Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • KURTANGLE
    Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
    • Jun 2005
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    • Borgo D'io
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Perchè intanto hai giocatori che è difficile snaturare ovvero plasmare secondo le tue idee...visto che sono, per la gran parte, giocatori coi loro trascorsi ormai sedimentati, non vergini di esperienza e di vittorie...per cui la parte docente di Sarri fa fatica ad imporsi.
    .


    questo è un aspetto interessante
    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


    grazie.




    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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    • sylvester
      Bodyweb Senior
      • Dec 2004
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      Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
      a me quello che stranisce è che la juve non giochi bene a calcio.
      anche a empoli sarri giocava da dio.........

      Arrivato alla Juve gli avranno imposto di mettere da parte il fioretto e di lavorare di incudine e martello.

      Stesso sarà se dovesse arrivare Guardiola.









      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

      (L. Pirandello)

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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • In piedi tra le rovine
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        Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio

        certo i tempi ridotti nn aiutano al cambio. In ogni caso se rimane gli devi prendere i giocatori che dice lui
        Per forza.

        Io però dico solo che la Juve, ogni qualvolta cede alle mode (in questo caso alle critiche sul gioco, sullo spettacolo, che venivano dai media e da una parte del tifo) e decide dunque di cambiare abito e acconciatura, combina sempre poco o nulla...per cui i precedenti ci dicono che non finirà bene.

        La vittoria va desiderata, è una idea senza la quale nulla prende forma in quella visione del calcio: e per me il calcio è uno sport fortemente, direi completamente orientato al risultato. E' stato pensato e creato così.

        Sarri la vede in un'altra maniera, cioè riempie il vuoto con tante sue idee, quando invece dovrebbe iniziare a pensare a riempire la bacheca. Se capisce questo può forse nascere non dico un matrimonio ricco e felice ma una compagnia, una specie di amicizia, un terreno comune su cui fare un tratto di strada...altrimenti qui c'è la materia e là l'antimateria: si dice che quando si incontrano/scontrano collassino. Per ora si avvertono sinistri scossoni.
        Last edited by Sean; 18-06-2020, 01:46:32.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • Nasser95
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          • May 2013
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          Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
          Arrivato alla Juve gli avranno imposto di mettere da parte il fioretto e di lavorare di incudine e martello.

          Stesso sarà se dovesse arrivare Guardiola.
          non credo,finora dove ha allenato guardiola,la società l ha sempre accontentato,e credo che il motivo è molto semplice,no giocatori adatti,no gioco
          (ride)

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          • Steel77
            Super Moderator
            • Feb 2002
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Per forza.
            Io però dico solo che la Juve, ogni qualvolta cede alle mode (in questo caso alle critiche sul gioco, sullo spettacolo, che venivano dai media e da una parte del tifo) e decide dunque di cambiare abito e acconciatura, combina sempre poco o nulla...per cui i precedenti ci dicono che non finirà bene.
            ma nn parlerei in questo caso di aver ceduto alle mode. Nn guardare dove sei ora (in mezzo al mare agitato) ma dov'eri: avevi vinto sempre in italia e fuori avevi fatto bene mancando però l'ultimo gradino. Avevi tutto, persino il miglior giocatore, ma nn avevi fatto quell'ultimo gradino. Inevitabile pensare, e sperare, che il quid pluris fosse il gioco

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            • marcu9
              Bodyweb Advanced
              • May 2009
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              • Sicilia
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              Ditemi voi...

              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              • robybaggio10
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                • Dec 2011
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                • Franciacorta
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                Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                Razzista!
                I SUOI goals:
                -Serie A: 189
                -Serie B: 6
                -Super League: 5
                -Coppa Italia: 13
                -Chinese FA Cup: 1
                -Coppa UEFA: 5
                -Champions League: 13
                -Nazionale Under 21: 19
                -Nazionale: 19
                TOTALE: 270

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                • Virulogo.88
                  Bodyweb Advanced
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                  Che schifo, devono buttare la propaganda dappertutto

