C'è il problema che Agosto è già stato prenotato dall'Uefa per le coppe, altrimenti ci sarebbe più margine.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Seanmò sono cazzi questo è sicuro.Originariamente Scritto da bertinho7ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Originariamente Scritto da Giampo93A me fai venire in mente il compianto bertignoOriginariamente Scritto da huntermasterBignèw
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La Uefa vuol salvare le coppe, io francamente salvarei il campionato. Le coppe possono anche concludersi qui, non creerebbero danno di sorta. Un campionato invece è necessario per distribuire titoli e diritti sportivi e per non far andare col sedere per terra praticamente tutte le squadre italiane.
Inoltre, nelle coppe alcuni paesi che hanno interrotto i campionati dovrebbero trovare campi neutri chissà dove per giocare. E' improponibile. La Uefa si tolga dalle balle e chi può pensi a concludere le proprie competizioni nazionali....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIntanto Arthur emette un comunicato per dichiarare che vuol restare al Barcellona, il che era quello che sospettavo. Pjanic, se parte, va al PSG per Icardi.
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Originariamente Scritto da topscorer Visualizza MessaggioAspetta Icardi non è di proprietà Inter?...ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioHai ragione.
Il fatto però è che mentre nelle aziende si tengono le distanze e ci sono i turni, qua nel calcio si infetta uno e devi mettere in quarantena la squadra di appartenenza e pure gli avversari dell'ultima partita. Quando riprendi dopo? Si devono prevedere degli spazi per i recuperi allora, saperlo e tenere delle date già prima di iniziare.
giusto....un casinoOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl PSG ha il diritto di riscatto. In quella ipotesi dovrebbe riscattarlo per poi girarlo alla Juve in cambio di soldi e contropartite.
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Coronavirus, ufficiale la fine della Ligue 1: PSG campione, Marsiglia in Champions e Rennes ai preliminari
Una decisione che era nell'aria da giorni ma solo da pochi minuti è arrivata l'ufficialità. Il calcio in Francia si ferma: terminate in anticipo sia la Ligue 1 che la Ligue 2, le due massime divisioni transalpine. La decisione è arrivata dopo la riunione di oggi pomeriggio del Cda della LFP, la Lega calcio francese.
Votata all'unanimità la classifica basata sulla media punti e decisi tutti i verdetti della stagione: titolo al PSG, mentre Marsiglia (ai gironi) e Rennes (ai preliminari) si qualificano alla Champions. In Europa League il Nizza, resta da assegnare un'ultimo posto (l'ufficialità arriverà però solo dopo la decisione sulla Coppa di Francia: in caso di annullamento qualificato il Reims). Fuori dalle Coppe il Lione di Rudi Garcia, retrocedono Amiens e Tolosa mentre salgono dalla Ligue 1 Lorient e Lens. Il Cda della LFP ha già proposto le date della prossima stagione: l'obiettivo è ripartire il 22 e 23 agosto.
(ligue1.com)
Una decisione che era nell'aria da giorni ma solo da pochi minuti è arrivata l'ufficialità. Il calcio in Francia si ferma: terminate in anticipo sia la Ligue 1 che la Ligue 2, le due massime divisioni transalpine. La decisione è arrivata dopo la riunione di oggi pomeriggio del Cda della LFP, la Le......ma di noi
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che poesia di giocatore zidane...........Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
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Francia, la Lega dà i verdetti: Psg campione, Lione fuori dalle coppe
Dopo la chiusura anticipata della stagione imposta dal governo, la Lega valuta di congelare la classifica: la squadra di Tuchel (+ 12 sul Marsiglia) festeggerebbe il terzo titolo consecutivo, il settimo negli ultimi 8 anni. Tolosa e Amiens in Ligue2, promosse Lorient e Lens. Niente Europa per l'OL di Garcia, settimo
Psg campione di Francia, Marsiglia e Rennes in Champions e Lione fuori dalle coppe. Sono alcuni dei possibili verdetti che la Lega francese (LFP) sta valutando di ufficializzare dopo la chiusura anticipata della stagione imposta dal governo.
