Buongiorno - ai giornalisti.
Dopo mesi di fiato ai tromboni, adesso improvvisamente i media nostrani si svegliano e si accorgono che l'Inter:
- cicca tutti gli scontri diretti. Lo vado dicendo da un paio di mesi come predicatore nel deserto, ora improvvisamente affollato. Per vincere uno scudetto in teoria non è importante vincere gli scontri diretti, certo che se però non cavi un ragno dal buco con le squadre che stanno lì dal quinto posto in su è difficile vincerlo...perchè vuol dire che non hai una portanza tale da poter fare punti con le grandi. Hai difetti...e i difetti alla lunga escono fuori.
- il dogmatismo di Conte che castra pure Eriksen. Questo presunto Maradona, un centrocampista che, non si sa per quale motivo, dovrebbe cambiare le partita da solo. Si scopre che Conte non lo voleva (gli preferiva Vidal), che la condizione atletica non è quella che soddisfa Conte, che il sistema di gioco lo penalizza (e Conte non ne conosce altri).
- la famosa difesa: Godin un buco nell'acqua, gli altri due (Skriniar e De Vrij) che non risultano essere Nesta e Maldini. La Lazio con Acerbi becca meno goal
Diradatisi i fumi mediatici, ecco che si inizia ad analizzare quello che si vede. Questo perchè pochi hanno la pazienza di svolgere le pagine almeno oltre la metà del libro, giudicando il tutto dal solo primo capitolo, il preambolo.
In tutto questo però una ottima notizia (per gli altri): i cinesi, soddisfatti del lavoro di Ausilio, gli prolungano il contratto...forse impressionati dall'ultima sua grande operazione: lo scambio Politano-Spinazzola: che Marotta lo abbia bocciato ed abortito sulla soglia delle visite mediche è notizia che evidentemente non è arrivata in Cina. Se però pensiamo che su quel curioso pianeta si distribuiscono le medaglie per i quarti posti, allora tutto torna, conferma di Ausilio compresa.
Altresì, i nostri maestri del giornalismo stanno scoprendo la Lazio, una squadra che non perde da 19 giornate, cioè quasi 5 mesi...si accorgono adesso che corre per lo scudetto.
Venendo al Milan, Bocca su Repubblica immagina una possibile, clamorosa rimonta in ottica champions, perchè si è battuto quel Torino che becca una media di 5 goal a partita.
Il Milan dista 10 punti dall'Atalanta, quella squadra che 5 goal li ha rifilati proprio al Milan (e 7 al Torino). Ha, a soli 2 punti dietro, il Napoli, c'è pure la Roma 4 punti sopra. Restano 15 giornate...forse è meglio vedere partita dopo partita, passo dopo passo, anche se i quotidiani sono tali perchè devono pur inventarsi qualcosa tutte le mattine.
Dopo mesi di fiato ai tromboni, adesso improvvisamente i media nostrani si svegliano e si accorgono che l'Inter:
- cicca tutti gli scontri diretti. Lo vado dicendo da un paio di mesi come predicatore nel deserto, ora improvvisamente affollato. Per vincere uno scudetto in teoria non è importante vincere gli scontri diretti, certo che se però non cavi un ragno dal buco con le squadre che stanno lì dal quinto posto in su è difficile vincerlo...perchè vuol dire che non hai una portanza tale da poter fare punti con le grandi. Hai difetti...e i difetti alla lunga escono fuori.
- il dogmatismo di Conte che castra pure Eriksen. Questo presunto Maradona, un centrocampista che, non si sa per quale motivo, dovrebbe cambiare le partita da solo. Si scopre che Conte non lo voleva (gli preferiva Vidal), che la condizione atletica non è quella che soddisfa Conte, che il sistema di gioco lo penalizza (e Conte non ne conosce altri).
- la famosa difesa: Godin un buco nell'acqua, gli altri due (Skriniar e De Vrij) che non risultano essere Nesta e Maldini. La Lazio con Acerbi becca meno goal
Diradatisi i fumi mediatici, ecco che si inizia ad analizzare quello che si vede. Questo perchè pochi hanno la pazienza di svolgere le pagine almeno oltre la metà del libro, giudicando il tutto dal solo primo capitolo, il preambolo.
In tutto questo però una ottima notizia (per gli altri): i cinesi, soddisfatti del lavoro di Ausilio, gli prolungano il contratto...forse impressionati dall'ultima sua grande operazione: lo scambio Politano-Spinazzola: che Marotta lo abbia bocciato ed abortito sulla soglia delle visite mediche è notizia che evidentemente non è arrivata in Cina. Se però pensiamo che su quel curioso pianeta si distribuiscono le medaglie per i quarti posti, allora tutto torna, conferma di Ausilio compresa.
Altresì, i nostri maestri del giornalismo stanno scoprendo la Lazio, una squadra che non perde da 19 giornate, cioè quasi 5 mesi...si accorgono adesso che corre per lo scudetto.
Venendo al Milan, Bocca su Repubblica immagina una possibile, clamorosa rimonta in ottica champions, perchè si è battuto quel Torino che becca una media di 5 goal a partita.
Il Milan dista 10 punti dall'Atalanta, quella squadra che 5 goal li ha rifilati proprio al Milan (e 7 al Torino). Ha, a soli 2 punti dietro, il Napoli, c'è pure la Roma 4 punti sopra. Restano 15 giornate...forse è meglio vedere partita dopo partita, passo dopo passo, anche se i quotidiani sono tali perchè devono pur inventarsi qualcosa tutte le mattine.
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