                  Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                  Originariamente Scritto da Pesca
                  lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                  • Sean
                    Csar
                    • Sep 2007
                    • 119846
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                    • In piedi tra le rovine
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                    Il Napoli vince la Coppa Italia – primo trofeo post Covid del 2020 – la Juventus dell’ex Sarri battuta ai calci di rigore. Rino Gattuso il nuovo idolo, portato in trionfo dai giocatori. Il Napoli ha strameritato la Coppa, colpiti due pali nei 90 minuti. Poi ai rigori la Juve non c’è proprio, Dybala si fa subito parare il primo penalty da Meret, Ronaldo in partita non si vede e il rigore nemmeno arriva a tirarlo. Insomma la squadra di Sarri non pervenuta, al momento i conti non tornano proprio: il primo referendum della stagione ha bocciato Sarri, ci restano scudetto e Champions E a Napoli tutti in strada, esplode la festa

                    A Napoli la città è impazzita, tutti in strada. In Italia difficilmente si riesce a vincere qualcosa che non finisca nelle mani della Juventus, club potente, attrezzatissimo, fortissimo. Vincere la Coppa Italia togliendola proprio alla Juventus, allenata tra l’altro da quel Maurizio Sarri che a Napoli – abbastanza ingenerosamente – considerano un traditore è quasi il massimo. Il calcio è elementare nei suoi comportamenti, esaltante e sadico al tempo stesso. E dunque via con la festa. Era dal 2014 che il Napoli non riusciva ad addentare un trofeo. Giusto adesso esserne soddisfatti, ma anche doveroso, per il Napoli e i napoletani, considerare questa Coppa Italia come una base di partenza che un punto d’arrivo. Da troppi anni, anzi direi decenni, il Napoli cerca di tornare alle vittorie dell’epoca di Maradona.

                    La Coppa Italia vinta dal Napoli, primo trofeo post Covid del 2020, è tutta nel segno e nel nome di Rino Gattuso, l’allenatore che in breve tempo la città ha adottato e circondato d’affetto quando un gravissimo lutto ha colpito lui e la sua famiglia. Un affetto vero, sincero, coinvolgente: è difficile non voler bene a uno come Gattuso, per la sua sincerità, genuinità, schiettezza. Questa Coppa Italia è il suo primo grande meritato successo da allenatore. Pur essendo stato un grande giocatore e un campione del mondo, ha dovuto fare la sua gavetta, attraversando anche momenti difficili e molto particolari.

                    Ma a Gattuso non bisogna riconoscere solo cuore e grinta. Il Napoli ha vinto questa Coppa battendo ed eliminando la Lazio, l’ Inter e la Juventus vale a dire le prime tre squadre della classifica di Serie A. La finale ha rischiato di vincerla anche prima dei rigori, giocando meglio della Juventus, e colpendo due pali. Il Napoli si è compattato e stretto attorno a due figure fondamentali: Gattuso e Dries Mertens, detto Ciro, oggi il suo leader spirituale in campo. Un campione belga profondamente napoletano per mentalità e identificazione con la città e il tifo. Nella stessa giornata del trionfo di Coppa, Mertens ha firmato il nuovo contratto col presidente De Laurentiis, rinunciando così alle ammalianti sirene di ricchissimi contratti altrove. Ma il Napoli non lo tratterà certamente peggio, anzi. Però è chiaro che l’atmosfera e l’ambiente abbiano pesato, semplicemente Mertens non aveva voglia di cambiare squadra. A Napoli esiste sicuramente una componente esoterica e trascendentale nel suo modo di fare calcio, difficile razionalmente farsene una ragione, ma è così.

                    Il Napoli aveva dalla sua parte la leggerezza di non avere gli occhi addosso, di non essere favorito, di poter giocare tranquillamente la partita che avesse voluto. Anche 90’ minuti di catenaccio se fosse stato necessario. E invece le occasioni migliori, nei tempi regolamentari, sono state proprio del Napoli, con i pali colpiti a inizio e alla fine. Il Napoli ha vinto perché è stato migliore della Juventus nei 90’ e soprattutto nei rigori, di fronte a un avversario completamente nel pallone.

                    SARRI E RONALDO, INSPIEGABILE
                    Che qualcosa stesse andando storto nella Juventus lo si era intuito da parecchio tempo, anche da prima della crisi e dello stop per la pandemia. Maurizio Sarri non è mai riuscito a trovare il modo di far esplodere tutte le potenzialità di questa Juve, che pure esistono, ci sono, sono evidenti. La Juventus oggi ha una squadra migliore e sulla carta più forte del Napoli, non è spiegabile come non riesca a fare un calcio adeguato all’occasione. Non è spiegabile come campioni del livello di Ronaldo e Dybala non incidano, diventino giocatori drasticamente normali. Al rigore subito sbagliato da Dybala e tirato addosso a Meret si è capito che la Juventus non può essere questa. E Ronaldo rimasto immobile senza nemmeno riuscire a tirare il suo rigore, dopo una partita anonima, è sembrato un paradosso assurdo e inspiegabile.