Classifica congelata, Amiens e Tolosa retrocesse
La LFP ha fatto sapere di voler "congelare le classifiche maturate prima della sospensione", assegnando dunque il titolo al Psg che, prima dello stop, aveva 12 punti di vantaggio (e una gara da recuperare) sul Marsiglia. Per Neymar e compagni sarebbe il terzo campionato consecutivo, il settimo negli ultimi 8 anni. L'OM e il Rennes sarebbe le altre due qualificate in Champions. Se poi non si dovessero disputare le finali della Coppa di Francia (Psg-Saint-Etienne) e della Lega francese (Psg-Lione), in Europa League andrebbero Lille (4°), Reims (5°) e Nizza (6°), con l'esclusione dalle competizioni Uefa proprio del Lione (avversario della Juventus agli ottavi di Champions, 1-0 all'andata per i ragazzi di Garcia). Il presidente del club, Jean-Michel Aulas, nei giorni scorsi aveva proposto i play-off in estate proprio per scongiurare questa ipotesi. Inoltre Amiens (19°) e Tolosa (20°) sarebbero retrocesse in Ligue 2 mentre Lorient e Lens, rispettivamente prima e seconda nella Serie B francese, promosse in A.
La guerra dei ricorsi
Inevitabile che la decisione abbia scatenato polemiche. E l'annuncio di una serie di ricorsi, a partire dal Lione, che dovrà rinunciare alla ricorsa per un posto nelle coppe: il presidente Aulas è pronto ad avviare "diverse procedure" per contestare questa "possibilità sfumata" e chiedere eventualmente danni e interessi. Ma anche il Tolosa polemizza e nonostante l'ultimo posto annuncia di essere pronto a ricorrere contro la retrocessione a tavolino.
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La serie A e l'incubo dello stop definitivo: ecco cosa può succedere, gli scenari fino alla D
La massima serie comincia a valutare la possibilità che il campionato venga stoppato dalla pandemia. Il nodo è soprattutto legale ed economico. Niente scudetto, classifica a tavolino, posti Champions assegnati, retrocessioni e promozioni
Ora che il governo francese ha fermato il calcio, aggiungendo lo stop della Ligue 1 a quelli delle competizioni in Olanda e in Argentina, la Serie A non può più nascondere l'inquietudine crescente. I campionati sono sempre più in bilico anche in Belgio e in Scozia, la Serie C è virtualmente chiusa e la Serie B resta in sempre più disincantata attesa. Così la Serie A, suo malgrado, ha dovuto cominciare a valutare la possibilità che il campionato venga stoppato dalla pandemia. Il nodo, al di là delle evidenti implicazioni sportive, è soprattutto legale ed economico. Se la decisione non arriva dalla Figc, ma è governativa, gli eventuali contenziosi, a cominciare da quelli sul pagamento dei diritti tv, sul taglio degli stipendi e sui contratti in scadenza, in teoria possono essere evitati da Federazione e Lega. In verità i contrasti tra le società - divise sul tema della ripresa o della sospensione definitiva del torneo - confermano che il rischio di finire in tribunale resta comunque alto per tutti i soggetti coinvolti. In ogni caso è diventato necessario il piano alternativo: per chiudere con una classifica ratificata il campionato, per assegnare i posti per le coppe europee, per stabilire chi retrocede in serie B e chi dalla B viene promosso.
