Originariamente Scritto da CRI PV
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza MessaggioA maggior ragione non ha sensoI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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L'importante è riuscire a portare a conclusione il campionato per avere una classifica che sia aderente ai verdetti del campo per come si daranno in completezza e non a metà o per trequarti dell'opera.
I club del Nord avranno certamente dei danni economici, di mancati incassi del pubblico (la Juve con la champions e il campionato; idem l'Atalanta; idem l'Inter con campionato e EL; idem Milan, Verona, Genoa, Samp ecc...ecc...) ma la situazione è questa. Non è poi detto che non migliorerà cammin facendo, anche se è improbabile.
Certo, giocare Juve-Inter a spalti vuoti. Giocare la champions a porte chiuse...non è bello. Ma è già tanto che si gioca: siamo il terzo paese al mondo per contagiati. In Cina hanno chiuso tutto da tempo. Potrebbe andarci peggio....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza MessaggioA maggior ragione non ha sensoI guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.
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Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Nei regolamenti dei 20 club di Serie A ben 12 non sono previsti alcun tipo di rimborso nel caso in cui le partite vengano rinviate.
Cioè, per una volta che prendo il biglietto se poi davvero si gioca a porte chiuse non me lo rimborsano? Ma butto giù lo stadium!
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Psg, espulso il brasiliano [emoji777]
A Rio c'è il carnevale... [emoji57]
Dal nostro network [emoji1314] https://bit.ly/3c18fWM
Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Coronavirus, via libera del governo: si gioca a porte chiuse. Juve-Inter, Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e Udinese-Fiorentina
Eventi sportivi vietati in sei regioni, ma scongiurato un altro rinvio. Martedì le date dei recuperi. Caos rimborsi
Avanti, anche se a porte chiuse. Il calcio si è compattato, Lega e Federcalcio dalla stessa parte della barricata per affrontare l’emergenza Coronavirus. Il governo ha compreso le difficoltà del momento e con un nuovo decreto ha dato il via libera ufficiale alle partite senza pubblico nelle zone del contagio.
Porte chiuse
La collaborazione ha funzionato. Ieri mattina la linea è stata stabilita in un incontro in via Allegri, nella sede della Federcalcio, alla presenza del presidente Gravina, di Lotito e Marotta per la serie A, con il presidente della confindustria del pallone, Paolo Dal Pino, collegato in conference call da New York. Presenti anche i rappresentanti dei ministeri coinvolti: Sport e Salute. Dalle parole ai fatti, attraverso due lettere inviate al governo: la prima asciutta della Figc. La seconda, più articolata, della Lega «per chiedere che nei territori considerati a rischio Coronavirus le gare di calcio non vengano sospese, ma disputate a porte chiuse». La motivazione è il calendario già saturo «e la necessità che le competizioni si concludano entro il 24 maggio» considerando che a giugno comincerà l’Europeo itinerante.
Il decreto
Il Dpcm, cioè il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, con scadenza 1 marzo, consentirà di giocare a porte chiuse nelle aree interessate. «I provvedimenti, inizialmente previsti per Lombardia, Veneto e Piemonte, sono stati estesi a Friuli, Emilia Romagna e Liguria», ha fatto sapere Vincenzo Spadafora, il ministro dello Sport. Questo significa che il prossimo weekend la serie A giocherà senza pubblico nelle città in cui il virus ha fatto breccia e in quelle che avevano deciso a priori di sospendere gli avvenimenti sportivi. Udinese-Fiorentina, in programma sabato alle 18, è stata rinviata, ma il governatore della regione si adeguerà alle decisioni che arrivano da Roma e quindi si giocherà a porte chiuse. Come Milan-Genoa, domenica alle 12.30, Parma-Spal e Sassuolo-Brescia alle 15 e soprattutto la partita scudetto tra Juventus e Inter. Per adesso le gare con la presenza dei tifosi dovrebbero essere Lazio-Bologna, Napoli-Torino, Lecce-Atalanta, Cagliari-Roma e Samp-Verona, posticipo di lunedì sera e quindi fuori dal decreto. Cinque su dieci. «È chiaro che se la situazione dovesse peggiorare ci atterremo alle disposizioni del governo», ha fatto sapere con sano realismo Gravina.
