Sembra forte questo Sensi.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Freddo a -2 ?
Arrivato in anticipo l'inverno giuventini
MerdeeeeeeOriginariamente Scritto da huntermastertu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.Originariamente Scritto da luna80Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?
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Originariamente Scritto da Luke91 Visualizza MessaggioFreddo a -2 ?
Arrivato in anticipo l'inverno giuventini
Merdeeeeee
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oggi bruttissimi come poche altre volte
gente fuori forma e gente con la testa alla Champions
Bernardeschi non ne azzecca una da juve atletico madrid
dybala completamente sfiduciato
il Napoli l'ho visto tonico, elmas interessante.[
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Dybala va assolutamente recuperato. Costa è fragile. Bernardeschi non convince, c'è poco da fare. Lo stiamo aspettando da 3 anni....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Non è la Juve di Sarri, ma è già l'Inter di Conte
La Juventus ha fatto un passo indietro evidente nel pari di Firenze. Ha giocato alle 3 di pomeriggio dopo averlo fatto finora solo solo di sera, poca brillantezza atletica, ha perso Chiellini, De Ligt ancora non si è inserito nei meccanismi del calcio italiano, gli si fa male Pjanic. Insomma, ribadisco che per me l'organico è superiore a quello delle altre squadre, ma i problemi per Sarri iniziano a diventare un po' troppi. Complessivamente, penso che le difficoltà della Juventus siano legate alla mancata cessione di alcuni giocatori: vedere un trascinatore degli anni passati come Mandzukic neanche convocato, Emre Can che fa polemica dopo l'esclusione dalla lista Champions, la difficile gestione di Dybala. Insomma, tante situazioni nuove che non sono da Juve.
E se questa non è ancora la Juve di Sarri, l'Inter invece è già di Conte. Squadra tosta concentrata, soffre pochissimo e riesce a trovare il gol al momento giusto. Certo, con l'Udinese è stata aiutata dalla superiorità numerica, ha avuto episodi che hanno incanalato la partita su un binario di favore. Ma l'organico è tale da poter arrivare fino in fondo. Vedremo meglio quando gli impegni saranno ravvicinati, ma la mentalità è giusta. Unico neo: Barella non si è ancora inserito adeguatamente. Punto di forza invece è la difesa: se ben protetti, a Godin, de Vrij e Skriniar è difficilissimo fare gol.
Napoli un po' meglio rispetto alla gara con la Juve. Va detto che aveva di fronte una Sampdoria per la quale serve un capitolo a parte: dopo anni di alto livello rischia di compromettere tutto quello che l'avvocato Romei ha fatto di buono. La squadra di Ancelotti ha trovato inoltre Elmas che ha fatto una grande prestazione, Mertens che ritrova la voglia di fare il centravanti e segna due gol. Insomma, vittoria senza difficoltà.
...ma di noi
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L’Inter è bruttina e batte a fatica l’Udinese in dieci, ma è prima e soprattutto davanti alla Juve: Conte promette un campionato di sangue, sudore e lacrime, poi si vedrà.
INTER – UDINESE 1-0
Inter minimale, brutta ma a punteggio pieno e dunque in testa alla classifica. L’estrema sintesi è anche questa: la ricerca del bello non è condizione necessaria e indispensabile per il risultato. Che può venire così come viene. Nel caso dell’ Inter di Conte, su gol di Sensi – la miglior scoperta e novità dell’ Inter di oggi, anche ben oltre Lukaku – e durante una partita faticosissima in cui i nerazzurri sono riusciti a stento a venire a capo di un’ Udinese ridotta in dieci per l’espulsione di De Paul (al Var). L’ Inter ha sofferto la fisicità dell’ Udinese restata in partita fino all’ultimo. E’ stata la prima apparizione dei tre centrali puri – Godin, De Vrij e Skriniar – che dovrebbe essere il vero punto di forza di un’Inter tosta, difficile da superare, pronta a lanciarsi all’assalto col suo consistente reparto offensivo: Lukaku, Sanchez, Lautaro etc. Per adesso il progetto è ancora abbozzato, l’ Inter vince ma non piace, spesso addirittura soffre.
