Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • marco83
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    Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
    Che lotito sia un bravo amministratore mai messo in dubbio
    Come nessun altro qua a memoria
    Al massimo si criticava il suo essere con le mani in pasta ovunque
    Poi ovviamente essendo a capo della Lazio.....
    Ma tra Pallotta e lui farei cambio oggi stesso
    Chiaramente la gestione di pallotta sia tecnica che economica della roma è stata al di sotto delle aspettative. In 9 anni non abbiamo fatto passi in avanti.
    Il paragone con lotito pero non si puo sentire. Ricordiamo che la lazio è stata salvata dal fallimento dalla politica con una legge speciale, poi cancellata, che gli ha permesso di spalmare I debiti su 23 anni. Cosa che non è stata permessa a napoli e fiorentina o parma che sono fallite e retrocesse in serie d.
    Ricordiamo anche, che la lazio non entra in champions league da 15 anni e non arriva sopra la rona in campionato da 10.
    Lo.dico cosi tanto per rinfarinare la memoria

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    • marco83
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      Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
      Che lotito sia un bravo amministratore mai messo in dubbio
      Come nessun altro qua a memoria
      Al massimo si criticava il suo essere con le mani in pasta ovunque
      Poi ovviamente essendo a capo della Lazio.....
      Ma tra Pallotta e lui farei cambio oggi stesso
      Chiaramente la gestione di pallotta sia tecnica che economica della roma è stata al di sotto delle aspettative. In 9 anni non abbiamo fatto passi in avanti.
      Il paragone con lotito pero non si puo sentire. Ricordiamo che la lazio è stata salvata dal fallimento dalla politica con una legge speciale, poi cancellata, che gli ha permesso di spalmare I debiti su 23 anni. Cosa che non è stata permessa a napoli e fiorentina o parma che sono fallite e retrocesse in serie d.
      Ricordiamo anche, che la lazio non entra in champions league da 15 anni e non arriva sopra la roma in campionato da 10.
      Lo.dico cosi tanto per rinfrescare la memoria
      Last edited by marco83; 07-06-2020, 23:28:01.

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      • germanomosconi
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        • pordenone
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        Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
        Chiaramente la gestione di pallotta sia tecnica che economica della roma è stata al di sotto delle aspettative. In 9 anni non abbiamo fatto passi in avanti.
        Il paragone con lotito pero non si puo sentire. Ricordiamo che la lazio è stata salvata dal fallimento dalla politica con una legge speciale, poi cancellata, che gli ha permesso di spalmare I debiti su 23 anni. Cosa che non è stata permessa a napoli e fiorentina o parma che sono fallite e retrocesse in serie d.
        Ricordiamo anche, che la lazio non entra in champions league da 15 anni e non arriva sopra la rona in campionato da 10.
        Lo.dico cosi tanto per rinfarinare la memoria
        Però economicamente parlando la Lazio è in salute, la Roma invece è sull'orlo del tracollo
        Originariamente Scritto da Marco pl
        i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
        Originariamente Scritto da master wallace
        IO? Mai masturbato.
        Originariamente Scritto da master wallace
        Io sono drogato..

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        • Sean
          Csar
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          La Coppa Italia è già un calcio buono per sovvertire le certezze, Napoli favorito

          Le quattro semifinaliste saranno le uniche a provarsi davvero prima del ritorno della serie A: è un vantaggio in un calcio meno fisico e più pieno di imperfezioni

          di Mario Sconcerti

          Il primo effetto del calcio che ritorna è che potremo smettere di parlare del calcio tedesco e trovarselo nei tg come fosse una notizia lunare. Non è stato un grande calcio nemmeno il loro, improvvisato e senza contatti fisici, quasi senza dribbling.

          Questo ha portato ad attaccare in molti e a difendersi in di più. È stato cioè un calcio istintivo, pieno di contropiedi e di spazi improvvisi. Sotto questo aspetto mi ha ricordato un po’ il calcio femminile, dove tutto sembra ottimo, ma qualcosa nell’insieme è più esposto all’errore. La Coppa Italia sarà uno spettacolo forte anche per questa possibilità di imperfezione. E alla fine darà un grosso vantaggio a chi la gioca. Juve, Milan, Napoli e Inter saranno le uniche squadre a provarsi davvero prima di ricominciare.


