Roma, sì al taglio degli stipendi: i giocatori rinunciano a 4 mensilità
La proposta è stata accettata dal club, che sul bilancio risparmia circa 50 milioni. Nel caso in cui il campionato dovesse ripartire il club restituirà tre mensilità spalmate sulle prossime stagioni. E anche i dirigenti si riducono lo stipendio
Dopo la Juventus anche i giocatori della Roma si "tagliano" gli stipendi. Sono stati loro, guidati dal capitano Edin Dzeko, a presentare alla società una proposta di decurtazione, per andare incontro al club e condividere i danni procurati dal coronavirus. Ma non sono stati i soli, il tecnico Fonseca e il suo staff hanno condiviso il piano. E a seguire anche i diirgenti hanno fatto rinunce.
Il taglio: quattro mensilità di cui tre "spalmate"
Il piano presentato dai giocatori alla dirigenza della Roma è articolato ed è stato accettato dal club. Prevede la rinuncia a quattro mensilità, di cui una definitiva e altre tre che invece saranno spalmate dalla società sui contratti delle prossime stagioni se il campionato dovesse ripartire. In tutto, per la Roma significa risparmiare sul bilancio in essere circa 50 milioni e doverne restituire sulle stagioni future una quarantina. L'effetto a bilancio è significativo e aiuterà la società ad ammortizzare i mancati ricavi, anche nel caso in cui le tv non dovessero versare l'ultima tranche dei dirtiti tv (o nel caso in cui la serie a conceda uno sconto su quella quota).
Reintegro della cassa integrazione
Ma non è tutto. I giocatori si faranno anche carico di reintegrare quanto gli altri dipendenti del club perderanno a livello di stipendio con la cassa integrazione. Si tratta di un centinaio di dipendenti - compresi alcuni della parte sportiva, che si occupano delle giovanili - che perderanno il 30% circa della loro retribuzione mensile: la squadra coprirà quei soldi di tasca propria e per propria scelta.
Anche i dirigenti si riducono di una mensilità
In questo contesto anche i dirigenti del club hanno deciso per un passo indietro. Dall'amministratore delegato Guido Fienga a scendere, chiunque ricopra un incarico dirigenziale ha scelto di rinunciare a un mese di salario per questo anno. Un taglio che più che pesare sui conti del club in modo significativo, serve a dimostrare vicinanzna e condivisione del danno con i protagonisti in campo.
La proposta è stata accettata dal club, che sul bilancio risparmia circa 50 milioni. Nel caso in cui il campionato dovesse ripartire il club restituirà tre mensilità spalmate sulle prossime stagioni. E anche i dirigenti si riducono lo stipendio
Dopo la Juventus anche i giocatori della Roma si "tagliano" gli stipendi. Sono stati loro, guidati dal capitano Edin Dzeko, a presentare alla società una proposta di decurtazione, per andare incontro al club e condividere i danni procurati dal coronavirus. Ma non sono stati i soli, il tecnico Fonseca e il suo staff hanno condiviso il piano. E a seguire anche i diirgenti hanno fatto rinunce.
Il taglio: quattro mensilità di cui tre "spalmate"
Il piano presentato dai giocatori alla dirigenza della Roma è articolato ed è stato accettato dal club. Prevede la rinuncia a quattro mensilità, di cui una definitiva e altre tre che invece saranno spalmate dalla società sui contratti delle prossime stagioni se il campionato dovesse ripartire. In tutto, per la Roma significa risparmiare sul bilancio in essere circa 50 milioni e doverne restituire sulle stagioni future una quarantina. L'effetto a bilancio è significativo e aiuterà la società ad ammortizzare i mancati ricavi, anche nel caso in cui le tv non dovessero versare l'ultima tranche dei dirtiti tv (o nel caso in cui la serie a conceda uno sconto su quella quota).
Reintegro della cassa integrazione
Ma non è tutto. I giocatori si faranno anche carico di reintegrare quanto gli altri dipendenti del club perderanno a livello di stipendio con la cassa integrazione. Si tratta di un centinaio di dipendenti - compresi alcuni della parte sportiva, che si occupano delle giovanili - che perderanno il 30% circa della loro retribuzione mensile: la squadra coprirà quei soldi di tasca propria e per propria scelta.
Anche i dirigenti si riducono di una mensilità
In questo contesto anche i dirigenti del club hanno deciso per un passo indietro. Dall'amministratore delegato Guido Fienga a scendere, chiunque ricopra un incarico dirigenziale ha scelto di rinunciare a un mese di salario per questo anno. Un taglio che più che pesare sui conti del club in modo significativo, serve a dimostrare vicinanzna e condivisione del danno con i protagonisti in campo.
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