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ma se un calciatore è positivo vanno fatti tamponi a tutta la squadra + staff ok
ma che senso ha mettere in quarantena l'intera squadra?
I negativi che vi devono andare a fare?!
se fanno come in germania non mettono in quarantena tutta la squadra.
estratto di un articolo del cds: Intanto buone notizie dal Colonia: i tre positivi - due calciatori e un membro dello staff - sono guariti dopo che il nuovo tampone ha dato esito negativo. Tutti e tre dovranno però restare isolati dal resto della squadra fino a giovedì per completare le due settimane di quarantena previste e difficilmente i due calciatori saranno a disposizione per la gara di sabato col Mainz. (in collaborazione con Italpress)
Winners are simply willing to do what losers won't.
se fanno come in germania non mettono in quarantena tutta la squadra.
estratto di un articolo del cds: Intanto buone notizie dal Colonia: i tre positivi - due calciatori e un membro dello staff - sono guariti dopo che il nuovo tampone ha dato esito negativo. Tutti e tre dovranno però restare isolati dal resto della squadra fino a giovedì per completare le due settimane di quarantena previste e difficilmente i due calciatori saranno a disposizione per la gara di sabato col Mainz. (in collaborazione con Italpress)
cosi avrebbe senso e si potrebbe continuare
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
La Premier riprende dal primo giugno. Lo ha annunciato il governo.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Milan, Paolo Maldini: «Rangnick? Brutta invasione di campo, impari il rispetto»
Il d.t. rossonero replica alle parole del tedesco: «Non ci siamo mai parlati. Quando invoca un ruolo con pieni poteri gestionali invade delle zone nelle quali lavorano dei professionisti con regolare contratto»
Paolo Maldini entra in scivolata sul presunto prossimo allenatore del Milan, il tedesco Ralf Rangnick, che nei giorni scorsi aveva parlato ai giornali tedeschi del suo possibile futuro in rossonero («Ci sono stati colloqui con il mio agente, non posso escludere del tutto che andrò lì»). Maldini giudica una «invasione» di campo le richieste di «pieni poteri gestionali» e lo invita a ripassare «il concetto del rispetto» per chi sta cercando di ultimare la stagione «in modo professionale anteponendo il bene del club all’orgoglio».
Spiega il d.t. rossonero all’Ansa: «Non avendo mai parlato con Rangnick non capisco su quali basi vertano le sue dichiarazioni, anche perché dalla proprietà non mi è mai stato detto nulla. Alcune considerazioni secondo me però vanno fatte, il tecnico tedesco infatti, parlando di un ruolo con pieni poteri gestionali sia dell’area sportiva che di quella tecnica, invade delle zone nelle quali lavorano dei professionisti con regolare contratto. Avrei dunque un consiglio per lui: prima di imparare l’italiano, dovrebbe dare una ripassata ai concetti generali del rispetto, essendoci dei colleghi che, malgrado le tante difficoltà del momento, stanno cercando di finire la stagione in modo molto professionale, anteponendo il bene del Milan al proprio orgoglio».
Non è la prima volta che Maldini parla di Rangnick, che — come ormai è noto — è stato contattato dall’ad Ivan Gazidis senza però che sia stato preso alcun accordo o firmato alcun contratto. Anzi, questo continuo parlare di Milan da parte del tedesco (che alla Bild a proposito di quello che gli sarebbe servito per accettare aveva detto «per me si tratta di avere una certa influenza, in certe situazioni ne hai bisogno»), non è stato ben visto dalla proprietà rossonera. In una precedente uscita, mesi fa, Maldini aveva definito Rangnick «non un profilo da Milan». E all’epoca anche questo non era particolarmente piaciuto a Elliott.
