Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • robybaggio10
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    • Franciacorta
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Non credo a maggio. Forse a giugno a porte chiuse...o comunque in estate, dato che si avrà una proroga praticamente fino a settembre.

    Penso però che si concluderà il campionato, a costo di inventarsi qualunque soluzione, anche quella di prendere spazio al campionato prossimo.
    Settembre? Ma la uefa non aveva mica posto il 3 agosto come limite? Pure le coppe sono un bel problema.
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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    • Sean
      Csar
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      • In piedi tra le rovine
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      Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
      Settembre? Ma la uefa non aveva mica posto il 3 agosto come limite? Pure le coppe sono un bel problema.
      Hanno aperto alla possibilità di proseguire anche a settembre.

      @Alex: per il mercato ed i contratti la Fifa sta pensando alle deroghe.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • KURTANGLE
        Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
        • Jun 2005
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        • Borgo D'io
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        Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
        Un bel girone solo andata per il prossimo campionato e via.
        Calendario ovviamente pilotato e zuffe in lega con Lotito, DeLa e Cairo che sgommano sul sidecar.
        Vrrrrooooommmmm.

        hahahahahahahahahah
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Le grandi manovre: ripresa allenamenti verso l'ok dal 4 maggio, poi in campo dal 31?

          Anche per il calcio lunedì quattro maggio potrebbe essere il giorno della riapertura, anche se con ogni probabilità, visti i numeri ancora drammatici, verranno confermati i divieti, compreso quello per lo stop degli allenamenti. La data che fa sperare per la ripresa degli allenamento, però, è il 4 maggio. In tal caso si potrebbe ripartire con il campionatoil 24, il 31 maggio o il 7 giugno e servirebbero sei settimane e mezzo (13 turni) per completare la serie A. Si finirebbe fra l’inizio o la metà di luglio. Il riavvio della macchina sarà preceduto dallo screening illustrato sabato dalle linee guida dei medici sportivi. Una vera e propria «nuova idoneità», un secondo inizio della stagione per alzare al massimo il livello di tutela della salute. Ci saranno dei percorsi di monitoraggio divisi fra chi è stato positivo al virus o ha accusato sintomi che possono far pensare al Covid.


          (gasport)

          Anche per il calcio lunedì quattro maggio potrebbe essere il giorno della riapertura, anche se con ogni probabilità, visti i numeri ancora drammatici, verranno confermati  i divieti, compreso quello per lo stop degli allenamenti. La data che fa sperare per la ripresa degli allenamento, però, è il ...
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
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          forse, tra mille inverni
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          • Giampo93
            Mangiatore di vite altrui
            • Jan 2015
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            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
            Un bel girone solo andata per il prossimo campionato e via.
            Calendario ovviamente pilotato e zuffe in lega con Lotito, DeLa e Cairo che sgommano sul sidecar.
            Vrrrrooooommmmm.
            È sufficiente un motorino per tutti e tre, non assicurato ovviamente
            Originariamente Scritto da Alberto84
            Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


            Originariamente Scritto da debe
            Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
            Originariamente Scritto da Zbigniew
            Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
            Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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            • marcu9
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              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              • sylvester
                Bodyweb Senior
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Le grandi manovre: ripresa allenamenti verso l'ok dal 4 maggio, poi in campo dal 31?

                Anche per il calcio lunedì quattro maggio potrebbe essere il giorno della riapertura, anche se con ogni probabilità, visti i numeri ancora drammatici, verranno confermati i divieti, compreso quello per lo stop degli allenamenti. La data che fa sperare per la ripresa degli allenamento, però, è il 4 maggio. In tal caso si potrebbe ripartire con il campionatoil 24, il 31 maggio o il 7 giugno e servirebbero sei settimane e mezzo (13 turni) per completare la serie A. Si finirebbe fra l’inizio o la metà di luglio. Il riavvio della macchina sarà preceduto dallo screening illustrato sabato dalle linee guida dei medici sportivi. Una vera e propria «nuova idoneità», un secondo inizio della stagione per alzare al massimo il livello di tutela della salute. Ci saranno dei percorsi di monitoraggio divisi fra chi è stato positivo al virus o ha accusato sintomi che possono far pensare al Covid.


                (gasport)

                https://laroma24.it/rubriche/la-penn...n-campo-dal-31
                Se riprendono gli allenamenti il 3 maggio, presumo che apriranno pure tutte le attività in giro per le città...o quasi.









                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                (L. Pirandello)

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                • sylvester
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                  Ci mancherebbe solo che dicessero alle persone tenete chiuse le vostre botteghe e i vostri negozi dove si può entrare uno alla volta.
                  Ma i calciatori che stanno a contatto fisico possono riprendere a giocare al pallone.
                  Ah, e non andate a correre al parco.









