La Roma ufficializza 278 milioni di debiti – praticamente una voragine – per rendere il bilancio più sopportabile dovrà probabilmente vendere alcuni dei suoi giocatori migliori (Zaniolo, Pellegrini, Under?). Fino a pochi mesi fa la società doveva essere venduta a un nuovo proprietario americano, che però, per il momento, si è eclissato. La situazione pesantissima è conseguenza anche della crisi esplosa nel calcio: i mancati incassi si fanno sentire. Mantenere lo stesso livello tecnico, vendendo e puntando su nuovi giocatori, sarà sempre più difficile. Il giochino non può funzionare sempre
278 milioni di debiti, 60 in più di un anno fa. I numeri del bilancio che ha presentato la Roma sono inquietanti, ma non davvero sorprendenti.
Sono il risultato di una gestione sempre sul filo di una squadra che in questi anni ha molto puntato sulle plusvalenze per tenersi in assetto da campionato e che se non fosse stato per la crisi del coronavirus sarebbe stata già venduta a un nuovo proprietario.
Lo stop forzato, i mancati incassi, la gestione di un gruppo giocatori dal costo eccessivo (Dzeko guadagna oltre 7 milioni l’anno) mandano la società in affanno. L’unica soluzione sarà sempre la solita: vendere qualche giocatore per ridare fiato al bilancio. Poi si vedrà se l’acquirente scomparso tornerà a bussare alla porta. Ma intanto Zaniolo, Pellegrini, Under diventano oro prezioso da cedere a qualcun altro, in maniera da ridare fiato al bilancio.
Non pare proprio ci siano altre soluzioni se non quella di vendere qualche gioiello prezioso di famiglia. Come può capitare a tutti quando ce la si passa male. Difficilmente, si può pensare, i rimpiazzi comprati a un minor costo, potranno mantenere la Roma ad alto livello, ma è una scommessa che in questi anni la società ha fatto molte volte, e qualcuna le è andata anche bene.
Di certo la situazione della Roma è oggi il primo risultato negativo ufficiale della crisi scatenata dal coronavirus anche nel calcio. Un bravo ed elegante allenatore come Fonseca e un calciomercato già a sua volta in fase di depressione, e per quanto creativo e a volte miracoloso, difficilmente potranno restituire ai tifosi una squadra competitiva ad alto livello. Il giochino non può funzionare sempre. E’ la crisi bellezza.
278 milioni di debiti, 60 in più di un anno fa. I numeri del bilancio che ha presentato la Roma sono inquietanti, ma non davvero sorprendenti.
Sono il risultato di una gestione sempre sul filo di una squadra che in questi anni ha molto puntato sulle plusvalenze per tenersi in assetto da campionato e che se non fosse stato per la crisi del coronavirus sarebbe stata già venduta a un nuovo proprietario.
Lo stop forzato, i mancati incassi, la gestione di un gruppo giocatori dal costo eccessivo (Dzeko guadagna oltre 7 milioni l’anno) mandano la società in affanno. L’unica soluzione sarà sempre la solita: vendere qualche giocatore per ridare fiato al bilancio. Poi si vedrà se l’acquirente scomparso tornerà a bussare alla porta. Ma intanto Zaniolo, Pellegrini, Under diventano oro prezioso da cedere a qualcun altro, in maniera da ridare fiato al bilancio.
Non pare proprio ci siano altre soluzioni se non quella di vendere qualche gioiello prezioso di famiglia. Come può capitare a tutti quando ce la si passa male. Difficilmente, si può pensare, i rimpiazzi comprati a un minor costo, potranno mantenere la Roma ad alto livello, ma è una scommessa che in questi anni la società ha fatto molte volte, e qualcuna le è andata anche bene.
Di certo la situazione della Roma è oggi il primo risultato negativo ufficiale della crisi scatenata dal coronavirus anche nel calcio. Un bravo ed elegante allenatore come Fonseca e un calciomercato già a sua volta in fase di depressione, e per quanto creativo e a volte miracoloso, difficilmente potranno restituire ai tifosi una squadra competitiva ad alto livello. Il giochino non può funzionare sempre. E’ la crisi bellezza.
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