Le classifiche a tavolino
L'Uefa avrebbe ancora intenzione di fare concludere ad agosto, dal 3 al 29, l'edizione di Champions ed Europa League in corso: l'Atalanta è già qualificata ai quarti di finale della Champions, Napoli e Juventus devono giocare il ritorno degli ottavi e così pure Inter e Roma in Europa League. Ma al governo del calcio europeo preme anche di conoscere, al massimo entro il 2 agosto, i nomi delle squadre da iscrivere all'edizione 2020-21 delle coppe. Nyon non ignora il rischio che la pandemia non permetta la regolare conclusione dei campionati nazionali. Per questo ha aperto sia al cambiamento del format, cioè di fatto all'istituzione di playoff e playout anche dove (come in Italia) non sono previsti, sia alla ratifica, da parte delle singole Federazioni calcistiche e delle Leghe nazionali, di classifiche a tavolino. La data ultima per comunicare la decisione in materia è il 25 maggio. Non resta dunque più molto tempo per comunicare se la Serie A andrà avanti e, se sì, con quale formula. Gli allenatori sono preoccupati: più si va avanti, più si concretizza il rischio di una preparazione atletica troppo breve e dei relativi infortuni. La Lega confida che si possa ricominciare il 9 e il 10 giugno, col ritorno delle semifinali di Coppa Italia Juventus-Milan (1-1 all'andata a San Siro) e Napoli-Inter (1-0 all'andata, sempre a Milano). E che il campionato possa riprendere il 14 giugno. Se così fosse, il torneo si potrebbe completare quasi normalmente, entro fine luglio, con la disputa delle 12 giornate che restano (più recuperi). Se però gli allenamenti slittassero ancora, magari fino allo stop definitivo, la soluzione a tavolino diventerebbe obbligatoria. Con l'incognita aggiuntiva, per le 5 squadre interessate, di come prepararsi alla coda agostana di Champions ed Europa League, voluta dall'Uefa.
Niente scudetto, assegnati i 4 posti Champions
Al momento la sola ipotesi prevista è il congelamento della classifica. Resta da stabilire con quali criteri: quella cristallizzata oggi (ma ci sono 8 squadre con una partita da recuperare) o quella fissata dalla media punti? L'assegnazione dello scudetto non pare molto controversa. E' difficile che venga attribuito alla Juventus, in testa dopo 26 giornate con 63 punti, uno in più della Lazio. E' molto più probabile che il campionato 2019-20, se verrà fermato definitivamente, rimanga senza un vincitore, come in Olanda (l'Eredivisie ha deciso che l'Ajax, primo a pari punti con l'Az Alkmaar, non vinca il torneo). Non si può invece soprassedere all'assegnazione dei posti delle coppe. E qui spunta il primo nodo delicato. L'Uefa lascia un margine di discrezionalità ai singoli Paesi confederati, pur indicando l'obbligo di criteri di "trasparenza, sportività ed equità". Tradotto, non è possibile ricorrere a sorteggi o a meccanismi, come il coefficiente Uefa, che contravverrebbero all'altro requisito richiesto da Nyon: che il criterio scelto non sia "discriminatorio" e che non si presti alla "percezione pubblica di iniquità". I 4 posti per la Champions, perciò, non potrebbero non andare a Juventus, Lazio, Inter e Atalanta, che è quarta con 3 punti in più della Roma e ha giocato una partita in meno, così come non ci sarebbero dubbi sui 2 posti dell'Europa League da assegnare attraverso il campionato: andrebbero alla Roma, quinta, e al Napoli, sesto. Il fatto che ci siano ben 8 squadre con una partita da recuperare (Inter, Atalanta, Verona, Parma, Sassuolo, Cagliari, Torino e Sampdoria in ordine di classifica) rende equo il criterio della media punti, che non sposta comunque la graduatoria delle prime 6 da iscrivere alle coppe: Juventus (media 2,42), Lazio (2,38), Inter (2,16), Atalanta (1,92), Roma (1,73) e Napoli (1,50).
