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La serie a dovrebbe avere 18 squadre e questo sarebbe il momento ideale per fare questa riforma
Magari, ma proprio adesso come fai a cambiare in quella direzione? Con squadre che se retrocederanno parleranno di campionato falsato e lo stesso se fai promuovere meno squadre dalla B?
Ci saranno una marea di ricorsi per qualunque soluzione che non sia la (sempre più difficile) prosecuzione naturale del torneo.
Ricordiamoci che la B prevede i playoff per accedere alla A (mi pare per un posto). Quelle squadre non accetterebbero una soluzione diversa. Idem in A per chi deve andare in Europa.
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sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il falco Claudio Lotito attacca a testa bassa per riaprire il campionato prima possibile e condurre la Lazio alla conquista dello scudetto. A discapito della Juventus che sta appena un punto sopra e ora molto in apprensione per i casi di contagio. Nessun annullamento o tantomeno scudetto a tavolino sulla base di un mozzicone di classifica. I “luminari” con cui lui è in confidenza gli hanno rivelato che l’emergenza Coronavirus si sta risolvendo e che il virus si sta ritirando. Da 16 anni nel calcio Lotito controlla, un po’ sul serio e molto per puro esibizionismo, parecchie leve del pallone italiano e se ne vanta apertamente. Indossò persino la tuta azzurra in nazionale per dire a tutti che: qui comando io, l’Italia sono io.
“Avete visto i dati? Oh, se sta a ritirà. Ma poi lo so: io parlo coi medici luminari, quelli che stanno in prima linea, no co’ quelli delle squadre…”. La frase – riportata da Tuttosport – è del falco Claudio Lotito, presidente della Lazio, l’uomo che ha già risolto l’emergenza coronavirus e già preparato ed esortato il calcio al ritorno in campo. Il prima possibile. A spregio di qualsiasi prudenza, regola di buon senso, appello dei bistrattati (da lui) medici sportivi. Fosse per Lotito i giocatori della Lazio dovevano già stare a sudare a gruppetti sui campi di Formello. Mentre il mondo è immobile (non il capocannoniere biancoceleste…) la Lazio pensa al sorpasso. C’è una stagione da concludere – 12 giornate di Serie A da giocare ancora – e soprattutto, c’è la Lazio che sta appena un punto sotto la Juve adesso in forte apprensione per i casi di contagio, uno scudetto da assegnare.
“Ah, ora sei diventato virologo?” gli ha risposto il collega della Juventus, Andrea Agnelli, che con lui non si è mai preso e da cui ha anche subito smacchi politici non indifferenti. Mentre il presidente del Brescia Cellino aveva già mandato al collega un messaggio: “Per me la stagione è finita qui, se Lotito vuole lo scudetto che se lo prenda”. Ovviamente a Cellino di uno scudetto d’ufficio alla Lazio non interessa proprio un fico secco, visto che l’unica cosa che conta è evitare la B al Brescia ultimo in classifica. E se la stagione fosse davvero troncata a questo punto e annullata…
Lotito va controcorrente e avanza a testa bassa, per lui il mondo esterno non esiste. Arrivato nel calcio 16 anni fa è ormai da considerare un veterano che ha scalato molte posizioni di potere, arrivando a controllare leve di comando sia in Federcalcio che nella Lega di Serie A. Da 16 anni a ogni elezione di presidente Figc o della Lega di A, Lotito ha sempre un suo candidato per cui fa campagna elettorale e la richiesta di una poltrona per lui stesso. I suoi modi spicci e il suo sgomitare hanno scatenato guerre intestine nel calcio e soprattutto gelosia, indignazione, smacco degli altri presidenti: memorabili sono rimaste le sue foto con la tuta dell’Italia ai tempi del suo pupillo Tavecchio – quello di “Opti Pobà e le banane…” – e Antonio Conte in panchina. Una chiara esibizione di potere, uno show di egocentrismo insuperabile: come dire, l’Italia sono io.
Oggi si dice che controlli addirittura la Lega di Serie A, che l’abbia consegnata a un presidente (Dal Pino) di sua fiducia contro l’opposizione niente meno che di Agnelli e Marotta, e che tenga in pugno l’intero calcio italiano. In realtà non è così e c’è molto di leggenda ma a lui provoca indubbiamente una gran goduria quella di passare per eminenza grigia e grande manovratore del pallone italiano. In ogni caso di questa sua influenza politica e capacità di portare il pallone italiano dove dice lui si fa vanto. Dove si vada tutti quanti non si sa, ma è indubbio che un certo gregge lo segua e sia attratto dalla sua esuberanza, dall’illusione di conquistare ricchezza e successi con i suoi consigli.
Una volta usciti dal giro i Berlusconi e i Moratti, Lotito ha probabilmente pensato di avere ormai campo libero e poter acquisire, con una buona schiera di alleati, sempre più potere politico. Con gli unici Andrea Agnelli – la cui famiglia è nella Juventus e nel calcio ormai da quasi 100 anni – Beppe Marotta e Urbano Cairo per avversari, mentre il Milan e gli altri vanno un po’ così, vagando disorganizzati senza meta.
