Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioNapoli, Gattuso gestisce le energie: cambi in vista per la Juve
Solo Lobotka indisponibile, il tecnico apporterà modifiche per la finale di mercoledì. Mario Rui, Fabian e Callejon in rampa di lancio
Senza mezze misure: dai 105 giorni di lockdown calcistico alla ripresa a tappe forzate, che imporrà al Napoli di ritornare in campo già mercoledì sera allo stadio Olimpico di Roma, per la finalissima di Coppa Italia contro la Juventus. Rispetto agli avversari, leggermente avvantaggiati dal calendario, gli azzurri avranno oltretutto 24 ore in meno per recuperare le energie fisiche e mentali perdute. Ma Gattuso può consolarsi con le buone notizie che arrivano dall'infermeria, rimasta quasi vuota nonostante la dispendiosa battaglia di sabato scorso contro l'Inter. L'unico indisponibile è il centrocampista slovacco Lobotka, ko per un fastidio muscolare. In compenso è però ritornato in gruppo il difensore greco Manolas, che comunque troverà posto al massimo in panchina nella super sfida contro i bianconeri. Non è il caso di correre rischi e la coppia di centrali formata da Koulibaly e Maksimovic ha oltretutto confermato la sua affidabilità, neutralizzando Lukaku e Lautaro Martinez.
Sono dunque altre le possibili novità su cui sta riflettendo Gattuso, al di là della staffetta imposta tra i pali dalla grave squalifica di Ospina, il cui posto sarà preso da Meret. Ma il cambio di portiere non sarà l'unica novità nel Napoli, perché tira aria di turn over in tutti e tre i reparti. In difesa è pronto per riprendersi il suo posto tra i titolari il terzino portoghese Mario Rui, che era diffidato e pure per questo era stato lasciato prudenzialmente in panchina, contro l'Inter. A centrocampo avanza la candidatura dello spagnolo Fabian, a cui farà spazio probabilmente Elmas. Il ballottaggio in attacco è invece tra Politano e Callejon, che potrebbe spuntarla per la sua maggiore esperienza e duttilità tattica.
Gattuso farà le sue scelte solo dopo la rifinitura al San Paolo. Confermato il ritiro in città alla vigilia della sfida con la Juve. Il Napoli partirà infatti per Roma soltanto mercoledì mattina. Per il tecnico calabrese si tratterà della terza finale sulla panchina (compresa la Supercoppa), ad appena 42 anni. È invece la quinta dell'era De Laurentiis (Supercoppe comprese), i cui ultimi successi risalgono alla ormai lontana gestione di Benitez.
https://www.repubblica.it/sport/calc...tus-259269715/
e ci credo
contro l'inter in campo passeggiavano.
ci vogliono forze fresche urgentemente per domani sera
Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza MessaggioMassi, tu danneggi la tua linea, telefonica come Arturo distrugge i suoi documenti..... Non so se sei innamorato della signorina del 187 o ci sono motivazioni feltrinelliane che ti spingono a farlo ma un linea guasta ogni mese non esiste nemmeno in Thailandia
hahahahahahahaha
Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioSean avrà ancora la sip.
.
haahahahahahahahahahah
e chiama con la scheda telefonica in caso di necessità
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioNel senso che mi è subito venuto l'impulso di rispondere, ma poi ho desistito per cause tecniche.
Non sono assolutamente d'accordo con quanto dice Kurt, quel giustificazionismo. La Lazio davanti non è una attenuante, semmai una aggravante...perchè hanno speso 80 per Lukaku, 50 per Barella, 20 per Eriksen e 12 anno per Conte per finire dietro alla Lazio?
Pure Sconcerti (che di certo non è uno "juventino tradito da Conte") scrive che per ora ha fatto più Marotta dell'allenatore. In cosa ha migliorato l'Inter Conte? Deve ancora azzeccare una grande partita.Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPerchè altrimenti vale tutto...ma il calcio per fortuna è ancora uno di quegli ambiti dove è possibile avere un metro assoluto che mette in fila meriti e demeriti, vittorie e sconfitte, bravi e somari: la classifica, i risultati, la resa complessiva. Non si scappa.
Se dovesse vincere la Lazio, e la Juve finire seconda, cosa ci raccontiamo, che se non ci fosse stata questa Lazio avremmo vinto noi? Dite che basta per fare spallucce e guardare avanti? Io credo di no: non basta a noi e nemmeno a chi dovrà valutare un lavoro per capire cosa funziona e cosa no.
