Emre Can, la mancata Champions, è una mazzata: delusissimo, ha ricevuto la notizia mentre era in ritiro con la Germania
Il tedesco furioso Solo uno il giocatore «fatto» in casa da poter sommare agli altri 21 nomi: Carlo Pinsoglio. E l’infortunio del capitano ha riportato in scena Daniele Rugani, uno di quelli a lungo in bilico. Escludendo poi i lungodegenti Pjaca e Perin, destinati a partire a gennaio, ecco che, conti alla mano, la Juve è stata costretta a una doppia rinuncia. La più difficile in mezzo proprio perché il 25enne Canè arrivato l’anno scorso con le stimmati del predestinato: certi problemi al cuore hanno frenato l’ascesa verso l’Olimpo, ma sul lungo periodo il tedesco aveva mostrato di potersi prendere definitivamente la Juve. Nel frattempo, però, alla Continassa è arrivato un altro generale ed è cambiato il mondo: al suo dinamismo Sarri preferisce l’arguzia del connazionale Khedira. Pure Rodrigo Bentancur «garba» al tecnico toscano: è considerato un’alternativa da provare presto, sia nelle terre di Pjanic che sul centrodestra. L’ultimo ballottaggio è stato così perso col gallese: Ramsey, una volta recuperato alla causa, potrà essere usato pure in posizione più avanzata. Del resto, lo stesso Emre aveva respirato una nuova aria: la Juve, desiderosa di plusvalenza, lo ha così messo in vendita.
Alla fine il no del tedesco al Psg e le difficoltà con il Barça lo hanno trattenuto a Torino, dove Emre si trova benone. La mancata Champions, però, è una mazzata all’umore: Emre, delusissimo, ha ricevuto la notizia mentre era felicemente in ritiro con la Germania. Sbollirà la rabbia con la nazionale ritrovata dopo tempo, ma è ancor convinto di poter imporre il suo calcio ad alta frequenza anche nell’ortodossia di Sarri. Di certo, non incrocerà il Cholo in altre sfide esaltanti: contro l’Atletico in Champions giocò la sua migliore partita juventina. Sembrava un guerriero, era febbraio: più o meno un millennio fa secondo i tempi di questa Juve in tumulto.
Gazzetta
Il tedesco furioso Solo uno il giocatore «fatto» in casa da poter sommare agli altri 21 nomi: Carlo Pinsoglio. E l’infortunio del capitano ha riportato in scena Daniele Rugani, uno di quelli a lungo in bilico. Escludendo poi i lungodegenti Pjaca e Perin, destinati a partire a gennaio, ecco che, conti alla mano, la Juve è stata costretta a una doppia rinuncia. La più difficile in mezzo proprio perché il 25enne Canè arrivato l’anno scorso con le stimmati del predestinato: certi problemi al cuore hanno frenato l’ascesa verso l’Olimpo, ma sul lungo periodo il tedesco aveva mostrato di potersi prendere definitivamente la Juve. Nel frattempo, però, alla Continassa è arrivato un altro generale ed è cambiato il mondo: al suo dinamismo Sarri preferisce l’arguzia del connazionale Khedira. Pure Rodrigo Bentancur «garba» al tecnico toscano: è considerato un’alternativa da provare presto, sia nelle terre di Pjanic che sul centrodestra. L’ultimo ballottaggio è stato così perso col gallese: Ramsey, una volta recuperato alla causa, potrà essere usato pure in posizione più avanzata. Del resto, lo stesso Emre aveva respirato una nuova aria: la Juve, desiderosa di plusvalenza, lo ha così messo in vendita.
Alla fine il no del tedesco al Psg e le difficoltà con il Barça lo hanno trattenuto a Torino, dove Emre si trova benone. La mancata Champions, però, è una mazzata all’umore: Emre, delusissimo, ha ricevuto la notizia mentre era felicemente in ritiro con la Germania. Sbollirà la rabbia con la nazionale ritrovata dopo tempo, ma è ancor convinto di poter imporre il suo calcio ad alta frequenza anche nell’ortodossia di Sarri. Di certo, non incrocerà il Cholo in altre sfide esaltanti: contro l’Atletico in Champions giocò la sua migliore partita juventina. Sembrava un guerriero, era febbraio: più o meno un millennio fa secondo i tempi di questa Juve in tumulto.
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