Originariamente Scritto da Sidius
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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@INFILATEMELO
Pecoraro choc su Inter-Juve 2018: «Sparito il file audio del dialogo Orsato-Var sul fallo di Pjanic»«L’unico episodio che mancava era l’unico che ci importava: la mancata espulsione del bianconero per il fallo su D’Ambrosio»
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Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio@INFILATEMELO
Pecoraro choc su Inter-Juve 2018: «Sparito il file audio del dialogo Orsato-Var sul fallo di Pjanic»«L’unico episodio che mancava era l’unico che ci importava: la mancata espulsione del bianconero per il fallo su D’Ambrosio»
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E dico auriemma
Le frasi del prefetto Pecoraro rappresentano un incredibile autogol, perché dimostrano che non conosce il funzionamento del protocollo Var, nè chi custodisce i file audio-video. Piuttosto, doveva convocare Orsato e chiedergli perchè non ammonì Pjanic
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Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza MessaggioX sta cagata ci ha dato ragione perfino auriemma eh
E dico auriemma
Le frasi del prefetto Pecoraro rappresentano un incredibile autogol, perché dimostrano che non conosce il funzionamento del protocollo Var, nè chi custodisce i file audio-video. Piuttosto, doveva convocare Orsato e chiedergli perchè non ammonì Pjanic
https://t.co/pNOm8gdGsl
Comunque se e' andata veramente cosi' Pecoraro ha fatto proprio una figura da ritardato.B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioPoi da quella via avrebbe potuto chiedere a Orsato perche' non ha dato il rigore netto su matuidi sullo 0-0.
Comunque se e' andata veramente cosi' Pecoraro ha fatto proprio una figura da ritardato.
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La Juve richiama gli stranieri. Ronaldo pronto al rientro, Higuain vedremo. Domani riapre il centro di allenamento....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Gli allenamenti ripartono ma Spadafora avverte: «Di campionato per ora non se ne parla»
Il governo dà il via libera agli allenamenti individuali. Il Sassuolo riparte lunedì, Inter e Juve al via martedì, poi mercoledì tocca a Roma e Lazio
Dopo il lungo intervallo, cominciato il 9 marzo con la sospensione del campionato, pare stia per iniziare il secondo tempo del calcio. Per le squadre di serie A, da oggi sarà possibile riprendere gli allenamenti individuali nei centri tecnici. L’accelerazione l’ha data il ministero dell’Interno, sulla spinta di alcuni governatori regionali che avevano già approvato una ripartenza allargata ai calciatori. «È consentita, anche agli atleti di discipline non individuali l’attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza e rispettando il divieto di assembramento», la nota emessa del Viminale.
Un via libera condizionato, pur sempre però un piccolo passo avanti. Ricominciare ad allenarsi singolarmente non deve far pensare a una ripresa certa del campionato. Alla prima tappa dovranno seguirne altre. Gli allenamenti collettivi o quanto meno a gruppi allargati il 18 maggio e poi, se possibile, riprendere a giocare a metà giugno. La strada è lunga e disseminata di timori, a dettare l’agenda è il coronavirus e il rischio di una risalita della curva dei contagi non si può escludere. Si riprende a correre con l’opzione della serrata definitiva, per nulla scongiurata. Certo in una settimana lo scenario è cambiato. Si è passati dalla paventata chiusura alla serranda parzialmente rialzata sulla vetrina del calcio. Questo non significa che il campionato sia stato messo in salvo. Lo ha confermato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: «Nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto. Gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio e della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio».
La tendenza sul riavvio degli allenamenti individuali è un po’ la stessa del resto d’Europa, anche se dubbi e angosce dilagano. In Spagna c’è una forte spinta da parte dei club per tornare a giocare, meno dai calciatori i cui rappresentanti sindacali sostengono che il protocollo varato dalle autorità non dia sufficienti garanzie. La Germania mercoledì dovrebbe dare l’ok alla ripresa della Bundesliga, ma in caso di un nuovo contagio, ad andare in quarantena dovrà essere tutta la squadra e non solo i positivi, come successo ai tre del Colonia. In Inghilterra le ipotesi per il «restart» sono varie, e sono arrivate offerte di aiuto perfino dall’Australia dove alcuni impresari si sono offerti di ospitare le restanti 92 partite della Premier League. In serie A le prime squadre a ricominciare saranno Lecce e Sassuolo. I calciatori al campo andranno da soli, con la loro borsa, si alleneranno, senza pallone né attrezzi, mantenendo le distanze dai compagni, poi doccia a casa e lavatrice con i panni sporchi.