E' il campo che ti indica se stai percorrendo la strada giusta o se sei in un vicolo cieco o se devi correggere la rotta. Se arriviamo secondi, dietro una squadra che ha speso un decimo rispetto alla tua, è evidente che non puoi ritenerti soddisfatto: dei giocatori? del mercato? dell'allenatore? Lo vedremo. Però certo la scusa di fare finta di cancellare chi sta davanti non può essere addotta, perchè è proprio quello il metro di giudizio.
Conte è stato tranvato ai gironi di champions, eliminato dal PSV e poi dai baby del Barca. In coppa Italia ha perso (in casa) col Napoli di Gattuso appena arrivato. In campionato non ha vinto un mezzo scontro diretto, facendo punti solo con squadre inferiori: e allora rispetto a Spalletti il plus dove sta? Con tutto che, rispetto a Spalletti, gli hanno speso milioni.
Dice: ma è rimasto competitivo fino a marzo: sbagliato. Quando la stagione è stata interrotta l'Inter non stava azzeccando più una partita, in evidente regressione tecnica. Si fosse continuato avremmo parlato di crisi.
la lazio sta facendo un campionato mostruoso e si sta giocando lo scudetto testa a testa con la juve
ad inizio anno l'obiettivo dell'inter era giocarsi lo scudetto con la juve?
No assolutamente, quindi non ha senso rimproverarla perché non è lissù
L'obiettivo era diventare la seconda forza del campionato e se ad oggi non lo è è per un miracolo laziese...Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
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Milan, un ko amaro e le tante grane tecniche e societarie che vanno risolte
Per il pericolante Pioli la qualificazione all’Europa League è l’ultimo misero traguardo. Ma l’approdo alla finale di Coppa Italia avrebbe coperto i guai presenti e quelli a venire
Tuoni sotto la Madonnina. Se l’approdo alla finale di Coppa Italia sembrava sulla carta già alla vigilia un Tourmalet da scalare con il tacco 12, dovendo il Milan fare a meno di Ibrahimovic, Castillejo e Theo Hernandez, l’eliminazione non è stata indolore. Di fatto il Diavolo non ha sfruttato la via più breve di conquistare un posto al sole nelle coppe, rimandando ogni discorso ora al compresso finale di campionato.
Nelle 12 gare restanti la squadra di Pioli, fatta eccezione per l’Inter, dovrà affrontare tutte le big che la precedono in classifica, a cominciare dalla Roma che sarà a San Siro il 28 giugno prossimo. Non proprio un calendario in discesa, piuttosto un crash test per valutare affidabilità e doti dei molti elementi dal futuro in bilico. A meno di due anni dall’insediamento del fondo Elliott, dopo aver cambiato allenatori (da Gattuso a Pioli passando per Giampaolo), avvicendato manager dell’area tecnica (ingaggiati e già ai saluti Leonardo e Boban), senza lesinare sforzi economici sul mercato e respingendo i rumour di cessioni societarie, il Milan si appresta al tour de force estivo con la consapevolezza di avere alle porte l’ennesima rivoluzione. Su tutti i livelli. Dalla scrivania, alla panchina, transitando per lo spogliatoio. Paolo Maldini, Stefano Pioli e Zlatan Ibrahimovic sono virtualmente seduti nella sala d’aspetto di Ivan Gazidis, in fremente attesa di un colloquio e di delucidazioni sui piani futuri. L’ad con tutti prende tempo rimandando ogni decisione al termine di questo tormentato campionato. Maldini, dopo l’uscita di scena di Boban, pur non condividendo i contatti dell’ad con Ralf Rangnick, resta convinto che i bilanci di una stagione vadano stilati alla sua conclusione. La proprietà in linea di principio non vorrebbe separarsi da Paolo a patto però che quest’ultimo lavori in un’ottica di collaborazione aziendale. Accetterà Maldini di restare con il rischio di essere depotenziato dopo il probabile arrivo di Rangnick che com’è noto vorrebbe dettare anche le linee guida in tema di mercato?
Solo un clamoroso ribaltone ora non preventivabile potrebbe trattenere Pioli in panchina: ha il merito di essere rimasto sempre in silenzio mentre la bufera attorno a lui impazzava e di isolare il gruppo in una bolla. Le spine maggiori sono legate a Ibra, che fra martedì e mercoledì si sottoporrà agli accertamenti per valutare i progressi dopo lo stiramento al polpaccio. In Svezia nel week end, dopo aver assistito al successo dell’Hammarby, di cui è socio, ha violato i protocolli sanitari facendo visita allo spogliatoio dei ragazzi con cui si era allenato in quarantena. Il progetto giovani (che cozza con l’ingaggio di un 39enne) e la richiesta di ingaggio di 6 milioni frenano per ora le intenzioni di Gazidis di proseguire il matrimonio con Ibra, per il quale il Monza di Berlusconi e Galliani è pronto a far follie.