Coppa senza tifosi
La Figc, nella lettera al governo, ha chiesto anche la possibilità che Inter-Ludogorets, ritorno dei sedicesimi di Europa League, in programma giovedì alle 21, si possa giocare a Milano con San Siro deserto. Il prefetto ha dato l’ok, anche se è giusto ricordare che il decreto ministeriale va oltre le decisioni delle varie prefetture. La società nerazzurra ha fatto sapere che rimborserà il biglietto ai circa trentamila tifosi che lo avevano acquistato.
Calendario affollato
Sulle date dei recuperi regna ancora un po’ di confusione. Si era ipotizzato lo slittamento delle semifinali di ritorno di Coppa Italia e invece si dovrebbe andare avanti con il vecchio programma: mercoledì 4 marzo si giocherà Juventus-Milan e il giorno successivo Napoli-Inter. La sfida dei nerazzurri con la Samp, rinviata domenica scorsa, sarà messa in calendario alla prima data utile e dipenderà dal cammino europeo e nella stessa Coppa Italia della squadra di Conte. La Lega sta studiando anche i recuperi delle altre gare della venticinquesima giornata: Atalanta-Sassuolo (18 marzo la data plausibile), Torino-Parma (4 o 11 marzo) e Verona-Cagliari (11 o 18 marzo). La Lega ci sta lavorando e oggi tutto dovrebbe essere ufficiale.
Rimborso biglietti
Con le porte chiuse nasce il caso dei rimborsi per i tifosi che hanno già acquistato i biglietti. Il Milan, solerte, ha già annunciato che i propri sostenitori saranno rimborsati per la gara con il Genoa, ma nei regolamenti dei 20 club di serie A, ben 11 non lo prevedono. Tra questi Juventus e Inter e c’è molta attesa per capire cosa faranno i bianconeri, che hanno venduto tagliandi a prezzi elevati, da 70 euro sino a 300, con un incasso che dovrebbe superare i cinque milioni. Di che fine faranno questi soldi se ne riparlerà oggi.
CorSera...ma di noi
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Napoli-Barcellona, liti e scandali social: le cose mai viste della stagione più tormentata
Alle due squadre è successo di tutto: dall’ammutinamento dei giocatori all’accusa alla società blaugrana di aver infangato la reputazione di Messi e soci. Gattuso: «Ma a loro cose simili fanno il solletico»
A voler vedere il cambio di allenatore è stato l’episodio meno eclatante in una stagione come questa, la parte più scontata della storia. Tutto il resto, invece, è stata una collezione di inediti.
Sembrava difficile superare quanto successo a Napoli: l’ammutinamento, le multe, le memorie difensive che trapelano tra un allenamento e l’altro e parlano del figlio del presidente appeso al muro (o quasi), e si ha un bel dire che certi pensieri poi non incidono. Una stagione di rapporti logori, nata forse con alcuni mancati rinnovi e un mutamento di pelle (i nuovi acquisti che giocano poco) ancora in atto. E dentro questo tritatutto è uscito con qualche strappo persino il rapporto del maestro Carlo Ancelotti con il discepolo Rino Gattuso, alle prese con «l’uccisione» del padre calcistico. Sembrava abbastanza in effetti.
Eppure a Barcellona hanno fatto persino peggio. Il licenziamento di Ernesto Valverde — che avrebbe avuto qualche ragion d’essere la scorsa stagione, come il 4-0 rimediato dal Liverpool — per Quique Setien (uno che Gattuso ha ammesso di aver «spiato a lungo», che si presenta come l’epigono di Cruijff e che secondo i detrattori propone il calcio di Guardiola di dieci anni fa) ha dato un’impressione di grande disordine: contorsioni, rinvii, il rifiuto incassato da Xavi, tanto che molti si sono posti la domanda che France Football ha sintetizzato così: «Esiste ancora un pilota alla guida dell’aereo Barça?». Ma non era ancora niente, rispetto a Leo Messi che, per la prima volta in vita sua, si lancia in una polemica via social accusando il ds (ed ex compagno) Eric Abidal, lasciando sbigottiti tutti i tifosi che improvvisamente guardano sotto un’altra luce la clausola che consente all’argentino di liberarsi a fine stagione. E non era comunque ancora niente rispetto al contenuto del Barçagate, con l’accusa alla società di aver commissionato a un’agenzia di comunicazione una serie di account falsi sui social per attaccare personaggi scomodi alla presidenza (sì, anche Messi) e promuovere invece l’immagine della giunta direttiva, a partire dal presidente Josep Maria Bartomeu, ormai decisamente poco solido.