          Questo le porterà avanti di una decina di giorni sulle altre. Anche la formula rubata al virus è la più spettacolare, tutte finali in pochi giorni con un risultato che a molte salverebbe la stagione. È questo uno dei fascini perversi di questa coda: siamo costretti a rimettere in discussione quelle che consideravamo certezze. Adesso si riapre tutto, arrivano risultati definitivi.

          Conte deve ricominciare a cercare di vincere, quindi rischierà di perdere due volte. Risultato che metterebbe in discussione tutto il suo lavoro. La Juve ha già perso la Supercoppa e tre partite subito prima del lockdown, contro Lazio, Verona e Lione. La sua vera stagione comincia adesso, quindi anche tutti gli scenari che ne sono conseguenza, punto primo la conferma convinta del tecnico.

          Gattuso nel Napoli ha vinto 6 partite ma ne ha anche perse 5. È adesso che deve dare spessore al suo lavoro. Pioli ha già perso il suo posto, il massimo che rischia è dare ragione a chi lo sta sostituendo.

          La squadra migliore, la più adatta alla Coppa Italia, mi sembra il Napoli. Saranno partite aperte, avranno il pregio di portare risultati pesanti. Questo è calcio buono. Sul campo vuoto bisognerà ricordarsi di essere rispettosi con arbitri e avversari. Le offese e le bestemmie si sentono e valgono squalifiche. Buon calcio a tutti.



          CorSera
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            La Coppa Italia delle seconde occasioni: venerdì Juventus-Milan, sabato Napoli-Inter

            In palio il primo titolo della stagione. E a qualcuno serve per rilanciarsi o garantirsi il futuro. Khedira rientra dall'infortunio, Leao deve sostituire Ibra, Koulibaly riscattarsi

            Trattata troppo spesso come una modesta medaglia di consolazione, da piazzare chissà poi perché in coda a ogni ordine d’importanza, la Coppa Italia ottiene oggi la sua onesta e meritata rivincita. Un po’ perché per spinta governativa s’è scelto di ripartire da lei e dalla diretta Rai dopo la lunga notte del lockdown, offrendole quindi enorme visibilità e una formidabile carica simbolica, un po’ perché ora finalmente anche i grandi club si stanno mettendo in testa che, come osservava già un decennio fa José Mourinho, «un tìtulo è sempre un tìtulo», riflessione che assume ancora più valore ora che la dittatura della Juventus lascia ormai da anni agli altri solo le briciole.

            Ma il trofeo di Lega che riparte con le semifinali di ritorno nel fine settimana venturo — venerdì Juventus-Milan, sabato Napoli-Inter — vale un pezzo di stagione non solo per le squadre, ma anche per i singoli. La Coppa come vetrina, ma anche come grande occasione per quei giocatori che fin qui, per una ragione o per l’altra, infortuni gravi o scarso rendimento, hanno tradito le attese. Ora o mai più: sono in molti che, da qui alla fine di quest’estate bollente, dovranno giocarsi tutta la stagione. Per qualcuno c’è in ballo anche il futuro.


            In cerca di ripartenza, nella Juventus, sono in parecchi. Come Sami Khedira, l’uomo che da sempre divide i tifosi e unisce gli allenatori. Low, Mourinho, Ancelotti, Allegri, Sarri, tutti la pensano uguale: se sta bene, gioca. E infatti venerdì contro il Milan allo Stadium il tedesco sarà con ogni probabilità titolare in mezzo al campo. Manca da sei mesi per un intervento al ginocchio. La sua rimonta dopo una stagione sfortunata parte dalla Coppa Italia, primo passo di un percorso che include campionato e Champions. Qualche legittimo dubbio sulla tenuta atletica c’è, ma il Professore vuole riprendersi la cattedra. Subito.

            Rispetto a lui, il milanista Rafael Leao è ancora uno studentello. Di quelli talentuosi ma svogliati, i bravi che non si applicano. Entrambi sono però accomunati dal fatto di andare a caccia di rivincite. Leao è uno dei simboli della tormentata stagione rossonera: alte aspettative, basso rendimento. L’assenza per infortunio di Ibrahimovic, fuori almeno fino a luglio, gli lascerà il palcoscenico: in Coppa Italia tocca a lui. Costato 40 milioni, ora deve dare un segnale: qualche colpo a effetto non basta più, il Diavolo ha bisogno dei suoi gol.