Martedì intanto sono previste le visite mediche di Kalulu del Lione. Classe 2000 e a parametro zero. Che piaccia o no, un profilo nel segno del nuovo corso.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Roma, Pallotta è «stanco» e prova a riaprire con Friedkin per la cessione
«L’ultima offerta non era accettabile, ma se ha i soldi lo ascolterò: voglio lasciare il club in mani solide». Il bilancio avrà un rosso a tre cifre, rischia di dover cedere pezzi pregiati
Chiamatelo, se volete, effetto Financial Times. Che a Roma non è il quotidiano più letto, ma è la Bibbia per chi gravita intorno alla finanza. Tre giorni fa il quotidiano ha dedicato un articolo alla trattativa per la cessione della Roma da Pallotta a Friedkin, prima bloccata dalla pandemia e poi saltata dopo l’ultima offerta del texano. «È stata una mossa rischiosa rifiutare 575 milioni» ha commentato ultima offerta una fonte del giornale.
Lunedì, in un’intervista cucita su misura dai canali ufficiali del club, Pallotta ha messo nero su bianco il suo desiderio di vendere, mai espresso con così tanta chiarezza: «Sto invecchiando e penso al futuro: vorrei lasciare il club in mani solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe». E qui si inserisce quella che sembra una nuova proposta a Friedkin, anche se espressa con i modi tipici del bostoniano: «Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi e stavamo trovando un accordo... poi l’offerta si è trasformata in qualcosa di sempre meno appetibile. L’ultima offerta non era minimamente accettabile. Se il gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora, avanzando un’offerta accettabile, lo ascolteremmo. È impossibile sapere se possa essere o meno il salvatore della Roma, come alcuni pensano. Di sicuro abbiamo persone che vogliono parlare con noi e, da fiduciari, dobbiamo ascoltarle».
L’offerta di Friedkin prevedeva 490 milioni a Pallotta e soci (che avrebbero così venduto in perdita, ma in una situazione di estrema difficoltà dovuta alla pandemia) e 85 milioni di finanziamento alla Roma. Soldi necessari per non mettere in vendita i gioielli di casa, tra i quali il più appetito è di sicuro Zaniolo, unico che può garantire una ricca plusvalenza, dentro una rosa di calciatori avanti con l’età e con ingaggi faraonici. «C’è incertezza ovunque nel calcio. Ci sono tante componenti in movimento e molto dipende da potenziali investimenti nel club». Se Friedkin non si rifarà avanti, toccherà a Goldman Sachs trovare altri acquirenti o soci di minoranza. Impresa ardua: la Roma chiuderà il bilancio al 30 giugno con un «rosso» a tre cifre.
Le parole di Pallotta hanno messo sullo sfondo il caso-Petrachi. Il direttore sportivo — sotto contratto fino al 2022 a un milione e 200 mila euro netti a stagione — vorrebbe restare, ma la rottura con Pallotta è definitiva. Può salvarlo fino al termine della stagione la necessità di pensare solo alle partite, placando le polemiche, ma il d.s. ha contro presidente, allenatore e giocatori. Ha perso ogni potere, facendo gaffe continue. L’ultima è il messaggio mandato a Pallotta, per lamentarsi, trasformatosi nel peggiore dei boomerang.
CorSera...ma di noi
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L'unica soluzione possibile per il Milan sarebbe, ahimé, l'ennesimo cambio di proprietà.
Prima o poi.beccheremo quella.giusta.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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Originariamente Scritto da sylvester Visualizza MessaggioL'unica soluzione possibile per il Milan sarebbe, ahimé, l'ennesimo cambio di proprietà.
Prima o poi.beccheremo quella.giusta.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Che rivoluzione! Una Final Eight in partita secca per Champions ed Europa League
Il tabellone delle date per concludere Champions ed Europa League è stato deciso e sarà confermato domani dall'esecutivo Uefa. In Champions sono già qualificate Atalanta, Psg, Atletico Madrid e Lipsia, mancano le altre quattro. Il sorteggio dei quarti e delle semifinali si svolgerà a metà luglio. Mercoledì 7 agosto la Juve ospita il Lione e il City riceve il Real Madrid dopo aver vinto l’andata 2-1. Giovedì 8 spazio a Barça-Napoli e Bayern-Chelsea. Poi tutti a Lisbona dove il “Mundialito” comincia mercoledì 12. In calendario, un quarto di finale al giorno: due al Da Luz, due all’Alvalade. Quindi due giorni di stop, le semifinali (18 e 19), e domenica 23 la finalissima al Da Luz.
