Il Bologna, rientrato da Brescia, ha deviato col pullman verso l'ospedale e da sotto le finestre chiamato a gran voce Mihajlovic che si è affacciato.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggiono, 10 vs 10
noi abbiamo tenuto calha in campo per compensare.
Rebic proprio poca roba si deve asciugare molto nelle giocate
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Originariamente Scritto da M K KDesade grazie di esistereOriginariamente Scritto da AK_47si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl Bologna, rientrato da Brescia, ha deviato col pullman verso l'ospedale e da sotto le finestre chiamato a gran voce Mihajlovic che si è affacciato.
Bello pure lo striscione dei bresciani pro Mihajlovic, sarebbe bello se il calcio fosse sempre cosi.
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Giampaolo in conferenza sta dicendo che fara' fatica a non far giocare Calhanoglu. Sappiamo gia' che e' innamorato di Suso. Quindi quei 2 giocheranno sempre.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioGiampaolo in conferenza sta dicendo che fara' fatica a non far giocare Calhanoglu. Sappiamo gia' che e' innamorato di Suso. Quindi quei 2 giocheranno sempre.
Tessera N° 6
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Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza MessaggioC'è anche da dire che per quanto 'sti due facciano schifo...nei rispettivi ruoli in rosa come alternative non è che ci siano il Seedorf dei tempi d'oro e Garrincha...(lo dico come j'accuse alla dirigenza)I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Il Milan fa fatica persino a battere il Verona in dieci, alla fine vince solo con un rigore di Piatek nel recupero. ### La Roma di Fonseca esce alla luce e si concede una goleada contro il Sassuolo, Mkhitaryan è già bello che inserito, Pellegrini sempre più protagonista e Fonseca comincia a convincere. ### L’Atalanta di Gasperini torna a fare l’Atalanta dello scorso anno e la Lazio già mette sotto processo Inzaghi
RISULTATI 3a GIORNATA: Fiorentina-Juventus 0-0, Napoli-Samp 2-0, Inter-Udinese 1-0, Genoa-Atalanta 1-2, Spal-Lazio 2-1, Brescia-Bologna 3-4, Parma-Cagliari 1-3, Roma-Sassuolo 4-2, Verona-Milan 0-1, Torino-Lecce.
Il Milan fa fatica anche a battere un Verona ridotto in dieci per oltre metà partita, a causa di un’espulsione indotta al Var. Al di là delle decisione corretta o meno degli arbitri (a Stepinski poteva anche starci la sola ammonizione) e del rigore assegnato al Milan per il solito fallo di mano, colpisce molto la poca consistenza della squadra di Giampaolo che soffre anche contro le piccole squadre. Il nervosismo di Piatek è molto indicativo. Marco Giampaolo non si nasconde dietro la vittoria stentata e dice di vedere anche lui gli evidenti difetti della squadra. Si arriva al derby col Milan non certo nelle migliori condizioni.
Alla categoria di quelli che fanno spettacolo è iscritta adesso anche la Roma di Fonseca che dopo una partenza molto tremolante si è tolta lo sfizio di un pomeriggio di gol e applausi. Tra i gol rifilati al Sassuolo c’è anche quello di Henrikh Mkhitaryan arrivato in extremis come un jolly colto al volo all’ultimo giorno di mercato. L’armeno ha esperienza, classe ed è già diventato l’idolo dei tifosi. Anche se il giocatore più in forma e forse addirittura il pezzo migliore della rosa è Lorenzo Pellegrini, cui è stata affidata la regia della Roma senza per altro mettersi a fare il Totti. Fonseca comincia a lacerare piano piano il velo di diffidenza con cui è stato accolto dopo le sirene di mercato di Sarri e Conte.
Se l’Atalanta è tornata ai suoi livelli con l’importante vittoria di Genova ottenuta al 94′ con il gol decisivo di Zapata, semina già zizzania e solleva polveroni il ko inatteso della Lazio a Ferrara contro la Spal. Squadra con ambizioni da Champions League, la rinuncia ad alcuni giocatori top, tra cui Milinkovic Savic, per fare un po’ di turn over ha già surriscaldato l’ambiente intorno a Simone Inzaghi. La luna di miele cominciata cinque mesi fa con la vittoria della Coppa Italia è ufficialmente finita.