                  "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                  Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                  vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                  (L. Pirandello)

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                    Csar
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                    Ipotesi ripartenza: 24 maggio o 7 giugno. Il campionato dei ricorsi, cresce il partito di chi insiste per concludere i tornei. Galliani minaccia azioni legali

                    L’unità di intenti nel mondo del pallone per dotarsi di anticorpi in grado di reggere l’urto del Coronavirus non è neanche cominciata che già è finita. Il paradosso però è che i “cattivi”, quelli che non iniziano ogni discorso con “la salute prima di tutto”, alla fine potrebbero aver ragione: il sistema calcio nel quale si trovano semi-annegati è talmente malato che potrà stare in piedi solo se ognuno saprà salvare il proprio orticello. Ecco perché l’alleanza trasversale che si va creando, giorno dopo giorno raccoglie sempre qualche consenso in più. Tanto che le società di serie A sono quasi giunte a un accordo sulla ripartenza: 24 maggio la data più ottimistica, 7 giugno la più lontana, quella di mezzo la più probabile: 13 turni, sette settimane, per finire a luglio. Ripresa che la Samp di Ferrero (quintultima) o il Brescia di Cellino (ultimo) vorrebbero «evitare nel rispetto della triste realtà e dei morti», come scrive il club lombardo in una nota.

                    Eppure, dopo il presidente della Lazio, Lotito, chiarissimo fin dai primi giorni di emergenza nella sua posizione di voler tornare a giocare ad ogni costo perché ha fra le mani l’inattesa chance scudetto, in serie B è stato altrettanto limpido Inzaghi, mister del Benevento schiacciasassi cui mancano solo 8 punti per la promozione in A: «Noi siamo pronti a giocare a giugno,luglio e agosto: vogliamo finire, qualsiasi altra decisione penalizzerà qualcuno. Si andrà nei tribunali, qualche società scomparirà, per cui il calcio rischierebbe di perdere 2 anni, non due mesi».

                    L’ultimo a giocare a carte scoperte è un nome pesante, Galliani, quasi a rinsaldare quell’asse con Lotito che ai tempi della serieA spostava equilibri, alleanze, risorse, giochi di potere: «Quando lo stabilirà la commissione medico-scientifica ripartiremo,fra due o tre mesi va bene lo stesso, spero si possa terminare in maniera regolare e ci venga riconosciuto questo vantaggio abissale conquistato sul campo. Si dovesse finire qui? Il congelamento della situazione non si può accettare. Se dovessimo rigiocare in C? Ricorreremo, non si può pensare una cosa simile dopo gli investimenti e i punti fatti. Mi va bene concludere anche tra tre mesi a porte chiuse, sarebbe terribile ma così si consente alle società di non fallire: se invece la stagione dovesse finire così, il calcio salta per aria. Toccherà al Governo decidere», spiega a Radio24, «ma finiamo il campionato o salta tutto. Lo ha capito la Fifa, le altre leghe europee ma non quella italiana. Questo perché le ultime della classifica urlano perché non vogliono scendere in B». Il tutto con una previsione: «Vedo una stagione che si concluderà in autunno senza pubblico, ma comunque con tutti i ricavi da sponsor e diritti tv, ed una prossima senza pubblico, se non tutto l’anno quasi».


                    Libero
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                    sopra una sola teca di cristallo
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                    «nessun vincolo univa questi morti
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
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                      La politica propone: scudetto ai primi (di oggi). E' l'antipasto delle cause future

                      Proposta dei senatori Pier Ferdinando Casini e Valeria Fedeli al ministro dello Sport: assegnare i titoli a chi comanda attualmente la classifica

                      La risposta di buon senso è arrivata direttamente dal destinatario dell’assist: «Lo scudetto? Diamolo a medici e infermieri» parole di Luca Baraldi, a.d. della Virtus Bologna. Salvo poi aggiungere, con una punta d’orgoglio, «ci sentiamo moralmente la squadra più forte del campionato e festeggeremo con i tifosi appena sarà possibile». Una risposta che ha smentito (ma davvero?...) sul nascere l’iniziativa di Pier Ferdinando Casini e Valeria Fedeli, senatori che con un’impennata di fantasia hanno presentato un’interrogazione al ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, chiedendo di «proporre al Coni e alle federazioni sportive di assegnare i titoli di vincitori delle competizioni in corso a quelle società che, nel momento attuale, si trovano a essere in testa ai relativi campionati». Nel basket, giustappunto, la Virtus Bologna, la squadra della città di Casini. Ma incidentalmente anche la Juventus nel calcio, Civitanova nel volley (anche la pallavolo ieri si è arresa e ha chiuso tutto) e così via. All’incirca, un abominio tecnico.