                    NAPOLI 4 (4-3-3) 2 JUVENTUS (4-3-3) MERET BUFFON DI LORENZO CUADRADO (85' RAMSEY) MAKSIMOVIC DE LIGT KOULIBALY BONUCCI MARIO RUI (80' HYSAJ) A. SANDRO F.RUIZ (80' ALLAN) BENTANCUR DEMME PJANIC (74' BERNARDESCHI) ZIELINSKI (87' ELMAS) MATUIDI CALLEJON (66' POLITANO) DOUGLAS COSTA (65' DANILO) MERTENS (66' MILIK) DYBALA INSIGNE RONALDO ALL. GATTUSO ALL: SARRI ARBITRO: DOVERI RETI: Sequenza dei rigori. Dybala errore, para Meret (0-0); Insigne gol (1-0); Danilo errore, alto (1-0); Politano gol (2-0); Bonucci, gol (2-1); Maksimovic gol (3-1); Ramsey gol (3-2); Milik gol (4-2). NOTE - Ammoniti Bonucci, Mario Rui, Dybala. NAPOLI IN FESTA A Napoli la città è impazzita, tutti in strada. In Italia difficilmente si riesce a vincere qualcosa che non finisca nelle mani della Juventus, club potente, attrezzatissimo, fortissimo. E dunque la festa tanto attesa è perfino doppia. Vincere la Coppa Italia togliendola proprio alla Juventus, allenata tra
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
                      Csar
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                      • In piedi tra le rovine
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                      Juve, i segnali per Sarri sono sempre più preoccupanti

                      Se una squadra forte, anzi la squadra più forte, non riesce a segnare un gol in due partite, di cui una giocata per molto tempo in superiorità numerica, allora è un segnale preoccupante. La Juventus di Sarri proprio non va, e il futuro del tecnico appare sempre più incerto. In questa stagione ha perso la Supercoppa, ora la Coppa Italia, in Champions lo attende il Lione (che parte da un vantaggio di 1-0), in campionato è braccato dalla Lazio che prima del lungo stop marciava ad un ritmo elevatissimo. Insomma, la Juve è la più forte ma non riesce proprio a dimostrarlo.

                      Il problema dei bianconeri è che vanno a due all'ora, non giocano in velocità e non creano spazi. O Douglas Costa fa un dribbling, o niente. In queste condizioni sarebbe consigliabile giocare d'attesa invece di cercare di imporre il proprio gioco. E poi è un anno che viene inseguito il gioco di Sarri, i giocatori appaiono preoccupati di svolgere un compito senza che però riuscire a metterlo in pratica.

                      Il Napoli invece ha continuato ad avere fame, ad avere voglia di fare buone partite. E poi gli azzurri sono brevilinei, hanno bisogno di poco tempo per carburare. Gattuso è pragmatico e la squadra lo segue. C'è un progetto di gioco.

                      ...ma di noi
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                      • Sean
                        Csar
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                        La Juventus non esiste più: Sarri guida una squadra non sua

                        Sarri ha perso trofei ai rigori e scudetti nei recuperi: non è fortunato. Ma questa squadra non è sua né di nessuno: Ronaldo è vuoto e Dybala non trova il ruolo. I meriti di Rino Gattuso nella vittoria del Napoli

                        di Mario Sconcerti

                        È la seconda finale che perde in stagione. Temo non sia un uomo fortunato. Ha perso scudetti nei recuperi, perde trofei ai rigori. Ma questa Juve è molto indietro, non è la sua e non è quella di nessuno. La Juve non è in condizione. Ronaldo è tornato nel suo vecchio ruolo, ma non è cambiato nulla. Il Napoli ha giocato sempre con un 4-5-1 che ha tolto spazio ai fantasisti avversari.



                        Bravo Gattuso, sinceramente. Ha annullato la Juve dopo aver eliminato l’Inter. E sono risultati su cui riflettere. Le grandi squadre non hanno il dovere di superarsi, basta non perdere e battere poi tutte le altre che sono inferiori. Ma oltre la qualità tattica nel Napoli è complesso cercare qualcosa. Il migliore è stato Insigne che è diventato giocatore completo, come ubbidienza tutti gli altri. Anche questo è un gioco, ma dimostra più la qualità di un tecnico realista che le reali qualità dei giocatori.

