Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Serie A, la svolta dei diritti che può far pressione sul governo

    La Lega tratta la costituzione di una media company di cui il fondo di private equity Cvc acquisterebbe quote: affare miliardario per dare un orizzonte futuro di crescita significativa al movimento, ma che può saltare se la Serie A restasse indietro rispetto al resto d'Europa. In più, si tratta un prestito ponte per i club con Blackstone

    La Serie A si prepara alla rivoluzione. Nel pieno del braccio di ferro con le televisioni per il pagamento dell’ultima rata stagionale dei diritti tv, la confindustria del pallone italiano apre una porta sul futuro: all'orizzonte c'è un accordo miliardario con Cvc Capital partners, fondo britannico di private equity, per realizzare una media company partecipata dalla Lega e dal fondo attraverso cui gestire le entrate derivanti dal comparto media della Lega di Serie A. E quindi, in particolare, la partita dei diritti tv, che confluirebbero in questa società. Un modello ispirato a quello della Formula Uno, che proprio Cvc ha controllato dal 2006 al 2016. Ma una gestione analoga viene già applicata alla lega rugbystica inglese. Una svolta epocale, che potrebbe mettere spalle al muro il governo nella partita per la ripresa del campionato.

    L’affare infatti non può non essere connesso alla ripresa della Serie A. Se si tornasse a giocare in tutti i maggiori campionati d’Europa, tranne che in Italia, l’affare rischierebbe di complicarsi. Zavorrando la crescita di un sistema che, con questo accordo, cerca di iniziare ad avvicinare la scia della Premier League. L’impegno del fondo di private equity sarebbe su scala decennale e sarebbe fondamentale per creare una progettualità di cui il movimento oggi non dispone. Difficile inquadrare il progetto nell’attuale quadro normativo, a partire dalla legge Melandri. Altro problema è cosa ne penseranno i rappresentanti dei 20 club di Serie A. Per soddisfarli tra l'altro la Lega lavora a due nuove fonti di liquidità, la prima tramite il Credito sportivo. La seconda attraverso la realizzazione di prestiti ponte, a 3, 6 o 9 mesi, con il fondo Blackstone in favore proprio dei club, per fronteggiare la crisi finanziaria.

    L'attenzione delle squadre in queste ore è però distratta da altro: le tensioni con i broadcaster licenziatari dei diritti, Sky, Dazn e Img per l'estero, avrebbero dovuto versare in queste ore l'ultima tranche: 233 milioni di euro complessivi. L'eventuale inadempienza, porterà la Lega Serie A a procedere per ottenere la cifra, forte del contratto in essere con scadenza 2021. Ma la questione è tutt'altro che scontata: se finisse con una causa, Sky non potrebbe legalmente partecipare alla nuova gara per i diritti. E il principale broadcaster del calcio in Italia non se lo può permettere. In più, qualche presidente è piuttosto vicino nelle idee e nei fatti alla tv satellitare.

    La Lega tratta la costituzione di una media company di cui il fondo di private equity Cvc acquisterebbe quote: affare miliardario per dare un orizzonte futuro …
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      Inter, la scelta dei giocatori per tornare ad allenarsi: «Prima l’esito dei tamponi, poi ricominciamo»

      Slitta il ritorno «finché non siamo sicuri che siamo tutti negativi»

      Prima la salute, poi il calcio. Il messaggio arriva forte dai giocatori dell’Inter. Non torneranno ad allenarsi finché loro, lo staff tecnico, la dirigenza e tutte le persone coinvolte nella vita della squadra non avrà l’esito dei tamponi e degli esami del sangue. Un segnale, il primo in questo senso, lanciato dai calciatori contro una ripresa affrettata.

      Domenica sera la circolare del Viminale ha sdoganato gli allenamenti individuali nei centri sportivi. Così è partita la corsa per tornare ad allenarsi, non tenendo presente le difficoltà in cui vive ancora la Lombardia. L’Inter già lunedì ha iniziato le visite, ma la situazione sanitaria in regione è differente rispetto ad altre realtà. In Veneto è possibile fare liberamente i tamponi, mentre in Lombardia soltanto negli ospedali e in centri autorizzati si possono fare certi esami. C’è stato così un fisiologico allungamento dei tempi nel testare i giocatori decisi, così come la dirigenza e lo staff medico, a non rischiare nulla. Un posizione netta, in contrapposizione totale con quella di Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione calciatori. «C’è tanta voglia di tornare a giocare e la ripresa degli allenamenti, anche se in forma individuale, è stata sicuramente positiva perché poco a poco si torna a fare il proprio lavoro, al di là di ricominciare o meno la stagione», l’analisi di Tommasi.