CorSera
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Milan, Maldini attacca Rangnick (che parla troppo): ecco perché è un passo verso l’addio
Il direttore tecnico dei rossoneri non ha concordato l’uscita con la società: sembra impossibile che resti. D’altra parte l’allenatore tedesco ha irritato la proprietà con le sue continue dichiarazioni
L’attacco di Paolo Maldini al chiacchierone Ralf Rangnick («Prima dell’italiano deve imparare il rispetto, da lui un’invasione di campo») non è stato concordato con la società. Partiamo da qui: non è un dettaglio, perché dopo la prima uscita in cui mesi fa il direttore tecnico aveva bocciato l’allenatore tedesco che piace all’ad Ivan Gazidis («Non è un profilo da Milan») e soprattutto dopo lo strappo di Zvonimir Boban, la proprietà era stata chiara: le strategie mediatiche vanno concordate. Lo aveva ribadito anche il presidente Paolo Scaroni in un’intervista al Corriere. E quindi si può tranquillamente dire che l’iniziativa di Maldini non è piaciuta ai massimi vertici del club. Se le chance che il direttore tecnico restasse al Milan erano già poche, possiamo senz’altro dire che si sono ulteriormente ridotte: è un vero passo verso l’addio. Come si concretizzerà, se con dimissioni (difficile) o con un accordo di divorzio lo vedremo presto.
D’altra parte però, se Gazidis (e non solo lui) è entusiasta di Rangnick dal punto di vista tecnico, altrettanto non si può dire della gestione di questo periodo da parte dell’allenatore tedesco. Le continue dichiarazioni ai media hanno irritato non poco, vengono vissute come un tentativo di fare pressioni sul Milan, in un momento in cui la negoziazione tra le parti è ancora in corso (tra parentesi, il fatto che Rangnick ribadisca i poteri che gli servirebbero in caso arrivasse al Milan è la dimostrazione che un accordo non è stato ancora trovato e niente è stato firmato). Una negoziazione tutt’altro che facile da portare a termine, perché la società ha paletti strettissimi imposti dal fair play finanziario e dai bilanci e che si è complicata con lo stop forzato al campionato che ha reso più fumoso tutto lo scenario. Quindi, se Maldini ha fatto un passo fuori dal Milan, non si può (ancora?) dire che Rangnick ne abbia fatto uno dentro. E Pioli spera.
CorSera
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Maldini parla di "professionisti con regolare contratto"...io invece vedo dei "dilettanti con regolare contratto". E' vero che basta il contratto per fare il professionista...ma Maldini di professionale ha solo quello. Che ha fatto nella sua carriera da dirigente? Che risultati ha conseguito? ZERO!
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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E camminiamo noiiiii....accanto ai nostri eroiiiii
Sopra un campo verdeeeee....sotto un cielo bluuuuuù...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Spadafora: “Via al campionato? Serve un'altra settimana per decidere”
Nota congiunta dei ministri dello Sport e della Salute: "Sì alla ripresa degli allenamenti il 18 maggio, ma la Figc deve adeguare il protocollo". Zampa, sottosegretaria alla Salute: "Isolamento assoluto per squadra e staff in una bolla sterile". Altro nodo: "Con un positivo va in quarantena per quindici giorni tiutta la squadra"
"Il Comitato tecnico scientifico chiede delle modifiche vincolanti al protocollo della Figc, per esempio di garantire che se durante gli allenamenti dovesse emergere un positivo, la squadra e tutto lo staff tecnico restino in quarantena senza alcun contatto esterno, oppure che siano i medici delle società ad assumersi tutte le responsabilità dell'attuazione del protocollo, oppure che i numerosi test molecolari previsti per i calciatori non vengano fatti a discapito di tutti gli altri cittadini. Se la Figc accetterà tutte queste indicazioni, gli allenamenti potranno riprendere sicuramente il 18 maggio": lo ha detto il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, in diretta al Tg1. "Dalle indicazioni del Cts emerge che la linea di prudenza avuta finora sia quella giusta da seguire.
