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Ma dopo il Covid credo che il mercato, come tante altre cose, subirà un ridimensionamento.
Già per quest'anno si prevedono prestiti e contropartite...e comunque spese non certo di 80 milioni.
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, è intervenuto ieri sera durante una diretta Facebook per parlare della situazione che vede protagonista la Serie A. In particolare il discorso ha riguardata la possibilità di ripartire il 13 giugno e il protocollo medico, che le squadre dovrebbero rispettare durante gli allenamenti e le gare ufficiali. Queste le sue parole.
Sulla ripresa della Serie A...
Inviterei tutti a fare un po’ meno i fenomeni. Da fuori si è tutti scienziati, calciatori, arbitri. Mi dicono ‘non sei uno che viene dal mondo dello sport’, per fare il Ministro dello Sport non è vincolante essere uno sportivo. Bisogna ascoltare chi ne sa più di noi, però poi assumersi le responsabilità. Il mondo del calcio ci chiede di essere noi ad assumerci la responsabilità di bloccare, non decideranno in autonomia. Anche nel mondo del calcio ci sono posizioni diverse, anche tra i calciatori ricevo molti messaggi sui social, cercano di contattarmi per dirmi le loro preoccupazioni. C’è una differenza di posizioni che è frutto di una complessità generale.
Data per la ripresa del campionato...
Il campionato può ripartire il 13 giugno? Noi stiamo lavorando per fare in modo che dopo che sia ripartito il campionato, poi possa anche concludersi. La prudenza utilizzata è stata interpretata male. Sappiamo, o meglio, speriamo ripartano da lunedì gli allenamenti di gruppo. Il Governo ha dato il suo via libera, ora dipende dai club.
In merito al protocollo medico...
Il protocollo la Federazione lo aveva accettato, poi qualcosa non è andato bene al mondo del calcio. Evidentemente tra Figc e Lega non c’era uniformità perché quella dell’isolamento è stata una proposta spontanea dei presidenti Dal Pino e Gravina, quasi un mese fa. Sulla responsabilità penale l’Inail ha chiarito bene e ricade solo se non c’è attuazione dei protocolli. Il tema vero è quello della quarantena perché rimanendo così, con l’inizio del campionato c’è il rischio che una squadra possa restare ferma 14 giorni. Potremo riparlarne, ma prima bisognerà vedere la curva dei contagi.
Ieri il premier Conte in conferenza stampa ha predicato calma: «Da lunedì riprenderanno gli allenamenti degli sport di squadra. Bisogna che si realizzino le condizioni della ripresa del campionato, non solo del calcio. Per avere una data bisogna avere qualche garanzia in più che in questo mom...
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Scusate, non ho capito se possono disputare le partitelle durante gli allenamenti.
Non credo.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Vabbè ma paragonare il fatto che Zaniolo non dovrebbe fare come Totti, mi pare quantomeno prematuro...
Ad oggi non vale manco un parastinco di Totti.
È Romano, è giovane ed è un talento.
Per questo il paragone col giovanissimo Totti.
Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Zaniolo non e' mica romano...e neppure i suoi genitori lo sono.
Hai ragione, ero convinto che lo fosse.
Allora non vedo cosa gliene possa fregare. [emoji1]
Se si rivelasse veramente forte in futuro non avrebbe senso per lui stare alla Roma, salvo sorprese di presidenti ambiziosi ed altro.
L'esperienza di Totti insegna.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Nicolò Schira @NicoSchira Domani molti club di #SerieA non riprenderanno gli allenamenti collettivi. Manca infatti ancora intesa su Protocollo. Sul tema quarantena il Governo non apre all’isolamento dell’eventuale singolo positivo stile Bundes, ma vuole che sia isolata l’intera squadra coinvolta. #COVID19
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Serie A, il nuovo protocollo: un tampone ogni 4 giorni al posto dei ritiri
La Lega presenta alla Federcalcio la proposta di modifica del protocollo. Rinviati gli allenamenti di squadra: serve prima la validazione da parte delle linee guida da parte del Comitato tecnico scientifico
l governo inchioda sugli allenamenti di squadra. Una frenata molto brusca, a poche ore dalla data del via, annunciato anche dal premier Conte sabato sera. Il motivo? Il Comitato tecnico scietifico non ha ancora validato le Linee guida per gli allenamenti di squadra predisposte dal ministero dello sport. Sono state scritte il 12 maggio, ma il via libera degli scienziati non è arrivato e quindi restano in vigore quelle per gli allenamenti individuali. Tradotto: chi come il Parma avesse voglia di radunarsi, chiudersi in ritro e dare il via agli allenamenti di squadra, dovrà - per questi ultimi - almeno attendere.
Le nuove linee guida potrebbero essere validate lunedì mattina: intanto la Serie A ha fatto arrivare in Federcalcio la proposta dei clubper la modifica del protocollo: pur di cancellare l'obbligo del ritiro di due settimane per tutto il gruppo squadra, fortemente contestato dall'Inter e a seguire dalla maggioranza delle società del campionato, la Serie A è disposta a sottoporre tutti i giocatori a un tampone ogni 4 giorni: una proatica che dovrebbe servire ad avere la garanzia che non ci siano positivi (unendo ai test molecolari anche i sierologici).