Tra le big la prima a ripartire è l’Inter, domani a gruppi differenziati alla Pinetina. Stesso giorno e stesse modalità per il Bologna e per la Juve che però non ha tutti a disposizione. Napoli, Lazio, Roma e Milan prima eseguiranno i tamponi poi riapriranno. Il Torino farà le visite e giovedì si allenerà. Altre società, tra cui la Fiorentina, attendono chiarimenti sul protocollo sanitario prima di autorizzare gli allenamenti. La Juventus ha richiamato i dieci giocatori all’estero, Cristiano Ronaldo deve rientrare da Madeira. Il suo aereo personale era rimasto bloccato a Madrid, ma è arrivato ieri sera: ogni ora è buona per tornare. Al Milan è ancora incerta la data in cui rivedranno Ibrahimovic e Kessie. Per chi rientra dall’estero sono previsti 14 giorni di quarantena. Si aspetta pure un confronto tra governo, Figc, Federazione Medico Sportiva sul protocollo per gli allenamenti collettivi del 18 maggio. Ci vorrà tempo.
CorSera...ma di noi
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Juventus, Paratici: ''Chiellini e Buffon rinnovano. Pogba? L'ostacolo è l'ingaggio"
Il ds bianconero parla delle prossima manovre di mercato, annuncia gli accordi con il difensore e il portiere e l'intenzione di tenere Dybala. Improbabile, visto il momento, il ritorno del francese
Il calciomercato in evoluzione per la crisi Covid 19, i talenti italiani che interessano alla Juventus ma anche i rinnovi di contratto di Chiellini, Buffon e Dybala. Fabio Paratici si è raccontato ai microfoni di Sky Sport, svelando alcuni scenari del mercato bianconero ma anche descrivendo l'evoluzione della società Juventus, cresciuta negli ultimi anni fino a spostare l'area di interesse dal campionato italiano ai calciatori delle big europee, una svolta che potrebbe invertirsi nuovamente.
Un mondo, quello del calcio, che vivrà grandi cambiamenti e mutamenti nei prossimi mesi, partendo dagli stipendi dei calciatori alla "creatività e all'elasticità necessarie" per interpretare la svolta epocale. Anche se prima si dovrà attendere il via libera alla stagione: "Non vedo l'ora di rivedere le partite, come tutti gli appassionati di calcio, ma rispettare le regole. I giocatori, che sono quelli che vanno in campo, rischiano di più e sono preoccupati. Bisogna capirlo e poi capire le istituzioni, perché si assumono responsabilità importanti e non è facile".
Le mosse bianconere
Nuovi arrivi, trattative ma anche rinnovi di contratto. Il mercato della Juventus e di Paratici parte dalle conferme di Chiellini e Buffon, "rinnovi in dirittura d'arrivo" come confermato dallo stesso ds bianconero. Diverso il discorso per Dybala: l'intenzione è rinnovare anche con l'attaccante argentino, "la volontà è che resti con noi il più a lungo possibile", ma l'isolamento e la positività della Joya hanno interrotto le comunicazioni. "Anche per Paulo stiamo parlando, purtroppo per lui sta vivendo questa esperienza negativa e gli facciamo un grande in bocca al lupo di pronta guarigione".
Un occhio naturalmente anche al futuro e alla quota di italiani, visto che da tanti anni la presenza di calciatori azzurri alla Juventus non era mai stata così ridotta: "Il mercato italiano è anche una questione di generazione, ora è molto interessante e ci sono tanti giocatori giovani bravi, che possono fare un altro salto. Chiesa, Tonali, Castrovilli: la Nazionale sta dando una bella vetrina a questi calciatori".
Molto calda in questo momento la linea che unisce Torino a Barcellona, con la trattativa Arthur-Pjanic in fase di decollo: "Noi parliamo sempre fra grandi club, ma non solo di calciatori o di scambi. Adesso siamo in un momento di chiacchiere".
Il futuro di Higuain
Un capitolo a parte merita il futuro di Gonzalo Higuain, ancora in Argentina a fianco della madre e, secondo voci provenienti proprio dal paese sudamericano, non ancora convinto a ritornare vista la preoccupazione per il coronavirus: "Quando è partito era molto preoccupato, sono aspetti personali e non voglio entrare nel merito. Siamo legati a lui e quest'anno sta facendo una stagione straordinaria: speriamo continui con noi, per l'anno che resta di contratto".