            Un’estate fa Kalidou Koulibaly valeva 110 milioni. De Laurentiis ha detto molti no. Salvo poi probabilmente pentirsene quando il gigante senegalese ha iniziato a infilare un errore dietro l’altro. Cose non da lui. Il suo blackout tecnico al Napoli è costato moltissimo nella prima parte di stagione. Gattuso ci ha lavorato a lungo, soprattutto sotto l’aspetto mentale. I progressi, assicurano da Castel Volturno, si vedono già. Vediamo.

            Lo stesso si dice ad Appiano Gentile su Christian Eriksen, il trequartista che da gennaio doveva far svoltare l’Inter. Forse non ne ha avuto nemmeno il tempo, fatto sta che il suo segno ancora non s’è visto. Conte punta sul suo estro per scardinare lo schermo difensivo del Napoli, che parte però dal preziosissimo gol di vantaggio dell’1-0 di San Siro. L’equilibrio sarà sottilissimo, vietato fallire. Il bello della Coppa della rinascita è che siamo già al dentro o fuori. Bentornato pallone, sei mancato.



            CorSera
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              Manchester City lunedì al Tas contro l’esclusione dalle Coppe per due anni: la partita più difficile

              La squadra inglese era stata sanzionata per gravi violazioni del Fair Play finanziario: se confermate, rischierebbe anche lo «scudetto» 2014 e l’addio di Guardiola

              Comincia lunedì 8 giugno presso il Tribunale di Arbitrato dello Sport (Tas) di Losanna l’esame del ricorso presentato dal Manchester City contro l’esclusione di due anni dalle coppe europee e una multa di 30 milioni di euro per aver ripetutamente violato le regole del fair-play finanziario. Una partita molto più importante di quella contro l’Arsenal che riaprirà il campionato inglese il prossimo 17 giugno.

              L’Uefa ha comminato la sanzione a seguito dell’indagine nata dopo che Der Spiegel aveva pubblicato i documenti di Football Leaks, tra cui alcune email che evidenziavamo presunte violazioni del Ffp da parte della dirigenza dei Citizens e il suo proprietario, lo sceicco Mansur bin Zayd Al Nahyan di Abu Dhabi. L’amministratore delegato del City, Ferran Soriano, dopo la sentenza aveva detto che «questa vicenda sembra avere più basi politiche che fondate sulla giustizia». In ogni caso il Manchester ostenta ottimismo, dato che lo stesso Soriano ora, citato dal Telegraph, ostenta ottimismo per le «prove inconfutabili» da far valere in sede di appello.


              Il Tas ha programmato udienze che dovrebbero durare tre giorni, ma tutto, a causa del coronavirus, avverrà a distanza, con i legali delle parti collegati in videoconferenza dalla Svizzera e dall’Inghilterra. C’è anche chi ipotizza che la sentenza del Tribunale di arbitrato possa arrivare a luglio, ipotesi confermata dal segretario del Tas Matthieu Reeb.


              Ciò provocherebbe grossi enormi problemi al club campione d’Inghilterra in carica. Infatti il futuro di molti calciatori, come quel De Bruyne che ha già espresso perplessità («un anno si può anche fare, ma due senza coppe sarebbero difficili da sopportare») , potrebbe dipendere dall’esito di questa «tenzone» giudiziaria, visto che in caso di squalifica confermata potrebbero decidere di andarsene. Idem Guardiola, anche se il tecnico catalano ha garantito che rimarrà. Fonti del Man City hanno intanto fatto sapere che in caso di sentenza sfavorevole, il club è pronto a rivolgersi a una corte federale svizzera, il successivo grado di giudizio.

              Le nuvole sulla gestione finanziaria del City riguardano, però, anche la vittoria nella Premier League del 2014, dato che a febbraio indiscrezioni di stampa ricordavano che, se una commissione indipendente della Lega inglese dovesse confermare le violazioni finanziarie già riscontrate dall’Uefa, il titolo potrebbe essere revocato. In quella stagione, gli uomini allenati da Manuel Pellegrini chiusero al primo posto con 86 punti, due in più del Liverpool. In questa direzione erano pronte a muoversi le altre squadre del campionato. Successivamente, esplosa la pandemia e sospesi i campionati, ma anche appunto il ricorso al Tas per le Coppe, otto team avevano chiesto che la squadra di Guardiola non venisse comunque ammessa all’edizione della Champions del prossimo anno.