BAR SPORT: SARRISMO E ANTISARRISMO *** RISULTATI 3a GIORNATA: Fiorentina-Juventus 0-0, Napoli-Samp 2-0, Inter-Udinese 1-0, Genoa-Atalanta 1-2, Spal-Lazio 2-1, Brescia-Bologna 3-4, Parma-Cagliari 1-3, Roma-Sassuolo 4-2, Verona-Milan 0-1, Torino-Lecce. Il Milan fa fatica anche a battere un Verona ridotto in dieci per oltre metà partita, a causa di un'espulsione indotta al Var. Al di là delle decisione corretta o meno degli arbitri (a Stepinski poteva anche starci la sola ammonizione) e del rigore assegnato al Milan per il solito fallo di mano, colpisce molto la poca consistenza della squadra di Giampaolo che soffre anche contro le piccole squadre. Il nervosismo di Piatek è molto indicativo. Marco Giampaolo non si nasconde dietro la vittoria stentata e dice di vedere anche lui gli evidenti difetti della squadra. Si arriva al derby col Milan non certo nelle migliori condizioni. Alla categoria di quelli che fanno spettacolo è iscritta adesso anche la Roma di Fonseca che dopo una partenza...ma di noi
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Juventus, condizione atletica e infortuni: le spine di Sarri. A Madrid chance per Dybala
Tanti problemi per il nuovo tecnico. Ed all'orizzonte la sfida complicata con l'Atletico potrebbe essere il rilancio della Joya
Il primo passo falso della Juventus, sia per il punteggio oltre che per la qualità del gioco, ha lasciato diverse scorie nel motore bianconero. Prima di tutto fisiche, con gli infortuni di Douglas Costa e Pjanic: domani i due calciatori di Sarri verranno sottoposti agli esami per cercare di capire l'entità dei problemi muscolari che li hanno costretti ad alzare bandiera bianca. Diverso il discorso per quanto riguarda Danilo, uscito per crampi durante la partita ma che con tutta probabilità sarà disponibile mercoledì a Madrid contro l'Atletico, nell'esordio europeo della Juventus targata Sarri. Al Wanda Metropolitano andrà in scena il remake della sfida degli ottavi dello scorso anno tra due squadre che nell'ultimo turno dei rispettivi campionati hanno conosciuto la prima delusione stagionale: un punto per la Juventus a Firenze, sconfitta per i "Colchoneros" del Cholo Simeone. Il pareggio con la Fiorentina di sabato ha rallentato la corsa di Ronaldo e compagni, che non abbandonavano la vetta del campionato dal 4 marzo 2018: 560 giorni in vetta, conquistata ai danni del Napoli di Maurizio Sarri. Che, al termine della partita, è finito sotto i riflettori per le giustificazioni addotte per il pareggio, che da alcuni sono state viste come scuse più che come un fedele ritratto del match andato in scena al Franchi.
Le parole di Sarri
La maglia biancorossa, il caldo alle 15 a Firenze: l'esordio in conferenza stampa post partita di Maurizio Sarri è stato quasi uno scontro con le imposizioni del marketing. Fronti aperti senza malizia, ma che trovano proprio nel tentativo della società bianconera di monetizzare e di aprire nuovi mercati il nemico principale. Tanto che poche ore dopo è arrivata la risposta piccata di Antonio Conte, aprendo nuovamente l'eterna sfida tra Juventus e Inter e facendo partire il conto alla rovescia in vista dell'atteso derby d'Italia del 6 ottobre a San Siro.