      Evidentemente tutta questa smania di ripresa non c’è: i calciatori sono preoccupati e vogliono ritornare al lavoro in sicurezza. La difficoltà oggettiva di dover organizzare in tempi stretti e senza preavviso gli esami, sostenuti in questi giorni dai nerazzurri all’ospedale Humanitas punto d’eccellenza di Milano, ha fatto slittare la ripresa degli allenamenti. I giocatori non vogliono fare strappi alle regole, neanche il club e lo staff medico. Si va per gradi, anche per un senso etico e per non scavalcare i lavoratori chiamati al rientro in fabbriche e uffici.

      «Stiamo andando, come è giusto che sia vista la situazione, a piccoli passi, augurandoci che possa esserci anche per il calcio la fase due, perché i calciatori e le calciatrici vogliono ricominciare in sicurezza a fare il proprio lavoro», ha sottolineato Umberto Calcagno, vice presidente dell’Aic. I giocatori dell’Inter l’hanno preso in parola: non ci si muove senza la certezza che tutti siano negativi al coronavirus. Altre squadre sono ripartite, la società nerazzurra ha invece lasciato gli allenamenti individuali al centro tecnico come una scelta personale. D’altronde il presidente Steven Zhang era stato tra i primi a schierarsi per lo stop.

      L’Inter dovrebbe completare gli esami tra oggi e domani e, se nessuno risulterà positivo, gli allenamenti potrebbero riprendere venerdì, a turno con un medico, un fisioterapista e un allenatore dello staff. In piena sicurezza.



      CorSera
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        Serie A, ripartenza: giovedì l’incontro decisivo. E il fondo Cvc ha pronti due miliardi per i diritti tv

        I medici della Figc incontreranno il comitato scientifico: si capirà se gli allenamenti collettivi saranno possibili dal 18. Grandi manovre anticrisi: l’obiettivo è creare una media company che poi rivenderebbe le licenze alle emittenti o lancerebbe il canale della Lega

        La Bundesliga oggi potrebbe avere il via libera. Il ritorno della serie A invece è ancora lontano e confuso, così la Lega, alle prese con la grave crisi economica frutto del Covid- 19, sta accarezzando di unirsi alla Cvc Capital Partners, fondo di private equity in passato proprietario della Formula 1, che sta investendo nel Sei Nazioni di rugby e ora punta con decisione sul calcio. Soldi, cioè ossigeno, per la confindustria del pallone mentre i broadcaster sono determinati a non versare l’ultima rata dei diritti tv, 220 milioni.

        Cvc ha contattato il presidente Paolo Dal Pino. Il piano è costituire una Spa di cui il fondo sarebbe socio di minoranza al 20 per cento per due miliardi di euro. L’obiettivo è creare una media company che potrebbe rivendere i diritti tv alle varie emittenti o, addirittura, fra tre anni, decidere di creare il canale della Lega, in assoluto di avvicinarsi ai fatturati della Premier e della Liga. In via Rosellini non commentano.


        In Germania, invece, è l’ora della verità. Oggi la Cancelliera Angela Merkel incontrerà i presidenti delle Regioni e prenderà una decisione definitiva sulla ripartenza. C’è molto ottimismo nonostante si sia registrata un’altra positività in seconda divisione (l’equivalente della nostra serie B). Si tratta di un membro dello staff dell’Aue Erzgebirge, club della Sassonia che ha spedito tutti in quarantena, ma solo sino a domani, a quanto pare il tempo utile per avere i risultati di un ulteriore tampone. L’agenzia Reuters azzarda anche la data di partenza della Bunde: il 15 maggio.

        Sarebbe un assist per l’Italia, dove il prossimo passo è capire se il 18 maggio ci sarà la ripresa degli allenamenti collettivi per le squadre e in che modalità. Tutto dipenderà dal nuovo protocollo che il Comitato tecnico scientifico della Protezione civile dovrà discutere con la Commissione medica della Figc e la Federazione medica dello sport. L’appuntamento è fissato per domani. Il futuro del calcio italiano passa da qui. Nell’attesa la Federcalcio ha rinviato a data da destinarsi il Consiglio federale, previsto per venerdì, che avrebbe dovuto cominciare a ragionare sul piano B (playoff e playout) e il piano C (la classifica se non si dovesse ripartire). Gravina ha deciso di aspettare per capire se il calcio riuscirà a riaccendere i motori.

        Il tutto mentre il Consiglio direttivo della Lega Pro, in attesa dell’assemblea di giovedì, ribadisce il concetto: cioè l’impossibilità a concludere i campionati, così come hanno confermato i 60 medici sociali dei club. La decisione definitiva spetta però al Consiglio federale.