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                Napoli, Giuntoli: "Per rinnovo Mertens annuncio vicino, avanti con Gattuso"

                Il ds dei partenopei fa il punto sul mercato: "Non solo Dries, anche Zielinski sta per prolungare. Callejon non ha ancora deciso, Milik può restare ma con la testa giusta. Con Rino ci siamo trovati benissimo"

                Il Napoli sarà tra le prime squadre a tornare in campo nelle semifinali di Coppa Italia, ma la società azzurra sta lavorando anche per programmare la prossima stagione, tra rinnovi, probabili cessioni e innesti da mettere a disposizione di Gattuso. "Con Mertens siamo abbastanza avanti: da parte nostra c'è la volontà di tenerlo e lui vuole rimanere. Ha dimostrato grande attaccamento alla maglia, speriamo a breve possa arrivare l'annuncio. Paura di perderlo? La paura di perdere i grandi calciatori c'è sempre, ma Dries non è mai stato lontano da Napoli - ha spiegato il ds Cristiano


                "Milik? Se vuole rimanere deve farlo con la testa giusta"

                Milik sembra avere le valigie pronte, ma Giuntoli non chiude del tutto la porta: "La nostra volontà è quella di negoziare il suo contratto, stiamo parlando con gli agenti in maniera serena e vedremo a breve di risolverla, in un senso o nell'altro. L'importante è essere coerenti: se un giocatore deve rimanere lo deve fare con la testa giusta, altrimenti è meglio che vada. Il Napoli andrà comunque avanti con o senza Milik". Da definire anche il futuro di Koulibaly e Allan, al centro di diverse voci di mercato: "E' tutto prematuro, questa pandemia ha bloccato ogni velleità e qualsiasi tipo di iniziativa. Cifra per Koulibaly? E' un grande giocatore, ha un contratto ancora lungo e la società ha il diritto di pretendere molto per il suo cartellino".

                "Con Gattuso ci siamo trovati benissimo"

                Nessun dubbio, invece, sulla permanenza di Gattuso: "Ci siamo trovati molto bene con Rino, abbiamo apprezzato le doti tecniche e umane sue e dello staff. C'è la volontà forte da parte della proprietà di andare avanti con lui, stiamo progettando il Napoli insieme. Siamo scossi per la perdita della sorella e molto dispiaciuti per lui e per i genitori". L'avvento sulla panchina partenopea di Gattuso ha avuto effetti molto positivi sul rendimento di Insigne: "Onestamente Lorenzo - spiega Giuntoli - è cambiato molto dall'arrivo di Rino. Si trova a suo agio con il modulo ed è innamorato di Napoli. Ha ancora due anni di contratto, in questo momento da parte sua e nostra non c'è fretta. Insigne vuole solo tornare a giocare ed esprimersi ai suoi livelli".


                "Per Boga potrei avere già presentato un'offerta"

                Per il nuovo Napoli sono tanti i nomi in agenda del ds che, pur non sbilanciandosi, qualche indizio lo dà: "La prima offerta sarà per Boga? E chi vi ha detto che non l'abbia già fatta? - sorride Giuntoli - E' un giocatore molto bravo, sicuramente farebbe comodo al Napoli ma la concorrenza è alta. Pezzella, Milenkovic e Belotti? Non so, vediamo tra due mesi a bocce ferme come saranno messi tutti questi calciatori, la loro volontà di venire, la nostra previsione di bilancio. Bisogna fare con calma i passi giusti, il Napoli ha dimostrato negli anni di avere grande accortezza al bilancio e di essere diventato una realtà virtuosa nel panorama europeo. Ci sono parametri da rispettare".


