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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl Napoli passa a Verona 2-0 e continua la sua difficilissima rincorsa al quarto posto. Sconta un grave ritardo accumulato nella prima parte di stagione. Però intanto si avvicina alla Roma.
Gattuso ha davvero cambiato marcia alla squadra. Al Milan lo hanno licenziato per prendere Klopp? Guardiola? Simeone? No, per assumere Giampaolo (e poi Pioli).Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl Napoli passa a Verona 2-0 e continua la sua difficilissima rincorsa al quarto posto. Sconta un grave ritardo accumulato nella prima parte di stagione. Però intanto si avvicina alla Roma.
Gattuso ha davvero cambiato marcia alla squadra. Al Milan lo hanno licenziato per prendere Klopp? Guardiola? Simeone? No, per assumere Giampaolo (e poi Pioli).
Inviato dal mio SM-G950F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza MessaggioMa non se n'è andato lui?...ma di noi
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Il Napoli vola col vento in poppa, la vittoria della Coppa Italia spinge la squadra di Gattuso anche in campionato. Di Milik e Lozano i gol della vittoria pesantissima a Verona: e fanno sei su sette in Serie A. Milik potrebbe andare via, magari alla Juve, ma Gattuso vorrebbe che la società cercasse di trattenerlo. L’allenatore in questo momento ha perfettamente il controllo della squadra, l’ambizione della Champions League tiene vivo il gruppo. E galoppa anche oltre il campionato…
C’è sicuramente un effetto Coppa Italia, se non addirittura un vero e proprio effetto Napoli di fondo. La vittoria della squadra di Gattuso a Verona è pesante. Unita alle altre precedenti lo stop per la pandemia è la sesta vittoria in campionato in sette partite. Insomma qualcosa nel Napoli sta accadendo non per caso.
I gol di Milik e Lozano legittimano, al momento, l’ambizione di Gattuso e De Laurentiis di tentare di entrare in Champions League. Milik in particolare è un giocatore sul mercato, la Juventus vorrebbe portarlo a Torino il prossimo anno. Gattuso ha spezzato una lancia a favore dell’attaccante, facendo notare che non ci sono sul mercato molti altri giocatori di quel ruolo e di quel livello, disponibili e a cifre ancora accessibili. Insomma, secondo Gattuso, converrebbe molto più trattenerlo che prendersi qualche decina di milioni di euro. Però è anche vero che in questi casi esiste sempre una cifra che spazza via tutti i pensieri.
Toltosi l’ambizione della Coppa Italia, festeggiato un trofeo da troppo tempo atteso, rimessa in carreggiata la squadra dopo la crisi della prima metà stagione e conseguente cambio di allenatore, il Napoli continua a godere di quella leggerezza che aumenta la spinta. I gol di Milik ci dicono che il Napoli non ha unicamente Mertens come soluzione offensiva e che il suo gioco non è strettamente italianista, tutto difesa e catenaccio.
Il Napoli ha il pregio di saper cogliere le occasioni: fino al 2-0 di Lozano il Verona di Juric avrebbe meritato sicuramente il pareggio: un clamoroso errore di Verre a porta vuota, un gol annullato per un tocco di mano fortuito e involontario. Fino appunto al raddoppio ottenuto con freddezza, proprio con l’ultima carta (la quinta), quella di Lozano, giocata da Gattuso appena cinque minuti prima.
Gattuso oggi ha perfettamente in mano la squadra, oggi è il nuovo re di Napoli e De Laurentiis vorrebbe farne quell’allenatore della vita che non è riuscito a fare con Ancelotti. Se Gattuso saprà gestire la fatica e lo stress, minimizzando il rischio infortuni, nulla di umanamente raggiungibile gli può essere precluso. Forse persino addirittura oltre il campionato…
SERIE A 27a giornata 2019-2020 Verona - Napoli 0-2 (38' Milik N, 90' Lozano N) Spal - Cagliari 0-1 (90' + 3' Simeone C) Genoa - Parma 1-4 (18' Cornelius P, 33' Cornelius P, 53' Cornelius P, 59' Iago Falque G, 87' Kulusevski P) Torino - Udinese 1-0 (16' Belotti T) *** Menez e Cornelius, la provincia del football si riprende la vetrina Menez alla Reggina e i tre gol di Cornelius sono due notizie che all'improvviso spostano l'obbiettivo dalla solita inquadratura. Non Torino e le paturnie della Juventus sarriana, non Milano e le ansie di Conte o i tormenti del Milan, non Roma, non Firenze. Reggio Calabria e Parma, la provincia del calcio italiano, che all'improvviso si riprende la vetrina. A Reggio Calabria arriva un giocatore direttamente dal Paris Saint Germain, quel Menez che in Italia conosciamo bene. Grande talento, per la maggior parte sprecato, scarsissima continuità, stessi difetti riemersi alla Roma, al Milan come a Parigi. Fino alla scelta di sterzare sulla Reggina neopromossa...ma di noi
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Originariamente Scritto da ermzenn Visualizza MessaggioNon ho visto la partita, ma su diretta c'è scritto che il Genoa ha fatto i 5 cambi in 4 momenti anziché 3... È vero?