Gattuso la fa facile («sono cose che fanno il solletico a professionisti come questi»), però è legittimato a sperare che il 5-0 rifilato dai blaugrana all’Eibar (4 gol di Messi) non sia la prova definitiva del ritrovato equilibrio nella squadra, che comunque, pur alla ricerca della sua identità (vedi Griezmann e De Jong poco integrati) è pur sempre prima in Liga.
Insomma, in una stagione così il campo assomiglia a un’oasi di pace. Se poi c’è la musichetta della Champions fin qui ha avuto grandi poteri rasserenanti e rinvigorenti anche per il Napoli. Si vedrà.
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Roma, Fonseca: "Vorrei che Smalling e Mkhitaryan restassero"
Il tecnico giallorosso si gode la ritrovata forma dell'inglese e dell'armeno: "Chris per noi è fondamentale, ha sempre un atteggiamento positivo. E 'Miki' sta tornando e dimostrando quanto vale". Il difensore dice: "Avverto fiducia attorno a me, contento della scelta"
Non è ancora tornata in salute ma la Roma ammirata contro il Lecce è sicuramente in via di guarigione. "Ho visto una squadra di nuovo in fiducia e coraggiosa", ha sottolineato a fine match Fonseca. E in effetti la squadra ha dato segnali ben più confortanti rispetto alla sfida con il Gent. Non si è fatta prendere stavolta dalla paura di essere ripresa dopo essere andata in vantaggio, ha continuato a macinare gioco, è uscita meglio palla al piede dal pressing avversario e ha concluso con maggior efficacia verso la porta. Certo aver avuto di fronte un Lecce pallida copia rispetto alle ultime tre uscite e per di più spuntato in attacco (Liverani aveva a disposizione il solo Lapadula, ndr) l'ha agevolata. Ma va anche detto che la Roma stavolta ha messo molto del suo con un atteggiamento sempre aggressivo che ha impedito ai salentini di tentare di rientrare in partita.
Mkhitaryan ritrovato e Dzeko tuttofare
Gran parte del merito va a un Mkhitaryan ritrovato (decisivo nella prima mezzora con l'assist per Under e il gol del 2-0) e un Dzeko che si è battuto da vero capitano garantendo al centrocampo una soluzione in più e facendosi trovare spesso pronto in attacco per chiudere l'azione come testimonia la rete del 3-0 che gli ha consentito di raggiungere Montella al 6° posto nella classifica al-time dei marcatori giallorossi a quota 102 reti.
Smalling in crescita, la difesa regge meglio
Le note positive per Fonseca arrivano anche dalla difesa che per la prima volta dopo 3 mesi è riuscita a mantenere la porta inviolata per due partite di fila. Dopo le titubanze contro il Gent, la squadra ha concesso molto meno (l'unico vero pericolo lo ha corso in occasione del palo di Lapadula, ndr). Parte del merito va data a Veretout, più convincente di Cristante sia in fase d'impostazione che di schermo, ma la spiegazione principale sta nella ritrovata forma di Smalling che dalla gara di Bergamo con l'Atalanta è andato in crescendo fermando ieri, ad esempio, sul nascere diverse situazioni di potenziale pericolo.
Fonseca: "Vorrei che Chris e Mkhitaryan restassero"
"Vorrei che restasse a Roma, ne stiamo parlando" ha fatto sapere, non a caso, Fonseca a Sky Sport UK - Non so se sia possibile, ne dovremo parlare con il Manchester United, ma vorrei tanto che continuasse a far parte di questo gruppo perché per noi è molto importante. È un grande giocatore e un grande uomo. Ha sempre un atteggiamento positivo". Oltre al difensore inglese il tecnico giallorosso si gode anche un Mkhitaryan ritrovato: "Durante questa stagione ha avuto alcuni infortuni ma ora sta tornando e sta dimostrando quanto vale. È un giocatore con grande qualità e fantasia, vorrei che anche lui restasse alla Roma".
Smalling: "Avverto la fiducia del tecnico, contento di aver scelto Roma"
Smalling, dal canto suo, ringrazia l'allenatore e lascia la porta aperta: "E' bello sentire queste parole da parte di Fonseca. Avere la convinzione e la fiducia dell'allenatore e anche degli altri giocatori mi sta aiutando a fare bene in campo. Quando sono arrivato per la prima volta è stato emozionante perché non sai cosa aspettarti. Nuovo paese, nuova esperienza. Gli altri miei compagni mi hanno detto che se dai tutto in campo, l'amore che puoi ricevere in questa città è incredibile. Questo è davvero quello che ho sentito e così anche la mia famiglia. E magari potrebbe continuare a lungo. Alla fine della stagione vedremo qual è la decisione da prendere. Sono contento comunque della scelta fatta: avevo bisogno di giocare e ho preso questa decisione di comune accordo con Solskjaer".