                "La ripresa sarà un rebus per tutti"

                Alla ripresa, ormai imminente, le squadre dovranno fare i conti con molte incognite: "Sarà un rebus per tutti. Abbiamo valori buoni, ma abbiamo avuto tanti piccoli problemi che stiamo risolvendo. Il pensiero di fare partite a bassa intensità con il caldo c'è, dovremo adottare una strategia ben precisa. Della questione del mancato ritiro non se n'è più parlato, De Laurentiis vuole aspettare l'arbitrato. I ragazzi hanno riconosciuto di aver fatto una cavolata. Sul taglio ingaggi la proprietà non si è ancora espressa perché non ha capito bene l'ammontare del danno, ma non credo ci saranno particolari problemi".

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                  Calciomercato Roma, Pedro si avvicina: prima le cessioni, poi la firma

                  Ulteriori indiscrezioni riguardo l'affare Pedro vengono riportate dal portale del quotidiano sportivo. Il classe 1987 spagnolo avrebbe detto già sì alla proposta della Roma pronta a offrirgli un contratto biennale (più opzione per il terzo anno) a tre milioni di euro più bonus. Tutto però sarà messo nero su bianco dopo che il ds Petrachi sarà riuscito a sfoltire la rosa e cedere giocatori da cui ricavare plusvalenze come Pertotti, Under o Kluivert . Ma l'ex Barcellona aspetterà solo fino a metà agosto, quando presumibilmente il Chelsea terminerà la stagione visto il tre a zero casalingo subito dal Bayern in Champions League.


                  (corrieredellosport.it)
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                    Roma, 9 anni e un sogno ammainato. Pallotta adesso ha le spalle al muro

                    Nel giro di 9 anni, le prospettive della Roma sembrano essere cambiate radicalmente. Per via dei conti sempre più a picco, al club giallorosso rischia di mancare l'ossigeno per andare avanti. Al di là del numero zero nella casella dei trofei vinti, è come se per certi versi si sia arrivati alla fine della speranza. Dall'inizio dell'era americana a Trigoria si sono alternati 2 presidenti (DiBenedetto e Pallotta), 2 vice presidenti (Tacopina e Baldissoni), 5 fra a.d. e ceo (Fenucci, Pannes, Zanzi, Gandini e Fienga), 3 d.g. (Baldini, Baldissoni e in pratica Calvo), 4 direttori sportivi (Sabatini, Massara, Monchi e Petrachi) e 8 allenatori (Luis Enrique, Zeman, Andreazzoli, Garcia, Spalletti, Di Francesco, Ranieri e Fonseca). Quanto basta per passare da «la Roma sarà una regina» (cit: DiBenedetto) a «dubbi significativi sulla capacità di continuare a operare come un’entità in funzionamento» (cit: ultima trimestrale).

                    L’impressione è che Pallotta abbia forse perso un po’ del suo fiuto degli affari. Il suo no all’ingresso del magnate cinese Chen Feng (42 miliardi di patrimonio) nel gennaio 2014 e quello opposto alla cessione a Dan Friedkin un paio di settimane fa, ad esempio, lasciano stupiti.


                    (Gasport)
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                      Con Pallotta la questione è questa: dopo 9 anni lascia la Roma come la presa: con una situazione di bilancio e finanziaria (più che) pessima, con nessun trofeo all'attivo, col doversi inventare il domani da zero. L'unica nota positiva è l'avvio dell'iter per lo stadio: le pastoie politico-burocratiche non possiamo infatti imputarle a lui. Sul resto però notte fonda.

                      Un progetto mai nato, almeno a livello strutturale. Una squadra che, se manca la champions per un anno, va in rosso di bilancio ed è costretta a cedere pezzi pregiati, è una società che non è cresciuta strutturalmente. Pallotta non ha dato nessuna base, solide fondamenta al club, per cui occorre sempre una "creatività" all'impronta che certo non permette nemmeno la crescita di un progetto sportivo, che ha bisogno che il seme gettato diventi arbusto e poi pianta.

                      Si è perso il conto dei dirigenti, allenatori, giocatori assunti. Il punto più alto della sua gestione sportiva (la semifinale di champions) è rimasto un episodio isolato, che non ha dato frutti - anzi, la stagione successiva è stata quella del disastro-Monchi, a certificare l'assoluta mancanza di una bussola da seguire, smantellando proprio quella squadra e ricostruendola coi piedi.