Avremo bisogno di almeno un'altra settimana per vedere la curva dei contagi e poter poi decidere sul campionato. Intanto- ha concluso Spadafora- è evidente che 1l 18 maggio devono ricominciare gli allenamenti anche per tutti gli altri sport di squadra. Domattina presenterò formalmente al Cts le linee guida per far riaprire entro maggio tutti gli altri impianti e centri sportivi, come le palestre, in sicurezza". Sul campionato non si è sbilanciato. Ci sono ancora pareri contrari alla ripresa. Forti i timori per gli spostamenti di migliaia di persone ogni giornata di campionato. Ora la Figc in vista degli allenamenti, dovrà mettere ancora una volta ad un protocollo che di fatto è stato di nuovo bocciato.
Domani cda della Lega di A, mercoledì assemblea: la maggioranza dei presidenti vuole fare causa alle tv (Sky, Dazn e Img) che non hanno pagato l'ultimo bimestre, oltre 200 milioni.
La nota congiunta: "Sì agli allenamenti dal 18 maggio"
"Il parere richiesto dal Governo sul protocollo presentato dalla Figc è stato espresso dal Comitato Tecnico Scientifico e conferma la linea della prudenza sinora seguita dai ministeri competenti. Le indicazioni del Comitato, che sono da considerarsi stringenti e vincolanti, saranno trasmesse alla Federazione per i doverosi adeguamenti del Protocollo in modo da consentire la ripresa in sicurezza degli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio”: così ministri della Salute, Roberto Speranza, e dello Sport, Vincenzo Spadafora, in una dichiarazione congiunta. Il protocollo della Figc ora dovrà essere adeguato. Ci sono punti critici, soprattutto sulla quarantena dei giocatori in caso di positività. Il modello Germania-come suggerito dalla commissione Zeppilli- non va bene, qui si prevede un isolamento di due settimane di tutto lo staff e la cosa creerebbe grossi problemi anche in occasione degli allenamenti di gruppo dal 18 maggio. Previsto inoltre dal protocollo è dei medici sociali. C'è il rischio di non chiudere questa stagione, servono 13 giornate da giugno ai primi di agosto. Figc e Lega di A vogliono provarci a ripartire, ma le incognite sono tantissime, e questo protocollo studiato da via Allegri ha avuto in dall'inizio una vita travagliata.
"Ritiro prolungato per i giocatori"
"E' stata individuata una possibile via d'uscita tecnica" per la ripresa degli allenamenti del calcio, "sostanzialmente quella di una 'bolla sterile' nella quale entrano giocatori e staff negativi, un grande ambiente sterile senza presenza di virus: e dovranno tutti restare in isolamento, come una grande famiglia", lo afferma alla trasmissione di Emilio Mancuso, la Politica nel Pallone-Gr Parlamento, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, definendo con un'immagine la possibile soluzione per la ripresa degli allenamenti di squadra. Questa scelta "tutelerà la loro salute, e quella di chi sta con loro, ma chiede un grande sacrificio, quello dell'isolamento assoluto, e un'assunzione di responsabilità da parte della Lega calcio. E' possibile così che dentro questo ambiente riprendano gli allenamenti di squadra". Zampa ha annunciato anche che "stasera dovrebbe essere consegnata la relazione del Comitato tecnico scientifico al ministro Speranza e al ministro Spadafora, ma l'ultima parola spetterà poi al presidente del Consiglio, Conte, e al consiglio dei ministri". Questo per la parte tecnico scientifica; per la parte politica, al governo, dice Zampa, "spetterà valutare gli altri aspetti del problema, che non è solo sportivo ma tocca un indotto occupazionale ed economico importante: tutti temi che dovranno essere messi sul tavolo".