Obiettivo Atletico
Con la seduta di scarico di questa mattina è iniziato l'avvicinamento alla sfida di mercoledì con i madrileni. In cui l'assenza di Douglas Costa, e la trattativa in corso per il trasferimento di Mandzukic in Qatar, potrebbero dare una nuova opportunità, la prima di questa stagione, a Paulo Dybala. Ieri la Joya non ha toccato il campo, restando in panchina dopo gli scampoli giocati contro il Napoli: nelle gerarchie di Sarri anche Bernardeschi, dopo Douglas Costa e Higuain, hanno superato l'argentino, che paradossalmente riesce a trovare più spazio nella nazionale argentina che nella Juventus. Mercoledì, vista anche la partita pessima di Bernardeschi, potrebbe trovare l'occasione per il rilancio: ne ha bisogno lui, ne ha bisogno la Juventus.
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Napoli, l'attacco non tradisce: ora è caccia all'equilibrio
Nove reti segnate in tre giornate, anche contro la Sampdoria il reparto offensivo non ha tradito le attese. Passi avanti in difesa ma contro il Liverpool, martedì in Champions, servirà altro. Previsti i ritorni in formazione di Manolas, Allan e Insigne
Incombe già il Liverpool, con 50 mila tifosi annunciati martedì sera al San Paolo per il gran galà internazionale contro i campioni d'Europa in carica. Per il Napoli è dunque giocoforza una domenica di straordinari, all'indomani del tonificante successo contro la Sampdoria nel debutto in campionato a Fuorigrotta. Il battesimo del "nuovo" stadio, dopo il restyling estivo da 25 milioni per le Universiadi, è stato trasformato in una festa dalla doppietta di Dries Mertens (in attesa di rinnovo del contratto), che ha permesso agli azzurri di lasciarsi alle spalle la delusione per il ko di Torino prima della sosta e anche di recuperare due punti in classifica nei confronti dei bianconeri. Ma Ancelotti ha ovviamente voltato subito pagina e si è messo al lavoro in vista dell'attesissima sfida contro i Reds, in cui il tecnico proverà a capitalizzare il turn over appena fatto in campionato. Sono certi infatti i ritorni tra i titolari di Manolas in difesa, Allan a centrocampo e Insigne in attacco, dove peraltro la concorrenza si annuncia serratissima per tutta la stagione. Gli arrivi di Lozano e Llorente hanno infatti aumentato le alternative e pure le soluzioni per il reparto offensivo: a segno per 9 volte nei primi 270' della serie A.
Il Napoli in attacco si sente a posto, si è già affievolito il rimpianto per il mancato arrivo sul mercato di Icardi. Contro il Liverpool tornerà quasi sicuramente tra i convocati dopo l'infortunio pure Milik e i problemi sono per il momento solo di abbondanza. C'è invece un po' di preoccupazione per la tenuta della difesa, anche se Meret è rimasto per la prima volta imbattuto contro la Sampdoria. Ma il portiere ha corso comunque troppi pericoli, complice il ritardo di forma di Koulibaly (peraltro in crescita) e lo scarso filtro dei centrocampisti. In Champions e in generale nelle partite più difficili servirà agli azzurri più equilibrio, però. La sfida con i Reds sarà dunque in questo senso molto probante, al di là del valore della posta in palio per la qualificazione. Ancelotti non può accontentarsi infatti di una squadra affidabile solo dalla cintola in su.
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La mutevolezza del calcio, che fa cambiare previsioni e giudizi ad ogni alba. Ci si aspettava che a processo ci sarebbe finito Fonseca e invece ci sta Inzaghi (comunque da matita rossa la sua sconfitta a Ferrara). Giampaolo, bene o male, grazie ai risultati puo' lavorare tranquillo in attesa che la squadra si sistemi sempre più a misura delle sue idee.
La settimana che precede il derby vede Pjatek tornare al goal e riprendere fiducia. Sarà una partita meno scontata di quanto si possa prevedere.
La squadra migliore attualmente è il Napoli. Gioca bene, segna, non dà l'impressione di fare mai fatica o di trovarsi in difficoltà. Anche i 4 goal della Roma al Sassuolo servono per una corroborante iniezione di fiducia.