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Milan, il problema di gestire il vantaggio. E in società si pensa già alla prossima stagione
Nelle ultime quattro partite, la squadra di Pioli si è fatta rimontare per tre volte, l'ultima con la Fiorentina. Adesso che la zona Champions è quasi sfumata, nel club si inizia a programmare il futuro: continua la divergenza di vedute tra l'ad Gazidis da una parte e Boban e Maldini dall'altra. E resta in campo l'ipotesi Rangnick
Il pareggio di Firenze, che di fatto ha spento ogni già remota speranza di Champions League (l'Atalanta andrà a +12 se riuscirà a battere il Sassuolo nel recupero della partita casalinga rinviata per l'emergenza coronavirus), mette il Milan di fronte a tre mesi finali di stagione nei quali è già possibile programmare il futuro. Al netto della necessità di centrare la qualificazione all'Europa League e di inseguire ancora la finale di Coppa Italia, nonostante il pareggio interno nell'andata della semifinale con la Juventus.
Vantaggi ingestibili
Proprio la partita con i bianconeri è stata una delle tre gare sulle ultime quattro nella quale il Milan si è fatto riprendere senza riuscire a gestire il vantaggio (è successo anche con Inter, fino alla sconfitta per 4-2, e Fiorentina). Con i viola è successo addirittura in superiorità numerica. E con il Torino la squadra rossonera ha faticato tantissimo a difendere l'1-0. Questa incapacità di gestire il vantaggio è uno dei particolari che dà maggiormente fastidio a Ibrahimovic, come hanno dimostrato le sue uscite dal campo rabbuiate. Ed evidenzia un limite strutturale di questo Milan che non ha calciatori in grado di gestire le partite. Questione di caratteristiche tecniche, ma anche di esperienza. Questo è uno dei tasti sui quali si misura la distanza tra Gazidis, da una parte, Boban e Maldini dall'altra. I due ex calciatori milanisti, oggi dirigenti, hanno insistito fin dalla scorsa estate per l'acquisto di giocatori non solo giovani. E il mercato di gennaio con le buone risposte di Ibrahimovic e Kjaer potrebbe dare loro ragione.
Vedute differenti
L'amministratore delegato, però, è convinto che non tutte le scelte sono state indovinate dai vertici dell'area tecnica negli ultimi mesi. Più in generale le due componenti dovrebbero confrontarsi in modo meno rigido. Ecco perché aleggia sempre il nome di Rangnick come futuro responsabile dell'area tecnica. Ma per ora i giochi sono ancora aperti. Con Rangnick ci sono stati solo alcuni contatti, ma non è stata presa alcuna decisione definitiva. Intanto oggi era previsto un giorno di riposo a Milanello. Ma alcuni calciatori si sono comunque presentati al centro sportivo di Carnago per recuperare dagli infortuni. Castillejo ha effettuato una seduta di massaggi per un problema agli adduttori. Donnarumma, uscito sabato sera nel corso della partita di Firenze, ha sostenuto terapie alla caviglia. Kjaer e Biglia hanno continuato con il lavoro individuale.
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Friedkin-Pallotta, si firma per la cessione del club. Venerdì giorno chiave
IL TEMPO (F. BIAFORA) - La settimana chiave per i destini della Roma è iniziata. Dan Friedkin è pronto a subentrare a Pallotta e a diventare il nuovo proprietario del club giallorosso, che a quasi 9 anni esatti dalle firme poste sui contratti in quel di Boston passerà nuovamente di mano. Iniziano le procedure per il signing a Houston: venerdì il giorno chiave, anche se i tempi non sono ancora definiti e il comunicato ufficiale potrebbe arrivare all'inizio della prossima settimana.
I legali delle due parti stanno ancora aggiustando i contratti, di certo regna tranquillità sull'asse Roma-Houston e nessuno vede ostacoli che possano fermare la trattativa in vista delle firme e del comunicato che verrà diramato a favore dei mercati. I passi tecnici successivi, che porteranno al closing definitivo, prevedono il via libera di Consob e Antitrust, le procedure per il lancio dell'Opa e la convocazione dell'assemblea per le nomine del nuovo cda, di cui farà parte anche Watts, presidente del Gruppo Friedkin.
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