Il mercato stile Nba
Poca liquidità, tante difficoltà e meno introiti. Il mercato che attende le società europee si discosta molto da quelli passati: "Le società avranno sicuramente delle difficoltà in più, dovremo essere più creativi più elastici e avere formule diverse per i trasferimenti. Ho pensato che l'NBA potesse essere un esempio dal quale prendere spunto, ci sono molti scambi. Logicamente è molto lontana dal nostro sistema, è un sistema chiuso, ma ad esempio i famosi free agent da noi sono i parametri zero". Il sistema chiuso, però, non è l'unica differenza tra il basket a stelle e strisce e il mondo del calcio europeo: "Un'altra differenza enorme è che la lega funge da stanza di compensazione. La lega che più ha seguito questo sistema come gestione è là Premier League, che gestisce i club inglesi direttamente come lega, promuovendo il marchio Premier League nel mondo".
Gli scambi
Creatività per sopperire alle ridotte possibilità economiche del movimento, per non fermare il mondo del calcio e il mercato: "Scambi, formule creative, prestiti lunghi. Se non puoi comprare una casa, vai in affitto, se non puoi prendere un calciatore provi ad "affittarlo" il più a lungo possibile". Evitando così il deprezzamento dei calciatori delle big europee: "Stiamo parlando di calciatori di grande livello. Scambiando i calciatori il valore di mercato non scenderà: i salari sicuramente si e si starà molto più attenti, mentre quando si dovranno acquistare i calciatori, il valore scenderà". Stipendi più bassi, prezzi per le cessioni altrettanto, condizioni che tarpano le ali a diversi profili al centro del mercato, come Paul Pogba: "Un grandissimo calciatore, ma giocatori come lui faranno fatica. Avranno meno squadre che possono pagare questo tipo di salario". Diverso il discorso per Cristiano Ronaldo: "Lui è un giocatore diverso dagli altri. È un grande che porta un aumento dei ricavi incredibile ed esponenziale. È un brand che va da solo all'intero del club. Per gli altri calciatori con un ingaggio molto alto la contrattazione sarà più difficile".
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Spagna: brusca frenata sulla ripresa della Liga, arriva il no dei giocatori
L'assocalciatori spagnola pone seri dubbi sul protocollo stilato dal Consiglio superiore dello sport per il ritorno all'attività agonistica. "Vogliamo sapere qual è il reale rischio di contagio alla ripresa e se i test spettino al Ministero". Poi alcune richieste: "Almeno tre giorni di pausa tra una gara e l'altra e no a partite sopra i 32°"
La ripartenza della Liga è ancora un miraggio. Ieri il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, aveva dato il via libera agli allenamenti degli sport di squadra, seppur individualmente, e nei giorni scorsi c'era stato anche l'accordo tra il Governo e le varie federazioni sportive, ma oggi a smorzare l'entusiasmo per un'eventuale ripresa del campionato spagnolo è il sindacato dei calciatori della Liga. "Vogliamo sapere qual è il reale rischio di contagio alla ripresa - si legge in una nota dell'Afe - se i test ai giocatori spettino al Ministero e come funziona il meccanismo di coordinamento in caso di inosservanza del protocollo; riteniamo che vadano previste sanzioni severe in casi del genere".
I dubbi dell'assocalciatori
Il sindacato calciatori della Liga non ha quindi dato immediatamente il suo assenso, come richiesto, al protocollo per il ritorno stabilito dalla Commissione Sport, chiedendo chiarimenti. Quello che sembra essere un nodo decisivo per tutti i grandi campionati europei ha provocato le critiche dell'Afe, secondo il quale il protocollo così come elaborato dall'agenzia governativa "non avrebbe il visto del ministero della Salute". Soprattutto, l'assocalciatori spagnola sollecita il Governo Sanchez "a essere più esplicito - come riporta El Mundo Deportivo - su cosa accadrebbe in caso di nuove positività alla ripresa: nulla viene specificato, se scatta la quarantena per tutta la squadra o se viene isolato solo il nuovo positivo".
Una gara ogni tre giorni e non oltre i 32 gradi
"Vogliamo ricordare che stiamo trattando un problema di salute pubblica", ammonisce la nota. Il sindacato parla anche di rischi di incostituzionalità, se la quarantena fosse fuori da strutture Covid e in presenza di familiari, e chiede che in ogni caso l'eventuale ripresa preveda un intervallo di almeno tre giorni da partita a partita, e che durante le stesse vengano introdotte pause di ristoro visto il caldo, col divieto di giocare con temperature oltre 32 gradi.
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