Circa la Roma, non capisco perchè altrove i nuovi vengono subito inseriti (vedi Mikitharian che segna pure) e alla Juve occorra invece tutto un misterioso processo iniziatico per i vari Ramsey, Rabiot e pure Can, che non s'è visto ancora. Con l'arrivo delle coppe e delle partite ogni 3 giorni, il tempo delle indecisioni andrà assottigliandosi e giocoforza occorrerà dare fondo alle risorse della rosa, nuovi compresi....ma di noi
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Per me leao può essere forte nel Milan
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A quanto pare giampaolo gli preferisce qualsiasi scappato di casa che si aggiri per milanello.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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Arrestati 12 capi ultrà della Juve: ricattavano la società per avere biglietti e gestire bagarinaggio
Inchiesta della polizia, decine di perquisizioni in tutta Italia. "Accordo militare per controllare la curva"
Arrestati i capi ultrà della curva della Juve in un’indagine della Digos di Torino. Questa mattina all'alba è scattata l'operazione “Last banner”, risultato di una lunga indagine nel gruppo criminalità organizzata della procura torinese, che ha fatto finire in manette una dozzina tra i capi dei Drughi, dei Tradizione, dei “Viking” e del “Nucleo 1985”: l'accusa è che ci fosse un accordo tra gli ultrà per mantenere il “controllo militare” della curva bianconera.
Secondo la pm Chiara Maina e il procuratore aggiunto Patrizia Caputo, che hanno coordinato le indagini della digos, i capi di questi gruppi avevano costituito un'associazione a delinquere che ricattava esponenti della Juventus per cercare di continuare ad avere biglietti agevolati per le partite all'Allianz Stadium e gestire così il bagarinaggio.
Tra gli arrestati il capo assoluto dei Drughi, Dino Mocciola, già finito in carcere all'inizio degli anni Novanta per aver ucciso durante una rapina un carabiniere e considerato uno dei responsabili delle infiltrazioni della 'ndrangheta in curva, il suo braccio destro Salvatore Cava, il leader dei Tradizione Umberto Toia. In manette anche un altro volto storico del tifo, Beppe Franzo, presidente dell'associazione “Quelli di via Filadelfia”. Altre 8 persone sono state arrestate: per tutti le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.
Da stamattina però sono in corso altre 39 perquisizioni in giro per l'Italia, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e con la collaborazione delle Digos di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella.
L’inchiesta è partita ufficialmente circa un anno fa quando la Juventus ha denunciato il ricatto cui era sottoposta dai suoi ultrà. Era la fine del campionato 2017/2018 e la società aveva interrotto alcuni privilegi concessi ai gruppi ultrà scatenando la reazione delle tifoserie che hanno cercato di ripristinare la loro posizione di forza nei confronti della Juventus. L’indagine non è selgata da un’altra operazione, condotta dalla squadra mobile di Torino, che aveva scoperto le infiltrazioni mafiose della 'ndrangheta in curva.
Gli uomini della Digos, guidati dal dirigente Carlo Ambra, hanno seguito i capi ultrà per mesi captando i continui tentativi di estorsione cui leader dei principali gruppi della tifoseria organizzata più estrema sottoponevano la Juve. Dopo anni di pace, infatti, il rapporto tra la società e il tifo organizzato si è incrinato quando per gli ultrà avere biglietti omaggio o, comunque, in numero superiore a quello consentito, è diventato più complicato. Tutto questo ha scatenato la reazione, anche violenta e minacciosa, degli ultrà: “Se non ci date i biglietti vi facciamo squalificare lo stadio con i cori razzisti” il ricatto più evidente che è andato avanti durante tutta la scorsa stagione.
L'inchiesta ha scoperchiato anche la rete di biglietterie compiacenti in giro per l'Italia che consentiva ai Drughi di recuperare in modo illecito centinaia di biglietti da rivendere poi a prezzi maggiorati. Gli investigatori hanno filmato decine di distribuzioni illecite di biglietti e individuato almeno otto ricevitorie compiacenti tra Torino, Alessandria e Roma.
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