Nota congiunta dei ministri dello Sport e della Salute: "Sì alla ripresa degli allenamenti il 18 maggio, ma la Figc deve adeguare il protocollo&quo…
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Lo sfascio del Milan è autolesionismo puro, la scelta di Rangnick, le esternazioni di Scaroni, la guerra aperta a Maldini, dopo aver già costretto Boban ad andarsene, l’impresentabile inguacchio di Gazidis. I due mesi di stop sono stati letteralmente un inferno per il diavolo, che ormai ha perso completamente la rotta e va alla deriva. Maldini costretto a replicare al candidato Rangnick, per dirgli sostanzialmente: fino a quando non avrai messo piede qui dentro occupati degli affari tuoi. Intanto Pioli è stato completamente delegittimato e la ripresa, se ci sarà, sarà quasi impossibile. Anzi forse ora al Milan riprendere il campionato non converrebbe proprio, meglio chiuderla qui…
Il Milan ha capacità autolesionistiche straordinarie. Pur avendo già, i suoi dirigenti, provocato l’implosione del club con una gestione assolutamente scriteriata e improvvisata giorno per giorno – nonostante la proclamazione di un Milan proiettato nel futuro – questi mesi di stop sono serviti per fare tabula rasa. Dando per acquisita la rottura con Boban, il presidente Paolo Scaroni ha lavorato e parlato molto rendendo ormai quasi ufficiale l’ assunzione di Ralf Rangnick per la prossima stagione, ottenendo così il risultato di delegittimare del tutto l’allenatore attuale, Stefano Pioli. Che si presuma debba guidare la squadra già in condizioni complicatissime alla ripresa dell’ultimo troncone della stagione attuale. Se mai ci si arriverà… Il guru tedesco intanto parla di sé, come fosse il nuovo Sacchi o il nuovo Mourinho (ho messo i due estremi così scegliete il preferito), e fatto capire che si sta facendo pregare in ginocchio per andare al Milan. Cioè, farebbe un favore al Milan, a questo punto stiamo.
A dire la verità, sullo schema dell’esautorazione di Boban, tutto sembra organizzato perfidamente a puntino per far saltare i nervi a Maldini e costringerlo ad andarsene. Visto che non è facile organizzare la detronizzazione di un totem come Maldini – che qualche colpa comunque, insieme a Boban, nell’involuzione del Milan la ha avuta, non nascondiamolo – si provvede a segare adeguatamente e quasi del tutto la base del palo. Così che traballi ben bene. Maldini ovviamente ha capito l’antifona, sta forzatamente al gioco, esce allo scoperto, e manda metaforicamente al diavolo – appunto… – il guru tedesco. Praticamente gli ha detto, con tanto di comunicazione all’Ansa: fino a quando non metti ufficialmente piede qui dentro fatti gli affari tuoi. Dietro le quinte l’ enigmatico Ivan Gazidis: ma davvero fu preso a suon di milioni per combinare questo impresentabile inguacchio?
Morale: secondo me al Milan conviene non riprenderla proprio questa stagione, meglio chiuderla qui. Meglio.
Il Milan ha capacità autolesionistiche straordinarie. Pur avendo già, i suoi dirigenti, provocato l'implosione del club con una gestione assolutamente scriteriata e improvvisata giorno per giorno - nonostante la proclamazione di un Milan proiettato nel futuro - questi mesi di stop sono serviti per fare tabula rasa. Dando per acquisita la rottura con Boban, il presidente Paolo Scaroni ha lavorato e parlato molto rendendo ormai quasi ufficiale l' assunzione di Ralf Rangnick per la prossima stagione, ottenendo così il risultato di delegittimare del tutto l'allenatore attuale, Stefano Pioli. Che si presuma debba guidare la squadra già in condizioni complicatissime alla ripresa dell'ultimo troncone della stagione attuale. Se mai ci si arriverà… Il guru tedesco intanto parla di sé, come fosse il nuovo Sacchi o il nuovo Mourinho (ho messo i due estremi così scegliete il preferito), e fatto capire che si sta facendo pregare in ginocchio per andare al Milan. Cioè, farebbe un favore al Milan, a
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