In Europa League, invece, Roma-Siviglia e Inter-Getafe si disputeranno in gara secca il 6 agosto in Germania, dove si svolgerà la final eight tra Francoforte, Duisburg, Gelsenkirchen e Colonia. Le 8 qualificate si ritroveranno nei 4 stadi per i quarti di finale: due partite il 10, altre due l’11. Le semifinali il 16 e il 17. E la finale — pare Colonia — martedì 20.
Inoltre, non passerà la regola sulle cinque sostituzioni, ma saranno ammesse le solite 3; probabile ma non sicura la riapertura delle liste per inserire nuovi giocatori in caso di infortuni (e recuperi) durante la sosta; al momento si giocherà a porte chiuse. La Supercoppa si giocherà il 24 settembre a Budapest. I preliminari cominceranno in estate, il sorteggio dei gruppi sarà quasi sicuramente spalmato il 1° e il 2 ottobre a Nyon. Parlando di finali: le sedi saranno tutte spostate di una stagione rispetto al vecchio calendario. Per cui Istanbul (Champions) e Danzica (EL) nel 2021; San Pietroburgo e Siviglia nel 2022; Monaco di Baviera e Budapest nel 2023. Con la finale di Champions il 23 agosto, ci sarà spazio per la Nations League a settembre.
(Gasport)...ma di noi
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioIl Milan costa. Dove lo trovi un amatore disposto a perderci dei soldi?
Si può comprare una squadra per farsi conoscere (come Suning per farsi un nome in Europa). Oppure per far fruttare un investimento (Pallotta e lo stadio). Comunque come "mezzo per".
Se poi uno è bravo può anche far camminare una società puù o meno sulle sue gambe, evitando di buttarci soldi a fondo perduto (Agnelli e la Juve)....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
Originariamente Scritto da SergioSei un coglione.
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Originariamente Scritto da Pesca Visualizza Messaggiotu che hai giocato al calcio, il calcio è il gioco che ami, come spieghi una roba del genere al di là della segaiolaggine media di quesi campionati?
Ci tieni, ti trovi in una situazione perfetta, tutto va in tuo favore, batticuore, fiatone, cuore in gola, annebbiamento della vista, perdita del controllo degli arti, sbagli a porta vuota.
Ti sarà capitato di vederlo, suppongo, da qualche parte, in qualcuno.
Sarai, spero, stata magnanima.Originariamente Scritto da Seanmò sono cazzi questo è sicuro.Originariamente Scritto da bertinho7ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Originariamente Scritto da Giampo93A me fai venire in mente il compianto bertignoOriginariamente Scritto da huntermasterBignèw
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Non ci vedo nulla di così assurdo, ovviamente bisogna aver giocato ogni tanto e non solo guardato le partite dal divano per capire , dopotutto gioca in seconda categoria
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza MessaggioNulla di strano.
Ci tieni, ti trovi in una situazione perfetta, tutto va in tuo favore, batticuore, fiatone, cuore in gola, annebbiamento della vista, perdita del controllo degli arti, sbagli a porta vuota.
Ti sarà capitato di vederlo, suppongo, da qualche parte, in qualcuno.
Sarai, spero, stata magnanima.
haahhahahahahahahahaOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
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Juventus, Sarri: "Ho fatto 8 promozioni, quando mi dicono che non ho vinto nulla mi girano i..."
Le parole dell'allenatore alla vigilia della finale di coppa Italia contro il Napoli
Maurizio Sarri è alla ricerca del suo primo trofeo italiano dopo la Coppa Italia di serie D con la Sansovino, ma se la questione viene messa in questi termine lui si inalbera: "Mi girano i coglioni quando dicono che non ho vinto niente. Ho fatto otto promozioni e tutte sul campo, non ho saltato una categoria tranne nel passaggio dalla C1 alla B, dove ho comunque raggiunto i play-off. E sul campo ho conquistato l'accesso alla Champions. E' un percorso che può sembrare semplice ma invece è difficilissimo. Qui ho sbagliato qualche partita e ci sta, ma era dagli anni 50 che un allenatore al primo anno di Juventus non aveva la mia media punti, anche se nessuno se ne ricorda. È chiaro che diventa tutto più difficile se vincere è un'abitudine, ma bisogna sempre ricordarsi che la vittoria non è la normalità ma va vissuta come un momento eccezionale". Anche per questo dice di non voler vincere per sé stesso: "Il sentimento prevalente è aiutare i giocatori a vincere, e di farlo per società e tifosi". Il fatto che possa accadere contro il "suo" Napoli non lo turba: "In questo momento non ho retropensieri. Sono pienamente proiettato su di noi".