                      Sponsor, investimenti, risultati...non s'è visto quasi niente. Eppure un club, per stare sulle sue gambe in questo calcio, ha bisogno di tutte quelle cose, con gradualità se vogliamo, ma senza si resta appesi all'indeterminatezza del gioco.

                      Se dopo 9 anni si è ad un punto zero, e occorre invocare una "rifondazione", vuol dire che il tempo è passato invano. Una storia mai nata quella tra Pallotta, Roma e la Roma. Anche affettivamente non lascia niente. Non verrà rimpianto.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Fabi Stone
                        Bodyweb Senior
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                        Eh oh, ma a noi ce basta annà in Schempionz a fa le figure da cazz0 coi 7-1 e roba simile.
                        Oppure arrivà sopra la Lazio, che però intanto in questi 9 anni del cazz0 ha alzato qualcosina.
                        Ho sempre cercato di giustificare in qualche modo il fatto che Pallotta non capisse di calcio, ma comunque mettesse mano al portafogli, cercando di affidarsi a gente del mestiere...ma il continuo trading di calciatori e soprattutto la mancanza di fondamenta dopo una roba come la semifinale di Champions, me lo ha fatto declassare a quello che la maggior parte dei tifosi considerano da molto tempo.
                        Ormai vedo solo 11 maglie in campo, manco i nomi voglio sapere.

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                        • DR. CACARELLA
                          Bodyweb Advanced
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                          Siete dei complici perché dimenticate,non siete tifosi ma assassini.
                          Cura il tuo corpo come un tempio
                          Originariamente Scritto da M K K
                          Desade grazie di esistere
                          Originariamente Scritto da AK_47
                          si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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                          • Fabi Stone
                            Bodyweb Senior
                            • Jan 2015
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                            Se.
                            Mettemo pure Genoa-Roma dell'83 e Roma-Parma '01...
                            Già che ce semo pure Roma-Dundee '84.

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                            • ottantino
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                              • Jan 2013
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                              Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
                              Chiaramente la gestione di pallotta sia tecnica che economica della roma è stata al di sotto delle aspettative. In 9 anni non abbiamo fatto passi in avanti.
                              Il paragone con lotito pero non si puo sentire. Ricordiamo che la lazio è stata salvata dal fallimento dalla politica con una legge speciale, poi cancellata, che gli ha permesso di spalmare I debiti su 23 anni. Cosa che non è stata permessa a napoli e fiorentina o parma che sono fallite e retrocesse in serie d.
                              Ricordiamo anche, che la lazio non entra in champions league da 15 anni e non arriva sopra la roma in campionato da 10.
                              Lo.dico cosi tanto per rinfrescare la memoria
                              Naturalmente riporti (come al solito) i fatti come vuoi tu. Lotito ha spalmato i debiti della Lazio con una legge del 2002, lui l'ha fatto nel 2005, quindi dire che era una legge salva Lazio è una gran cazzata che tu come al solito credi vera nella tua realtà. Il Napoli e la fiorentina non è che non glielo hanno fatto fare ma semplicemente chi se le era prese (de la e della) hanno preferito far fallire le 2 società e non tirare fuori un centesimo per ripianarne i debiti. Lotito invece ha pagato e sta pagando, soldi che vanno nelle casse dello stato.

                              La roma arriva sopra alla Lazio perchè compra giocatori che non si può permettere e gestendo così sono capaci tutti, in compenso non siete riusciti a vincere nemmeno una nocciolina e quella che era l'unica finale che veramente contava qualcosa l'avete vista vincere a lotito.

                              Pensate a salvarvi che altrimenti il mio passatempo preferito sparisce.

                              La champions della roma, 7-1, 1-7, 6 - 1........ Pallotta nun mollà!!!!!
                              Last edited by ottantino; 08-06-2020, 10:31:30.
                              Winners are simply willing to do what losers won't.




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                              • DR. CACARELLA
                                Bodyweb Advanced
                                • May 2011
                                • 6073
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                                Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                                Se.
                                Mettemo pure Genoa-Roma dell'83 e Roma-Parma '01...
                                Già che ce semo pure Roma-Dundee '84.
                                2 anni fa assassino!!
                                Cura il tuo corpo come un tempio
                                Originariamente Scritto da M K K
                                Desade grazie di esistere
                                Originariamente Scritto da AK_47
                                si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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