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A me risulta che Zaniolo rimarrà un altro anno a Roma.
E' quello che credo anche io. I sacrificabili sono altri tipo Under o simili.
Se Pallotta vende non ha alcun interesse a dare via il pezzo più prezioso della rosa svalutandola.
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Milan-Bologna, le formazioni: Ibra titolare, Mihajlovic gli chiede «pietà»
Lo svedese e il tecnico rossoblù sono amici. «Spero che abbia rispetto per un povero malato come me..» scherza Sinisa. Per i rossoneri punti cruciali per l’Europa League
Cinque giornate per la verità. Per aggiustare una stagione per metà maledetta e per l’altra metà, questa, da gennaio in poi, piena di soddisfazioni ma anche di rimpianti. Per ciò che poteva essere e che invece non è stato. Il massimo che il Milan può raggiungere è ormai solo l’Europa League, ma per come questa stagione era partita, fra esoneri e sconfitte clamorose, è già un traguardo. C’è però un dettaglio che dettaglio non è: il nuovo Diavolo ha cinque partite per entrare nelle coppe dalla porta principale, scartando il giro lungo e insidioso dei preliminari, tre partite secche, da dentro o fuori, una a settimana fra 17 settembre e 1 ottobre. Col Napoli già sicuro dell’accesso ai gironi grazie alla Coppa Italia, la missione rossonera è arrivare davanti alla Roma, che però al momento ha 4 punti in più. Riuscirci, significherebbe poter pianificare con maggior serenità — leggi tempo — una stagione che inizierà già il 12 settembre e che si prospetta densissima ma soprattutto ricca di novità.
Rangnick è alle porte, in queste ore sta trattando la sua uscita dal gruppo Red Bull. C’è qualche nodo da sciogliere relativo ad alcuni premi che il tecnico-manager tedesco deve ancora incassare, ma nulla che possa compromettere il suo passaggio al Milan, che gli farà sottoscrivere un accordo triennale.
Bologna, Sassuolo, Atalanta, Sampdoria, Cagliari. Tre a San Siro, due fuori, a Reggio Emilia e Genova. L’ora della verità per il lanciatissimo Milan e per Pioli, che vuole lasciare a testa altissima.«Si parla troppo del futuro, dobbiamo pensare al presente, io voglio punti, voglio l’Europa» ha detto il tecnico rossonero. La sua squadra è in formissima, come testimoniano i 17 punti su 21 conquistati nelle ultime 7 giornate, ma ora che siamo in vista del traguardo serve continuare ad accelerare, per raggiungere l’obiettivo.
Il Bologna che stasera arriverà a San Siro vive un finale di campionato senza obiettivi di classifica, ma Pioli e i suoi fanno bene a non fidarsi, gli emiliani se la giocheranno senza pressione e questo può essere un ostacolo in più. «Io e Ibra arrivammo quasi alle mani quando era alla Juventus — ha raccontato il tecnico rossoblù, Mihajlovic —. Poi abbiamo fatto amicizia quando arrivò all’Inter. L’amicizia rimarrà sempre e per la partita spero che abbia rispetto e pietà di un povero malato convalescente come me. Speriamo sia meno cattivo del solito». Nonostante contro il Parma si sia fatto notare più per gli urlacci ai compagni che per le giocate, Zlatan staserà ci sarà. Quinta consecutiva da titolare. Il suo futuro, come quello di Pioli, è già scritto. Ma anche lui vuole andarsene da vincente.
Ibra è stato premiato venerdì a Milanello dal d.t. Paolo Maldini per le 100 presenze col Milan. Lo svedese ha ricevuto una maglia celebrativa con il numero 100 e ha scherzato con la dirigenza e i compagni: «Grazie ragazzi, è tutto merito vostro. Non ho la concorrenza. Giocare qui è un onore, spero di fare altre partite. Grazie per i messaggi per le cento partite». Così Maldini: «Hai giocato per tante squadre. Ho visto che però solamente con tre squadre hai fatto più di 100 presenze che sono Ajax, Inter e PSG. Dunque è un traguardo grande, importante. Bravo Zlatan»
Le probabili formazioni
Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Conti, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Bennacer; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic.
Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Mbaye, Tomiyasu, Danilo, Dijks; Medel, Dominguez; Skov Olsen, Soriano, Barrow; Palacio
Arbitro: Massa
Tv: sabato ore 21.45, tv su Dazn
CorSera
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Juventus-Inter, sei punti di distacco: perché la corsa scudetto è ancora aperta e perché no
Soltanto nel 2002 una squadra (la Juve) ha recuperato sei punti a cinque giornate dalla fine (all’Inter e successe il 5 maggio): «Improbabile», dice Zaccheroni. Domenica Roma-Inter e lunedì Juventus-Lazio
È successo solo una volta, nell’era dei tre punti, che una squadra ne recuperasse 6 a 5 giornate dalla fine. E Antonio Conte ne sa qualcosa, perché era uno degli uomini simbolo della Juventus che il 5 maggio 2002 strappò all’Inter lo scudetto. Oggi che siede sulla panchina nerazzurra, Conte ha bisogno in realtà di fare 7 punti più dei bianconeri, perché ha perso gli scontri diretti. Impresa impossibile?