Di una cosa bisogna dargli atto, di aver costruito negli anni una bella squadra, di averla conservata e consegnata a un bravo allenatore. E riconoscergli che questa stagione sia stata perfetta, eccezionale fino alla sua traumatica sospensione nell’ignoto. Ma questo non può ovviamente bastargli, Lotito non vuole perdere l’occasione, scendere a forza dal treno su cui è salito e che si è improvvisamente fermato. Il presidente della Lazio – una dirigenza ridottissima, praticamente tutto nelle sue mani, Igli Tare per braccio operativo e Simone Inzaghi che considera una sua creatura – a questo scudetto non ha ancora rinunciato, anzi. Ci crede oggi più di prima.
Non più tardi di un anno fa Lotito andava all’attacco dell’ Alitalia alla rovina. Dalla pulizia dell’aeroporto di Fiumicino direttamente ai cieli. Il falco appunto. O meglio l’aquila che tutte le partite della Lazio sorvola l’ Olimpico.
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Coronavirus, Figc; Gravina: "Finiremo i campionati, a costo di arrivare ad agosto"
Il presidente federale sottolinea: "Chiederemo a Uefa e Fifa di sforare la data del 30 giugno. Sarebbe una sconfitta assegnare il titolo a tavolino o annullare i tornei. Alcuni presidenti sono contrari? Decide la Federazione"
La Serie A proverà a concludere il campionato, anche spingendosi a giocare in piena estate. Lo rivela il presidente della Figc, Gabriele Gravina, intervenuto a Radio Marte. Sono giorni di continue consultazioni a distanza tra i presidenti di A per arginare la crisi e cercare di programmare il futuro quando l'emergenza coronavirus lo consentirà. "Io per cultura mi arrendo con grande difficoltà - dice il n.1 del calcio -. Fino a quando avrò la possibilità, conserverò la speranza di far ripartire i campionati. Farò qualsiasi tentativo per arrivare a questa definizione. Sono consapevole che è prematuro pensare a una data, ma dobbiamo pensare in positivo. Proveremo a fare il massimo per giocare anche a costo di chiedere il supporto di Uefa e Fifa, di andare oltre il 30 giugno quindi sfruttando anche luglio e agosto".
"Sarebbe una sconfitta assegnare il titolo a tavolino o annullare il campionato"
Sarà difficile, però, trovare unanimità in Lega: "In questo momento non c'è spazio per gli interessi del singolo. Mi appello al buon senso, tanto poi alla fine è la Federazione che dovrà decidere". Gravina respinge le ipotesi di annullamento o assegnazione a tavolino del titolo: "La ritengo una sconfitta mia e del valore della competizione. Si aprirebbe uno scenario antipatico. Rinuncio, ostinatamente, a fare riflessioni che portano a una conclusione del genere. Finché sarà possibile, continuerò a rigettare queste ipotesi".
"Il governo deve aiutarci adottando una serie di norme"
Giovedì in calendario c'è un nuovo appuntamento "per lavorare su una serie di proposte che riguardano alcuni emendamenti da far valutare al governo, ma ci sono tantissimi temi di nostra pertinenza. Noi non vogliamo chiedere soldi, ma stiamo denunciando uno stato di crisi. Chiediamo di agevolarci con una serie di norme che possano dare uno sviluppo moderno al nostro calcio. Ci vedremo giovedì, poi ci incontreremo di nuovo la prossima settimana per un tavolo di lavoro permanente e costante, mettendo insieme idee indispensabili per formare progetti".
Il presidente federale sottolinea: "Chiederemo a Uefa e Fifa di sforare la data del 30 giugno. Sarebbe una sconfitta assegnare il titolo a tavolino o…
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È fantastico Fabié... "aho, io parlo co li dottori veri, mica sti perecottari come voi'
Sì ma poi associ il tutto a quella faccia e quella panza...combo micidiale.
Dice che se lo becchi al ristorante è stratosferico. Rutti, parolacce, tutto sbragato.
Sì ma poi associ il tutto a quella faccia e quella panza...combo micidiale.
Dice che se lo becchi al ristorante è stratosferico. Rutti, parolacce, tutto sbragato.
È un personaggio che non sai se gonfiare o portartelo a casa.... O forse te lo porti a casa per gonfiarlo... Cmq è "unico"
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
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Sì ma poi associ il tutto a quella faccia e quella panza...combo micidiale.
Dice che se lo becchi al ristorante è stratosferico. Rutti, parolacce, tutto sbragato.
una mia amica una volta lo incrociò nel posto dove lavora, in ascensore, era con altri dirigenti daa lazie. blablabla, la guarda, mai vista prima di allora, e si lascia andare a un "ora et lasbora" così, come se nulla fosse
una mia amica una volta lo incrociò nel posto dove lavora, in ascensore, era con altri dirigenti daa lazie. blablabla, la guarda, mai vista prima di allora, e si lascia andare a un "ora et lasbora" così, come se nulla fosse
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