        CorSera
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                      La Gazzetta ci delizia anche stamattina con le sue particolari vedute sul calcio, non mancandole mai la fantasia e definendo Lukaku e Chiesa "campioni" col cartellino a rischio svalutazione col virus. L'unica svalutazione certificata e comprovata è solo quella della serietà e del senso del ridicolo di questi giornali che ogni giorno scrivono sul niente, riempiono il niente.
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                      • KURTANGLE
                        Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        La Gazzetta ci delizia anche stamattina con le sue particolari vedute sul calcio, non mancandole mai la fantasia e definendo Lukaku e Chiesa "campioni" col cartellino a rischio svalutazione col virus. L'unica svalutazione certificata e comprovata è solo quella della serietà e del senso del ridicolo di questi giornali che ogni giorno scrivono sul niente, riempiono il niente.

                        comunque ad oggi accostare Lukaku e Chiesa è una follia.
                        il primo a 26 anni ha già segnato 262 goal in carriera
                        il secondo ?
                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




                        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                        • Sean
                          Csar
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                          E allora le cantonate in quell'articolo sono due: definirli campioni e, nel loro sottogenere, assimilarli.

                          Purtroppo Commisso ha confermato che la Juve segue Chiesa assieme ad altre squadre estere. Spero ardentemente che Paratici rinsavisca e butti i soldi dove serve...che ci sono parecchie cose da sistemare.
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                          • marcu9
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                            Il calcio chiama Guido Alpa per farsi aiutare dall’amico di Conte.

                            Una consulenza dell’avvocato Guido Alpa, amico e mentore del premier Giuseppe Conte sulla materia dei diritti tv è l’ultima mossa dei presidenti della Serie A per convincere il governo a dire sì alla riapertura del campionato. Lo scrive oggi Il Fatto Quotidiano sottolineando che la speranza è accogliere Palazzo Chigi nella curva di chi pianifica di tornare in campo in giugno. Lì dove il capo-ultrà è Matteo Renzi di Italia Viva, per una volta in sintonia con gli ex compagni di partito dem, lì dove c’è posto anche per Matteo Salvini. Un blocco che ha emarginato il pentastellato Vincenzo Spadafora, oltranzista della prudenza, “ministro dello Sport e non del calcio”, come adora definirsi.
                            Il calcio chiama Guido Alpa per farsi aiutare dall’amico di Conte

                            D’altro canto era stato lo stesso Spadafora ad annunciare un voto in Lega per la conclusione del campionato visto che la maggioranza dei presidenti era con lui. Ma il voto non è mai arrivato e la Lega si è schierata in senso opposto. E adesso scende in campo anche l’ex socio di studio del premier:
                            LA LEGA di Serie A –perché, se non s’è detto, di campionato si tratta soltanto per la A e gli altri marciscano in cassa integrazione –ha ingaggiato l’avvocato Alpa per scrivere un parere sull’unico contratto che fa palpitare Claudio Lotito&C.: quello con le televisioni a pagamento Sky e Dazn, che vale circa 230 milioni di euro per il pezzo finale di stagione. Già presidente del consiglio nazionale forense e docente di Diritto civile alla Sapienza, Alpa ha una lunga carriera costellata dai più svariati incarichi, ma nell’ultimo tratto viene spesso trascinato in beghe sportive per il suo rapporto col premier Conte. Era già successo un anno e mezzo fa per il Coni. Quando Giovanni Malagò vedeva franare il suo impero, assediato dai barbari della Lega sotto la regia del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, pensò di chiedere una consulenza al “maestro”del premier pur di trovare intercessione a Palazzo Chigi. Soldi sprecati, è bastato l’addio del governo gialloverde. La riforma è annacquata e l’influenza del Coni intatta, anche sul pallone.

                            La stessa idea è venuta alla Lega calcio, che ha reclutato Alpa a metà marzo, quando l’emergenza Coronavirus era già scoppiata, ma il pallone non era ancora sul lastrico. Il suo parere dice che la conclusione della stagione obbligherebbe le emittenti a pagare l’intera rata da 230 milioni, anche con le partite ammassate una dietro l’altra, a porte chiuse, in orari improbabili e in piena estate. Un po’ diverso il discorso in caso di sospensione definitiva: il contratto è blindato, le emittenti dovrebbero pagare lo stesso perché sono “intervenute cause di forza maggiore”, cioè la pandemia. Alpa serve, nelle intenzioni dei presidenti, a scavalcare Spadafora. Al netto dello studio in via Sardegna, ora la domanda è una: ci riuscirà?

                            Originariamente Scritto da Sean
                            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            • THE ALEX
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                              Paulino finalmente libero dal Covid...
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                                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                                Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
                                Paulino finalmente libero dal Covid...

                                bene!
                                ora può spaccarsi il crociato in santa pace
                                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                                grazie.




                                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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