Però nessun giornale dice nulla circa una violazione della norma.
...ma di noi
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Pioli, Europa e fedelissimi: così proverà a tenersi il Milan
L’ombra di Rangnick incombe, ma il club non ha ancora deciso. Il tecnico vuole giocarsi le sue chance: ma la qualificazione alle coppe è fondamentale
Orgoglio sì, rabbia no. Ma nessuno se ne stupisca, Stefano Pioli questo è: mai una parola fuori posto, pochissimi «io», profilo basso, sempre, comunque. Mai, in questi estenuanti mesi di convivenza coatta con l’ombra lunga di Ralf Rangnick, l’allenatore-manager che il Milan vorrebbe reclutare ad agosto per avviare l’ennesima rivoluzione, l’attuale tecnico s’è lasciato andare a sfoghi. Nemmeno dopo il clamoroso poker al Lecce che ha rilanciato le ambizioni europee del Diavolo: «Il mio futuro non mi interessa e non sono preoccupato, sto bene con la squadra», ha ribadito. Da Elliott fanno sapere che il suo understatement è stato molto apprezzato. Difficilmente questo basterà però a salvargli il posto.
L’ad Gazidis ha in mente il suo piano A: il maestro Rangnick per ripartire con una squadra giovane rinforzata da alcuni mirati elementi d’esperienza, fra i quali non ci sarà Ibrahimovic, sempre più convinto a chiudere all’Hammarby. Se questo fosse stato un anno normale, il tedesco avrebbe già firmato. Così non è. Il Covid ha rallentato la trattativa, sono venute a mancare certezze, a partire dai budget, che andranno rivisti per tutti al ribasso. Il tackle del virus. Mister Rangnick resta però in primissima fila, l’obiettivo numero uno. Il dubbio di Elliott riguarda la congiuntura, le tempistiche: è questa l’estate giusta, strizzata fra due stagioni anomale, per avviare una rivoluzione che nelle intenzioni deve essere radicale?
La discussione interna a proprietà e dirigenza prosegue. Prima di prendere una decisione definitiva, il Milan vuole vedere come si chiuderà la stagione, avere un quadro completo. Strategia di temporeggiamento assennata, per qualcuno. Per altri è invece solo tempo perso. Fatto sta che la firma del tedesco ancora non c’è. Pioli intanto va avanti alla sua maniera, a bassa voce, lavorando sul campo, alla giornata. Provando a mettere in difficoltà Elliott con l’unica arma a sua disposizione: i risultati. Se ha una chance su cento di tenersi il posto, è solo andando in Europa. Rimasto senza Ibra, che brucia le tappe e punta all’1 luglio con la Spal per il rientro, ha scelto di affidarsi ai suoi fedelissimi: Castillejo, Calhanoglu, Rebic. Li ha difesi quando tutti li criticavano: fiducia ripagata, a Lecce i suoi pretoriani non l’hanno tradito.
A guastare i piani c’è l’emergenza difensiva: Kjaer ha problemi al ginocchio e salterà la delicata controprova con la Roma, Musacchio è stato operato alla caviglia e sarà out per quattro mesi. Assenze che complicheranno lo sprint per l’Europa. Ma dopo Lecce l’entusiasmo è alle stelle, come non accadeva da tempo. Il Diavolo, finalmente, è tornato a fare un po’ paura.
CorSera...ma di noi
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Roma-Sampdoria, le formazioni e dove vederla: giallorossi contro il grande ex Ranieri
Dal caso Petrachi ai conti in sofferenza, alla mancata vendita a Friedkin: Fonseca cerca la ripartenza contro la Samp di Ranieri
Il recente passato è pesantissimo: la «sospensione» di Petrachi dal suo incarico di d.s. è stata una notizia clamorosa anche per un calcio litigioso come il nostro (Fonseca martedì ha fatto catenaccio sull’argomento). Il futuro è un grande punto interrogativo, perché sono pochi i calciatori sicuri di restare. Però quello che conta, per la Roma, è soltanto il presente. Ci sono 12 partite, a partire da mercoledì contro la Samp del grande ex Claudio Ranieri, che deve rinunciare ancora a Quagliarella, per inseguire il quarto posto. Non semplice: l’Atalanta è in pratica a +7 grazie allo scontro diretto, ma la qualificazione alla Champions League è un’esigenza sempre più pressante per il club dai bilanci in profondo rosso. Il Sole 24 Ore ha pubblicato la richiesta di un prestito bancario di 6 milioni di euro con garanzia statale, in base al decreto legge dell’8 aprile, per migliorare la liquidità della società con finanziamenti a tassi più bassi di quelli di mercato. Il club ha indicato come finalità il pagamento degli stipendi ai dipendenti. Mossa logica e in regola, però amplificata dalla situazione di incertezza, con Pallotta che vuole vendere e Friedkin respinto in occasione dell’ultima offerta.