«Diciamo improbabile — sorride Alberto Zaccheroni, che ha allenato tutte e due le squadre e lo scudetto in rimonta lo vinse nel ’99 con il Milan sulla Lazio —. Non me la immagino la Juve che perde questo scudetto, anche se è chiaro che c’è qualcosa che non va nella capolista: il problema per Sarri è che spesso ci sono dei giocatori che escono dalla partita. Altrimenti vedremmo in campo il tridente. L’Inter non ci ha creduto prima, bastava vedere lo sguardo dei giocatori in certe partite. Però non deve fermarsi: di impossibile non c’è nulla, finché l’aritmetica lo consente».
Guardando il calendario, favorevole ai bianconeri, lo spartiacque delle inquietudini bianconere e dei sogni interisti, resta il prossimo weekend: domenica Roma-Inter e lunedì Juventus-Lazio. «Non so chi è più in crisi tra la squadra di Inzaghi e quella di Sarri — premette Roberto Boninsegna, protagonista dello scudetto nerazzurro del ’71 in rimonta sul Milan e di quello all’ultima giornata con la Juventus nel 1977 contro il Toro (oltre che di quello del ’78) —. La realtà è che una volta si rimaneva spesso a pari punti fino all’ultima giornata, mentre adesso 6 punti, che poi sono 7, ci sembrano pochi. L’Inter farà bene a non montarsi la testa dopo aver battuto la Spal ormai retrocessa: se vogliamo parlare di nuovo di scudetto, parliamone. Ma mi sembra che il treno sia già passato. Però capisco che la Juve che raccoglie appena due punti in tre partite faccia scalpore. E autorizzi a sperare».
Due volte, negli ultimi nove campionati, Madama ha avuto un vantaggio inferiore a questo a 5 giornate dal termine: 3 punti sul Milan il primo anno di Conte e 4 sul Napoli di Sarri nel 2018. «Nessun ambiente sa gestire meglio di quello juventino certe situazioni — spiega Zac — e sono sicuro che in una partita che conta come quella contro la Lazio i giocatori si rimboccheranno le maniche. La vera differenza rispetto al passato è la perdita di compattezza di questa Juve: non è mai squadra fino in fondo e proprio per questo la società si deve far sentire in modo forte dentro lo spogliatoio, con Andrea Agnelli in prima persona».
La truppa di Sarri ha subito 45 gol in 46 gare ufficiali e affronta la Lazio, che l’ha battuta due volte 3-1 (all’andata e in Supercoppa): «Per me la Juve resta Chiellini-dipendente — osserva Bonimba — e senza il suo difensore simbolo fa fatica a prendere meno gol. L’unica davvero in forma adesso è l’Atalanta e anche lei è autorizzata a sperare». Resta il fatto che dopo la Lazio, la Juve avrà Udinese, Samp, Cagliari e Roma e deve fare almeno 9 punti su 15, se l’Inter le vince tutte con Roma, Fiorentina, Genoa, Napoli e Atalanta: «Mai avrei pensato a una debacle del genere per la Lazio — chiosa Zaccheroni, ex anche dei biancocelesti —. Hanno perso la chimica perfetta che si era creata: adesso ci sembrano pochi 6 punti, ma loro ne avevano appena 1 di distacco. E hanno gettato l’occasione della vita».
CorSera
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Calciomercato: Jovic, Mbappé, Chiesa e Pochettino, i nomi caldi del giorno
Il serbo del Real Madrid può andare all’Herta: attento Milan. L’attaccante francese del Psg esce dai radar del Real Madrid causa dei tagli legati al Covid
Dopo aver conquistato la Liga, Florentino Perez che elogia Zidane («vince un trofeo ogni 19 partite e con questo ho detto tutto») addebita agli effetti del covid 19 l’abbandono della pista che conduce a Kylian Mbappè. «Può aspettare. Il Real tornerà ad acquistare i migliori giocatori quando la situazione cambierà. E’ difficile chiedere ai giocatori di ridursi gli stipendi e poi investire tanti soldi per un grande acquisto».
