Conte, il calcio può attendere: "Servono garanzie che ancora non ci sono"
Il premier in conferenza: "Per avventurarsi a fare una data serve qualche garanzia in più che in questo momento, parlando con Spadafora, non c'è ancora"
Conte prende ancora tempo. Nella conferenza stampa con cui il premier ha presentato il decreto rilancio, è stato chiarissimo sulla ripresa dei campionati: "Per avventurarsi a fare una data serve qualche garanzia in più che in questo momento, parlando con Spadafora, non c'è ancora. Prima di tutto dovremo capire se si realizzino le condizioni per giocare il campionato, non solo quello di calcio, in massima sicurezza. Speriamo si cominci quanto prima". Insomma, un duro colpo a chi sperava in un via libera al ritorno in campo della Serie A, a cui il premier ha rivolto forse un messaggio velato ("Riceviamo molte sollecitazioni"). Una piccola concessione, però, è comunque arrivata: "Riprendono gli allenamenti di squadra, quindi anche quelli del calcio", ha detto il premier. Il problema è che l'unico protocollo validato, oggi, è quello che prevede i ritiriobbligatori: una soluzione a cui le 20 società di Serie A non sono disposte a cedere.
Il premier in conferenza: "Per avventurarsi a fare una data serve qualche garanzia in più che in questo momento, parlando con Spadafora, non c'è ancora"
Conte prende ancora tempo. Nella conferenza stampa con cui il premier ha presentato il decreto rilancio, è stato chiarissimo sulla ripresa dei campionati: "Per avventurarsi a fare una data serve qualche garanzia in più che in questo momento, parlando con Spadafora, non c'è ancora. Prima di tutto dovremo capire se si realizzino le condizioni per giocare il campionato, non solo quello di calcio, in massima sicurezza. Speriamo si cominci quanto prima". Insomma, un duro colpo a chi sperava in un via libera al ritorno in campo della Serie A, a cui il premier ha rivolto forse un messaggio velato ("Riceviamo molte sollecitazioni"). Una piccola concessione, però, è comunque arrivata: "Riprendono gli allenamenti di squadra, quindi anche quelli del calcio", ha detto il premier. Il problema è che l'unico protocollo validato, oggi, è quello che prevede i ritiriobbligatori: una soluzione a cui le 20 società di Serie A non sono disposte a cedere.
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