo M) Napoli - Lazio 2-1 (9' Fabian Ruiz N, 22' Immobile L, 54' Insigne N) Domenica 2 agosto Spal - Fiorentina 1-3 (30' Duncan F, 39' D'Alessandro S, 89' Kouamé F, 90' + 4' Pulgar rig F) Bologna - Torino 1-1 (18' Svanberg B, 66' Zaza T) Genoa - Verona 3-0 (13' Sanabria G, 25' Sanabria G, 44' Romero G) Lecce - Parma 3-4 (11' Lucion aut P, 24' Caprari P, 40' Barak L, 45' Meccariello L, 52' Cornelius P, 66' Inglese P, 68' Lapadula L) Sassuolo - Udinese 0-1 (53' Okaka U) *** Un punto di differenza in classifica: Juventus 83, Inter 82. Quando tra parecchi anni qualcuno andrà a vedere la classifica del campionato post Covid 2019, penserà a un duello all'ultimo sangue. Non è stato così. Ma
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                    GIORNATA N. 38
                    Sabato 1 agosto 2020

                    Brescia – Sampdoria 1-1
                    (41′ Leris S, 49 Torregrossa B)

                    Atalanta-Inter 0-2
                    (1′ D’Ambrosio I, 20′ Young I)

                    Juventus – Roma 1-3
                    (5′ Higuain J, 23′ Kalinic R, 44′ Perotti rig R, 52′ Perotti R)

                    Milan – Cagliari 3-0
                    (11′ Klavan aut. M, 55′ Ibrahimovic M., 57′ Castillejo M)

                    Napoli – Lazio 2-1
                    (9′ Fabian Ruiz N, 22′ Immobile L, 54′ Insigne N)

                    Domenica 2 agosto
                    Spal – Fiorentina 18.00
                    Bologna – Torino 20.45
                    Genoa – Verona 20.45
                    Lecce – Parma 20.45
                    Sassuolo – Udinese 20.45
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                      Immobile vince la Scarpa d'oro 2020 e agguanta Higuain

                      Nel pomeriggio Ciro ha avuto la certezza del trofeo, quando ha saputo che Ronaldo non era neppure convocato contro la Roma. Poi a Napoli ha segnato il gol numetro 36 che lo proietta in testa alla classifica di tutti i tempi: eguagliato Higuain

                      La superstagione di Ciro Immobile si è conclusa con una domenica bestiale. Con la mancata convocazione di Cristiano Ronaldo per Juventus-Roma l’attaccante della Lazio ha vinto in anticipo il titolo di capocannoniere della Serie A e la Scarpa d’oro come miglior cannoniere d’Europa. Poi, a Napoli, ha segnato il gol numero 36 che gli consente di eguagliare il record di Higuain per reti in una stagione in Italia. Il precedente, 35 reti di Nordahl, aveva resistito 66 anni (dal 1950 al 2016). Quello del Pipita ha conservato l'esclusiva solo per 4 stagioni.

                      In Europa, nella speciale classifica che "pesa" i gol dei vari campionati europei ha 70 punti davanti a Lewandowski del Bayern Monaco fermo a 34 gol (e 68 punti). CR7 sul gradino più basso del podio davanti ad altri due attaccanti della Bundesliga: Timo Werner e Erling Haland. Per la prima volta dal 2009 non è un giocatore della Liga ad aggiudicarsi il titolo (Messi, Ronaldo e Luis Suarez si sono divisi i trofei).

                      La consapevolezza di aver raggiunto il traguardo, Immobile l'aveva avuta l'altra sera davanti alla tv, lasciandosi andare a un brindisi: Ronaldo non aveva segnato a Cagliari e, a quel punto, recuperare quattro gol di svantaggio in una sola partita, l'ultima, contro la Roma, sarebbe stato quasi impossibile. Adesso, con la mancata convocazione di Cristiano, non c'è più bisogno di aspettare.

                      Per comprendere la portata dell'impresa, è sufficiente ricordare che negli ultimi anni il trofeo è stato vinto solo da Messi (6) e Ronaldo (4) con l'incursione di Suarez che per due volte (una ex aequo con Cristiano) è riuscito ad aggiudicarsi il trofeo. Ancora, solo due italiani l'hanno vinto: Luca Toni e Francesco Totti, a cavallo del Mondiale conquistato dagli azzurri (nel 2006 e nel 2007).