Detto questo tutti guardano all’ Inter prima e alla Juve due punti più sotto. Il resto è tutto relativo. “Dobbiamo pensare che queste sono state tre vittorie sudate, e questo sarà per il resto del campionato. Noi possiamo fare grandi cose, ma le altre devono fare dei disastri”. Antonio Conte non si fa incantare da nessuna sirena e promette sangue, sudore e lacrime.
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La Fiorentina ferma una Juve irriconoscibile, il vecchietto Ribery meglio di Ronaldo, gli morde pure le caviglie. Bianconeri spompati e falcidiati dagli infortuni, l’effetto Sarri ancora non c’è: Ronaldo e Higuain abbandonati a loro stessi. Insomma a Firenze Sarri paga sempre il conto.
FIORENTINA-JUVENTUS 0-0
La prima Juve di Sarri è una delusione, meglio la Fiorentina di Montella. E’ come se l’allenatore – finalmente in panchina dopo una lunga indisposizione che lo ha costretto a rinunciare alle prime due partite – avesse complicato i ragionamenti e ingolfato il gioco bianconero. La Fiorentina è stata più essenziale, concreta, contropiedista, con un Ribery velenoso che si è giocato tutto in un’ora di partita e poi è rientrato spompato ma applauditissimo in panchina. Meglio, molto meglio di Ronaldo che ha rincorso perfino, entrandogli in scivolata, con una rabbia incredibile. Chiesa, ma soprattutto Castrovilli (Montella lo ha già paragonato ad Antognoni…) e Pulgar più vivaci di tanti bianconeri spenti e spaesati. La Juve ha balbettato e perso per strada i pezzi dei suoi meccanismi – prima Douglas Costa, poi Pjanic infine Danilo – tutte le sostituzioni fatte per la mera necessità di rimpiazzare gli infortunati. Dybala è rimasto in panchina con un muso lungo così.
Abbastanza incomprensibile avere Ronaldo e Higuain, una delle coppie di attaccanti più forti al mondo, e non lanciarli, non innescarli mai: Sarri avrebbe voluto che retrocedessero e accorciassero, ma non credo che abbiano troppo quello spirito. Ronaldo alla fine ha tentato di giocarsi tutto in una rovesciata finita alta.
La Juve ha fatto una partite triste, allegriana e non sarriana. La Fiorentina è stata una sorpresa, buttava malissimo, Montella rischiava di rimetterci la panchina in caso di tracollo o di goleada bianconera. Ma questa Juve qui non poteva fargli male, anzi è stata messa quasi alle corde. Si possono trovare mille ragioni, tutte plausibili, sulla partita più brutta finora della Juve – i giocatori morti di caldo e affaticati dalle nazionali – Sarri a Firenze paga sempre il conto.
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Intanto lo spettacolo lo fa il Napoli che continua a fare gol a raffica e riprende a volare: altro che Icardi e James Rodriguez, il migliore di tutti è sempre il solito Mertens. Che doveva essere venduto…
NAPOLI – SAMP 2-0
Dries Mertens mette dentro i due gol che permettono al Napoli di battere senza problemi la Sampdoria. Partita tranquilla, abbastanza facile, l’ideale per riprendere il cammino dopo il trauma del ko del match con la Juve, perso all’ultimo secondo per quell’autogol di Koulibaly.
La partita con la Juve aveva lasciato piccoli strascichi e soprattutto un Ancelotti innervosito e niente affatto convinto della prestazione, preoccupato in parte dai tracolli difensivi del Napoli nonostante l’accoppiata Koulibaly-Manolas, ma anche soddisfatto dal gioco offensivo e i gol prodotti fuori casa, prima a Firenze e poi a Torino. Insomma la classica situazione zemaniana, con pro e contro, ampiamente divisiva.