Europa League, il caso Verona-Milan
Il problema nasce sul settimo nome, il terzo e ultimo della squadra da mandare in Europa League, competizione che assegna l'accesso diretto alla fase a gironi alla vincitrice della Coppa Italia. Tra le 4 rimaste in corsa, non sono interessate alla questione Juventus e Inter: andrebbero già in Champions. Il Napoli lo è in parte: se vincesse la Coppa Italia, salterebbe i preliminari di Europa League, che gli toccherebbero invece in quanto sesta classificata del campionato. Ma se il campionato venisse sospeso definitivamente, anche la Coppa Italia non si giocherebbe più. Così il terzo posto per l'Europa League, quello che prevede un ulteriore turno preliminare da affrontare, spetterebbe alla settima in classifica della Serie A. Se lo contenderebbero Verona e Milan. Se si scegliesse il criterio della media punti, spetterebbe al Verona: con 35 punti in 25 partite come il Parma (media punti 1,40), sarebbe settimo (un solo confronto diretto, vinto, migliore differenza reti). Invece il Milan è settimo attualmente (36 punti, ma una partita giocata in più) e lo resterebbe, per la classifica avulsa degli scontri diretti (non tutti completati, però, e differenza reti peggiore di Parma e Verona), se si sottraesse al calcolo la venticinquesima giornata (giocata tra le 3 squadre interessate soltanto dal Milan, che pareggiò 1-1 a Firenze e che senza quel punto scenderebbe a 35, come Verona e Parma). Il caso è ingarbugliato: in Olanda l'ultimo posto per i preliminari di Europa League è stato assegnato al Willem II. Ma l'Utrecht, che ha 3 punti in meno e una partita giocata in meno, è pronto al ricorso.
Retrocessioni e promozioni
Un argomento ancora più delicato è quello delle ipotetiche retrocessioni e promozioni a tavolino. L'ipotesi di congelarle, salvando le ultime 3 della classifica attuale della Serie A (Brescia, Spal e Lecce), postula l'allargamento del prossimo campionato di Serie A, verosimilmente a 22 squadre: promozione delle prime 2 della serie B secondo la classifica attuale (Benevento e Crotone) e contestato annullamento dei playoff per la terza promozione prevista dal format della B. Se invece la Serie A resta a 20, vengono retrocesse le ultime 2 della classifica attuale (Brescia e Spal) e la promozione dalla B tocca ancora a Benevento e Crotone, sempre con l'annullamento dei playoff e sempre con le contestazioni in agguato. I playoff della B includerebbero infatti al momento, in ordine di classifica, Frosinone, Pordenone, Spezia, Cittadella, Salernitana e Chievo: una soluzione, con 10 giornate ancora da giocare prima dei playoff, messa in discussione in particolare dal Frosinone, che ha 2 punti in meno del Crotone. Per il principio dei vasi comunicanti, anche la Serie C è interessata alla vicenda. A seconda che il prossimo campionato di Serie B venga mantenuto a 20 squadre o allargato, si profila infatti l'annullamento delle 4 retrocessioni previste in C oppure la retrocessione delle ultime 3 attuali e la promozione dalla C delle prime 3 di ogni girone (Monza, Vicenza e Reggina).
Ipotesi Bari in B, Palermo sicuro della C
Oggi, classifica alla mano, retrocederebbero in C Livorno, Trapani e Cosenza, più la perdente dello spareggio dei playout, che sarebbe in questo momento tra la Cremonese quartultima e il Venezia quintultimo: altro caso potenziale, perché la Cremonese, quartultima, deve recuperare una partita, in casa, contro l'Ascoli, attuale sestultimo. Riassunto. Se la stagione chiude e la prossima serie B resta a 20 squadre, retrocedono Livorno, Trapani e Cosenza e salgono Monza, Vicenza e Reggina. Se invece le retrocessioni dalla B alla C vengono congelate, il format si allarga: diventa a 23 squadre, con le 3 suddette capoliste dei gironi della C che salgono, oppure a 24, con l'impossibilità di giocare i playoff per la quarta squadra da promuovere e l'ipotesi che il posto tocchi al Bari (pare da escludere il sorteggio), in quanto migliore tra le 3 seconde per numero di punti, rispetto a Carrarese e Reggiana, che tuttavia hanno tre partite in meno, perché i loro gironi sono stati fermati prima dal coronavirus. Il mosaico si completa con la promozione in serie C di nove squadre, probabilmente quelle in testa ai rispettivi gironi della Serie D: non è in discussione il ritorno tra i professionisti di Palermo e Mantova.