                      Nell'anno in cui France Football ha deciso di non assegnare il Pallone d'oro, la Scarpa d'oro di Immobile ha un valore doppio. Il premio, nato nel 1967 su idea del quotidiano L'Equipe in collaborazione con Adidas per premiare il miglior realizzatore fra i campionati europei di prima divisione, incoronò per la prima volta Eusebio nel 1967/68. All'epoca non c'erano correttivi, contava solo il numero dei gol e dunque l'albo d'oro affianca grandi campioni ad autentici carneadi. Fu assegnato ininterrottamente fino al 1991, quando gli organizzatori dissero basta dopo polemiche e sospetti sulla regolarità di alcune imprese: celebre il caso del 1987 con il rumeno Camataru, attaccante della Dinamo Bucarest di Ceausescu, che segnò a raffica nelle ultime giornate con troppa facilità (il premio di quell'anno fu successivamente assegnato all'austriaco Polster, tre anni dopo: Camataru non figura più nell'albo d'oro ma ha potuto conservare la sua copia del trofeo).

                      Nel 1996 la Scarpa d'oro è rinata, sotto la spinta del consorzio European Sports Media di cui fa parte anche la Gazzetta dello Sport, ed ha introdotto i moltiplicatori per "pesare" i gol: le reti segnate vanno moltiplicate per un coefficiente in base alla difficoltà del campionato (2 per i primi 5 tornei europei, 1,5 per i Paesi dal sesto al ventunesimo posto, 1 per tutti gli altri) e da allora ci sono state sempre meno sorprese: solo due volte è stata calzata da un giocatore che non militasse nei grandi campionati.


                      Nel pomeriggio Ciro ha avuto la certezza del trofeo, quando ha saputo che Ronaldo non era neppure convocato contro la Roma. Poi a Napoli ha segnato il gol nume…
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                        Inter, Conte: "Critiche verso di me ed i giocatori, e dal club protezione zero..."

                        Il tecnico dei milanesi dopo la vittoria di Bergamo: "Abbiamo chiuso a un punto in classifica dai bianconeri, ma resta tanta differenza. Loro hanno una struttura migliore rispetto alle altre, anche se queste stanno cercando di migliorare, cosa che nel passato non è stata fatta da nessuno"

                        "E' stata un'annata dura per me, adesso bisogna finirla nel migliore dei modi. Al termine si faranno delle valutazioni a posteriori, da parte mia e della società. Si sono fatte tante critiche che non mi sono assolutamente piaciute, sia verso i ragazzi che nei miei confronti sono state tirte palate di m..... Mi dispiace perché ho visto attaccare l'Inter in maniera brutta, attacchi gratuiti nei confronti dei calciatori e miei, non mi è piaciuto anche perché ho visto protezione zero da parte del club". Antonio Conte attacca senza mezzi termini il club dopo la vittoria sull'Atalanta che significa secondo posto.


                        Sulla classifica: "Abbiamo chiuso a un punto in classifica dalla Juventus, ma il gap nei loro confronti c'è ed è ancora importante. I bianconeri hanno lavorato per migliorare e gli altri hanno lavorato per distanziare il gap in negativo. La Juventus ha una struttura migliore rispetto alle altre, anche se queste stanno cercando di migliorare, cosa che nel passato non è stata fatta da nessuno"."Detto questo, ci siamo compattati ancora di più e oggi questi 82 punti, che sono tanti, ce li gustiamo noi che lavoriamo ad Appiano - ha aggiunto -. E' un buon risultato che mi tengo stretto per me, i calciatori, i magazzinieri, i massaggiatori, Oriali, le persone che stanno sempre vicino alla squadra, ci tengo a sottolinearlo".". L'annata, però, non è ancora terminata, visto che i nerazzurri sono impegnati in Europa League: "Dobbiamo essere intelligenti a non passare da stati depressivi a euforia eccessiva, abbiamo migliorato tanto rispetto all'anno scorso, anche in Coppa Italia dove siamo arrivati in semifinale. Ora cerchiamo di fare una bella figura in Europa League", ha concluso Conte.