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Serie A, Parma: altri due positivi. Il premier Conte frena, ripartenza difficile
Ripartenza in salita con ispettori alla Lazio: sentito Lotito per le «partitelle». Napoli, tutto regolare
Nessuna via preferenziale, il calcio dovrà aspettare. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è molto cauto, anzi tira il freno, sull’eventuale ripartenza della serie A. «Per avventurarsi a fare una data per la ripresa del campionato bisogna avere qualche garanzia in più che in questo momento non c’è. Il ministro Spadafora sta seguendo con grande attenzione il mondo dello sport. Bisogna prima capire e aspettare che si realizzino le condizioni per la ripresa del campionato, non solo di calcio, in condizioni di massima sicurezza».
Tutt’altro che un messaggio d’apertura quello inviato al mondo del calcio. A sentire le sue parole, la traversata nel deserto rischia di essere lunga. La Lega serie A e la Figc attendono di parlare direttamente con il presidente del Consiglio: da giorni è annunciato un confronto, ancora non c’è stato. Dalla Lega serie A non filtra sorpresa per la chiusura di Conte, in molti se l’aspettavano, ma oggi i club si riuniranno per valutare la situazione.
Se la ripresa del campionato è in là da venire, si continua a discutere anche su come ricominciare ad allenarsi. Conte ha sottolineato che «da lunedì 18 maggio riprendono gli allenamenti degli sport di squadra, anche il calcio».
Un’altra doccia gelata però è arrivata dal Parma, unica squadra di serie A che lunedì ripartirà con gli allenamenti collettivi tenendo in ritiro giocatori e staff per le prossime due settimane. Il club emiliano ha annunciato che l’intero gruppo squadra, composto da circa una sessantina di persone, è stato sottoposto a tamponi e test sierologici. All’esito degli esami, «due calciatori sono risultati positivi al primo tampone e negativi al secondo. Gli atleti, entrambi in ottime condizioni fisiche e asintomatici, sono stati comunque posti in immediato isolamento e la società li terrà costantemente monitorati».
Ricominciare è sempre più difficile e non ci saranno sconti per nessuno. Un assaggio si è avuto sabato. Gli ispettori della Procura federale, attivati dalla Figc, hanno fatto visita al centro tecnico della Lazio a Formello e a quello del Napoli a Castel Volturno, mentre le squadre si stavano allenando, per verificare il rispetto dei protocolli. Proprio la Lazio nei giorni scorsi è finita nell’occhio del ciclone per le «partitelle» giocate a Formello, al momento vietate. Gli ispettori si sono poi trattenuti a parlare con il presidente del club, Claudio Lotito. Stesso blitz a Napoli. È stato Rino Gattuso a parlare con gli ispettori: questa è una società seria, vi mostro i video di tutta la settimana, il succo del discorso del tecnico. Qui tutto è apparso regolare.
Intanto la Lega serie A ha consegnato alla Figc le richieste di correzioni al protocollo per gli allenamenti collettivi. La Figc le girerà ai ministri della Salute e dello Sport e poi saranno inviate al Comitato tecnico scientifica che all’inizio della prossima settimana dovrebbe pronunciarsi. Ieri i rappresentanti della Lega sono stati in continuo contatto con Governo e Cts. Il nodo principale resta la quarantena. Senza la certezza di non dover mandare in isolamento tutta la squadra in caso di un giocatore positivo i club faticano a ripartire. Dopo le parole di Conte anche di più
CorSera
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Mihajlovic: «Ibrahimovic lascerà il Milan. Nel suo futuro Bologna o Svezia»
L’allenatore rossoblù, amico di Zlatan, rivela un confidenza dello svedese: «Ci siamo sentiti e mi ha detto che non resterà a Milano. Ora bisogna vedere dove andrà. Noi vogliamo puntare all’Europa»
Il futuro di Zlatan Ibrahimovic è sempre più lontano dal Milan. Almeno a sentire Sinisa Mihajlovic, amico dell’attaccante rossonero e tecnico del Bologna. «Mi ha chiamato qualche giorno fa, vedremo cosa deciderà in estate. Certamente non rimarrà a giocare a Milano, ma la domanda è se verrà da noi o tornerà in Svezia. Il Bologna l’anno prossimo vorrà lottare per andare in Europa».
Se Ibra dovesse scegliere di tornare in patria a giocare, lo farà per l’Hammarby, il club del quale detiene un pacchetto delle quote di minoranza e con il quale si è allenato in questo periodo, visto che la quarantena in Svezia non è così rigida come nel resto d’Europa. «Questa è una possibilità», aveva detto il direttore sportivo Jasper Jansson.
Detto questo, niente Milan allora nel futuro prossimo di Zlatan. Già nel dicembre scorso Mihajlovic aveva corteggiato l’attaccante, che aveva terminato la sua avventura negli Stati Uniti, in Mls, con i Los Angeles Galaxy. Scegliendo, però, una seconda esperienza al Milan. Con l’addio di Zvonimir Boban e le voci sul divorzio di Paolo Maldini e Stefano Pioli con la società di via Aldo Rossi, lo svedese sta seriamente pensando di lasciare Milano ancora una volta. Ma non è detto, appunto, che lascerà l’Italia. La sua storia nel nostro calcio potrebbe ripartire dal Bologna del suo amico Mihajlovic, che potrebbe essere così la quarta squadra italiana di Zlatan. Non ci resta che attendere.
CorSera
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