                        La Juve invece non c’è più. In questo momento non esiste. Ha tenuto il Napoli nella sua metà campo senza dare mai la sensazione di poterlo battere. Ronaldo è vivo ma vuoto. Dybala confuso nella ricerca di un ruolo. Ormai tutti considerano Pjanic un sopravvissuto: è bastata una mezza frase di mercato per eliminarlo dai buoni voti.

                        Nervoso Bentancur. Modesto tra la folla Matuidi. In questi casi la differenza devono farla i grandi giocatori. Quelli della Juve non l’hanno fatta. In realtà il virus pesa. Sembrano partite di precampionato. Dopo mezzora si cerca la fine, l’acqua, il riposo. Solo che adesso il risultato conta. Né hanno imparato i tecnici a gestire le sostituzioni. La prima anche ieri è avvenuta dopo oltre un’ora, poi un’orgia. È un calcio leggero, ma lo dobbiamo giocare. Possibilmente vincere. E allora, sinceramente, viva il Napoli.


                        CorSera
                        ...ma di noi
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                        «nessun vincolo univa questi morti
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                        • Sean
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                          Napoli-Juventus 4-2, Gattuso salta, urla e piange: «Ha meritato il Napoli»

                          L'allenatore festeggia il suo primo titolo sommerso dagli abbracci dei suoi giocatori: «Voglio senso di appartenenza e passione, ciò che ho sempre messo io nel calcio»

                          Quel che resta di Rino Gattuso, dopo una serata di trincea e assalto, insomma più «Ringhio» che mai, esplode sul rigore di Milik: salta, urla, piange. Uscito da settimane terribili, per la scomparsa della sorella Francesca, Gattuso si prende il primo trofeo da allenatore, dopo averne razziati infiniti da giocatore. Forse, vale il fuorionda Rai, prima della riffa dei rigori: «Ha meritato il Napoli». Che è stato molto tutti per uno e uno per tutti, proprio come aveva chiesto il suo tecnico. «Dai miei voglio senso di appartenenza, e passione, ciò che ho sempre messo io nel calcio», dice. Non è un caso che, appena è finita, tutti lo sommergono, per poi buttarlo in cielo, come sempre succede nella notti magiche. Eppure, dopo pochi minuti, l’epilogo ha l’aria di un incipit, con giocatori, staff, dirigenti, attorno a Ringhio, per ascoltarne il discorso: «Se giochiamo così, possiamo andare fino in fondo». Chiude il presidente De Laurentiis: «Forza, andiamo a prenderci la qualificazione alla Champions». Del resto, in una notte del genere si può chiedere di tutto. Dopo aver battuto Cristiano Ronaldo, mister Finali (19 gol su 28 appuntamenti) e soffiato la prima vittoria italiana a Maurizio Sarri, l’enorme ex. Quello che avrebbe fatto volentieri il bis, dopo la Coppa Italia di serie D, con il Sansovino, nel 2003.


                          Eppure, non si parte esattamente alla grande: inno con parole dimenticate (da Sergio Sylvestre, americano di Los Angeles), tifosi virtuali tipo Supercoppa in Cina, e grafici modello quotazioni di Piazza Affari. Sarri, con solita polo manica lunga, è in versione direttore d’orchestra: «Ritmo, ritmo», ripete, già in piedi davanti alla panchina. La Juve parte con il baricentro molto alto, ma senza l’ossessione del pressing, come invece fece al San Paolo, nella sfida di campionato, quando il Napoli vinse giocando molto di rimessa, che non significa di rinuncia. Quel che poi era nei progetti anche questa volta, con 11 giocatori dietro la linea della palla, e compressi in 25 metri. Difatti, Sarri dispensa consigli: come dire, palleggiamo ma non esageriamo, nello sbilanciarci.