Mi interessa la finale, non contro chi giochiamo
Il tema Napoli stavolta non lo ha coinvolto. Dopo la rete di polemiche in cui cascò dopo la gara di campionato a fine gennaio ("Se proprio c'era da perdere una partita, almeno sono contenti i ragazzi", disse: e i ragazzi erano Insigne e compagni), stavolta ha diplomaticamente girato alla larga dall'argomento: "Mi interessa che sia una finale, non contro chi la giocheremo. Del Napoli non mi importa nulla". Il Napoli è solo la squadra avversaria, oggi: "Contro l'Inter ho visto una squadra che ha cercato di pressare alto, poi non so se si sono adeguati alle condizioni fisiche o al risultato, e si sono abbassati. Hanno vinto con Inter e Juve e pareggiato con il Barcellona: è una squadra che in certe partite sa esprimersi su alti livelli".
Gli errori da evitare
E Sarri sa che non potrà ripetere gli errori commessi nella gara di campionato: "Giocammo una brutta partita, commettendo errori che contro una squadra di palleggiatori non ti puoi permettere: ci siamo allungati, allargati, abbiamo perso compattezza e preso gol da un cross nostro. A questo tipo di formazioni, se sbagli nella distribuzione della palla regali subito contropiedi rapidi e pericolosi". Gattuso gli piace e non ne fa mistero: "E' un ragazzo schietto, che parla diretto, come me. Mi piace parecchio e non sono sorpreso del suo percorso, perché aveva fatto molto bene anche al Milan".
Un momento particolare
La Juve della semifinale è stata all'altezza solo per mezzora, "e non è che in cinque giorni la condizione possa cambiare in maniera totale. È un momento particolare e le partite sono particolari. È tutto difficilissimo, a cominciare dall'interpretazione fisica e mentale del match. Ma è normale, nell'anormalità di questo periodo. Con il Milan abbiamo cominciato con un'aggressività rara e una supremazia territoriale dell'80% in parità numerica, poi la partita è stata condizionata da tanti fattori, come il risultato favorevole e la sensazione che gli avversari non ci potevamo creare grande difficoltà, e forse la situazione non ci ha portato a richiedere al nostro fisico il 110% perché c'era il presupposto per andare in finale senza spendere tutto".
Dobbiamo tirare tutto fuori
Se in semifinale Sarri ammette che la Juve si è risparmiata, in finale non potrà farlo: "Abbiamo giocato 7 mesi e fatto 3 mesi di lockdown per arrivare a questo: è il momento di tirare fuori tutto anche se non può essere il 100 per cento". Però la sua squadra ha molto da dare, ne è convinto: "A livello tattico non abbiamo potuto cambiare molto, non è che abbiamo fatto 100 allenamenti collettivi e da qui in avanti giocheremo, più che allenarci. Mentalmente è stato un periodo strano, difficile, da cui uno può uscirne migliorato o peggiorato. Io i ragazzi li ho trovati migliori, più aperti, più sorridenti, più disposti al dialogo, più disponibili. E anch'io mi sono reso conto di essere più paziente, forse meno intransigente".
...ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Non ho trovato la conferenza di Gattuso, non avrà ancora parlato.
Che dire? Il Napoli è un brutto cliente, in specie in partita secca dove poi tutto si svolgerà in 90 minuti senza supplementari.
Da quando nell'ormai lontano 2012 la Juve è tornata ai successi, ha disputato 13 finali di coppe nazionali (Italia e supercoppa), incontrando:
6 volte la Lazio
4 volte il Milan
3 volte il Napoli
Con la Lazio vinte 4 e perse 2
Col Milan 3 vinte ed un pari (sconfitta ai rigori)
Col Napoli 1 vinta 1 pareggiata (sconfitta ai rigori) e 1 persa
Dunque il Napoli è stato l'avversario più ostico e in fondo l'unico che in questi ormai 8 anni ha seriamente sfiorato lo scudetto, con Sarri in panchina tra l'altro.
Quindi domani finale apertissima che la Juve deve però cercare di vincere entro i 90 minuti. Il problema è l'asfissia da goal. Higuain non ci sarà, toccherà sperare nella forma (da trovare) di Ronaldo e nella vena di Dybala....ma di noi
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