                      Se il campionato di calcio non dovesse ripartire, avrebbe senso assegnare il titolo alla squadra in testa alla classifica per un solo punto con ancora un terzo delle partite da disputare, scontro diretto compreso? Per capirci, il Napoli avrebbe vinto il titolo 2017-18, ma la serie A non è una maratona con traguardi volanti, vince chi arriva in fondo. Ancora più assurdo pensare che un campionato che prevede i playoff, come il basket, possa prevedere uno scudetto a due terzi di regular season: sempre per capirci, lo scorso anno Milano stravinse la stagione regolare, poi lo scudetto andò a Venezia. Perché la stagione regolare conta solo per definire la griglia.


                      La realtà è che la bella pensata del duo Casini-Fedeli apre solo la strada alla lunghissima fila dei pretendenti alla causa, e alle carte bollate, ovvero il motivo che obbliga il pallone a provare ad andare avanti al di là di ogni ragionevole possibilità. L’ultimo a far sentire la propria voce è stato ieri Adriano Galliani, a.d. del Monza, che ha fatto notare come la mancata promozione dalla C alla B del club brianzolo, oggi in testa con 16 punti di vantaggio sulla seconda, porterebbe immediatamente a cause contro Lega e Federcalcio. Da qui la frase: «Se ci fermiamo, il calcio italiano salta per aria». Più o meno la condizione del Benevento in B. Solo il campo potrebbe mettere d’accordo tutti, perché sarà un caso ma in tutte le discipline chi invoca la chiusura totale spesso lo fa per salvarsi da una probabile retrocessione mentre chi si dice disponibile a giocare persino con uno scafandro addosso è perché vede risultati sportivi a portata di mano, e non vuole perdere l’occasione per un banalissimo virus. Quando si dice il superiore bene comune.

                      Nel frattempo la Federazione medici sportivi ha dettato le linee guida per un’eventuale ripartenza, semplificando: esami diagnostici per giocatori e arbitri che hanno avuto il coronavirus e ritiri in centri sportivi sanificati. Una corsa a ostacoli. Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha ammesso: «Se e quando dovessimo avere luce verde per una graduale ripartenza, il mondo del calcio si deve far trovare pronto». Più che quando, se.



                      CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • 119860
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                              • In piedi tra le rovine
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                              Indizi di un clamoroso divorzio all’italiana nel pallone. La Juventus dichiara un boom di 621 milioni di euro di ricavi e punta tutto sui traguardi europei per il futuro, nell’accordo sul taglio degli stipendi dei giocatori la società bianconera è l’unica a non aver avuto bisogno della Lega di Serie A avendo firmato un accordo tutto suo, Andrea Agnelli comanda la confindustria dei grandi club europei (ECA) e detta l’indirizzo a tutti. Alla Juve non interesserebbe nemmeno uno scudetto a tavolino, rifiutandolo sdegnosamente, qualora il campionato venisse chiuso qui per l’emergenza Coronavirus. (Mentre altri non è detto che farebbero lo stesso…). Insomma, dopo tante vittorie, un dominio assoluto – e soprattutto a causa di una schiacciante superiorità economica – la Juventus e il calcio italiano si stanno separando sempre di più. Forse in maniera irreversibile e senza nemmeno rendersene conto

                              Gli indizi della separazione ci sono tutti, lenti ma inequivocabili. Credo proprio che il calcio italiano vada da una parte e la Juventus – il club che questo calcio ha dominato e sottomesso con una raffica di vittorie – molto semplicemente, da un’altra.

                              Ne avevamo già tutti la consapevolezza, sia pure inconscia, basta guardare la realtà dei fatti. John Elkann nella lettera agli azionisti Exor lo ha più o meno confermato, senza farne ovviamente una strategia intenzionale, dichiarata. “Il 2019 è stato un anno molto positivo per la Juventus, sia dentro sia fuori dal campo. Dal punto di vista commerciale, i ricavi sono aumentati a 621 milioni di euro. La Juventus inizia la prossima fase del suo percorso di sviluppo con una posizione di forza nel panorama del calcio europeo”.

                              Personalmente me ne ero convinto una volta di più quando avevo letto il comunicato della Lega di Serie A sul taglio degli stipendi dei giocatori: “ La Lega di Serie A ha deliberato oggi, all’unanimità con esclusione della Juventus che ha già raggiunto un accordo con i propri giocatori, una comune linea di indirizzo…”.

