Coppa Italia, il Napoli batte l’Inter 1-0 a San Siro con un gol di Fabian Ruiz. La semifinale d’andata è un gran colpo a sorpresa, Conte lascia Eriksen – il principale colpo di mercato dei nerazzurri – in panchina, Lukaku e Lautaro non fanno male e vengono fermati da Manolas & C. Dopo i rovesci e le delusioni del campionato la squadra di Gattuso si risveglia e batte un’Inter lenta e troppo poco cattiva. Insomma molto poco contiana. Ma dopo aver esaltato la rosa del Napoli (“la migliore dopo quella della Juve”) e averne esaltato le vittorie di quest’anno, quand’è che Conte la smetterà di giocare al ribasso?
Coppa Italia, semifinale di andata: Inter-Napoli 1-0
Per come oggi si presenta il tavolo da gioco del calcio italiano, a carte cioè scoperte, il fatto che il Napoli vinca a San Siro è una sorpresa, e anche grossa. Non lo sarebbe stato fino a uno o due anni fa. Ma oggi la mano di carte è stata rimescolata, il Napoli non se la passa bene, mentre l’ Inter è in testa alla classifica e si gioca lo scudetto, per cui è facile fare due più due. Forse anche troppo facile.
Il Napoli non è stato certo quello che le ha prese in casa addirittura dal Lecce – il Napoli al San Paolo è un disastro , ma fuori casa tutto sommato se la passa più che bene – altrettanto l’ Inter che è stata fin troppo deludente, spenta, lenta, praticamente irriconoscibile. Più o meno la stessa Inter, sia pure riveduta e corretta, che ha giocato il primo tempo del derby col Milan, ma che li è rimasta, come se non avesse avuto il cambio di passo e la furia del secondo tempo dello straordinario 4-2. Lo stesso Conte ha riconosciuto che il derby ha portato via un sacco di energie fisiche e nervose, e che l’Inter non è stata capace di sfondare il muro che il Napoli ha alzato di fronte a Lukaku e Lautaro. Non è una giustificazione, è una constatazione: è più che normale che le squadre vadano a San Siro e si chiudano, succede così da che calcio è calcio.
Conte ha esaltato il Napoli, dicendo che la squadra di Gattuso ha la migliore rosa dopo la Juventus – che detto dall’allenatore dell’ Inter protagonista del mercato sia in estate che in inverno è quantomeno singolare … – e sottolineato come nel corso della stagione abbia battuto tutte le migliori squadre del campionato: la Juve, la Lazio, l’ Inter, per finire addirittura al Liverpool. Insomma per dare una motivazione al ko in Coppa Italia ha rimpicciolito l’ Inter di fronte a un Napoli, che quest’anno ne ha veramente combinate di tutti i colori.
Detto che Gattuso è riuscito a riprendere almeno psicologicamente un Napoli a pezzi e a compattarlo per bene (nonostante le assenze di Koulibaly e Insigne) prima di affrontare l’ Inter, a Conte si potrebbe chiedere perché non abbia rischiato di più su Eriksen, l’acquisto top del mercato di gennaio. La sua spiegazione è che Eriksen è ancora indietro, ma che la scelta è stata anche “tattica”, in quanto ha preferito Sensi per la maggior esperienza nella pratica di gioco di questi mesi. Cioè, meglio far giocare un Sensi che sa quello che Conte vuole, piuttosto che un Eriksen su cui l’ Inter ha puntato molto, quasi tutto, per alzare il livello e centrare gli obbiettivi della stagione (Coppa Italia compresa…). La partita con la Lazio di domenica sera sarà fondamentale, l’ Inter non l’affronterà sicuramente in queste condizioni precarie e forse avrà allontanato definitivamente le tossine del derby. Conte che adesso dà il Napoli per favorito alla qualificazione per la finale di Coppa Italia, non potrà continuare a giocare sempre al ribasso, ha in mano carte ottime ed è obbligato a giocarle bene.
Detto questo l’ 1-0 di San Siro cambia pochissimo il panorama della qualificazione, ma per il Napoli essere venuto fuori così dal match d’andata della semifinale è comunque un bel passo avanti. Un non volersi arrendersi al declino.
Coppa Italia, semifinale di andata: Inter-Napoli 1-0
Per come oggi si presenta il tavolo da gioco del calcio italiano, a carte cioè scoperte, il fatto che il Napoli vinca a San Siro è una sorpresa, e anche grossa. Non lo sarebbe stato fino a uno o due anni fa. Ma oggi la mano di carte è stata rimescolata, il Napoli non se la passa bene, mentre l’ Inter è in testa alla classifica e si gioca lo scudetto, per cui è facile fare due più due. Forse anche troppo facile.
Il Napoli non è stato certo quello che le ha prese in casa addirittura dal Lecce – il Napoli al San Paolo è un disastro , ma fuori casa tutto sommato se la passa più che bene – altrettanto l’ Inter che è stata fin troppo deludente, spenta, lenta, praticamente irriconoscibile. Più o meno la stessa Inter, sia pure riveduta e corretta, che ha giocato il primo tempo del derby col Milan, ma che li è rimasta, come se non avesse avuto il cambio di passo e la furia del secondo tempo dello straordinario 4-2. Lo stesso Conte ha riconosciuto che il derby ha portato via un sacco di energie fisiche e nervose, e che l’Inter non è stata capace di sfondare il muro che il Napoli ha alzato di fronte a Lukaku e Lautaro. Non è una giustificazione, è una constatazione: è più che normale che le squadre vadano a San Siro e si chiudano, succede così da che calcio è calcio.
Conte ha esaltato il Napoli, dicendo che la squadra di Gattuso ha la migliore rosa dopo la Juventus – che detto dall’allenatore dell’ Inter protagonista del mercato sia in estate che in inverno è quantomeno singolare … – e sottolineato come nel corso della stagione abbia battuto tutte le migliori squadre del campionato: la Juve, la Lazio, l’ Inter, per finire addirittura al Liverpool. Insomma per dare una motivazione al ko in Coppa Italia ha rimpicciolito l’ Inter di fronte a un Napoli, che quest’anno ne ha veramente combinate di tutti i colori.
Detto che Gattuso è riuscito a riprendere almeno psicologicamente un Napoli a pezzi e a compattarlo per bene (nonostante le assenze di Koulibaly e Insigne) prima di affrontare l’ Inter, a Conte si potrebbe chiedere perché non abbia rischiato di più su Eriksen, l’acquisto top del mercato di gennaio. La sua spiegazione è che Eriksen è ancora indietro, ma che la scelta è stata anche “tattica”, in quanto ha preferito Sensi per la maggior esperienza nella pratica di gioco di questi mesi. Cioè, meglio far giocare un Sensi che sa quello che Conte vuole, piuttosto che un Eriksen su cui l’ Inter ha puntato molto, quasi tutto, per alzare il livello e centrare gli obbiettivi della stagione (Coppa Italia compresa…). La partita con la Lazio di domenica sera sarà fondamentale, l’ Inter non l’affronterà sicuramente in queste condizioni precarie e forse avrà allontanato definitivamente le tossine del derby. Conte che adesso dà il Napoli per favorito alla qualificazione per la finale di Coppa Italia, non potrà continuare a giocare sempre al ribasso, ha in mano carte ottime ed è obbligato a giocarle bene.
Detto questo l’ 1-0 di San Siro cambia pochissimo il panorama della qualificazione, ma per il Napoli essere venuto fuori così dal match d’andata della semifinale è comunque un bel passo avanti. Un non volersi arrendersi al declino.
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