Tornare in campo è così una boccata di aria fresca, anche se Fonseca non ha più margine di errore. Per il suo «all in» si affiderà a una squadra dall’età media alta, accentuata dal mancato recupero di Mancini in difesa: sarà sostituito da Fazio. L’allenatore portoghese insiste per il riscatto di Smalling e Mkhitaryan anche per la prossima stagione e ha ottenuto l’arrivo, a settembre, di Pedro, 33 anni.
Per fortuna tornerà presto a disposizione Zaniolo, che potrà lavorare in gruppo tra due settimane. L’unica vera buona notizia di questa stagione complicata.
Roma (4-2-3-1): Mirante; Zappacosta, Fazio, Smalling, Kolarov; Veretout, Diawara; Carles Perez, Pellegrini, Kluivert; Dzeko.
Sampdoria (3-5-2): Audero; Yoshida, Tonelli, Colley; Depaoli, Vieira, Ekdal, Jankto, Murru; Bonazzoli, Gabbiadini.
CorSera...ma di noi
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Ma i media (il solito Bocca su Repubblica) seriamente accreditano il Napoli per il quarto posto? Ma l'Atalanta dovrebbe avere un crollo abissale e il Napoli vincere tutte e 11 le partite che restano, senza permettersi nemmeno un pareggio: ma come si fa a scrivere certe cose?
Come ha detto Conte ieri, chi insegue non ha "margine di errore"...perchè basta un pareggio per vanificare ogni tentativo. Vale per chi sta a -6, figuriamoci per chi galleggia a -9 (-12 se l'Atalanta vince).
Il Napoli al massimo può superare la Roma....ma di noi
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Penso che ormai il quarto posto quelli del Napoli lo vedono con il binocolo.... È più probabile che l'Atalanta torni nella lotta scudettoOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Atalanta-Lazio, i pronostici: così la Juve ha rimesso il peso del campionato sulle spalle di Inzaghi
Per me vincerà la Lazio: la squadra di Gasperini con il Sassuolo è stata spettacolare e oscillante, quella di Inzaghi è più lineare ma ha più modi per conquistare le partite
di Mario Sconcerti
La Juve ha rimesso sulla Lazio tutto il peso del campionato. È stata quella di Bologna, giocata con una panchina densa di nomi improbabili (Muratore, Olivieri, Pinsoglio, Vrioni, Zanimacchia) a conferma dell’emergenza della Juve, non della sua abbondanza, la soluzione a un momento estremamente delicato. Per Sarri, per Ronaldo e Dybala, per tutta una squadra che non sembrava avere più riferimenti. Questa vittoria quasi senza combattere, presa subito e mai in discussione, riabitua gli avversari all’idea di una Juve come destino. E costringe la Lazio a fare l’impresa a Bergamo, dove non basterebbe pareggiare.
Non si esce da un lockdown di oltre tre mesi in cui si è gestito la rivolta contro chi non voleva più giocare per poi finire staccati di 3-4 punti dopo la prima partita. È questo il vero risultato di Bologna, il peso oscuro messo adesso sulle spalle della Lazio. Detto questo è giusto aggiungere che per me stasera vincerà la Lazio. L’Atalanta col Sassuolo è stata spettacolare e oscillante, se lascia alla Lazio le occasioni regalate al Sassuolo, rischia seriamente di perdere in fretta. Soltanto tre volte non ha subito gol in casa su 13 partite. È più bella della Lazio, ma è la bellezza del mare mosso. La Lazio è più lineare, ha una qualità diffusa lungo più parti. Almeno la Lazio che ricordo. Di questa ancora mai vista l’unica cosa certa è che le mancano titolari importanti come Leiva, Lulic e Luiz Felipe, uno dei migliori difensori del campionato.
La Lazio non è sorprendente come l’Atalanta, ma ha più modi per vincere le partite. I rigori che prende, numeri da record secolare, sono la conferma del suo gioco stretto in area, dei triangoli e i tanti dribbling che riesce a fare in zone estreme. A modo suo la partita è una piccola finale tra le due squadre che meglio hanno espresso calcio in questa strana stagione a tappe. La coppa inesistente in palio è avere l’ultima dimensione di sé. Qualcosa che potrebbe portare un atteggiamento diverso negli avversari, la sensazione che il vento stia soffiando davvero da un’altra parte.