                              Dunque “all’unanimità con l’esclusione della Juventus”: è l’elemento chiave. Molto semplicemente vuol dire che la Juventus non ha più un bisogno reale e concreto di vedersi rappresentata dall’intero consorzio degli altri club italiani. Perché ha forza sufficiente per muoversi politicamente e strategicamente da sola. E non perché lo faccia con prepotenza, come invece fanno tutti gli altri club, piuttosto ha facilmente trovato un accordo con i suoi giocatori. Senza alcun contrasto fondamentale o lacerante. Probabilmente se non ci fossero leggi dello Stato e regolamenti di settore che legano la Juventus, per ovvi motivi, alla Lega di Serie A – diritti tv, interessi commerciali forzatamente collettivi, calendari, organizzazione etc – ne potrebbe quasi fare praticamente a meno. Basti pensare che l’attuale presidente della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino, non è espressione della Juventus, che non ha certo fatto campagna per lui. Anzi.

                              Un altro elemento è quel dato dei ricavi: 621 milioni di euro sono tanti. Una montagna di soldi che avvicina molto il club bianconero agli altri superclub europei: Barcellona, Real Madrid, Manchester United, Bayern Monaco etc. La squadra italiana che si avvicina di più alla Juventus, l’Inter che pure è un grandissimo club, è oggi circa 200 milioni più sotto, se non di più. Non faccio qui un discorso generale di economia, di bilancio, di redditività, tutti temi che lascio ad altri, quanto di potenza di fuoco del club.

                              Il futuro lo delinea lo stesso John Elkann, la Juventus è in un’orbita europea da cui l’intero calcio italiano è ancora distante. I suoi obbiettivi vanno ben al di là del campionato, dello scudetto o della Coppa Italia. Anche se la Champions League per ora resta un’ossessione, ovvio: due soli trofei, l’ultimo nel 1996, 24 anni fa. Andrea Agnelli è presidente dell’ ECA (European Club Association), una sorta di confindustria internazionale del pallone, controllata dai club storicamente più importanti. E che insieme all’ Uefa detta le linee di indirizzo: se oggi in Italia e in Europa ci si affanna a cercare di chiudere i campionati per spremerne tutti i verdetti, è perché Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa, e Andrea Agnelli, presidente dell’Eca, lo hanno espressamente richiesto. E’ dal ventre dell’ Eca che nascono le pulsioni fortissime per una famigerata Superlega europea che tanto spaventa l’Uefa e il moloch della Champions League.

                              Un altro grado di separazione ancora ed elemento non certo secondario: in caso non si riuscisse davvero a chiudere questo campionato e si decidesse di arrivare ai verdetti tramite il moncone di classifica rimasto – eventualità più teorica che reale – è ormai sicuro che la Juventus rifiuterebbe lo scudetto. Rifiuto invero fin troppo facile dopo 8 scudetti consecutivi. Ma è altrettanto vero che nessun altro lo farebbe.

                              Se per una squadra ormai uno scudetto ha un valore molto relativo e per le altre è tutto, è evidente che la separazione tra la Juve e il calcio italiano rischia di diventare troppo grande da poterla ricomporre.

                              Gli indizi della separazione ci sono tutti, lenti ma inequivocabili. Credo proprio che il calcio italiano vada da una parte e la Juventus - il club che questo calcio ha dominato e sottomesso con una raffica di vittorie - molto semplicemente, da un'altra. Ne avevamo già tutti la consapevolezza, sia pure inconscia, basta guardare la realtà dei fatti. John Elkann nella lettera agli azionisti Exor lo ha più o meno confermato, senza farne ovviamente una strategia intenzionale, dichiarata. "Il 2019 è stato un anno molto positivo per la Juventus, sia dentro sia fuori dal campo. Dal punto di vista commerciale, i ricavi sono aumentati a 621 milioni di euro. La Juventus inizia la prossima fase del suo percorso di sviluppo con una posizione di forza nel panorama del calcio europeo". *** LEGGI ANCHE Elkann: "La Juve in Europa è in una posizione di forza LA REPUBBLICA Elkann: "La Juve ha rafforzato la posizione di leader nel calcio italiano" LA STAMPA *** Personalmente me ne ero convinto una
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Arturo Bandini
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                                • Aug 2003
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                                bè seguirà la strada di Exor e fiat che dopo un secolo hanno preso la strada dell'olanda, loro per non pagare le tasse, la juve per motivi abbastanza simili, sempre il denaro c'entra... alla faccia degli italiani, che siano lavoratori o tifosi

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