L’avvicinamento alla partita era stato poi occupato dalle polemiche – assolutamente inutili e pretestuose – sulle condizioni della ristrutturazione dello spogliatoio del San Paolo. Il pubblico sta seguendo il nuovo Napoli con un certo distacco, ma intanto ha discretamente riempito lo stadio, a dimostrazione che preferisce investire sulle partite singole, che più lo attraggono piuttosto che abbonarsi.
Ancelotti ha ribadito seccamente che il Napoli gioca 4-4-2, quindi il trio dell’epoca sarriana – Callejon, Mertens, Insigne, più Milik – arricchito da Lozano e Llorente, sarà scomposto e ricomposto come più aggrada all’allenatore. Gli attaccanti oggi nel Napoli abbondano, e i gol come promesso non mancheranno. E per Insigne potrebbero essere finiti i tempi del posto fisso. Intanto però dopo un’estate passata a fantasticare di James Rodriguez e di Icardi, ultracelebrato il neo arrivato Lozano, il biondo, piccolo, irresistibile, simpaticissimo Dries Mertens – che faranno lo venderanno o meno? ci si chiedeva ad agosto – è sempre quello che la butta dentro più degli altri.
BAR SPORT: SARRISMO E ANTISARRISMO *** INTER - UDINESE 1-0 Inter minimale, brutta ma a punteggio pieno e dunque in testa alla classifica. L'estrema sintesi è anche questa: la ricerca del bello non è condizione necessaria e indispensabile per il risultato. Che può venire così come viene. Nel caso dell' Inter di Conte, su gol di Sensi - la miglior scoperta e novità dell' Inter di oggi, anche ben oltre Lukaku - e durante una partita faticosissima in cui i nerazzurri sono riusciti a stento a venire a capo di un' Udinese ridotta in dieci per l'espulsione di De Paul (al Var). L' Inter ha sofferto la fisicità dell' Udinese restata in partita fino all'ultimo. E' stata la prima apparizione dei tre centrali puri - Godin, De Vrij e Skriniar - che dovrebbe essere il vero punto di forza di un'Inter tosta, difficile da superare, pronta a lanciarsi all'assalto col suo consistente reparto offensivo: Lukaku, Sanchez, Lautaro etc. Per adesso il progetto è ancora abbozzato, l' Inter vince ma non piace...ma di noi
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È ancora la Juve di nessuno. L’Inter ne approfitta, ma è più progetto che squadra
I bianconeri, a sprazzi nelle prime due giornate, a Firenze non sono mai arrivati.I nerazzurri aiutati anche dal calendario, aspettando Lukaku e carattere
di Mario Sconcerti
L’Inter è in testa, lunedì vedremo il Torino, ma non sono queste le vere notizie. Non è ancora una buona Inter, Lukaku si è visto poco, l’Udinese ha perso punteggio e gioco quando è rimasta in dieci. De Paul schiaffeggia Candreva dopo una manfrina precedente. C’è qualcosa sopra le righe in questo giocatore, come gli pesasse la valutazione incompiuta del mercato.
La vera notizia è la confusione confermata della Juve che a Firenze paga punti duri. Se nelle prime due giornate la Juve è andata a sprazzi, a Firenze non è mai arrivata. Ha avuto anche la sfortuna di veder uscire prima Douglas Costa, il suo miglior giocatore adesso, poi Pjanic e Danilo, ma non ha avuto mai una traccia di gioco né ricordando Allegri né pensando a Sarri. La Fiorentina ha tenuto la partita per velocità e forza fisica, qualcosa di francamente inaspettato per l’insistenza con cui è avvenuto.
Questa non è la Juve di nessuno, solo una squadra inespressa e diversa, un po’ perduta nella sua meccanica consumata. Non si sono visti né Ronaldo né Higuain, Bernardeschi sembra la statua di se stesso, De Ligt si è salvato picchiando come un Ceccherini qualunque. C’è un vuoto in questa squadra che non è tecnico. Si sono spente le differenze, come dentro a un linguaggio incomprensibile, e nel dubbio tutti fanno solo il banale, si aspetta che la partita si ritrovi da sola. Non c’è fatica, c’è soprattutto noia. Un problema molto più serio della prospettiva tecnica perché non basta un allenamento per cambiarlo. C’è un abisso tra la Juve e Sarri che disperde tutto, anche i vecchi insegnamenti degli altri.