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L’Inter punta a vincere contro il Sassuolo per continuare nella rimonta
Dubbio Lautaro in attacco. Conte (che si affida anche a un calendario favorevole): daremo fastidio a Juve e Lazio
Il piano di recupero dell’Inter prevede la riscossione di ogni credito. Dopo la vittoria contro la Samp, Antonio Conte deve battere il Sassuolo per riavvicinarsi a Juventus e Lazio e continuare l’inseguimento scudetto. Nonostante abbia gli uomini contati a centrocampo, l’Inter ha mostrato una condizione fisica superiore agli avversari, un gioco convincente, un Eriksen in crescita e la coppia Lukaku-Lautaro tornata a segnare. Conte non si nasconde più, allo scudetto crede come mai prima della ripartenza. «Vogliamo rompere le scatole fino alla fine. Chi sta davanti è padrone del suo destino, gli altri devono aumentare i giri per mantenere il passo. Juventus e Lazio per ora hanno fatto meglio di noi e hanno più margini di errori. Per noi ogni partita è quella della vita».
La risalita è dura, ma nella missione rimonta l’Inter ha un grande alleato: il calendario. Niente scontri diretti nelle prossime sette partite (poi ci sarà la Roma), all’andata nello stesso filotto di gare mise insieme sei vittorie su sette. Il Sassuolo è però il peggiore dei clienti per i nerazzurri, soprattutto nel girone di ritorno: l’Inter non riesce a batterlo a San Siro dal settembre 2014, da allora soltanto pareggi e dolori. Come se non bastasse è la squadra contro cui ha perso il 54 per cento delle sfide in campionato, solo con la Juve è andata peggio (57%). Ce n’è abbastanza per toccare ferro e fare gli scongiuri. La formazione di De Zerbi è stata travolta «all’esordio» dall’Atalanta, ma a Bergamo ha creato tanto e può essere un problema serio per l’Inter, incisiva davanti, piuttosto distratta dietro. A Napoli la difesa si è fatta trovare impreparata su un lancio del portiere, contro la Samp una dormita generale ha permesso alla formazione di Ranieri di riaprire una gara già chiusa, una tendenza da correggere. Nelle 15 partite da gennaio a oggi, tra serie A, Coppa Italia e Europa League, soltanto due volte l’Inter è uscita senza subire gol, con Udinese e Ludogorets.
Se la difesa, comunque la terza migliore del campionato con 25 reti al passivo e che oggi potrebbe non essere guidata da De Vrij ma da Ranocchia, non riesce più a chiudere la porta, l’attacco fa decollare i nerazzurri. L’Inter è specializzata in partenze veloci, nel primo tempo passa quasi sempre alla cassa andando in vantaggio, il problema è amministrare. «Con me gli attaccanti segnano sempre», sottolinea Conte, deciso a confermare Lukaku e Eriksen. Più dubbi su Lautaro, in ballottaggio con Sanchez. Qualcosa cambierà in mezzo, probabile l’impiego di Borja Valero, mentre in fascia Candreva dovrebbe far posto a uno tra D’Ambrosio e Moses. Proprio per l’esterno destro in prestito dal Chelsea e per Alexis Sanchez, arrivato con la stessa formula dal Manchester United, potrebbero esserci dei problemi. I club inglesi non hanno intenzione di prolungare il prestito per l’Europa League, Conte potrebbe dover affrontare la coppa con due giocatori in meno, Marotta sta lavorando sulla situazione. C’è spazio per risolvere il rebus, nel frattempo però l’Inter deve continuare a correre per inseguire il sogno scudetto.
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La regola dei 5 cambi dice che si possono effettuare in 3 interruzioni di gioco oltre all'intervallo, quindi credo sia giusto come hanno fatto.Winners are simply willing to do what losers won't.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioMa i media (il solito Bocca su Repubblica) seriamente accreditano il Napoli per il quarto posto? Ma l'Atalanta dovrebbe avere un crollo abissale e il Napoli vincere tutte e 11 le partite che restano, senza permettersi nemmeno un pareggio: ma come si fa a scrivere certe cose?
Come ha detto Conte ieri, chi insegue non ha "margine di errore"...perchè basta un pareggio per vanificare ogni tentativo. Vale per chi sta a -6, figuriamoci per chi galleggia a -9 (-12 se l'Atalanta vince).
Il Napoli al massimo può superare la Roma.però forse una segnalazione "ufficiale" alle autorità te la saresti beccata pure tu.
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