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Serie A, ripresa lontana. Spadafora: «Intesa sul protocollo o il governo chiuderà il campionato»
Il ministro dello Sport: «Se non ci sarà un accordo tra Figc e commissione tecnico scientifica ci assumeremo noi questa responsabilità».
«In questi giorni il Comitato tecnico scientifico sta incontrando le varie componenti del mondo del calcio, non solo la Figc, per avere approfondimenti sul protocollo presentato. Se troveranno un’intesa sul protocollo di sicurezza, gli allenamenti riprenderanno, e questo avrà una ricaduta positiva anche sulla possibile ripartenza del campionato; viceversa sarà il governo a decretare la chiusura del campionato»: è quanto ha detto il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora intervenuto al programma televisivo «Mi manda Rai3». «Se non ci sarà quell’accordo, ci assumeremo noi questa responsabilità, facendo in modo che il calcio come altri settori possa avere meno danni possibili».
«In questo secondo caso ci assumeremmo noi le responsabilità della decisione — ha aggiunto Spadafora —. Bisogna lanciare un appello anche alla serie A per finire qui polemiche e scontri, perché il calcio deve essere anche in questo momento un simbolo di leggerezza, passione e gioco».
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Francia, il Psg campione a tavolino: è la vittoria del buon senso
In Italia è più difficile decidere perché tra Juve e Lazio non esiste distanza «incolmabile» e molte squadre sono insieme sul filo della retrocessione, ma una scelta va fatta
di Mario Sconcerti
Secondo la tesi espressa mercoledì dal presidente federale Gravina («non deciderò mai di fermare il calcio, sarebbe come decretarne la morte») il suo omologo parigino ha deciso ieri di uccidere il calcio francese. Gli aveva dato una buona mano il governo un giorno prima dichiarando non riapribile la stagione, ma lui ha preso da solo, come si conviene alla fine a chi gestisce una grande azienda, la decisione su vincitori e vinti. Di fatto ha dato valore legale alla classifica al momento dello stop. Lo ha fatto senza seguire regole ferree, solo un principio fragile ma di buon senso. Ha stabilito che i 12 punti di vantaggio del Paris Saint-Germain sul Marsiglia erano un vantaggio incolmabile.
Non sapremo mai se fosse vero, ma è una decisione che può essere sostenuta anche in un tribunale. Il resto delle posizioni viene in automatico, zona Champions e retrocessioni, tutte in base all’ultima classifica. Il segreto della sentenza, la sua giustificazione, sta in quella distanza «incolmabile». È lo stesso concetto che in Inghilterra darà il titolo al Liverpool, se la Premier non dovesse ripartire. Ci vuole molto coraggio per prendere una decisione così netta e molta fortuna per sostenerla. Il Lille perde la Champions per un punto, si difenderà dovunque dimostrando che negli ultimi dieci anni il 71% delle squadre ha cambiato posizione di classifica nelle ultime dieci partite. Le televisioni hanno già detto che non pagheranno un euro. Il Lione, escluso da tutto, ha già fatto causa. Insomma, per un problema risolto ne nascono altri cento.
Ma almeno è un inizio vero, che parte da dati di fatto e chiude una fase che in tanti Paesi tiene tutto fermo e distoglie dal vero problema, come mettere in sicurezza la prossima stagione. In Italia è più difficile decidere perché tra Juve e Lazio non esiste distanza «incolmabile» e molte squadre sono insieme sul filo della retrocessione. La corsa ai tribunali sarebbe piena di folla. Ma aspettare sia il governo a decidere tutto significa per un presidente rinunciare al proprio ruolo. Sarà il tempo e qualche giudice a dire se la decisione di Gravina sarà giusta. Ma una decisione va presa anche in Italia.
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Se le partite sin qui disputate bastano per decretare chi va in B, allora bastano anche per assegnare lo scudetto. Il criterio non è "il buon senso" declamato da Sconcerti, ma la classifica che viene congelata alla giornata in cui si interrompe il campionato. La Francia in base a quella ha distribuito i titoli e le posizioni....ma di noi
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Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggioche poesia di giocatore zidane...........
In allenamento faceva cose assurdeOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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