L’Inter ne approfitta e va in testa da sola, ma dovessi dire qualcosa di buono sulla squadra partirei da Sensi e arriverei a Godin, forse Handanovic, ma non a qualcosa di nuovo. L’Inter ha avuto un calendario ottimo, una differenza è questa, migliorerà senz’altro, ma deve trovare seriamente Lukaku e un carattere che continua a non avere, una spensieratezza di gioco, un automatismo che è ancora solo nel progetto. Meglio comunque per ora l’Inter di questa Juve disarticolata, la classifica è giusta. Anche per il Napoli del ragazzo Elmas, splendido quando ha la palla, meno quando deve difendere, però giocatore vero, forse la prima novità del campionato. Ma anche qui un Napoli un po’ dilettantesco, goliardico, più che costruttore rabbioso di gioco. Buona a tratti la Samp, una squadra brava e inoffensiva, come una gita di chierichetti.
CorSera...ma di noi
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La Roma di Fonseca cerca il primo sorriso con Veretout e Mkhitaryan contro il Sassuolo
Appuntamento alle 18 (Sky Sport). Smalling a riposo per un problema muscolare. Attesa per il debutto dell’armeno, che ha già dato lezioni a Dzeko
Dopo i mezzi passi falsi con il Genoa e la Lazio, entrambi pareggi, nelle prime due giornate di campionato, la Roma di Paulo Fonseca è alla ricerca di una nuova partenza. Nonostante l’assenza di Chris Smalling, tenuto a riposo precauzionale per l’ennesimo problema muscolare (è il quinto della rosa dopo Perotti, Cengiz Under, Spinazzola che è tornato tra i convocati, e Zappacosta), quella che domenica alle 18 cercherà di ottenere la prima vittoria all’Olimpico contro il Sassuolo di De Zerbi — a lungo in lizza per sedersi sulla panchina giallorossa — sarà comunque una squadra molto diversa da quella che ha cominciato la stagione. È infatti atteso l’esordio dal primo minuto di Jordan Veretout, voluto proprio dal tecnico portoghese per mettere ordine in un centrocampo che, per il momento, ha mostrato tanti muscoli e poco cervello, ma soprattutto di Henrikh Mkhitaryan (foto Lapresse), arrivato in prestito dall’Arsenal nelle ultime ore di calciomercato.
Una chiusura col botto, vista la qualità dell’attaccante che ha giocato anche nel Borussia Dortmund e nel Manchester United, che spazierà alle spalle di Edin Dzeko, al quale ha già dato una «lezione» propiziando con due gol e un assist la vittoria dell’Armenia contro la Bosnia nelle qualificazioni a Euro 2020. Micki, come ama essere chiamato, ha già fatto innamorare i tifosi romanisti, che confidano nei suoi assist — nell’ultima stagione disputata al Borussia ne ha realizzati ben 32 oltre a 23 gol — e nelle reti del centravanti, rimasto in giallorosso dopo essersi promesso all’Inter di Conte, per dimenticare al più presto l’ultima, disastrosa, stagione.
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Piatek, il castigo è finito: il Milan a Verona si affida al Pistolero
Il polacco torna titolare (20.45 Sky). Giampaolo lo incita: «Deve fare il giocatore completo». Bennacer in ballottaggio con Biglia, gli altri nuovi ancora fuori
C’era una volta, anzi due, la fatal Verona. L’inferno del Diavolo, la città maledetta. Dove il Milan lasciò penne e scudetto nel 1973 (Rocco, Rivera) e nel 1990 (Sacchi, Van Basten). E che ha continuato a portare male: negli ultimi vent’anni, per dire, due sole vittorie rossonere. «Se è per questo, dicono pure che dopo la sosta per le Nazionali di solito non vinciamo, ma a me le statistiche non interessano» ha messo in chiaro Marco Giampaolo, che ha invece ostentato una certa serenità, nonostante l’avvio complicato della sua creatura: una sconfitta (netta, a Udine) e una vittoria (striminzita, col Brescia) nelle prime due uscite.