Quique Setien e la panchina che traballa
«Se ci sarò al ritorno in Champions contro il Barcellona? Spero di sì, ma non lo so». Parola di Setien, circondato da un’aria lugubre dopo la sconfitta nella Liga con l’Osasuna. Oggi il tecnico del Barcellona, che ha il contratto fino al 2022, è stato convocato dal presidente Bartomeu. Alle porte c’è il ritorno della gara di Champions con il Napoli e già l’avvertimento lanciato da Messi («se continuiamo a giocare così perdiamo anche in coppa») non depone a favore della permanenza del tecnico.
Anche la Premier nel futuro di Chiesa
Reduce da un’annata deludente, accusato di pensare più al futuro che alle emergenze attuali della squadra, Federico Chiesa pur brillante nella vittoria sul Lecce deve ancora sciogliere i dubbi circa le sue intenzioni. Rocco Commisso vorrebbe trattenerlo a Firenze con allungamento e ritocco dell’ingaggio e farne una bandiera. Purché certo il giocatore sia convinto. I corteggiamenti di Juve e Inter lo hanno distratto: ma dopo il dissesto finanziario causato dal coronavirus le due big si sfideranno ancora a colpi di rilanci pur di assicurarsi l’attaccante? Occhio al Manchester United, assai interessato al ragazzo. Prezzo base: si parte da 70 milioni.
Pochettino in corsa per il post Sarri
L’allenatore argentino, di origini italiane, già accostato lo scorso anno alla Juventus che alla fine scelse Sarri torna di nuovo di moda alle latitudini torinesi. Secondo il Telegraph il tecnico, che ha lasciato il Tottenham lo scorso novembre dopo averlo trascinato un anno fa alla finale di Champions, è ancora un candidato papabile per raccogliere l’eredità di Sarri che a Torino non ha mai convinto fino in fondo. Secondo gli inglesi, sarebbe un profilo studiato dall’Inter in caso di addio anticipato ad Antonio Conte.
Milan attento: l’Eintracht ti soffia Jovic
Da mesi i rossoneri dialogano con Fali Ramadani, agente dell’attaccante del Real Madrid, per portare la punta a Milano al fine di sostituire Zlatan Ibrahimovic. Ma tra una turbolenza societaria e l’altra, aspettando che si dissolvano le nubi attorno alle situazioni Maldini e soprattutto Rangnick, si è inserito l’Hertha Berlino. I rossoneri erano interessati alla formula di prestito biennale con obbligo di riscatto.
Pogba verso la riconferma a Manchester
Ha flirtato via social con la Juventus, ha sognato a lungo il Real ma ora, compreso che difficilmente le due big investiranno 100 milioni per strapparlo a Old Trafford, Paul Pogba, il ribelle, si è deciso a fermarsi in Premier. Secondo il Sun è imminente il rinnovo del contratto di cinque anni con lo United.
CorSera
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nella necropoli deserta»
Sembra abbiano ufficializzato la serie tv sky su totti. Sapete se sarà basata sua realtà o se al contrario sarà una serie fantasy dove il 26 maggio la roma ha vinto con doppietta di totti?
Se non dovesse arrivare Victor Osimhen dal Lille, il Napoli studia le alternative: secondo il Corriere dello Sport piacciono Ciro Immobile della Lazio, Alfredo.
hahahah
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Sì, ma non era il CorSera o Repubblica che scriveva che era "(quasi) tutto fatto" per Osimhen?
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Sì, ma non era il CorSera o Repubblica che scriveva che era "(quasi) tutto fatto" per Osimhen?
Mi sembra rimbalzarazzero una notizia de L'equipe, che spesso ci prende.
Era quasi credibile perché sarebbe stato 50 più un cartellino di non ricordo più chi a 30 Allan forse?
Originariamente Scritto da BLOOD black
per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....
Non saprei. Ho solo poche indiscrezioni sul mercato della Juventus: le ultime erano su Jorginho (che non verrà a Torino) e su Zaniolo (che dovrebbe restare un altro anno a Roma).
*** indirizzo email non valido, controllare prima che il forum metta in sospensione ***
Non ci riesco mai, neppure questa volta. Ci penso per un po’, metto insieme le idee e poi succede sempre qualcosa che vanifica il lavoro.
Per esempio dopo Lecce, volevo scrivere due righe ma poi mi sono accorto che parlavo solo del Lecce.
Deve essere colpa mia.
Di sicuro non è solo colpa mia.
carissimo gówno polski è stata una stagione assai strana: a parte l'irripetibile dicembre, ho seguito molto poco gli "arrembaggi" della "banda di pirati" - non è ottantino ma non vorrei dovermi ripetere - e quando ho rimesso la testolina fuori ho fatto in tempo a vedere djavan anderson entrare al posto di luis alberto. dopo patric titolare inamovibile e jony fisso sulla fascia, parliamo pure del lecce.
"con le lance d'argento puoi conquistare il mondo, ma anche con il set alluflon"
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