Si ma tanti stadi hanno (ancora) la pista di atletica eppure offrono una visibilità ottimale....effettivamente fu costruito con i piedi.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Chiellini ricordo che ai tempi della florentia ecc giocava terzino lo avevo al fabtacalcio poi grazie a chi divenne centrale??
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Originariamente Scritto da M K KDesade grazie di esistereOriginariamente Scritto da AK_47si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.
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A Bari fu costruito uno stadio di quasi 60mila posti solo perchè i Matarrese erano proprietari del Bari (e Antonio Matarrese presidente FIGC). Andava così, si decideva così, in base al potere e al desiderio delle varie satrapie. Uno sperpero immane di soldi e, come nel caso di Bari, enormi impianti messi lì per i collegi elettorali, per i riferimenti nel territorio, mica per il calcio.
Il risultato fu comunque che, passati i mondiali, praticamente tutti gli impianti furono o sono da rifare (vedi cosa accade al San Paolo). Da quella esperienza si salvano forse l'Olimpico e in parte San Siro (che infatti non furono costruiti da nuovo)....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioA Bari fu costruito uno stadio di quasi 60mila posti solo perchè i Matarrese erano proprietari del Bari (e Antonio Matarrese presidente FIGC). Andava così, si decideva così, in base al potere e al desiderio delle varie satrapie. Uno sperpero immane di soldi e, come nel caso di Bari, enormi impianti messi lì per i collegi elettorali, per i riferimenti nel territorio, mica per il calcio.
Il risultato fu comunque che, passati i mondiali, praticamente tutti gli impianti furono o sono da rifare (vedi cosa accade al San Paolo). Da quella esperienza si salvano forse l'Olimpico e in parte San Siro (che infatti non furono costruiti da nuovo).
Il delle alpi ricordavo l'avesse progettato un tedesco (o similare) che aveva anche ammesso di non avere mai visto una partita di calcio in vita sua.B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio...un tedesco (o similare) che aveva anche ammesso di non avere mai visto una partita di calcio in vita sua.
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Che demente ha ancora bisogno di autoaffermarsi perché non ci crede nemmeno lui per quanto è stato fortunato
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Originariamente Scritto da M K KDesade grazie di esistereOriginariamente Scritto da AK_47si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.
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I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.
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Milan, rinnovo Donnarumma in stand-by: il club non ha frett
La dirigenza rossonera vuole allungare il contratto del portiere, in scadenza nel 2021, ma senza accelerare i tempi. L'ingaggio può essere un nodo
Rinnovo sì, ma senza fretta. Il Milan ha intenzione di affrontare il tema del prolungamento del contratto di Donnarumma, ma non in questo momento. La volontà è quella di parlarne più avanti per lasciare tranquillo il giovane portiere che sta offrendo un buon rendimento. Quindi meglio non modificare questo equilibrio con l'avvio di una trattativa che non potrà essere semplice. L'ingaggio di Donnarumma è molto elevato rispetto al resto della rosa del Milan: 6.5 milioni netti. Il secondo scalino è inferiore quasi della metà: 3.5 milioni di Romagnoli e Biglia. La politica della proprietà rossonera è improntata al contenimento del monte-stipendi, come dimostra la diminuzione della voce ingaggi di questa stagione rispetto alla precedente. E anche i nuovi acquisti non vanno al di là della soglia dei 3 milioni (il più pagato è Rebic). Quindi questa negoziazione rappresenta un banco di prova anche per l'approccio di Elliott.
Ma non ci sono dubbi sul fatto che il Milan cercherà di rinnovare il contratto di Donnarumma. Per ragioni economiche, dal momento che non può permettersi di arrivare troppo a ridosso dell'attuale scadenza del 2021 col rischio di perdere il giocatore a un valore di mercato troppo basso. E per motivi tecnici: il Milan vuole che il numero 99 difenda la porta rossonera più a lungo possibile. Possibilmente per tutta la carriera. Se l'orizzonte non fosse questo, il giocatore sarebbe già stato ceduto. Invece è rimasto dopo un'estate di sondaggi da parte del Psg. E adesso il club è pronto ad allungare la sua permanenza al Milan. Ma senza fretta perché adesso la priorità è quella di non alterare gli equilibri di un momento positivo del giovane portiere.
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Napoli, caso spogliatoi: il caos continua, e martedì arriva il Liverpool
A due giorni dall'esordio casalingo con la Samp e con alle porte il debutto in Champions (martedì sera) il club pubblica su Twitter un video sullo stato dell'arte dei lavori all'interno dell'impianto e smentisce i complimenti del figlio di De Laurentiis alla responsabile. Il sindaco De Magistris: "È competenza della Regione". Il patron: "Io ci avrei messo 15 giorni, lo Stato si svegli"
Sabato pomeriggio, con fischio d'inizio alle ore 18, il Napoli ospita la Sampdoria per la terza giornata del massimo campionato dopo aver disputato le prime due gare in trasferta, in via del tutto eccezionale. Ma i lavori allo stadio San Paolo sono tutt'altro che terminati, come evidenziato dalla dura presa di posizione dello stesso tecnico, Carlo Ancelotti, nella serata di mercoledì. Ora, a poco più di 48 ore dal primo impegno casalingo stagionale, dopo il comunicato firmato dall'allenatore (una rarità in questi toni su questioni extra-calcistiche) il club partenopeo ha pubblicato sul proprio account ufficiale Twitter un video per mostrare lo stato dell'arte dei lavori all'interno dell'impianto di Fuorigrotta, in forte ritardo rispetto ai tempi previsti: "Queste le condizioni degli spogliatoi del Napoli dello stadio San Paolo, a 70 ore da #NapoliSampdoria, che hanno scatenato la reazione di @MrAncelotti contro Regione, Comune e Commissari", il testo del post a corredo delle immagini.