Alla classica domanda del bicchiere, il tecnico rossonero ha risposto che per ora «è mezzo pieno» e che l’intenzione è quella «di riempirlo». Per farlo, servono i punti. Anche perché sabato c’è il derby e arrivarci sulla scia di un successo genererebbe una preziosissima scarica di energia. Che per una squadra giovane e del tutto in costruzione come questa varrebbe doppio.
Siamo solo a settembre, vero, ma fra Verona domenica e Inter al prossimo giro è già un crocevia fondamentale. Perché al Milan serve tempo, i patti erano chiarissimi, ma occorre tenere a mente che al Milan il tempo scorre diversamente rispetto ad altrove. Più veloce. E se n’è accorto anche Giampaolo, che ieri prima si è definito «un onesto coltivatore della vigna» e poi ha ribadito che il suo slogan è rimasto immutato: «Testa alta e giocare a calcio, sempre».
La verità è che il suo Milan è però ancora piuttosto distante da quello che ha in mente. L’aveva detto: ci sarà da lavorare. Soprattutto per gli acquisti di quest’estate, da lui ritenuti evidentemente non pronti per partire da titolari. L’unico in campo dall’inizio dovrebbe essere Bennacer, che resta però ancora in ballottaggio con Biglia. Alla dirigenza non spiacerebbe veder schierato qualcuno in più degli investimenti estivi — in tutto il passivo acquisti/cessioni è stato di 80 milioni, comunque non briciole — ma Giampaolo va preso così com’è: non cambierà adesso, statene certi. Quando chiami un allenatore di quel tipo, la cosa migliore che puoi fare è stargli vicino e sostenerlo. Sennò è peggio.
Dopo la panchina col Brescia, molto simile a un castigo, torna Piatek. Il Pistolero è scarico, fa una fatica tremenda a capire i movimenti che gli chiede il suo allenatore. Che però ha bisogno di lui per risolvere le difficoltà del reparto. E ora lo carica: «L’ho visto benissimo in questi giorni, è un giocatore completo e deve fare il giocatore completo. Ma il gol non dev’essere un’ossessione. Sono fiducioso». Lo è però anche Juric, tecnico del Verona che è fra le sorprese di questo avvio di stagione, a quota 4 punti. Occhio a Stepinski, ha stoffa.
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A me l'Inter non sembra niente di eccezionale. Il Napoli mi pare superiore al momento come forma, brillantezza, gioco. L'Inter è la solita Inter che fa i punti che ha sempre fatto con certe piccole: ha affrontato una squadra che andrà in B (il Lecce), il Cagliari, l'Udinese in 10. Due di quelle in casa. Con Mancini si diceva "chiulo" per quegli 1-0. Con Conte si parla di "ferocia"...la sostanza e la resa mi sembrano sempre quelle pero'.
Il difficile non è andare in testa ma restarci e arrivarci alla fine. Se contassero solo i punti che l'Inter fa abitualmente da agosto a dicembre, sarebbe la Juve...pero' è l'Inter, il suo problema è sempre stato quello....ma di noi
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Originariamente Scritto da GoodBoy! Visualizza Messaggiooggi bruttissimi come poche altre volte
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioDybala va assolutamente recuperato. Costa è fragile. Bernardeschi non convince, c'è poco da fare. Lo stiamo aspettando da 3 anni.
non vorrei che alla lunga il mancato scambio con Icardi si rivelasse fallimentare per la juve, perchè io continuo a ritenere Mauro molto ma molto forte.
ps. qualcuno usa DAZN? è vero che va malissimo?Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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