Del Piero qualche tempo fa confessò che nessuno nello spogliatoio credeva alla possibilità di vincere lo scudetto ad Udine, stante la storia già scritta a Roma dove l'Inter si pensava sarebbe facilmente passata sulla Lazio. Nessuno tranne Lippi. Lippi era, sempre secondo la testimonianza di Del Piero, convinto che avrebbe vinto la Juve.
Anche io nel mio piccolo sentivo che qualcosa sarebbe accaduto. E' quel sesto senso calcistico che qualche volta si avverte, sorta di premonizioni...per cui, come ho avuto modo di raccontare altre volte, mi bardai di tutto punto, appuntai la spilla con lo stemma societario sul maglioncino a righe bianconere e me ne andai tranquillo al pub di una mia amica ad assistere al tutto in tv.
Il resto è storia, come racconta Crosetti e come conoscono tutti. Il 5 maggio per il calcio italiano è il giorno dove l'Inter perse uno scudetto vinto e si ritrovò addirittura terza, perchè anche la Roma scavalcò la squadra di Cuper e di Ronaldo...ed è il giorno di una delle più clamorose, inaspettate, avvincenti ed emozionanti vittorie della Juventus ed una delle più grosse sorprese del nostro calcio, perchè tutto per l'appunto pareva già scritto...tranne il finale - e nel calcio conta quello.
Difficile descrivere, riportare, per chi non c'era, l'altalena di emozioni e di sobbalzi dell'animo: le cronache radiotelevisive che si possono trovare su YouTube riportano bene quel saliscendi di brivido calcistico, e nelle voci del narrrato si coglie appunto l'inaspettato che si sta materializzando.
Io ricordo tutto, avevo la serena certezza che qualcosa sarebbe accaduto, qualcosa di bello. Mi trattenni a bere nel pub per qualche ora ulteriore dopo il fischio finale, poi in compagnia di alcuni altri amici e avventori juventini in giro per Porto Recanati per assistere alle varie sfilate, e poi una bella cena e poi ancora a bere felice fino a notte tarda.
Non dovetti passare a casa per cambiarmi, non era necessario. Rimasi così come ero uscito. A differenza di molti, avevo indovinato l'abbigliamento e gli accessori per quella giornata e non m'ero sbagliato. Fui ebbro e soddisfatto della Juve e anche di me.
Anche io nel mio piccolo sentivo che qualcosa sarebbe accaduto. E' quel sesto senso calcistico che qualche volta si avverte, sorta di premonizioni...per cui, come ho avuto modo di raccontare altre volte, mi bardai di tutto punto, appuntai la spilla con lo stemma societario sul maglioncino a righe bianconere e me ne andai tranquillo al pub di una mia amica ad assistere al tutto in tv.
Il resto è storia, come racconta Crosetti e come conoscono tutti. Il 5 maggio per il calcio italiano è il giorno dove l'Inter perse uno scudetto vinto e si ritrovò addirittura terza, perchè anche la Roma scavalcò la squadra di Cuper e di Ronaldo...ed è il giorno di una delle più clamorose, inaspettate, avvincenti ed emozionanti vittorie della Juventus ed una delle più grosse sorprese del nostro calcio, perchè tutto per l'appunto pareva già scritto...tranne il finale - e nel calcio conta quello.
Difficile descrivere, riportare, per chi non c'era, l'altalena di emozioni e di sobbalzi dell'animo: le cronache radiotelevisive che si possono trovare su YouTube riportano bene quel saliscendi di brivido calcistico, e nelle voci del narrrato si coglie appunto l'inaspettato che si sta materializzando.
Io ricordo tutto, avevo la serena certezza che qualcosa sarebbe accaduto, qualcosa di bello. Mi trattenni a bere nel pub per qualche ora ulteriore dopo il fischio finale, poi in compagnia di alcuni altri amici e avventori juventini in giro per Porto Recanati per assistere alle varie sfilate, e poi una bella cena e poi ancora a bere felice fino a notte tarda.
Non dovetti passare a casa per cambiarmi, non era necessario. Rimasi così come ero uscito. A differenza di molti, avevo indovinato l'abbigliamento e gli accessori per quella giornata e non m'ero sbagliato. Fui ebbro e soddisfatto della Juve e anche di me.
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