Il club: "Nessun complimento alla dottoressa Smiraglia"
Ma non è il solo "cinguettio" del Napoli calcio. "Il @sscnapoli smentisce che il Vice Presidente Edoardo De Laurentiis abbia fatto i complimenti alla dottoressa Filomena Smiraglia per i lavori di ristrutturazione degli spogliatoi allo Stadio San Paolo", si legge ancora infatti sul canale Twitter della società, profondamente irritata per la situazione che definire caotica è il minimo. Del resto, il club aveva chiesto e ottenuto una modifica al calendario di Serie A, per disputare le prime due gare del torneo in trasferta, proprio per permettere la chiusura dell'opera e del cantiere in tempo utile. E allora di fronte ad impegni non rispettati il Napoli ha deciso di alzare la voce rispetto alle condizioni degli ambienti destinati alle squadre. Una critica che non ha risparmiato le istituzioni, chiamando in causa Regione (che ha finanziato i lavori di ammodernamento della struttura in concomitanza delle Universiadi), Comune e i Commissari. Anche perché alle porte, martedì prossimo (17 settembre, ore 21), c'è un altro impegno molto importante segnato in calendario: il debutto nella fase a gironi di Champions contro il Liverpool campione d'Europa.
De Magistris: "È responsabilità della Regione"
"Lo spogliatoio dello stadio San Paolo è a carico delle Universiadi. Basile si è preso l'impegno: entro sabato sarà messo in regola". Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris interviene così sulla questione del San Paolo dopo le parole di Carlo Ancelotti, dettosi "indignato" per le condizioni degli spogliatoi a pochi giorni dal debutto in casa della squadra. "Questa situazione non può che mettere in evidenza le competenze: lo stadio è sotto l'amministrazione del Comune, lo spogliatoio, invece, è responsabilità della Regione. Quindi èun tema che riguarda Basile, De Luca e De Laurentiis", ha aggiunto De Magistris intervenendo ai microfoni di Radio CRC.
De Laurentiis: "Io ci avrei messo 15 giorni, lo Stato si svegli"
Anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto sulla vicenda: "I lavori dipendono dalle Universiadi, De Luca aveva dato ordini di fare questi lavori. Hanno avuto tre mesi di tempo per fare degli spogliatoi. Se mi avessero detto 'li fai te' io ci avrei messo probabilmente 10-15 giorni. Ancora oggi li stiamo aiutando e mi dicono 'fatelo di nascosto'. Bisogna che lo Stato si svegli. Per 15 anni ho continuato a manutentare molte parti dello stadio - ha aggiunto De Laurentiis ai microfoni di Sky Sport -, fummo noi a installare i tornelli e a pagarne l'acquisizione, mi sono stati rimborsati dopo circa 9 anni e ancora credo che non abbiano saldato il totale".
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Roma rischio zero. Mai più casi Pastore e Nzonzi, si riparte da giovani e stadio
LEGGO (F. BALZANI) - Stop ai rischi. La Roma del futuro riparte del passato e prova a riprendere un cammino sempre più impervio (vista la crescita della concorrenza) tramite il ritorno a una gestione virtuosa del club.
ERRORI DI MONCHI - La Roma paga gli azzardi di Monchi mal supportato dal resto della dirigenza. In parole povere, il meccanismo che aveva funzionato nei primi 5 anni grazie alla valorizzazione dei giovani da cui ottenere poi plusvalenze si è inceppato. Negli ultimi due anni sono stati fatti passi più lunghi della gamba. Oltre ad aver venduto il magazzino di risorse composto da Salah, Alisson o Paredes, si è investito male prendendo giocatori con stipendi ed età alta che oggi rappresentano minusvalenze (Nzonzi, Pastore). Aumentati così i costi a fronte di ricavi diminuiti a causa dell'assenza dalla Champions. Un dislivello di 70 milioni. Il mercato di Petrachi è stato così condizionato da alcuni paletti: nessun acquisto definitivo oltre i 27 anni, operazioni in prestito dei big per non appesantire il bilancio e investimento su giovani (vedi Cetin) che possono valorizzarsi in 24 mesi.
PROGETTI FUTURI - Si punta a ricavare 70 milioni dai riscatti dei ceduti in prestito in modo da ritrovare stabilità di bilancio. Prevista però una cessione dolorosa. I papabili sono Under e Zaniolo, che la Roma ha deciso di non vendere in estate per far completare il periodo di completamento dei famosi 24/36 mesi. Stesso discorso per Mancini, Lopez o Diawara. In caso di mancata qualificazione in Champions, necessario anche il mancato riscatto di Smalling o Mkhitaryan. Altro obiettivo è quello di abbassare il monte ingaggi che oggi è così strutturato: 1,5 milioni per i giovani, 2,5 la fascia media più rare eccezioni (come Dzeko). Ribadita la necessità del nuovo stadio. Senza i ricavi del nuovo impianto la Roma rischia di essere relegata ai margini del calcio europeo. Pallotta e Baldissoni attendono l'ok della convenzione urbanistica. Valutata l'area di Fiumicino.
RUOLO BALDINI - Baldini resta figura importante all'interno del club. La sfera del ds Petrachi o dell'ad Fienga non verrà oscurata, ma Franco è più di un consulente per Pallotta. È considerato colui che determina di fatto le scelte del presidente, non avendo quest'ultimo precise competenze tecniche.
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