                          Dall’altra parte, dopo un po’ di pressione, e qualche disimpegno spensierato dalle parti di Meret, Gattuso allarga le braccia: «Possiamo anche rischiare un po’ meno», urla. Poco dopo, fa lo stesso gesto Sarri, su una punizione dai 25 metri, fiutando il pericolo. Lo stesso presentimento che dev’essere passato per la testa di Gigi Buffon: «Ehi, arbitro, la barriera tutto a posto?», grida il portiere, immaginando un’eccessiva distanza. Gli andrà bene: palo di Insigne. Piazzato nel tridente con Callejon e Mertens, da centravanti. Il trio con il quale, ai tempi del Napoli, il Comandante aveva promesso la rivoluzione. Per questo, mentre mordicchia i soliti filtri, pare emozionato anche senza pubblico, toccato da un avversario che non sarà mai nemico. Anzi: «Se proprio devo perdere, sono contento di farlo contro il Napoli», disse quella notte di campionato. Adesso, quello è il terzetto di Gattuso che, alla fine, sarà molto più pericoloso di quello bianconero.

                          Gattuso conosce bene i limiti dei suoi, prima ancora di saperne lucidare i pregi. E tiene duro, fino alle lacrime. Sembra quasi che si sia spostato qualcosa nel cuore delle cose, per dirla con William Gibson, uno della Beat generation tanto amata da Sarri. Ma questa era la pagina di Gattuso.



                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Sean
                            Csar
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                            Ha indubbiamente meritato il Napoli. In semifinale ha eliminato l'Inter vincendo a Milano. In finale ha battuto la Juve ai rigori ma creato anche occasioni pericolosissime durante i regolamentari.

                            De Laurentiis si dimostra ancora una volta capace di sistemare le sue cose come a tanti non riesce: manda via Ancelotti e prende Gattuso e vince un trofeo. E' stato quasi travolto dall'ammutinamento della rosa e riesce a far rientrare il tutto con anche il rinnovo di Mertens, uno dei Masaniello del gruppo: chapeau.

                            La vittoria del Napoli di ieri sera ci apre ad ulteriori riflessioni: in questi ormai 9 anni di profondi mutamenti, con l'arrivo delle proprietà straniere, che sbarcano pensando di trovare qua i selvaggi col l'anello al naso, in questi 9 anni le proprietà straniere non hanno vinto un cacchio e a vincere (al netto degli Agnelli, che vincono da un secolo) sono stati i presidenti-padroni, i presidenti-artigiani, i presidenti che non chiamano centomila manager alla loro corte ma fanno praticamente tutto da soli, con forte e sapiente conduzione societaria, tra bastone e carota: De Laurentiis e Lotito.

                            I cinesi si stanno limitando a darsi le medagliette da soli, dato che non hanno ancora vinto un ciufolo. Pallotta ha riportato la Roma a come l'ha lasciata la Sensi ed Elliott è un mero fondo speculativo che vuol ridurre il Milan ad una squadra di "ggiovani", una Udinese: De Laurentiis e Lotito non fanno prendere le ragnatele alle rispettive bacheche e in specie il primo in questi anni si è fatto anche la champions e ha pure sfiorato lo scudetto, titolo che piazze e società molto più grandi guardano da secoli col binocolo.

                            Pure Lotito sta annusando profumo di titolo, quello che laurea campioni d'Italia. Ci sono di mezzo le incertezze del post-Covid (come saranno le squadre in questo luglio che deciderà del verdetto?) e la Juve, tra lui e il massimo trionfo. Però è lì, in pienissima corsa.

                            E' (ancora) lì anche Sarri, un altro che ha vinto più sui giornali che nella vita calcistica, più nella realtà parallela dei media che su quella unica, fondante e vera del campo, giudice inappellabile, radiografo impietoso.

                            Sarri ha 12 partite per cambiare un destino che sta iniziando ad assumere gli inquietanti contorni del vuoto: per intanto complimenti a Gattuso. Il brutto anatroccolo sta mettendo le piume.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • germanomosconi
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                              Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
                              secondo me come rosa siete ancora oscenamente superiori al napoli di sarri.......che però giocava da dio
                              cioè con sarri hisaj sembrava un gran terzino.........voi a destra stasera avevate cuadrado.....di che parliamo su
                              Non so, metà dei giocatori sono finiti o quasi
                              Originariamente Scritto da Marco pl
                              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              IO? Mai masturbato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              Io sono drogato..

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                              • marcu9
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                                Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                                Razzista!
                                Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                                Che schifo, devono buttare la propaganda dappertutto

                                Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                                Con tutti i cantanti Italiani bravi che ci sono vanno a prendere un cantante straniero che non conosce l'italiano e che si scorda pure le parole..[emoji28]
                                Io davvero mi chiedo perché..
                                Lo trovo assurdo.
                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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