                        Il tecnico dei milanesi dopo la vittoria di Bergamo: "Abbiamo chiuso a un punto in classifica dai bianconeri, ma resta tanta differenza. Loro hanno una st…
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Inter, Conte dubbi sul futuro: «Ora faremo le valutazioni. Scarsa protezione da parte del club»

                          «Si sono fatte tante critiche che non mi sono assolutamente piaciute, adesso vediamo di finire l'annata nel migliore dei modi. Non passiamo dalla depressione all'euforia»

                          La vittoria sull'Atalanta a Bergamo e il secondo posto a un solo punto dalla Juve non soddisfano appieno l’allenatore dell'Inter Antonio Conte: «Abbiamo chiuso a un punto in classifica dalla Juventus, ma il gap nei loro confronti c'è ed è ancora importante. I bianconeri hanno lavorato per migliorare e gli altri hanno lavorato per distanziare il gap in negativo. La Juventus ha una struttura migliore rispetto alle altre, anche se queste stanno cercando di migliorare, cosa che nel passato non è stata fatta da nessuno». Il tecnico sembra lasciare dei dubbi sulla sua prosecuzione all’Inter: «Il mio futuro? Ora dobbiamo pensare al presente, all’Europa League. Dobbiamo recuperare energie e posso promettere ai tifosi che daremo il massimo. Vedremo dove arriveremo, ma questi ragazzi hanno cuore e orgoglio e che le critiche ricevute non erano giuste», ha aggiunto.


                          Incalzato sul futuro, Conte ha ribadito: «A bocce ferme ci sarà il tempo di fare le giuste riflessioni, perché anche personalmente è stata una annata molto dura. Finiamo quest’anno. Non è stato riconosciuto il mio lavoro e dei calciatori, trovando scarsissima protezione da parte del club. Parlerò con il presidente, che è in Cina. Non mi piace quando la gente sale sul carro, ma ci devi stare sempre. A fine stagione dirò quello che non mi è piaciuto», ha concluso.


                          In ogni caso, gli 82 punti sono quelli che ottenne Mourinho. Ma Conte ha già la testa altrove: «È stata un'annata dura per me, adesso bisogna finirla nel migliore dei modi. Al termine si faranno delle valutazioni a posteriori, da parte mia e della società. Si sono fatte tante critiche che non mi sono assolutamente piaciute - confessa il tecnico leccese ai microfoni di Dazn - sia verso i ragazzi che nei miei confronti». Intanto, i tifosi sognano l'arrivo di Lionel Messi. Ma l'allenatore frena con non poca polemica: «Mi vogliono regalare l’argentino? Guardate, so solo io cosa ho dovuto fare per farmi prendere Lukaku. Fidatevi. A fine stagione faremo delle valutazioni».

                          L'annata, però, non è ancora terminata, visto che i nerazzurri sono impegnati in Europa League: «Dobbiamo essere intelligenti a non passare da stati depressivi a euforia eccessiva, abbiamo migliorato tanto rispetto all'anno scorso, anche in Coppa Italia dove siamo arrivati in semifinale. Ora cerchiamo di fare una bella figura in Europa League, prometto che venderemo cara la pelle», ha concluso l'allenatore nerazzurro.



                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            popoli studiosi scriveranno
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                              E anche quest'anno tutti felici l Inter seconda, la Lazio col capocannoniere, il Milan col filotto di vittorie

                              Io resto d'accordo con paratici

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                                Conte che film ha visto? Perchè noi qua abbiamo puntualmente postato e seguito stampa e media e mai come quest'anno c'è stato un giornalismo coi guanti bianchi nei suoi confronti: di quali critiche o attacchi parla dunque?

                                Anzi, una stampa non servile o azzerbinata o interessata avrebbe scritto ben di peggio: ad esempio, dopo l'eliminazione dai gironi della champions; dopo non aver vinto mezzo scontro diretto; dopo essere di fatto uscito dalla lotta scudetto con la sconfitta contro la Juve a San Siro; dopo l'eliminazione dalla coppa Italia; dopo essere stato mesi dietro alla Lazio che ha speso un quarto di quanto fatto spendere da Conte alla società.

                                La società non lo ha difeso? Sì, ma da chi o da cosa? Dai suoi fantasmi? Per quelli ci sono gli psichiatri.

                                La società ha speso 150 milioni per accontentarlo...per ora ottenendo zero trofei e una marea di critiche...da lui stesso, non dai giornali.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
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                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

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